Saturday, January 31, 2015

Comunque, anche quelle "neanche sbagliate" a volte servono a qualcosa

N.B. per comprendere il senso di questo post è raccomandabile leggere quello prececente.

xMarco
E' chiaro che: "del futuro non vi è certezza!"

(Infatti gli UFO mi avevano detto che sarebbero arrivati il primo gennaio, ma mi sembra che si siano persi per strada :-) )

Ed anche le leggi della natura, per quanto studiate con formule matematiche, esse in realtà risultano indeterministiche. (Su questo avevo intenzione di pubblicare una pagina sul mio sito dedicato alla Ricerca Teorica).
"Io sono il primo che, guarda realisticamente i problemi che abbiamo all'orizzonte, ma spera sempre che troveremo una soluzione per risolverli."


Fine del commento di Alessandro pulvirenti.


 "Io sono il primo che, guarda realisticamente i problemi che abbiamo all'orizzonte, ma spera sempre che troveremo una soluzione per risolverli."
Ah sì? 
E il secondo chi è?
Alessandro, con certe tue affermazioni riesci ad essere particolarmente simpatico, e lo dico sinceramente.
Anche a me piacerebbe sapere, tra i più che numerabili destini che di battito di ciglia in battito di ciglia ci attendono, quali sono quelli più probabili ad avverarsi.
E tra questi almeno qualcuno, scegliendone le date.
In parte, come accade a chiunque, vengo soddisfatto dal Destino, ma, figurati io neanche gioco con lotterie e grattevinci non perchè non mi piacerebbe vincere, ma perchè preferisco collaborare con il Destino piuttosto che aspettare che mi venga a chiamare per un incarico.
Quindi immagina quanto sia gigantesca la mia presunzione.
Eppure, ma mi devi credere sulla parola, il mio passaggio terreno è già stato più volte prolungato, in modi talmente fortùiti che mi sono convinto che il Destino apprezza i collaboratori entusiasti.
Di certo è, il Destino, un imprenditore esigentissimo quanto lunatico, ma per quanto mi riguarda
tanto geniale quanto generoso.
A volte guardando irrealisticamente il sudicio marciapiede, càpita di trovare un bel regalo.
Non necessariamente una banconota di grosso taglio.
Dev'essere per questo che come riferisci tu: "del futuro non vi è certezza!"
Ciao!

Marco Sclarandis



Friday, January 30, 2015

Soluzioni "Neanche sbagliate"

Tratto da:

http://ugobardi.blogspot.it/2015/01/la-fase-evolutiva-di-una-civilta.html#comment-form

Alessandro Pulvirenti 30 Gennaio 2015 11:51

“in fase catabolica, aumentano progressivamente gli incentivi a comportamenti di tipo banditesco”

“I comportamenti altruistici sono molto spesso derisi…”

Questa analisi è l’ennesima dimostrazione che  la “Decrescita felice” è solo utopia!
In fase di decrescita le persone tendono ad avere comportamenti egoistici (se non banditeschi).
La crisi (embargo) a Cuba dimostrò che la collaborazione tra le persone, non era cosa spontanea e altruista; ma cercava in primis di soddisfare i bisogni personali e famigliari.
Dimostra pure che, in momenti di crisi energetica, i comportamenti banditeschi sono presenti anche a livello di Paesi internazionali.
Questo fa si che aumentino le guerre.
La mia critica al modello World3 del “Club di Roma” è stata proprio questa: non considera che la produzione e i consumi di risorse, non avvengono come se si fosse in un unico Paese mondiale. Ci sono Paesi nettamente produttori e paesi prevalentemente consumatori.
Quando la crisi si farà sentire, i Paesi prevalentemente importatori, faranno la guerra (comportamenti banditeschi) ai Paesi Produttori.
Questo è il motivo per cui, il modello World3 risulta essere addirittura ottimistico; il crollo avverrà prima di quello che esso prevede e sarà ripido perché causato da guerre!


Fine commento di Alessandro.

Alessandro, i fatti sono più sottilmente complicati di come li proponi nel tuo commento.
Siamo una rete di oltre sette miliardi di organismi pluricellulari, ciascuno a sua volta rete di un centinaio di miliardi di organismi monocellulari che ognuno a sua volta è ancora una rete di centomila miliardi di atomi di varie specie.Lasciando perdere, per misericordia anche solo umana, la rete della biosfera tutta.
Per quanto ne sappiamo, i comportamenti possibili di una tale rete di reti pur considerando determinate condizioni, che portano a drastiche riduzioni di comportamenti possibili, non sono perfettamente conosciuti, per usare un eufemismo.
La Storia insegna quanto fallaci possono essere previsioni apparentemente più che ragionevoli e ponderate.Peccato che gli allievi siano distratti, talvolta stupidi e sempre indisciplinati.

