Wednesday, January 27, 2016

27 gennaio 1945, è necessario ricordare.



Ma tu chi sei
sei un volto noto
sei sosia di uno altrettanto noto
che sorridere ci faceva
con un cilindro un po’ ammaccato
bastone e delle scarpe scalcagnate
perchè non parli forse che sei muto
no la tua voce l’hanno conosciuta molti
miliardi ormai e ancora incanta col suo timbro irato
anche se graffiata da magnetofono obsoleto
anche se artefatta da altoparlante rotto
lo so chi sei
ma qui tu sai dove noi siamo
d’Ade non ne ha algido e plumbeo aspetto
di Purgatorio nemmeno perché troppo disabitato
poi se fosse cosa temo essere
io qui
che cosa ci farei senza condanna messoci
ancora non sottoposto a giudizio definitivo
vedo che sbarri tratti sulle tue braccia nude
cinque o sei per volta con linee orizzontali

Sì, sono miliardi d’anni
che in loco devo trascorrere
uno per ciasuno nemmeno uno escluso
di quelli che ho mandato al rogo
Quindi questo non è l’Inferno
No non credo che lo sia
Dimmi sei tu allora
che hai meccanizzato l’annientamento
reso lo sterminio pratica
da svolgersi d’ufficio
sì sei proprio tu
in attesa di espiazione

Attesa
che cosa vuol dire attesa
Niente niente è una parola morta. 


Marco Sclarandis

Il muro di senape?


Non è la Rupe Tarpea, non è la storia dell'Everest, non é un film con Rupert Everett...........

Chiedete ad Ugo Bardi se non riuscite a scoprire che cos'é.
Un ringraziamento dall'aldiqua, anche a Katsushika Hokusai per l'ispirazione.

Marco Sclarandis

Tuesday, January 26, 2016

Meno uno!


 Un solo mese lungo 31 giorni ci separa dall'evento.
 
Scala Mercalli inizia il 27 Febbraio !
 

Sei puntate dal 27 febbraio, il sabato sera su Rai3, circa alle 21,30 sempre dalla FAO di Roma
  
I temi:

1. Cambiamenti climatici: 2015 anno più caldo ed esiti di COP21
2. Energia: dal carbone al rinnovabile
3. Trasporti: dall'auto elettrica al telelavoro
4. Acqua: come salvaguardarla e gestirla
5. Cibo: agroecologia e montagna
6. Nuovi modelli di sviluppo: no al Pil e al consumo di suolo, sì alla
sostenibilità energetica
Se vorrai vivere in un un altro mondo ma sullo stesso pianeta, seguilo!
Marco Sclarandis

Nel mentre che leggevo questo post....









Nel mentre che leggevo questo post....
Questo:
http://www.ugobardi.blogspot.it/2016/01/il-cambiamento-climatico-e-la.html
 "La ricerca di facile popo-larità mediatica può infatti rivelarsi un boomerang".

mi sono addentrato nella selva quotidiana, nel senso proprio di lettura dei giornali quotidiani.
Ed ho notato alla fine della lettura di un articolo questa frase:
Frase finale tratta da:
http://www.corriere.it/opinioni/16_gennaio_25/se-twitter-boomerang-renzi-social-media-733d3fe8-c3a4-11e5-b326-365a9a1e3b10.shtml

Ora, basta aggiungere una "i" ed un accento nel posto giusto e sempre in quel posto togliervi il trattino, ed ecco un neologismo meraviglioso:

"Popòilarità" che d'ora in poi potremmo utilizzare per titolare e commentare notizie, sragionamenti, nonsense, bufale, balle,stronzate, minchiate,apparendo
come raffinati Accademici della Crusca e non come blocoatti e blogtrollari.

Non so se l'autore dell'articolo sui tweet del PdC (presidente del consiglio dei ministri)abbia volontariamente scritto la parola galeotta con il demoniaco trattino, o sia un refuso o un lapsus freudiano, ma poco importa.
Il caso e la mia mente, forse preparata e pronta in quel momento, mi ha condotto a notare il lato comico di quell'errore (forse) di battitura.
E tutto era troppo divertente per tenermelo solo per me.

