Wednesday, January 9, 2013

Troppe mani scavano crateri

Di Marco Sclarandis

 
 
Troppi umani ancora sottomessi
a voleri d'orifizi e doveri di sfinteri

troppe mani scavano crateri
cui unico criterio è brama di tesori
animi di troppo anche per un inferno
mimi intruppati dietro capocomici
pappi sparpagliati da tifoni su deserti
quanto a lungo aperte queste trappole

senza nemmeno che prede divengano trofei
ma nel chiasso uno è rumor di scrocco 
s'un altro mondo dev'essersi sbloccato un uscio.
 
 
 
 
 
 

Dar da bere agli assetati (anche se sono Koala)


(Questa foto è del 2009, ma la situazione in Australia quest'anno è ancora peggiore)

Monday, January 7, 2013

Agghiacciante: uccidere le tartarughe per divertimento

da "Decline of The empire" e se potete leggete tutto l'articolo, perché è veramente agghiacciante. 





CLEMSON, S.C. (AP) Lo studente dell'università di Clemson, in Sud Carolina, Nathan Weaver ha creato un esperimento per cercare di capire come aiutare le tartarughe ad attraversare la strada. Ha finito per ottenerne una visione del lato oscuro dell'anima di alcuni esseri umani.

Weaver ha messo una realistica tartaruga di gomma nel mezzo di una corsia di una strada trafficata vicino al campus. Poi si è allontanato e ha guardato per l'ora che è seguita di come sette guidatori hanno deviato e hanno deliberatamente schiacciato l'animale. Molti altri hanno apparentemente provato a colpirlo, senza riuscirci.

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A volte, gli esseri umani sentono il bisogno di provare che sono la specie dominante su questo pianeta prendendo un veicolo di metallo da due tonnellate e schiacciando una creatura indifesa sotto le ruote, ha detto Hal Herzog, professore di psicologia all'università di Western Carolina

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Herzog ha chiesto a una classe di circa 110 studenti sul punto di dare l'esame se avevano mai intenzionalmente schiacciato una tartaruga o se erano stati in una macchina con qualcuno che l'ha fatto. Trentaquattro hanno alzato la mano, circa due terzi maschi, dice Herzog autore di un libro sulla relazione che gli umani hanno con gli animali intitolato "Alcuni li amiamo, alcuni li odiamo, alcuni li mangiamo."

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CLEMSON, S.C. (AP) — Clemson University student Nathan Weaver set out to determine how to help turtles cross the road. He ended up getting a glimpse into the dark souls of some humans.

Weaver put a realistic rubber turtle in the middle of a lane on a busy road near campus. Then he got out of the way and watched over the next hour as seven drivers swerved and deliberately ran over the animal. Several more apparently tried to hit it but missed.

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Sometimes humans feel a need to prove they are the dominant species on this planet by taking a two-ton metal vehicle and squishing a defenseless creature under the tires, said Hal Herzog, a Western Carolina University psychology professor.
.... Herzog asked a class of about 110 students getting ready to take a final whether they had intentionally run over a turtle, or been in a car with someone who did. Thirty-four students raised their hands, about two-thirds of them male, said Herzog, author of a book about humans' relationships with animals, called "Some We Love, Some We Hate, Some We Eat."

Sunday, January 6, 2013

I tre felini dell’Apocalisse e i quattro gatti dell’abboccafesso

Di Marco Sclarandis 

Esistono tre felini, nella fattispecie dei gatti domestici, che sono diventati soggetti famosi della storia. Uno di questi è il famoso Gatto del Cheshire personaggio inventato da Lewis Carroll, apparso per la prima volta nel 1865 in “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” e divenuto pure protagonista di cartoni animati molto divertenti. L’altro, attore suo malgrado di un celeberrimo esperimento mentale, come quelli, gli esperimenti, che adorava l’ancora più celebre fisico della Teoria della Relatività, generale e ristretta. Solo che il micio in questione era stato inventato da Erwin Schrödinger, per imbastire un ipotetico esperimento riguardante l’enigmatica Teoria dei Quanti. Un terzo gatto si nasconde dietro un gioco linguistico tra le parole “Energia” e “Catalizzatore” parole che fuse ed abbreviate generano il semi acronimo E-Cat.

Il marchingegno che sta dietro questo nome non ha niente a che fare con i sornioni, astuti e indipendenti animali domestici, tranne che per un aspetto particolare, che verrà esposto per ultimo. E’ invece un’apparecchiatura che secondo il suo inventore, che ha un nome talmente comune tanto da essere quasi sinonimo di perfetto anonimo, sconfinante negli incantesimi, i totem e gli amuleti magici. Questo E-Cat, nelle intenzioni del suo inventore dovrebbe fornire energia a costi irrisori, tratta da reazioni nucleari che sono tuttora soggetto di faticose indagini. Reazioni chiamate collettivamente LENR e che potrebbero davvero dischiudere un nuovo capitolo della fisica. Ma che la Natura per ora cela tra i suoi veli, sottilmente ma non maliziosamente.

Tuttora il famigerato catafelino, pare proprio funzioni né più e né meno come i suoi omonimi in carne, ossa, pelliccia, e polpastrelli. Reazioni chimiche, elettrochimiche, seppure non digestive. Da cui derivano un po’ di tepore, qualche balzo energetico ma nulla più.