Oltretutto questi ultimi lustri possono essere considerati collettivamente come non un solo, ma addirittura uno stormo di "Cigni Neri" la cui imprevedibilità è sostanzialmente un problema di quelli definiti "intrattabili".
Un minimo comune multiplo che sorprendentemente è anche un massimo comune divisore è che tutti quanti cercano di campare il più a lungo possibile cercando di soffrire il meno possibile.
Questo è un problema che può essere anche tradotto in termini matematici, sebbene la traduzione sia anch'essa di una difficoltà sovrumana.
Ma in linea di principio, traducibile e risolvibile.Uno come Alan Turing ci avrebbe passato anni sopra a studiare.
Anche solo con soluzioni approssimate ma risolvibile.
O risolvibile, quindi in realta non risolvendo nulla, con soluzioni "neanche sbagliate" come causticamente avrebbe detto un Wolgang Pauli.
 

P.S. e siamo a -28, il secondo numero perfetto.
Ed il solo perfetto ad numero ad essere la somma di due potenze uguali: 1^3 + 3^3   (1+27)
 

Marco Sclarandis

Thursday, January 29, 2015

Avendo ormai fatto 31

 Oggi 29 Gennaio 2015

           -29

Mancano ormai 29 giorni all'inizio di "Scala Mercalli"
Programma in sei puntate su RAITRE che inizia il 28 Febbraio prossimo.

Si cercherà di mostrare come siamo ormai immersi nel "Climamoto".
Ovvero un cambiamento climatico planetario di cui siamo i fautori, fin dalla preistoria ma che adesso ha raggiunto un'ampiezza da onda di tsunami.
E questo "Climamoto" è come la matriosca di tutti i cambiamenti che avverranno nei prossimi secoli e millenni sulla Terra.
Naturalmente, ognuno è libero di godersi lo spettacolo in sei puntate come se fosse soltanto un'avvincente fiction.

Sarebbe però molto meglio seguire "Scala Mercalli" come il racconto di chi ha vissuto veramente una vicenda reale, drammatica, grandiosa,
e forse unica nel suo genere, e quindi pregna di passione.

Anzi noi, proprio noi siamo i protagonisti di quel racconto.

http://www.scalamercalli.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-99aaef01-73f2-4c4e-8eb2-f84af905a886.html 

Marco Sclarandis .

Tuesday, January 27, 2015

E abbiamo fatto anche:



           31



Ha a che fare con il Gallio, è l' undicesimo numero primo ed è il prodotto di tutti i primi che lo precedono più 1  (2 x 3 x 5 +1)

Ma ciò che più importa è che...................

Marco Sclarandis

Resistere ha del senso







Ti basta quello spigolo di gelido
o rovente alluminio anodizzato
ed umido pulviscolo assolato
e tu minuscola foresta
vivi avanti e indietro
a spasso sul cancello
sai sono contento
ogni volta che passo dal carraio
di vederti lentamente prosperare
sento che resistere ha del senso
in questo mondo dove il rombo
sovrasta del muschio laborioso
quel silenzio.

Marco Sclarandis

Zeitgeist



Tratto da: Lo scorrere del tempo 


(post di Antonio Turiel)
(su Effetto risorse del 26 Gennaio 2015)

(commento al post)
Alfonso 26 gennaio 2015 20:50

Glielo dico io, Mr.Turiel, dove saremo tra cinque anni (o poco più).
Avremo un tenore di vità molto più basso dell'attuale. meno sanità, meno calorie, meno proteine, meno reddito e così via. Avremo anche qualche più: più inquinamento, più diseguaglianza, più rabbia.
Saremo sempre più simili agli emarginati che oggi già troviamo semiclandestini nelle periferie dei grandi agglomerati urbani.
Il tempo in cui era ancora possibile invertire questa tendenza è terminato decenni fa. Ora possiamo solamente augurarci una cosa: come per un malato terminale, che finisca presto e con la minor sofferenza possibile.