Un sorriso al giorno, deride il tiranno che c'incorna.

Marco Sclarandis






Thursday, January 21, 2016

Gianni non demorde........

   Questo é il seguito del post precedente: Gli scienziati dicono che secoli
  
   20 Gennaio 2016  20:49
   
    Caro Marco, grazie per il commento.
    L'uomo “civilizzato” non è saggio.
    L'uomo “non civilizzato” è saggio.
    Anche tutto il resto della Natura è saggio.
    Stiamo distruggendo la vita sulla Terra.
    Siamo agli sgoccioli. Non millenni o decine di millenni, Marco. Anni, massimo 34 ancora. Anni.
    La Natura ci ha provato.
    Ha permesso la nascita di questa specie, Homo Sapiens.
    Ma non funziona.
    Una parte di questa specie è impazzita, e ha creato le civiltà (Civiltà, civis, città).
    Si è messa a schiavizzare e distruggere tutte le altre culture di esseri umani, e tutte le altre specie viventi.
    Ultimo folle atto, la “globalizzazione” (leggasi “neoliberismo”, "neocolonialismo”).
    .----
    Siamo naturali ma anche innaturali.
    Usiamo attrezzi sofisticati esogeni (esterni) al corpo.
    Nessun altro animale lo fa.
    Non ci interessa l'altro, gli facciamo la guerra.
    Nessun altro animale lo fa.
    Viviamo a spese di territori che distano da noi migliaia di chilometri.
    Nessun altro animale lo fa.
    Non meritiamo di vivere.
    Solo lo meritano gli “esseri umani non civilizzati” e, per quanto ne so, tutti gli altri esseri viventi del pianeta.
Per iniziare a capire come vivevamo prima della civilizzazione, e come dovremmo vivere se      
rispettassimo la Natura, ecco il link per la visione della quarta puntata di “Human Planet”,
dedicata al rapporto uomo/natura all'interno della Giungla (visibile fino a domenica 24 gennaio compresa) :

    http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2016-01-17&ch=31&v=616314&vd=2016-01-17&vc=31#day=2016-01-17&ch=31&v=616314&vd=2016-01-17&vc=31

    Tiziano

Gianni Tiziano, è assai improbabile che io possa assistere alla fine della vita sulla terra.
Per due motivi egualmente fondamentali.
Il primo è perché la probabilità che io finisca sottoterra prima dei novant'anni ritengo che sia superiore
al novantanove virgola nove per cento.
Il secondo é che se anche volessimo non saremmo comunque capaci, non solo io e te, è chiaro, di annientare la Vita sulla Terra.
Che tu desideri una vita su un pianeta dove la civiltà non sia mai esistita lo posso anche immaginare e capire,
ma se pensi che sia così idilliaco e paradisiaco, credo che tu voglia credere ad una grandiosa illusione.
Oppure tutti i resoconti, le storie che compongono la Storia intera, sono tutti delle esagerazioni delle menzogne
e delle mistificazioni?
Tutti gli esseri umani sono potenzialmente assassini fin dai tempi più remoti.
E questo non perché ad un certo momento siano impazziti.
Capisco invece quanto sia irresistibile rifugiarsi in una visione idealistica della vita umana sulla terra,
simile a quella di certi cartoni animati, e che, per carità, è descritta pure in alcuni passi della Bibbia, come questo: Isaia 65,25.
Io preferisco accettare la realtà, che posso modificare in piccola parte, ma non sono disposto a credere
ad un Paradiso terrestre ricreato con l'eliminazione dell'essere umano civilizzato.
Posso anche vedermi ed anzi, rivedermi tutte le puntate di “Human Planet”ma ciò non mi farebbe minimamente cambiare idea.
Anzi, perchè siamo arrivati a fabbricare tuttto l'armamentario occorrente per filmare dei documentari come quelli?
E non siamo rimasti invece a raccontarci oralmente per generazioni, di quella natura incivilizzata che tanto t'incanta?
E' da decenni che mi pongo questa domanda e se avessi una risposta esauriente andrei in giro a farne conferenze,
anche solo per la gloria.
Spero che tu abbia capito con quale sentimento ho risposto ai tuoi commenti.
Se si vuole stare ancora più a lungo di quel terzo di secolo su questa Terra dobbiamo capire che razza di esseri viventi siamo,
e, secondo me, ma so di essere in buona compagnia, è inutile, controproducente, dannoso,
oltre che falso, credere all'innocenza di presunti umani non civilizzati.

