Thursday, May 12, 2016

Mai gettare parole alle locuste


Da Olopiccocene:

Mauro May 11, 2016 at 1:28 PM

E chi ha 20 anni in meno cosa deve fare?
Se da quasi 50anni i nostri simili hanno ignorato tutti gli allarmi cos’altro potrei dire io alle locuste?


Quando si è detto e ripetuto fino alla noia ed alla nausea quello che c'era da dire, bisogna agire.
Non c'è altro da fare, Mauro.
Agire è come provare la verità o la falsità di un teorema matematico, in un certo senso.
Una volta che un teorema si è rivelato essere vero, falso od anche indimostrabile, è da stupidi se non anche da criminali ignorare tale rivelazione.
Molto pragmaticamente, il teorema che sulla Terra vi sia un limite alla presenza di una qualunque specie vivente, 
è banalmente vero.
Uno come Archimede di Siracusa decine di secoli fa, sarebbe stato in grado di calcolare quante formiche avrebbero potuto abitare la Terra, se fosse stata un immenso formicaio.
Più difficile é stabilire oggi se l'umanità possa ancora raddoppiare anche una sola sola e riuscire a vivere per secoli e millenni sulla Terra.Ma è impossibile credere che l'umanità contemporanea possa decuplicare, e se anche ci riuscisse, vivrebbe più di una generazione o due.
Ma come esistono gl'indefessi quadratori di cerchi, armati di sola riga e compasso, esistono quelli che armati di illusioni tecnologiche e pseudoscientifiche, se non puramente magiche o messianiche, rovistano nella loro fantasia per trovare soluzioni che hanno la stessa probabilità d'avverarsi che quella di trovare un numero razionale frugando a caso nella bolgia dei numeri reali.
E' infinitamente più saggio credere ai millenni di Storia che ci dicono che il senso del limite, va ascoltato con la massima attenzione, al pari del sesto senso, perchè ignorare i suoi bisbiglii porta sciagura certa ed immensa.

Per essere ancora più pragmatico, lo smartphone ed i suoi consimili, stanno trascinando folle sterminate di poveri diavoli a credere d'avere in mano una specie di Lampada d'Aladino, che basta strofinare per ottenere quasi tutto quello che desiderano.
Invece di quel "quasi" si ottiene solo una infima parte di quel "tutto" e, se non abbiamo scelto con sufficiente ponderazione, otteniamo proprio l'indesiderabile.
Agire, allora è scegliere. 
Arte che, notoriamente non si può insegnare perchè non si riesce ad imparare sufficientemente 
nemmeno in una vita intera.
E a proposito di locuste, nemmeno loro mangiano tutto quello che trovano.
Quindi, vedere una brigata di formiche che ne trascina una per stivarla nella dispensa può davvero rallegrarci.
E ognuno di noi è qualcosa che nemmeno la formica più  fantasiosa riuscirebbe ad immaginarsi possa esistere.

O detto altrimenti:

Mauro,
Non c’è quasi più nulla da dire perché il necessario, l’indispensabile e l’importante, è stato detto fino alla noia.
Bisogna agire, ed agire è, in un certo senso come dimostrare un teorema matematico.
Che puo rivelarsi vero, falso ed anche indimostrabile.
Ma ottenuta la verità sul teorema è da stolti fino al crimine, ignorarne le conseguenze.
Allora, un Archimede di Siracusa sarebbe stato capace di calcolare quante formiche avrebbe potuto ospitare la Terra, se fosse stata tutta un enorme formicaio.
Noi ora sappiamo che certamente il doppio od il quadruplo di quanti siamo, non potremmo essere ospitati a lungo su questa Terra.
Nemmeno se ci limitassimo a nutrirci l’indispensabile per stare in contemplazione tutto il giorno e dormire tutte le notti.
Nonostante ciò, c’è chi e sono molti, s’illudono e vogliono illudere folle oceanche della concreta possibilità
di superare ancora per secoli dei limiti che sono ogni giorno più evidenti tanto quanto indesiderati ed indesiderabili.
Che questo superamento avvenga attraverso la tecnologia, la scienza, la pseudoscienza, la magia, la superstizione, o chissà quale fede, poco importa.
Per esempio.
Lo smartphone è diventato l’attuale Lampada d’Aladino, che parrebbe basti strofinare per esaudire qualunque desiderio.

Veramente Aladino di desideri ne soddisaceva soltanto un terzetto.

In teoria, è concepibile un mondo dove questo miracolo sarebbe possibile, ma la fisica di questo mondo ci fornisce una certezza matematica che i desideri che è possibile soddisfare per ogni generazione sono limitati non solo in quantità ma in qualità pure, e con un limite che se non altro non è troppo difficile da conoscere.

E, a proposito di locuste, nemmeno loro riescono a divorare tutto quello che trovano.
E forse nemmeno vorrebbero se anche lo trovassero
Anzi, vedere brigate di formiche trascinarne una nella loro dispensa è uno spettacolo confortante,
se si è ancora in grado di vedere certe cose.
Agire è scegliere, e scegliere è un’arte che è forse la più difficile da insegnare ed altrettanto da imparare.
Quindi, diffidare di chiunque si faccia pagare per farcene da maestro.
  
Marco Sclarandis



2 comments:

  1. Grazie, non mi aspettavo tanto onore.
    L'articolo è bello, (come sempre) ma lascia poche speranze.
    Temo che i 4 cavalieri dell'apocalisse avranno la meglio!
    Intanto il suggerimento migliore mi viene da Luca Mercalli: Prepariamoci.

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  2. Abbiamo sperato troppo, da quando ci siamo illusi che applicando la conoscenza fisica e matematica del mondo ne saremmo diventati invincibili dominatori.
    Ma i mezzi per disincantarsi provengono proprio dalla stessa conoscenza
    che ci ha fatto illusi e troppo speranzosi.
    Quindi si tratta solo di adoperarli.
    Per me, in questo, consiste la preparazione e la conseguente applicazione.
    Stranamente, stiamo scoprendo altri mondi, probabilmente abitabili, proprio adesso che stiamo rendendo inabitabile il nostro.
    Di fatto, tutto ciò che sappiamo per ora è che quei mondi sono irraggiungibili al presente, e non abbiamo nessuna idea di come raggiungerli in un futuro che non sia troppo remoto.
    Ma, le catastrofi, comunque,hanno tutte un fascino irresistibile per tutti noi.
    Ammettendolo, potremmo sventarne la maggior parte.
    Per ora, a quanto pare, mentiamo spudoratamente perchè alla fine
    ci piace confortarci dicendoci che del doman non v'è certezza.
    Campate cavalli e cavalieri che ancora poca sciagura abbianmo seminato.

    Marco Sclarandis

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