(risposta al commento)
Alfonso, comunque, è sempre meglio terminare l'agonia in allegria.
Forse non hai considerato abbastanza che "Il problema è la soluzione".
Soluzione per quelli che vogliono andare incontro al collasso cataclismatico.
La tua prima frase " Avremo un tenore di vità molto più basso dell'attuale." non significa necessariamente che le cose andranno come prospetti nelle frasi successive.
Proprio perchè per ora si vuole che " Il problema SIA la soluzione "
Ma eliminati o ridotti i presupposti della soluzione anche il problema è destinato a risolversi.
Anche il catastrofismo o cataclismania ha ormai raggiunto il picco, per il semplice motivo che ci siamo immersi da anni.
Certo che pretendere un miracolo senza nemmemo fare la fatica di invocarlo è da pervertiti.
Ma i miracoli avvengono, per quanto sia difficilissimo mettersi d'accordo sulla loro autenticità e natura.
Io mi accontento di campare il resto che mi avanza per compiere dei prodigi.
Tanto ormai sono beatamente rassegnato al fatto di non essere immortale.

P.S. Sia chiaro che per "problema" s'intende la negazione di limiti alla crescita, allo sviluppo, e alla ottusa ricerca di fasulle illimitatezze.

Marco Sclarandis



Monday, January 26, 2015

Il cunicolo salvifico

Comunicato stampa 

In teoria, la Via Lattea potrebbe essere un “sistema di trasporto galattico”. Alla luce delle conoscenze e delle teorie più attuali la nostra galassia potrebbe essere un enorme wormhole (o cunicolo spazio-temporale, avete visto “Interstellar?”) e se lo fosse, sarebbe “stabile e navigabile”. Questa è l’ipotesi avanzata in un articolo pubblicato sulla rivista Annals of Physics, a cui ha collaborato anche la SISSA di Trieste. Il lavoro, frutto di una collaborazione fra ricercatori indiani, italiani e statunitensi, spinge gli scienziati a riflettere in maniera più accurata sulla materia oscura.
(tratto dal sito di  "Le Scienze") fine comunicato stampa.

Di sicuro molti spererebbero che arrivi un'astronave pronta a portarci su di un altro pianeta abitabile, dove ricominciare daccapo.
 

Il chè sarebbe una vera condanna infernale. Lascio agli enigmisti-ci  
(o enig-mistici ) fornirne il perchè.
 

Io do a questo evento una possibilità su un miliardo, elevato a un miliardo elevato alla miliardesima potenza. Che è poco ma  comunque più di nulla.

Invece trovo che sia un mistero glorioso che altri eventi che hanno possibilità di avverarsi, nel cambio d'una generazione, quanto una su due (1/2) due e forse anche tre su quattro (3/4) , vengano considerati da beate moltitudini,  fatti cosmicamente improbabili, inattuabili, impossibili, e quindi indesiderabili.
 

Tanto per citarne uno  per tutti:
 

L'abbandono turbolento e coatto dei combustibili fossili.
Ma si sa, l'amore ( per quello che si vorrebbe che fosse ma non è )  per sua natura non solo è cieco, ma sovente pure slovacco.

 

Marco Sclarandis

Thursday, January 22, 2015

"Non è neanche rumore"



Se il grande Wolgang Pauli* fosse un deputato del parlamento italiano avrebbe già detto a molti  di quelli che ivi farneticano di riforme, di riprese economiche, di sigle, acronimi e metafore faunistiche e zootecnoelettorali: 

[Signore e signori, quello che avete detto finora,  
             "non è neanche rumore"].

(e dire che certi rumori sono significativi perchè sono il segnale di cambiamenti improvvisi, sovente catastrofici).


*Quello del Principio di esclusione, della previsione del neutrino , e della violazione della simmetria CPT.
Premio Nobel per la fisica nel 1945.Una delle menti più fulgide del secolo scorso.

Marco Sclarandis


Wednesday, January 21, 2015

Saturday, January 17, 2015

E perchè non -42 ?





