Thursday, February 26, 2015

A che cosa ci serve? (intanto -3)

...e intanto siamo giunti al meno di -3 

28 Febbraio 2015 Scalamercalli raitre ore 21,30

Come dissi in un commento una volta, una parte dell'umanità non desidera salvarsi.
Preferisce il comune annientamento che comunque non è assolutamente certo, nonostante i gravi e molteplici indizi che si accumulano di giorno in giorno.
Questa parte d'umanità spera d'ignava speranza che avvenga un miracolo salvifico, ma non intende in alcun modo agire affinchè questo miracolo avvenga.

L'altra parte preferisce invece agire per la comune salvezza, pur sapendo 
che il risultato del suo agire è alquanto incerto.
Una salvezza molto concreta, prosaica, fatta di buone abitudini quotidiane come quella di mettere le cose al loro posto una volta adoperate.
Esattamente come avviene nel mondo non umano, sebbene con scopi e modi appena differenti dai nostri.
Diciamo che questa parte lavora perchè si compia un prodigio.
Quello di riuscire a convivere con tutti gli altri esseri viventi del Pianeta, pur se animati noi, da un irresistibile e irrefrenabile desiderio di espansione.
 Io non credo che questo in corso, che è un inizio sia di secolo che di millennio, almeno per chi segue un certo calendario, ebbene che questo in corso sia il termine della civiltà umana.
Abbiamo così tanto da perdere che credo alla fine prevarrà il senno e non la follia.
Ma non m'illudo che il prezzo che pagheremo per rimediare ai nostri errori antichi e ripetuti 
sarà scontato e ribassato.
Si tratta poi solo di scegliere da quale parte stare.
E chi preferisce di non scegliere, è già stato scelto per la sua condanna.
La condanna all'insignificanza.
Tra cent'anni, tranne poche eccezioni, nessuno di noi sarà ancora qui.
E allora a che cosa ci serve una mente che cerca d'immaginarsi quelli che ci saranno dopo di noi, o noi stessi se potessimo esserci ancora?
Noi siamo i nostri avi e posteri.
Noi siamo gli extraterrestri di noi stessi.
Noi siamo mente che sa di mentire a sè stessa.
Noi siamo una mente che non servirebbe a niente.
Oppure.
Serve a scegliere quando è il momento in cui è inevitabile farlo.
Non vedo per essa altro scopo.

...e intanto siamo giunti al meno di -3 
28 Febbraio  2015 Scalamercalli raitre ore 21,30

Marco Sclarandis.

Wednesday, February 25, 2015

Olio, ma di ginocchia, e vai felice.



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Marotta & Cafiero editori
                                
                      Dalla società dell'automobile a quella delle persone

L'uomo  diventa schiavo delle azioni costantemente ripetute.
ciò che egli all'inizio sceglie, alla fine lo obbliga.
( Orison Swett Marden )

Il prezzo del progresso della civiltà si paga con la riduzione della felicità.
( Sigmund Freud )

La felicità è reale solo quando è condivisa.
( Christopher Mc Candless, dal film Intothe wild )

Non si può comprare la felicità, ma è possibile comprare una bicicletta
e questo gli è molto vicino.
( Anonimo )

Essere liberi è meglio che essere ricchi.
( Nevio )

Oggi la gente dedica una parte cospicua della propria giornata a guadagnarsi il denaro
senza il quale non potrebbe neanche recarsi al lavoro.
( Ivan Illich )

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
(Seneca)

Marco Sclarandis

Marinetti, marinetti.....



Dedicata a due  contesse veneziane
 
Ah quel futurista
che per certi versi
non era nemmeno idiota
che di Venezia ardeva
di farne di porco carne
magari anche arrostita
col legno delle fruste gondole
quanto si divertiva a spandere
elettrico fulgore sulle genti
che vedessero quanto buio fosse
il mondo archeologo e antiquario
che avrebbe metallo siderale
cavato pure dalle rape rosse
pur di lanciare ovunque ponti
pur di fungine ciminiere
di notte in notte ergersi vedere
Ah che visionario
di quale estasi avrà goduto
vedendo La Fenice al rogo
e poi pena d'inferno
alla seguente ricostruzione

Ebbro di celerità infinita
pur sapendo quanto
lenta nel cosmo va la luce
furono fortunate e molto
chiocciole e lumache tutte
forse non gli vennero alla mente
ma forse con loro fu indulgente
o misericordioso per ragioni ignote
Ah se resuscitasse
dentro il grande collisore
correrebbe fino allo sfinimento
e ci porterebbe il figlio nominato
testè elleaccacì bosone
nel nocciolo ancora fuso
a Chernobil cremare si farebbe
le ceneri poi ne farebbe dono
ai prossimi futuri cosmonati
ma solo per impastarne malta
per la prima pietra da posare
non qui di certo
ma su Marte.