Poi esistono i soliti quattro gatti che possono anche diventare quarantaquattro come nella famosa filastrocca, e anche un branco innumerevole, se bene ammaestrati. E sono quelli che abboccano come dei fessi a qualsiasi annuncio mirabolante che prometta miracoli allo stesso prezzo delle seccature. Peccato che in questa parte del multiverso, la scienza, la magia, la prestidigitazione e il banale inganno o raggiro siano àmbiti sufficientemente separati. Peccato per i “Signor Rossi” e i loro fanatici seguaci.

Solo nella matematica esistono delle magie sconcertanti come per esempio la scoperta dell’ultranumerosità dei numeri irrazionali e delle geometrie non euclidee, che portarono un fecondo scompiglio nel mondo dell’umana conoscenza. Per ora l’E-Cat, s’è rivelato essere uno straordinario pifferaio magico, capace però d’incantare parecchie specie di mammiferi e non solo i pure astuti piccoli roditori.

Saturday, January 5, 2013

Questo è il mio umano



Questo è il mio umano

Ce ne sono molti come lui, ma questo è il mio




Wednesday, January 2, 2013

La carezza sul naso del mulo

di Marco Sclarandis


Se mai avete provato
Una carezza sul vello del naso del mulo
O non vi ha turbato lo spasimo
Dell’agonia d’una mosca
Impigliata su una macchia di miele
Nemmeno un fiore avete sottratto
Per il viso d’un essere umano
Se non vi siete fatti distrarre
Da cupi pensieri
Con musica meravigliosa
Fate presto qualcosa
Che vi congiunga il cuore alla vita
Poiché verranno
Non si potrà neanche contarli
Saranno orripilanti chimere
Strapperanno capelli
Spaccheranno denti
Svuoteranno occhi
La loro sola presenza
Sarà rimpianto di non essere mai nati.


Tuesday, January 1, 2013

Il secchio bucato: un pensiero per il 2013


Da "Learning from Dogs" - dedicato all'amico Maurizio Pallante 
(immagine: dipinto di Giovanni Segantini)






Una vecchia signora cinese aveva due grossi secchi che appendeva ai lati di un palo che portava sul collo


Uno dei secchi era bucato e aveva una fessura mentre l'altro era perfetto e portava sempre un carico di acqua completo

Alla fine delle lunghe camminate dalla sorgente alla casa, il secchio bucato arrivava soltanto mezzo pieno.

Per due anni, tutti i giorni succedeva sempre la stessa cosa, con la donna che portava a casa soltanto un secchio e mezzo di acqua

Ovviamente, il secchio perfetto era molto orgoglioso del suo risultato.

Ma il povero secchio bucato si vergognava di quello che pensava fosse un fallimento e si sentiva miserabile perché poteva fare solo la metà di quello che era stato fabbricato per fare.

Dopo due anni di quello che percepiva come un amaro fallimento, il secchio parlò un giorno alla donna alla sorgente.

"Mi vergogno di me stesso, perché il buco che ho in un fianco fa si che l'acqua si perda lungo tutta la strada fino a casa tua"

La vecchia signora sorrise, "ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non nella parte dell'altro secchio? Questo è perché ho sempre saputo del tuo problema e così ho piantato semi di fiori dalla tua parte del sentiero. Quando camminiamo verso casa, sei tu che li annaffi. Per due anni, ho potuto cogliere questi bei fiori per decorare la tavola. Senza di te, non ci sarebbero queste cose belle a dare grazia alla casa"

Ognuno di noi ha il proprio difetto. Ma sono i buchi e i difetti che rendono le nostre vite in comune così tanto interessanti e ricche di soddisfazioni. Dovete soltanto prendere ciascuno per quello che è e cercare il buono in lui o lei.

Quindi, cari amici che siete secchi bucati, buona giornata e ricordatevi di sentire il profumo dei fiori dalla vostra parte del sentiero.



An elderly Chinese woman had two large pots, each hung on the ends of a pole which she carried across her neck.

One of the pots had a crack in it while the other pot was perfect and always delivered a full portion of water.

At the end of the long walks from the stream to the house, the cracked pot arrived only half full.

For a full two years this went on daily, with the woman bringing home only one and a half pots of water.


Of course, the perfect pot was proud of its accomplishments.


But the poor cracked pot was ashamed of its own imperfection, and miserable that it could only do half of what it had been made to do.


After two years of what it perceived to be bitter failure, it spoke to the woman one day by the stream.
 
‘I am ashamed of myself, because this crack in my side causes water to leak out all the way back to your house.’


The old woman smiled, ‘Did you notice that there are flowers on your side of the path, but not on the other pot’s side? That’s because I have always known about your flaw, so I planted flower seeds on your side of the path, and every day while we walk back, you water them. For two years I have been able to pick these beautiful flowers to decorate the table. Without you being just the way you are, there would not be this beauty to grace the house.’


Each of us has our own unique flaw.  But it’s the cracks and flaws we each have that make our lives together so very interesting and rewarding. You’ve just got to take each person for what they are and look for the good in them.


So, to all of my cracked pot friends, have a great day and remember to smell the flowers on your side of the path!