          - 41





Eulero scoprì la magnifica  e famosa formula:  x^ 2 +x +4 1 che fornisce come soluzione          
numeri primi per valori di x compresi tra 0 e 39

Marco Sclarandis

Thursday, January 15, 2015

Wednesday, January 14, 2015

La rabbia sopita


Riprendo da "Effetto Risorse" il blog di Ugo Bardi , 14 -01- 2014, oggi :

Arthur Berman di recente ha scritto questo sul collasso del prezzo del petrolio:

In quanto all'Arabia Saudita e a suoi motivi, è a sua volta molto semplice. I sauditi sono bravi coi soldi e l'aritmetica. Di fronte alla dolorosa scelta fra perdere soldi mantenendo l'attuale produzione a 60 dollari al barile e togliere 2 milioni di barili dal mercato perdendo molti più soldi, la scelta è facile: prendere la strada meno dolorosa. Se ci sono ragioni recondite come danneggiare i produttori statunitensi di petrolio di scisto, l'Iran o la Russia, benissimo, ma si tratta solo di una questione di soldi.

Penso che Berman potrebbe aver ragione, i sauditi hanno ragionato in questi termini. Volevano ridurre le loro perdite e mantenere la quota di mercato.

Ma pensateci un momento: è stata davvero una mossa intelligente per i sauditi?

L'Arabia Saudita produce poco oltre al petrolio. La sua economia è pesantemente basata sul petrolio. Ed anche per il cibo, l'Arabia Saudita deve affidarsi agli introiti del petrolio per importarlo. E persino per la grande Arabia Saudita, le risorse petrolifere non sono infinite.

Quindi, ipotizzate di avere il potere di regolare la produzione di petrolio in Arabia Saudita, cosa fareste? Logicamente, pensereste che sia stupido continuare a pompare petrolio a tutta velocità se è diventato così a buon mercato. Pensereste che è una buona idea tenerne il più possibile nel sottosuolo, da usare quando sarà davvero raro e costoso. In aggiunta, i vostri concorrenti finiranno il petrolio mentre voi ne avrete un sacco; non sarebbe bello?

Logico? Certo, ma solo se pensate a lungo termine. Se pensate solo al profitto a breve termine, allora ha senso vendere ciò che avete, quando lo avete. E il futuro?, be', quello sarà il problema di qualcun altro.

Sfortunatamente, non è solo in Arabia Saudita che la pensano in questo modo.
Fin qui Ugo.

Ora, e qui dico io:

Come si fa sopir la rabbia di milioni di persone che stanno ormai capendo che la trippa pe' gatti
sta finendo e li gatti sono proprio i capenti la imminente disponibilità della trippa?
Ci vorrebbe un altro post, anche di alcune pagine per esporre esaurientemente tutta la panoplia
( dal greco pan+arma, ma il pane non c'entra, possiamo dire tranquillamnente "armamentario")
necessaria /o a distogliere orde di illanguoriti in bocca, dal pensiero che a cena potrebbe dimezzarsi
non solo il companatico ma pure il pane e le bevande?
Si, verrà offerto un caffé per consolare dal disguido.
Un mezzo, meraviglioso quanto un coltellino svizzero, è la menzogna.
Spudorata fino alla nuda castità.
Come quella, la nuda castità  d'un san Francesco D'assisi, che si denudò in pubblico.
Poi c'è anche altro oltre alla panoplia e nella santabarbara  ( il deposito degli esplosivi ).
Auguriamoci, che è cosa un pò diversa dallo sperare, che chi continua a custodirla 
fumando come un anatolico, sappia che la prudenza sovente è anche meglio anche della trippa

Marco Sclarandis

Dopo estenuante indagine




Sospetto non sia altro
il nostro mondo vario
che séguito di taglio
nell’Assoluto denso
se produsse ferita in carne viva
od orizzonti su vuoti non visibili
non sappiamo come sapere prima

bastò un fendente unico
quello fu il miracolo

il secondo l’ennesimo dei colpi
non furono che apparente

suddivisione d’infrangibile

oppure per noi che amiamo
contare l’inesauribile

moltiplicazione di ente singolare

mistero è che lama e mano
sfuggono dalla flagrante azione
siamo genìa di quell’intaglio
mosso da un intento primo
in bilico tra un desiderio
d’onnipotenza e annientamento

Umano che si ritrae
dopo estenuante indagine
e quieto contempla il varco
è essere che sa farsi lieto

Marco Sclarandis

Saturday, January 10, 2015

Dubbio profetico









                  Dilà si starà alla grande
                ma aqquà sistà allo stretto
                         cassadafà ?











