Thursday, April 3, 2014

Omaggio ad Antonio Turiel


Cerco parole nei cumuli di quelle lanciate
nelle fosse coperte di felci
tra quelle ormai obsolete
con le quali s'arrotavano falci
e quelle porose che dissetano tralci
le cerco per trarne selci affilate
come fecero avi con paleolitica arte
lo faccio pur temendo sia invano
e le belve che divorano il globo
la schiena appoggiata a un divano
i pollici in frenesia s'uno schermo
lo sguardo dall'insulso captato
beffe si faranno e sguaiate
di frecce dalla mia faretra sguainate 
eppure so che parola scagliata
alla testa al ventre nel cuore
del Golia dall'aspetto invincibile
inerte come salma lo accascia
il colosso che ruggisce di crescita
che ringhia se s'accorge di limite
che sbava all'odore d'affari
non ha nemmeno piedi d'argilla
neanche solo giorni contati
è una sirena arenata nel fango
cantante per attirare più folle
non volendo inabissarsi da sola.

Marco Sclarandis

 
 
 

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