Non meritiamo di vivere?

Certo, di fronte a certi orrori é l'unica cosa che ci viene da credere.
Ma, basta avere pazienza.
Un po' più di cent'anni e saranno tutti morti.
Peccato, per loro, che formiche ed elefanti non verranno sui nostri tumuli a tirare un sospiro di sollievo

Un saluto, civile.

Marco Sclarandis






Wednesday, January 20, 2016

Gli scienziati dicono che secoli


Ringrazio Ugo Bardi per il blog* , Phil McKenna per il post, Massimiliano Rupalti per la traduzione,
Gianni Tiziano per il commento** che mi ha portato all'ispirazione.


Madre Terra 20 Gennaio  2016  05:48**


La Natura è saggia, e stiva l'acqua nei ghiacciai, per poi rilasciarla dolcemente in primavera, estate, autunno.
Ma la nostra "civiltà" con le sue azioni incoscienti e sconsiderate destabilizza questi bellissimi funzionamenti.
Siamo folli, pazzi, matti, superbi, incoscienti.
Consiglio di vedere l'armonia del rapporto uomo/natura nei restanti 4 documentari "Human Planet", della BBC, in programmazione su Rai5 le prossime domeniche ad ore 21:15.

Gianni Tiziano


Gianni Tiziano, bisognerebbe rispondere a questa insidiosa domanda:
Se la Natura é così saggia, come pensano in molti, come mai ha permesso la nascita di esseri viventi come noi?
O noi non facciamo parte della Natura, ma allora bisogna capire da dove siamo venuti.
La Natura trasforma tutto creando e distruggendo di tutto.
O, può essere che la Natura abbia desiderato vedersi rispecchiata in un essere vivente con un potere simile al suo?
Non intendo deificare la Natura, e ancor meno l'essere umano.
Semplicemente, lasciarsi condurre troppo dal senso di colpa per quello che siamo lo ritengo controproducente.
Noi possiamo rimediare agli errori che commettiamo.
Pagandone il prezzo e accettandone le rinunce.
L'errore più grave che stiamo commettendo da millenni, é coltivare l'illusione che la Terra sia illimitata.
Cosa che solo un politicante contemporaneo o un avo molto ingenuo può o poteva, coltivare, allora,
ed oggi ancora e comunque per poco tempo.
In ogni caso la nostra specie ha i millenni contati, che siano decine o centinaia o migliaia.
Che la Natura abbia voluto sfidare sé stessa?
Se così fosse siamo sollevati da una grandiosa responsabilità, ma persi in una solitudine abissale.

Come dici tu:"Siamo folli, pazzi, matti, superbi, incoscienti".
Ma non più di una Natura che ha messo un essere vivente che concepisce l'illimitato, l'infinito, l'eternità,
in un luogo come questo pianeta sperduto in un universo per lui inutilmente vasto.


Marco Sclarandis

http://ugobardi.blogspot.it/2016/01/gli-scienziati-dicono-che-secoli-di.html *

Marco Sclarandis

Wednesday, January 6, 2016

Epifania Befana

Vedi di ramazzare via disgrazie
Il più che ti è possibile sii lesta
Volando tra camini sulle piazze
Aggiusta doni nelle calze strette

Lasciando ai bimbi ricordanza
Ai grandi nostalgia abbondante

Befana dell'Epifania persiana
E con magia di carovane
Facci guardare alla vecchiaia
Anche con tenerezza ed ironia
Noi che ipnotizzati rincorriamo
Anni persi di beata giovinezza.

Marco Sclarandis

Ispirami ancora Decio...........

Eh sì caro Ugo, ogni tanto occorre un articoletto del genere per dirottare Deci Meridi, Tizi Furbizi, Buffi Fuffi
verso siti ad essi più congeniali.