Marco Sclarandis

Tuesday, February 24, 2015

Perchè il tempo fugge



Che Noi si possa si riesca
si desideri da zero a uno
e in séguito a due e poi ancora
in altri pari modi proseguire
con aggiunta e moltiplicazione
questa è stranezza pura
assurdità compiuta
folle bizzarrìa

quei rapporti che figliano
file di cifre sterminate
permutanti sempre e precedute
da virgole e pezzi interi numerabili
non sono sconcertanti

un pigreco è norma
lo è di Eulero numero
l’Aurea Divina Proporzione
cerchi parabole eliche galattiche
innumerevoli radici fra le tante
senza ritegno lo dimostrano
un tavolo quadrato basta

che Noi invece si cerchi
regola che appai interi e fratti
primi irriducibili a irrazionali algebrici
e per i restanti non si trovi
sì questa è l’eccezione

visione trascendente
punibile arroganza
sfida alla perdizione

Noi ci reputiamo singoli
interi integri unici indivisibili
irripetibili
proprio come quegli esseri

di sé stessi fatti

d’essere dei numeri davvero
questo ci terrorizza
come mai.

Goffinomi




Goffi nomi ed epitaffi
saranno scritti su lapidi modeste
credettero all'incantesimo maligno
del potere taumaturgico
del debito impagabile
con ceste di bucce di patate
torsoli di cavoli e di mele
vennero rimborsati
in anticipo si spensero
di loro si abbia compassione
da fruscìo di contante
sfarfallìo di cifre
furono storditi e vittime.


Ispirata da:

( La famiglia dell'Antiquario di Carlo Goldoni)

e dedicata alla memoria di mia madre Natalina, argutissima donna veneta
che mi faceva divertire leggendolo insieme.



SCENA SEDICESIMA, ultime battute.

(Salotto nell'appartamento del Conte Anselmo
Brighella ed Arlecchino vestito all'armena, con barba finta).


ARLECCHINO Un gran ben che ghe volì al voster padron!
BRIGHELLA Ve dirò. Ho procurà de illuminarlo, de disingannarlo:
ma nol vól. El butta via i so de-nari con questo e con quello;
za che la casa se brusa, me voi scaldar anca mì.
ARLECCHINO Bravissim. Tutt sta che me recorda tutto.
BRIGHELLA Vardé no fallar... Oh! eccolo che el vien.



Visto che la casa brucia voglio scaldarmi anc'hio.

Per chi volesse approfondire e sprofondare nelle risate.
http://www.liberliber.it/mediateca/libri/g/goldoni/la_famiglia_dell_antiquario/pdf/la_fam_p.pdf

Marco Sclarandis


Memento tori

I frati trappisti si salutano con "Memento mori", ricordati che devi morire.
Frase diventata celebre grazie a Massimo Troisi che l'ha inserita in un suo celebre film.
A quanto ho letto, di nuovo presto nelle sale.
Da sola questa frase(Scordati d'essere immortale, ché non lo sei.) è sufficiente a rispondere a tutti gli integralisti e fanatici dell'alimentazione vegana e vegetariana.
Poi se non dovesse bastare, dovrebbe essere sufficiente ricordare loro, che se dovessero evitare ogni sofferenza animale causata dalla loro stessa presenza ed attività sulla Terra, dovrebbero vivere di sola contemplazione e pure impassibile, del Creato.
E di considerazione per la meravigliosa quanto tremenda logica della Natura Matrigna.
Rinunciare alla pellicia è possibile, ma al cuoio più difficile.
E la lana?. Le pecore mica vanno dai tosatori per cambiarsi d'abito per godersi la Traviata.

Detto ciò, è cosa ottima e quasi perfetta ridurre il calvario che porta al Golgota di qualsiasi essere vivente, sapendo che pure le stelle sono morte riducendosi in polvere sparpagliata nell'immenso cosmo, e non sappiamo se non abbiano neanche avuto il modo di sapere che la loro fine condusse alla nostra nascita.

Se avrò sacrificato un toro per nutrirmi durante il corso della mia intera vita, ebbene sono disposto a mantenere la consapevolezza del debito che ho con lui fino ad una eventuale resurrezione di entrambi.
E non m'illudo che la stessa obbligazione non debba sussistere con quei sacchi di frumento, ceste di carote, barattoli di noci mandorle e pinoli che mi rendono la vita semplicemente possibile.
In ogni caso, rinunciare ai tre quarti, del bue voglio dire, di modo che altri tre l'assaggino anche una volta sola nella vita, mi sembra una buona cosa. 
Come dice il proverbio, sibillino ma indubbiamente saggio:
"A pagare e a morire c'è sempre tempo".


En passant, -5 al 28, 28 inlcuso, di Febbraio s'intende.scalamercalli.

Non cambierà nulla, non succederà nulla, ma tentammo con passione.

Marco Sclarandis 

Monday, February 23, 2015

L'odore dei gerani fa miracoli



        -5 al 28                                                                
                                                                        Scalamercalli raitre la sera.

Dimenticavo: dopo non cambierà nulla, non succederà niente, ma almeno ci abbiamo provato.
Esercizio zen: prendere una zolla di Terra nelle mani,osservarla,annusarla,maneggiarla,assaggiarne un pizzico e ascoltare i rumori che vi accompagnano e immaginare che noi siamo stati, siamo e saremo quella zolla.Almeno fino a esauriente prova contraria.
Anche quella del vaso di gerani stecchiti va bene, anzi possiede ulteriore potenza evocativa. 

Marco Sclarandis