Thursday, May 22, 2014

Bagnai: chi non è d'accordo con me è un cialtrone terrorista (e oltretutto anche ridicolo)

In compenso, non ci mancherà il latte.




Ora, io mi chiedo: ma voi, che oggi fate la spesa sotto casa, a 65 anni prenderete ogni giorno l’aereo per farla a Manhattan? Così, per sapere… I cialtroni terroristi sistematicamente confondono il valore esterno della moneta (il suo tasso di cambio) con quello interno (il suo potere di acquisto). Se l’euro si svalutasse del 50%, significherebbe (a spanna) che un dollaro costerebbe del 50% in più. Ma voi il latte sotto casa lo comprate in dollari? L’obiezione (ridicola) è: “Ma le materie prime si comprano in dollari!”. Ma ragazzi: il costo delle materie prime è solo una parte del costo finale del prodotto,




http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/19/euro-quelli-che-se-ne-usciamo-ci-sara-la-corsa-agli-sportelli/990782/ - h/t Er Monnezza

Tuesday, May 13, 2014

Calli pestati ai petrolieri





-------- Original Message --------
Subject: REPORT RAI 3 - FEDERPETROLI ITALIA: definiamo la puntata disinformativa per il lavoro che stiamo facendo.
Date: Tue, 13 May 2014 12:18:58 +0200
From: ufficio.stampa@federpetroliitalia.org <ufficio.stampa@federpetroliitalia.org>
Reply-To: ufficio.stampa@federpetroliitalia.org
To:


logo   

COMUNICATO STAMPA
Roma, 13 Maggio 2014

REPORT RAI 3 - FederPetroli Italia: definiamo la puntata disinformativa per il lavoro che stiamo facendo. Non ci stiamo ad essere criminalizzati.

Ci dissociamo e prendiamo le distanza dalla puntata di REPORT condotta da Milena Gabanelli trasmessa in prima serata ieri su Rai 3 sull'argomento Shale Gas ed indotto petrolifero.

Sono le parole del Presidente della FederPetroli Italia - Michele Marsiglia dopo la messa in onda del programma ieri sera. Continua Marsiglia <<Durante la trasmissione sono state fornite informazioni non corrette e che destabilizzano soltanto la pubblica opinione in merito allo sviluppo energetico in Europa ed in particolar modo in Italia.


Monday, April 28, 2014

Tu che sai

Tu
Tu che sai 
perché mai noi umani
ci siamo riempiti le mani
di ordigni sempre più immani
perché mai alla sciagura imminente 
opponiamo così minuto rimedio
perché mai sempre più eliminiamo
chi ci può rammentare
i segreti del perpetuarsi
perché mai
ci muniamo con tale mania
per affrontare il domani
perché mai
raggiunta ogni meta
rimaniamo comunque così menomati
perché mai cos’è stato
che ci spinge a voler essere immuni
dal desiderio d’amarci
parla spiegaci
Te lo intimiamo

diccelo Tu
che devi saperlo
almeno sapremo anche noi
che cosa davvero temiamo

Marco Sclarandis

Tuesday, April 15, 2014

Il Medio-Evo continua su Huffington Post

Fortunatamente, quando mi avevano chiesto di scrivere su un loro blog, li avevo mandati a stendere (U.B.). 


Il seguito della spazzatura di cui sopra, lo trovate qui.




Sunday, April 6, 2014

L'Aquila sei Aprile duemilanove




Potevamo noi
che siamo ossa in bilico
tenute in tale stato
da soffice e pensosa carne
sì da poter mirare
profondo d’orizzonte
dove dritte vie si fondono
potevamo non pagare noi
onore tanto grande
senza onere pesante

noi che scaviamo grotte
e delle cavate pietre
rotte con fatica e ingegno
innalziamo torri snelle
cupole bastioni e forti
posti ad ornare colli
e indurre a invidia monti
noi vertice di follia al mondo
abissi di pazienza e astuzia
di Damocle sottostiamo a spada

la Terra dal profondo
ostinata ci ricorda il compito
lo fa con tremendo rombo
con aleatoria scossa
a pura coincidenza unita
stiamo su questa crosta
in transito verso altre oasi
forse più permanenti
macerie salme profughi
ne sono suoi testimoni

sisma acquattato al buio
insidioso come serpente
tu non sei mandante
neanche sei tu sicario
ma salomonico esecutore
sapremmo inocularci antidoto
scampare al tuo fatale morso
eppure ci distraiamo
incauti ammassiamo fango
fingendoci che sia marmo

scesa che sia la polvere
alzatosi su di lei il silenzio
piante le dovute lacrime
rialziamo le nostre vertebre
drizziamole come colonne
se noi erigiamo templi
può essere che lo facciamo
per rispecchiarci in essi
ammirare luccichio d’eterno
filtrato da un divino lampo
  
altrimenti abiteremmo tane
di vesti non ci copriremmo
non avremmo soggiogato il ferro
non avremmo indagato il sangue
non dato nome ai campi
nemmeno c’interesserebbero
le angustie degli antenati
che pane mangeranno i posteri
se dal suolo veniamo scossi
è solo per ricordarci d’essere

viventi quanto mai speciali.

 (scritta nell'Aprile duemilanove)

Marco sclarandis