L'articoletto, si fa per dire:
http://www.ugobardi.blogspot.it/2016/01/i-fisici-confermano-lirreversibilita.html

Comunque una piccola ipotesi sul perchè indietro non si torna io ce l'avrei.
Secondo me al cuore della fisica c'è l'insoluto dilemma se la materia sia o non sia infinitamente divisibile.
E questo dilemma porta direttamente a quell'affermazione di Pitagora:
"Tutto è numero".
Ed anche a quest'altra altrettanto famosa, non a masse oceaniche, ma comunque......

"Dio ha creato i numeri interi, tutto il resto è opera dell'uomo" Leopold Kronecker (1823-1891) .

Solo che, trafficando con gli interi, inevitabilmente escono fuori le frazioni.
E trafficando con le frazioni sgaiattolano dappertutto i numeri irrazionali quali la radice di due e dei numeri primi
la sezione aurea e tutta quella marmaglia numerica che si riesce a dominare a fatica
con le frazioni continue discendenti ed ascendenti e algoritmi del genere.

E trafficando ancora sgusciano fuori, quasi letteralmente, e come in un incubo, i numeri irrazionali trascendenti
quali pigreco ed il numero di Eulero "e" e allora ci troviamo poi attorniati da un universo di cose più che infinite.
Ma nel mondo sperimentabile i cavolfiori non sono frattali perfetti, aventi infiniti dettagli.Stupendamente ipnotici.
Quindi l'approssimazione regna sovrana anche perchè diventa inevitabile.
Forse, un limite quale l'insieme dei numeri di Planck (Max), é l'unico modo per rendere l'universo comprensibile
a degli osservatori come noi, ma il prezzo da pagare per questo è l'irriducibile irreversibilità dei fenomeni osservabili
Infatti, se immaginiamo una perfetta biglia che rotola con effetto su di un perfetto biliardo, come se ne potrebbe calcolare
la traiettoria perfettamente se non considerando le infinite cifre di pigreco, insite nella circonferenza della biglia stessa?

Non parliamo poi delle difficoltà sorgenti all'atto del rimbalzo con una sponda elastica.
Lì una satanica sfida ci attende.
Fatta di calcoli sugli elementi finiti ( vedere come calcolano gli ingegneri ponti, carrozzerie che assorbono urti e altre cose ).
Ma appunto, appena ci sono invece infiniti elementi da calcolare dobbiamo fare atto di sottomissione.
Al caso al caos o ad un Creatore, secondo le fedi e le preferenze.

Ma il fenomeno dell'entanglement, con la sua trascendente istantanea proprietà connettiva fra particelle
arbitrariamente lontane, potrebbe dirci qualcosa di rassicurante sulla vera natura dell'Universo.
O del Multiverso, possibile conseguenza delle ipotesi basate sugli esperimenti quantistici.
Forse che il tutto é una inimmaginabile trama di numeri interi, elencabili come le frazioni e gli irrazionali algebrici
come le radici dei numeri primi, e di numeri inelencabili come i più che infiniti numeri trascendenti e transfiniti?
( per i transfiniti rivolgersi all'anima di Georg Cantor, o più materialmente alle pagine di un buon saggio
sulla matematica del novecento o a quelle sui portali in internet sull'argomento).
Universo che pare davvero si voglia espandere all'infinito.Su Le Scienze del mese in corso un articolo al riguardo*.

Allora c'è da chiedersi, perché mai questa espansione visto che qui sulla Terra siamo dannatamente cosi stipati?
E la più vicina stella, Proxima Centauri, è lontana quanto una traversata del deserto anche per la luce?
E dulcis in fundo, perchè proprio dal carbonio dobbiamo la vita comunemente intesa,
e tramite esso, ora ci troviamo in così tremendi guai?
Infine, forse che i numeri primi da cui derivano tutti gli altri come in una tavola periodica degli elementi,
sono i servi maligni del "Sommo fascista", soprannome scherzoso che Pal Erdosc dava al Padreterno?
O siamo noi i malvagi che dovevamo limitarci a contare le mele intere?
E lasciare perdere le elucubrazioni sulle due metà di cui una offerta dalla Seducente Eva?
Ma Eva non poteva staccarne due, ed evitarci tutte questa cornucopia di Pandora colma di rogne,
tanto, il peccato era comunque commesso, onde per cui una mela ciascuno rende l'esilio meno indegno?.