Marco Sclaramdis

Friday, January 9, 2015

Vivi e lascia vivere



Abbiamo tutti un tarlo
e siamo comunque tarlo
per qualcuno o qualcun' altro
senza neanche poi saperlo
e siccome di legno abbiamo 
sovente la testa sopratutto
ecco perchè sentiamo
anche nell'assolata quiete
quello stridio di denti
e rimbombo di mascelle
fin dentro il midollo osseo
e in fondo alle budelle
meglio è per noi tenerlo
quel minatore bruco
che come da un minareto
con incessante prece
ci ricorda di quale specie
sia la nostra fattura vera
rodi rodi verme ubiquitario
la tua poca segatura
è antidoto alla paura
di sapere di finire in polvere

Marco Sclarandis








Thursday, January 8, 2015

Svagati ma non decapitati


Se ti serve
ma proprio se ti serve
ti lascio la mia testa
quando spenta in via definitiva
sarà come una pignatta fessa
od una lampadina fulminata
ma d’adesso dartela e per giunta
con rito macabro e colpo d’una sciabola
mi sembra un gesto tragicomico
da far morir dal riso pure un Dio irato
così tanto per sapere per nient’altro
il mio cranio usato quale candeliere
non ti pare un vezzo un poco desueto
te lo dico io che ho nell’albero
non il fico ma quello genealogico
degli avi partiti per l’Oriente cavalcando
fieri e corazzati attratti da un sepolcro
da così tempo che pare ormai un millennio
se ti va di prenderla con verve
andiamo insieme per una passeggiata
a conversar di datteri d’aurore boreali
d’arabe felici di walchirie di fenici di Perù e Katai
di kiwi di salumi di gusti diversi dalla menta
di come spesso si possa convivere gaudenti
pur rompendosi con infidi rompicapi
quella diversa testa  senza perderla.

Marco Sclarandis

Ecco perchè hanno già perso

Una volta, parlando a “France Info” Charb aveva spiegato che la caricatura permetteva di «sublimare la violenza: chissà cosa saremmo diventati senza la matita». 
E agli islamici che lo accusavano di essere blasfemo, aveva risposto, spiazzandoli: perché non fate una rivista satirica contro di noi, i laici?
 
Nel settembre del 2012 un uomo era stato arrestato a La Rochelle perché aveva esortato, da un sito jihadista, a decapitare Charb. Ma lui, se anche avesse potuto immaginare la sua fine, avrebbe probabilmente ripetuto ciò che aveva detto nel 2012 in un’intervista: 

«Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’automobile, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo - aveva concluso -, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio». 
 
Tratto da "Il Corriere" di oggi

Marco Sclarandis





Wednesday, January 7, 2015

Non lo sanno, ma hanno già perso.








La Storia,
che è gran Maestra, pur avendo pessimi allievi,
non sopporta chi non sa ridere di sè stesso.

 
Marco Sclarandis

Tuesday, January 6, 2015

BBona Befana!



Dai nostri vitrei monitor

Noi vi vediamo vividi
Oltre l’occorrente anche
Ad intendere quanto attoniti
Sarete nel rovistare i cumuli
Di cui vi lascieremo eredi

Non perché siamo maghi
Ma ignavi simulatori
Chè abbiamo tra le mani
Tale chiaroveggenza

Voi scaverete e i fluidi
Luridi di varie specie
Saranno quanti i lividi
Alle ginocchia e ai gomiti
Ed i bidoni di sorprese

Non vi mancheranno indizi
Di attraenti creazioni
Nate da commistioni
D’utili  diletti e libagioni
Rare emergeranno le eccezioni
Di bello puro e semplice
Talvolta nascosto pure
In ineffabili equazioni

Se fossimo indovini autentici
Vi avremmo già contati
Classificati in ordine sebbene
Memori d’amnesie impensabili
Prontamente mummificati

Ma siccome siamo solo
Supertiziosi ragionieri
La stima che di voi abbiamo
E’ articolo di moda
O al massimo di fede tifoidea

Posteri disilludetevi
Non troverete le ragioni
Dei nostri baccanali
Negli avanzi di bagordi
Di festival furenti
Nei resti delle fiere
Conclusesi in ossa ed assi

Tra ciò che rinverrete

Eccessi di frantumi e cocci
Barattoli e flaconi
Confrontati alle razioni
Di vino e fritture miste
Digeribili da stomaci d’antropodi

Ammassi di suole e pagine
Esagerati per dei viaggiatori
Troppo distratti a cogliere 
Reliquie da collezionare

Mobilia e suppellettili
Da mandare in visibilio
Rettili e scarafaggi
Giocanti a guardie e ladri
Fra calche di mosconi

