Leggo per te che non hai legge
e poco carattere possiedi
faccio di conto per te che niente conti
e meno d’uno vali per certe colte menti
imparo più che posso e poso sulle mensole
per te che vivi di mense e stando al sole
resisto a farmi servo dell’impero
perché tu non sei impuro per il fango
ma per sorriso finto nellla smorfia
resisto in questo mondo a perdere
fluttuante in lotte futili inutili battaglie
non tolgo sughero a bottiglia
ancora non giunta a riva col messaggio
non sapendo più perché lo faccio
ma sentendo quale sinistro rombo
sia quanto m’attira il buio della fossa
distoglimi dal quel gelido silenzio
regno di luminescenti mostri
tu che analfabeta vivi e sopravvivi
tra sospiri pur di raggiungere l'omega.
Marco Sclarandis
No comments:
Post a Comment