*Nessun compenso ricevo per questa pubblicità al noto mensile.

Marco Sclarandis

Post scriptum :Questo post deriva da alcuni commenti messi da un sedicente Decio Meridio
sul blog di Ugo Bardi, a questo indirizzo:

 http://www.ugobardi.blogspot.it/2016/01/james-hansen-padre-della-consapevolezza.html

Monday, January 4, 2016

Umorismo di una notte di Epifania.

Ricevuto dal veggente Gou Rabid
 

"Un mio amico mi ha raccontato questa":


Mi sembra di averla inventata in una notte insonne, o forse l'ho sentita
da qualcuno. Comunque....

Renzi divorzia da Agnese e si rivolge a un agenzia matrimoniale per
trovare una nuova moglie.

All'agenzia, l'addetto comincia dicendo. "Guardi, presidente, abbiamo
delle donne bellissime in cerca di marito......."

Renzi lo interrompe dicendo: "Non mi interessa. Vede, tutte le mattine
mi guardo allo specchio e sono abbagliato dalla mia bellezza. Sono bello
io quanto basta"

Allora, l'addetto tira fuori un altro catalogo: "Guardi abbiamo delle
donne di ottima famiglia in cerca di matrimonio....."

E Renzi: "No, io sono di famiglia altolocata abbastanza. Non mi interessa"

"Allora, presidente, abbiamo queste signore ricchissime che......"

"Ma no! Cosa me ne faccio? Con tutti i miei affari sono ricco io a
sufficienza...."

"Allora ci sono queste qui che sono intelligentissime...."

"Suvvia, non vede come sono intelligente io? Mi basta e mi avanza."

"Ma, scusi, presidente, ma come la vuole esattamente?"

"La vorrei di sinistra. "

"Ce l'abbiamo"!

"Perfetto"!

"Ma è strabica, l'occhio sinistro guarda a destra"...............



Marco Sclarandis

Consigli di lettura.

 La bussola del piacere

Ovvero, perché junk food, sesso, sudore, marijuana, vodka e gioco d’azzardo ci fanno sentire bene


La sfera del piacere è sempre stata costretta da regole. Attraverso leggi, precetti religiosi e morali tutte le società hanno voluto imporre un confine che separi il piacere dal vizio e quindi il modo in cui affrontarne il “lato oscuro”: la dipendenza. Le moderne tecniche d’indagine sul nostro cervello raccontano però una storia diversa; e ci dicono che molti comportamenti che consideriamo virtuosi, come pregare o fare beneficenza, attivano lo stesso circuito neurale su cui agiscono, per esempio, le droghe e l’alcol, e che la dipendenza non è frutto di una scarsa forza di volontà bensì un disturbo di natura fisiologica. I confini di cosa è bene e cosa è male, di cosa separa il socialmente accettabile dal moralmente deplorevole sono quindi, nella realtà scientifica, molto più sfumati di quanto pensassimo. Una sfida notevole, quella lanciata dalle neuroscienze, che ci porta a ripensare gli aspetti culturali, morali e giuridici che danno forma alla nostra identità e alla nostra presenza all’interno della società.
Lo shopping, l’orgasmo, il crack, la meditazione, l’esercizio fisico, l’oppio, […]; tutto questo produce segnali neurali che convergono su un piccolo gruppo di aree cerebrali interconnesse. Ed è proprio qui, in questi piccoli ammassi di neuroni, che il piacere umano viene percepito.
David J. Linden
La bussola del piacere è un libro superbo. La vostra mente non sarà la stessa dopo averlo letto.
“The Guardian”
Il nostro comportamento non sarà mai spiegato da un solo circuito cerebrale (o da un solo libro, se è per questo…). David Linden, comunque, ha fatto il primo importante passo per esplorare questa nuova frontiera.
“Scientific American Mind”
In vendita assieme a Le Scienze di Gennaio 2016  (Codice Edizioni)

L'autore del post non riceve alcun compenso per questa pubblicità al libro in questione.

Marco Sclarandis