Ha a che fare con il Gallio, è l' undicesimo numero primo ed è il prodotto di tutti i primi che lo precedono più 1 (2 x 3 x 5 +1) Ma ciò che più importa è che...................
(post di Antonio Turiel) (su Effetto risorse del 26 Gennaio 2015)
(commento al post) Alfonso 26 gennaio 2015 20:50
Glielo dico io, Mr.Turiel, dove saremo tra cinque anni (o poco più). Avremo un tenore di vità molto più basso dell'attuale. meno sanità, meno calorie, meno proteine, meno reddito e così via. Avremo anche qualche più: più inquinamento, più diseguaglianza, più rabbia. Saremo sempre più simili agli emarginati che oggi già troviamo semiclandestini nelle periferie dei grandi agglomerati urbani. Il tempo in cui era ancora possibile invertire questa tendenza è terminato decenni fa. Ora possiamo solamente augurarci una cosa: come per un malato terminale, che finisca presto e con la minor sofferenza possibile.
(risposta al commento) Alfonso, comunque, è sempre meglio terminare l'agonia in allegria. Forse non hai considerato abbastanza che "Il problema è la soluzione". Soluzione per quelli che vogliono andare incontro al collasso cataclismatico. La tua prima frase " Avremo un tenore di vità molto più basso dell'attuale." non significa necessariamente che le cose andranno come prospetti nelle frasi successive. Proprio perchè per ora si vuole che " Il problema SIA la soluzione " Ma eliminati o ridotti i presupposti della soluzione anche il problema è destinato a risolversi. Anche il catastrofismo o cataclismania ha ormai raggiunto il picco, per il semplice motivo che ci siamo immersi da anni. Certo che pretendere un miracolo senza nemmemo fare la fatica di invocarlo è da pervertiti. Ma i miracoli avvengono, per quanto sia difficilissimo mettersi d'accordo sulla loro autenticità e natura. Io mi accontento di campare il resto che mi avanza per compiere dei prodigi. Tanto ormai sono beatamente rassegnato al fatto di non essere immortale.
P.S. Sia chiaro che per "problema" s'intende la negazione di limiti alla crescita, allo sviluppo, e alla ottusa ricerca di fasulle illimitatezze.
In teoria, la Via Lattea potrebbe
essere un “sistema di trasporto galattico”. Alla luce delle conoscenze e
delle teorie più attuali la nostra galassia potrebbe essere un enorme
wormhole (o cunicolo spazio-temporale, avete visto “Interstellar?”) e se
lo fosse, sarebbe “stabile e navigabile”. Questa è l’ipotesi avanzata
in un articolo pubblicato sulla rivista Annals of Physics, a cui ha
collaborato anche la SISSA di Trieste. Il lavoro, frutto di una
collaborazione fra ricercatori indiani, italiani e statunitensi, spinge
gli scienziati a riflettere in maniera più accurata sulla materia oscura. (tratto dal sito di "Le Scienze") fine comunicato stampa.
Di sicuro molti spererebbero che arrivi un'astronave pronta a portarci su di un altro pianeta abitabile, dove ricominciare daccapo.
Il chè sarebbe una vera condanna infernale. Lascio agli enigmisti-ci (o enig-mistici ) fornirne il perchè.
Io do a questo evento una possibilità su un miliardo, elevato a un miliardo elevato alla miliardesima potenza. Che è poco ma comunque più di nulla.
Invece trovo che sia un mistero glorioso che altri eventi che hanno possibilità di avverarsi, nel cambio d'una generazione, quanto una su due (1/2) due e forse anche tre su quattro (3/4) , vengano considerati da beate moltitudini, fatti cosmicamente improbabili, inattuabili, impossibili, e quindi indesiderabili.
Tanto per citarne uno per tutti:
L'abbandono turbolento e coatto dei combustibili fossili. Ma si sa, l'amore ( per quello che si vorrebbe che fosse ma non è ) per sua natura non solo è cieco, ma sovente pure slovacco.
Se il grande Wolgang Pauli* fosse un deputato del parlamento italiano avrebbe già detto a molti di quelli che ivi farneticano di riforme, di riprese economiche, di sigle, acronimi e metafore faunistiche e zootecnoelettorali: [Signore e signori, quello che avete detto finora, "non è neanche rumore"]. (e dire che certi rumori sono significativi perchè sono il segnale di cambiamenti improvvisi, sovente catastrofici). *Quello del Principio di esclusione, della previsione del neutrino , e della violazione della simmetria CPT. Premio Nobel per la fisica nel 1945.Una delle menti più fulgide del secolo scorso.