Ma poche balaustre degne
D’affacciarsi ad edenici giardini

Reti condotte e conduttori
Congiungenti grotte e cripte
Dove ne dedurrete
Si azzardassero i destini
Dei sovrastanti sottoposti

E in ultimo proporzioni incongrue
Tra salme sparpagliate
Ed esequie svolte civilmente

Pensandovi da queste sponde
Noi vi concepiamo timidi
A osare ardite ipotesi
Sul vivere di antenati
Cosi’ sofisticati e illogici
Quali che siamo noi

O voi sarete scaltri
E invece che sciupare invano
L’eccellenza delle menti
Atte a svelare arcani
E misteri inesistenti

Banchetterete euforici
Ad ogni riesumazione
Di spuntini liofilizzati
E pane e salame fossili

Visto che siamo in tempo
Vi stiamo preparando capsule
Pregne d’una supposizione
Unita al desiderio ardente

Che voi le ripeschiate
Prima dell’ultima pietosa
Magnanima estinzione
Ponente  fine all’ansia
Insita nella questione

Ebbene sospettiamo
Da reiterate indagini
Sui cronici dispetti
Tipici tra inquilini
Condomini e portinai
  
Dunque dicevamo tutti
I collegati coattati o affini
Di cui siamo parenti

Pare non sia ad angeli
Eroi chimere semidei
Animali od extratrasmutanti
Cui  dobbiamo l’ascendenza

Bensi’ si sia semplicemente
Astanti transitori

Tali intenzionalmente suscitati
Con inevidente scopo
Se non di determinare
Un unità di conto
Utile per insondabili scenari
 Intanto che procedeva il cosmo

Verso confini strani
Colmi di passanti endemici

Quindi noi sopranominati
Da un’idea alla fine
Traviati e resi folli

Chè per essere immortali
Cosi’ sui due piedi saldi
E mani strette ai fianchi
Occorra in tal modo vivere
Per l’infinità dei giorni.

Marco Sclarandis







Sunday, January 4, 2015

Siccome non siam formiche



Ho appena finito di leggere quello che ritengo sia il testamento spirituale di Edward Osborne Wilson, forse il maggiore mirmecologo vivente e uno dei grandi biologi e biofili esistenti.
Il titolo di questo testamento è banalmente pomposo; "Il significato dell'esistenza umana", ma è di questo significato che si parla nelle centocinquanta pagine smilze del libretto.
Forse, "Siccome non siam formiche", avrebbe attirato di più l'acquirente che ormai si è un po'scaltrito a forza di marketing, sfintering, socc'el netvork e 

"Venghino siori entrino chè piu gente c'è più bestie si vedono!!".
Lo suggerisco a chiunque, non perchè per ogni copia venduta ne ricavi qualche nichelino ramato, ma perchè un ultraottugenario che è  capace di infondere biofilia in un mondo che sta vivendo un'epoca come l'attuale, è un dono divino da arraffare al volo.
Qualsiasi sia la divinità mossa a compassione e spinta ad un incomprensibile atto di generosità verso di noi.
Sicuramente, in un paese reso allergico alla lettura da decenni di sora imbambolatora, (la tv, ndr) a meno che non sia lettura futilitaria, svaghista e distrattista, un libretto del genere risulta illeggibile ai più quanto un'opera di James Joyce, ma chi ancora non reagisce con pustole ed eritemi appena un concetto sia inusuale o un'affermazione appaia scandalosa, veramente scandalosa, non come il didietro d'una Kim Kardashian che più che scandaloso è solo goffamente adiposo, ebbene chi ama ancora leggere cose interessanti, potenzialmente utili e intrinsecamente belle, ne trarrà giovamento.
Dulcis in fundo, e ripeto non ricevo alcuna royalty, benefit, retrofit o panettone  a Natale, lo si può avere spendendo 12,40 euro insieme a "Le Scienze" di questo mese, Gennaio.
Certamente, è sempre carta e inchiostro che s'aggiunge a quella che si srotola per nettare il nostro sfintere ma, siccome da anni di questa ne ho ridotto l'uso del 95%, non riesco ancora a sentirmi in colpa per l'uso che di quell'altra ancora ne faccio.

"A salvarci sarà solo la saggezza basata sulla comprensione di noi stessi, non la devozione religiosa.
Abbiamo quest'unico pianeta in cui abitare, e quest'unico significato da svelare."

Edward O. Wilson

Marco Sclarandis