Monday, April 28, 2014

Tu che sai

Tu
Tu che sai 
perché mai noi umani
ci siamo riempiti le mani
di ordigni sempre più immani
perché mai alla sciagura imminente 
opponiamo così minuto rimedio
perché mai sempre più eliminiamo
chi ci può rammentare
i segreti del perpetuarsi
perché mai
ci muniamo con tale mania
per affrontare il domani
perché mai
raggiunta ogni meta
rimaniamo comunque così menomati
perché mai cos’è stato
che ci spinge a voler essere immuni
dal desiderio d’amarci
parla spiegaci
Te lo intimiamo

diccelo Tu
che devi saperlo
almeno sapremo anche noi
che cosa davvero temiamo

Marco Sclarandis

Tuesday, April 15, 2014

Il Medio-Evo continua su Huffington Post

Fortunatamente, quando mi avevano chiesto di scrivere su un loro blog, li avevo mandati a stendere (U.B.). 


Il seguito della spazzatura di cui sopra, lo trovate qui.




Sunday, April 6, 2014

L'Aquila sei Aprile duemilanove




Potevamo noi
che siamo ossa in bilico
tenute in tale stato
da soffice e pensosa carne
sì da poter mirare
profondo d’orizzonte
dove dritte vie si fondono
potevamo non pagare noi
onore tanto grande
senza onere pesante

noi che scaviamo grotte
e delle cavate pietre
rotte con fatica e ingegno
innalziamo torri snelle
cupole bastioni e forti
posti ad ornare colli
e indurre a invidia monti
noi vertice di follia al mondo
abissi di pazienza e astuzia
di Damocle sottostiamo a spada

la Terra dal profondo
ostinata ci ricorda il compito
lo fa con tremendo rombo
con aleatoria scossa
a pura coincidenza unita
stiamo su questa crosta
in transito verso altre oasi
forse più permanenti
macerie salme profughi
ne sono suoi testimoni

sisma acquattato al buio
insidioso come serpente
tu non sei mandante
neanche sei tu sicario
ma salomonico esecutore
sapremmo inocularci antidoto
scampare al tuo fatale morso
eppure ci distraiamo
incauti ammassiamo fango
fingendoci che sia marmo

scesa che sia la polvere
alzatosi su di lei il silenzio
piante le dovute lacrime
rialziamo le nostre vertebre
drizziamole come colonne
se noi erigiamo templi
può essere che lo facciamo
per rispecchiarci in essi
ammirare luccichio d’eterno
filtrato da un divino lampo
  
altrimenti abiteremmo tane
di vesti non ci copriremmo
non avremmo soggiogato il ferro
non avremmo indagato il sangue
non dato nome ai campi
nemmeno c’interesserebbero
le angustie degli antenati
che pane mangeranno i posteri
se dal suolo veniamo scossi
è solo per ricordarci d’essere

viventi quanto mai speciali.

 (scritta nell'Aprile duemilanove)

Marco sclarandis

Saturday, April 5, 2014

Proprio come Scajola: avevo un'auto ad aria compressa e non me ne ero accorto!



Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Le bufale sono tutte sorelle":

2014... Dovrei inserire i nomi di tutti quelli che hanno risposto al Post - titolare in cima !! Mi spiace per voi e per la bellissima figura che avete fatto. Aipod è in produzione ed in vendita... proprio una bella figura la vostra ! Classiche risposte da parte di soggetti invidiosi e ignoranti, sopratutto ignoranti ! Probabilmente, almeno due di voi ha già acquistato quest auto ! Bella figura!


Thursday, April 3, 2014

Omaggio ad Antonio Turiel


Cerco parole nei cumuli di quelle lanciate
nelle fosse coperte di felci
tra quelle ormai obsolete
con le quali s'arrotavano falci
e quelle porose che dissetano tralci
le cerco per trarne selci affilate
come fecero avi con paleolitica arte
lo faccio pur temendo sia invano
e le belve che divorano il globo
la schiena appoggiata a un divano
i pollici in frenesia s'uno schermo
lo sguardo dall'insulso captato
beffe si faranno e sguaiate
di frecce dalla mia faretra sguainate 
eppure so che parola scagliata
alla testa al ventre nel cuore
del Golia dall'aspetto invincibile
inerte come salma lo accascia
il colosso che ruggisce di crescita
che ringhia se s'accorge di limite
che sbava all'odore d'affari
non ha nemmeno piedi d'argilla
neanche solo giorni contati
è una sirena arenata nel fango
cantante per attirare più folle
non volendo inabissarsi da sola.

Marco Sclarandis