Tuesday, November 1, 2016

Platone, che ne dici di n! di 5040 ?

Più che di ottimismo o pessimismo per la tecnologia, metterei la faccenda in termini di opportunità.
Io sono il primo a impiegare tempo ed immaginazione per credere o meno nel multiverso.
Che, se esiste é qualcosa che supera la fantasia di qualunque poeta, scrittore di fantascienza,
mistico visionario.
Quando Elon Musk propone il treno iperveloce, mi viene da chiedermi a che cosa serva un mezzo di trasporto del genere in un mondo dove una moltitudine di persone sta perdendo anche i mezzi per spostarsi da una parte all'altra di una città, neanche di una metropoli.E parlo di chi viaggia in corriera e tradotta interregionale.Quindi, andar per ciottoli su Marte, non lo trovo particolarmente inopportuno, ma se è urgente, allora siamo davvero nei guai.
Poi, Casalinga di Voghera insegna, i conti alla fine si devono poter fare sul retro d'una busta, affinché siano chiari e tondi per chiunque.Perché i conti, se non tornano, generano morti orfani e feriti.
E allora, é vero o non è vero che qualunque genere di risorse, materiali, tangibili o intangibili che siano, sono ormai contate più che i capelli sulla testa, di biblico versetto?
E se anche ce ne fossero di nascoste, pretendere di fidarsi di queste, non é un atteggiamento da giocatore  d'azzardo, compulsivo?
La follia più demoniaca creata dal mondo cibernetico e virtuale o comunque lo si voglia definire, è secondo me quella che porta la gente a credere che é a causa di chissà quali oscuri complotti
non possiamo accedere al migliore dei mondi immaginabili.E quindi dobbiamo accontentarci del migliore di quello dei mondi possibili.
E considerare invece la intrinseca natura esponenziale di qualsiasi insieme di cose esistenti del mondo, quando si cerchi di esaurirne le combinazioni.
Platone considerava il numero 5040, ( 1x2x3x4x5x6x7 ) nel suo la Repubblica*, riferito alle dimensioni della città ideale, e non solo, ma si fermava davvero troppo presto.
Se resuscitasse ora capirebbe che bisognerebbe spingersi almeno fino a cento per capire quanto
folli sono diventati i suoi uomini della caverna, una volta che si sono illusi d'esserne usciti.
Non folli in assoluto, ma perché non accettano che il limite é ciò che permette la vita ,l'esistenza di ogni cosa.Quando capisci che un limite è stato raggiunto, é stupido cercare di superarlo.
Perché comincerà a limitare cose che ancora che potrebbero accrescersi.
Trovane un altro che sia ancora lontano, semmai.
Tanto per scendere dall'Olimpo delle visioni, un veicolo elettrico non é esente dal produrre particolato ultrafine di gomma ed asfalto, non da usura di freni, certo, e comunque non è esente dal produrre ingorghi da traffico.
E non ci vuole molto a capire che la mobilità senza autisti risolverebbe parte dei problemi attuali, ma non tutti e non quelli più importanti.Che derivano dal fatto che dovremmo lavorare di meno, tutti e meglio.E invece facciamo il contrario.
Dobbiamo ridurre, scegliendo, se vogliamo proseguire la nostra evoluzione.Ed anche in fretta, purtroppo.
Non moltiplicare, spinti da un'avidità che con il denaro ha solo un rapporto di mediazione.
Per essere laconicamente chiaro e limpido:
Ora davvero temiamo la morte, perché essa é vittoriosa, se non le si oppone trascendenza.
Trascendenza di cui ci si può accorgere in qualsiasi momento.
Perché proprio noi stessi siamo trascendenza in potenza ed in atto, ma non possiamo dirlo del tutto, nemmeno con tutte le parole che abbiamo mai creato.
Questo triplice terremoto italiano sembra una sincronica coincidenza proveniente proprio da luoghi dove l'attenzione per la trascendenza è ancora acutissima.
Ma per chi ragiona soltanto, ma non si chiede a che scopo ragioni, che la facciata della chiesa di san Benedetto da Norcia sia rimasta in piedi é frutto di pura e semplice casualità.
Ma potrebbe essere un messaggio del caso, proprio per dirci qualcosa sul significato della ragione.E  a pensarci bene, come per lo zero assoluto, anche il caso assoluto é inavvicinabile.
Marco.
 

5 comments:

  1. Non penso sia neppure così semplice. Ridurre. Perché la semplice riduzione, se non modulata, sincronizzata, operata usando la tecnologia stessa, porta alla carenza (almeno relativa e vediamo già adesso che viene vissuta con rabbia). Io non sono un fan di Musk ed alcune cose mi sembrano francamente visionarie ma altre le trovo utili (per es. se il treno farà risparmiare l'uso degli aerei inquinatantissimi ben venga e così i primi stadi riutilizzabili per l'invio in orbita). Il limite lo incontremo lo stesso e non sarà Musk ad avvicinarlo né ad allontanarlo. Peró a quante più variabili potremo attingere in quel momento dipenderà anche da ciò che la ricerca scientifica ci concederà nel frattempo. Restando il fatto che stiamo sprecando un mucchio di risorse, impegno, parole, pensieri e atti che potrebbero essere meglio impiegati. Ma ha vinto questo, per ora.

