Aveste avuto quella nera
leggera ardente pietra
elemento sesto primo della vita
avevate avuto quell’olezzoso bruno
sotteraneo balsamo mosaico
del primo del sesto dell’ottavo
fluido che rende sogni solidi
sangue caldo di servitù meccaniche
e simbiosi di panacea ed origami
avete ancora quel metallo
irascibile vulcanico pesante
non più ultimo ma supremo
nel disfarsi in energia radiosa
tutto questo dalle stelle trapassate
riceveste in dono e cosa in cambio
ora dovreste dare
terre avvelenate acque ormai minestre
di poltiglie scaglie indigeribili
orde di satrapi scaccianti parassiti
desiderio soddisfatto e presto
di redde rationem tramite annientamento
dolore senza antidoto lenimento
allora se è questo poco
ci vuole ad accontentarvi
Tutti sono pronti
ferro alluminio silicio piombo
calcio potassio iodio zolfo
fluoro arsenico ed ogni isotopo
radiattivo o quieto altrimenti diteci
e ditelo anche agli altri ospiti
muti a subire arroganza umana
che cosa davvero voi volete
in cambio di una vita mortale
ma perenne immemorabile
su questo pianeta fragile
non esigete lampade d’un Aladino
pietre filosofali divine cornucopie
acque sante terre promesse varchi
per città celesti li avete profanati
gli astri attraenti dal profondo spazio
con onde lievi ne sono messaggere
ora vi dicono fatevi perdonare
ora lo sapete.
Marco Sclarandis.