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    1. Certo che ridurre é difficile.
      Ma farlo come ultima ratio diventa terribile.
      La rabbia montante, pericolosissima, di molta brava gente dipende dalla insistente menzogna che riguarda la reale possibilità di crescita di molte attività umane.
      Menzogna indispensabile proprio per addossare poi ad altri le cause delle sciagure che stanno arrivando una dopo l'altra.
      Ma non voglio ripetere argomenti tanto ovvi quanto triti e ritriti.

      Marco Sclarandis

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    2. É un pour parler non é una menzogna assoluta. La crescita infinita é impossibile ma la crescita é in atto in diversi posti del mondo. Se qui in occidente un discorso sulla non-credibilità di una futura crescita puó incontrare la sensibilità, nel resto del mondo, che sta crescendo ed in cui cresce anche la classe media ti rispondono picche. Poi non dobbiamo proiettare la situazione italiana sull'intero occidente. É vero che sono aumentate le disuguaglianze, ma non tutti i paesi sono sulle ginocchia. Quindi un discorso di crescita futura puó anche essere credibile (la vecchia Germania non ha mai smesso di crescere, poco dopo il 2008). Il messaggio diviene francamente falso quando viene proiettato in un futuro indistinto e/o non considera il termine temporale e/o non fa presente i "costi" della crescita. Non sarà possibile trovare accordi fuori dall'Europa (senza i quali non-conterà-niente-nulla) senza parlare di crescita: potremo arrivare a parlare di modulazione, quantificazione di altri parametri (magari...), internalizzazione delle esternalità (non so come ma magari...) ma alla fine gli argomenti che peseranno tanto saranno solo quelli dell'urgenza magari fuori tempo massimo. Ne abbiamo, mi parrebbe, un esempio su come il GW sta accelerando ricerca ed investimenti sulle rinnovabili, qualcosa ma troppo poco, probabilmente troppo tardi. Ma é innegabile che assistiamo ad una spinta politico-industriale, seppur parziale, sulle rinnovabili. Almeno a me sembra così. Ciao

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  2. Già il problema è che la distribuzione delle risorse avviene non pensando alle priorità del genere umano ma alle priorità dei singoli che di queste hanno il controllo. In altre parole ho i fantistiliardi di $ che impiego per i miei sogni senza badare se il mio sogno calpesta quello di multiduini

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  3. Climber, immagina che cosa succederebbe, se anche solo una cellula su un milione del nostro organismo si comportasse da un giorno all'altro come se credesse d'essere un signorotto d'un feudo medievale.
    Patiremmo una morte orrenda.Se non altro breve.
    Mi ripeto a costo d'annoiarmi ed annoiare.
    Ma non vedo altro modo per superare vittoriosamente questo punto critico dell'evoluzione umana, se non considerandoci un solo organismo, insieme a quello della intera biosfera.
    Anche se il cambiamento climatico non fosse causato dalla nostra specie, a patto di credede che esista, cosa a cui ancora molti non credono,ormai dobbiamo solo adattarci ad esso.
    Agire come vivessimo ognuno su un pianeta proprio, non credo che sia la soluzione.
    Già, a proposito del denaro, ricordarsi che é un simbolo di altro, anche solo una volta al giorno, sarebbe una buona azione.
    Quanto denaro vale la Terra?
    E' possibilibe rispondere a questa domanda?
    Ma quanto vale la Luna il Sole, e via via farneticando l'Universo intero?.
    Esiste forse una banca universale dov'é depositato il denaro corrispondente al valore dell'Universo, quello conosciuto, peraltro?.
    ..."la distribuzione delle risorse avviene"....
    No, non é che avviene, ma siamo tutti noi, nessuno escluso che facciamo in modo che come tu dici, avvenga in un certo modo.
    Mi ripeto ancora una volta, l'attuale super-organismo umano pare sia proprio affetto da una metastasi terminale.
    Ognuno per sè e un dio per ciascuno, per chi ci crede.
    Ma covando allo stesso tempo un desiderio di guarigione immenso tanto quanto quello di annientamento.
    Niente di assolutamente inedito, nella storia umana.Anzi.
    Solo che ormai tutti i punti sono disposti a formare un cerchio.
    Quindi qualsiasi figura o sta nel cerchio o ne sta fuori.
    Oppure ancora bisogna adoperare una geometria diversa, per risolvere il dilemma.
    Un saluto.
    Marco Sclarandis.





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