Sunday, March 1, 2015
Lotta di frazioni
Avremmo già bisogno d'una Terra* e mezza.
Peccato che di quella metà occorrente ce ne sia solo un quarto.
Si trovi a qualche anno di viaggio, si chiami Marte**e manchi d'aria fresca, l'acqua sia congelata
e al confronto il Sahara sia come l'orto della zia Gualberta***.
In verità non ci basterebbe neanche una Terra pro-capite con un Marte nel giardino come scorta
e un Mercurio per gli scarti da buttare.A volte, qualcuno ebbro di crescita esponenziale illimitata
sogna di galassie da colonizzare, così, tanto per passarci un fine settimana ogni tanto.
Ma siccome chi s'accontenta gode anche della polenta, saremme meglio ritrovare il senno,
che ora sappiamo non era stato nascosto dai Venusiani sulla Luna,
così da ritrovare il modo di avere un posto al Sole per chiunque,
anche se non di mercoledi, che a Mercurio era dedicato e se Giove Pluvio è d'accordo.
Sempre che Plutone il re dei nuclei fissili, e Saturno che soffre di cerchi alla testa, acconsentano.
*Terra 12756 km di diametro. Marte** 6795km di diametro.
Due conti della serva sul retro della busta di ricupero, e ritorna pure il Marchese.
***zia Gualberta. In ogni buona famiglia è esistita una zia o ava ortolana, anche se non aveva questo nome.
Nella mia comunque così è stato.
Marco Sclarandis.
Saturday, February 28, 2015
Scalamercalli, oggi !
28, Oggi
Scala Mercalli raitre ore
21:30
Prima puntata, con la partecipazione di Ugo Bardi.
Dobbiamo scegliere: la borsa o la vita.
Se rimanere o andarcene.
L'evoluzione o l'involuzione.
Il rimedio o lo sfacelo
La sopravvivenza come bruti o l'esistenza virtuosa e conoscente.
Qui ed ora questa Terra abbiamo.Tanto bella quanto fragile.
Così antica quanto generosa da averci atteso per interi eoni.
Siamo vandali o gli ospiti d'onore ?
Sono morte stelle per metterci alla luce.
Ora ne siamo certi.
Non siamo solo polvere.
Siamo fulgenti universi in miniatura.
Non stupidi errori di natura.
Marco Sclarandis
Friday, February 27, 2015
Meno due ventotto compreso.
scalamercalli, domani ventotto febbraio ore ventuno e trenta raitre.
-2 al 28
Due è la fonte di tutti i guai.
-2 al 28
Due è la fonte di tutti i guai.
Ma è un destino
inevitabile, anche solo considerando lo zero e l'uno,
il due è già
ìnsito fra loro.
E' la radice antonomastica della crescita esponenziale.
l'unico numero che
produce lo stesso risultato per somma, moltiplicazione, esponenziazione di sè
stesso.
E' il Lucifero dannato ma necessario, affinchè
la Luce risplenda nelle tenebre.
La sua radice decimale 1,414 213 562 373 095 048.... contiene tutte le cifre decimali nel primo miliardo quadrato di cifre della parte frazionaria.
E' la quintessenza della scelta, del bivio, del dilemma.
La scala più corta ha necessariamente due gradini.
E' il tremendo divino desiderio di uscire dall' indecisione fra l'onnipotenza e l'annichilimento.
E' l'infinito sceso a misericordia di una coppia trasgressiva.
Siamo tutti un due.
Un temporaneo ermafrodita scisso.
Su un Pianeta sperso dentro un immenso cosmo.
E' lo sguardo ammiccante al trio.
Dopo la Vita inizia.
Marco Sclarandis
scalamercalli, domani ventotto febbraio ore ventuno e trenta raitre.
Thursday, February 26, 2015
A che cosa ci serve? (intanto -3)
...e intanto siamo giunti al meno di -3
28 Febbraio 2015 Scalamercalli raitre ore 21,30
Come dissi in un commento una volta, una parte dell'umanità non desidera salvarsi.
Preferisce il comune annientamento che comunque non è assolutamente certo, nonostante i gravi e molteplici indizi che si accumulano di giorno in giorno.
Questa parte d'umanità spera d'ignava speranza che avvenga un miracolo salvifico, ma non intende in alcun modo agire affinchè questo miracolo avvenga.
L'altra parte preferisce invece agire per la comune salvezza, pur sapendo
che il risultato del suo agire è alquanto incerto.
Una salvezza molto concreta, prosaica, fatta di buone abitudini quotidiane come quella di mettere le cose al loro posto una volta adoperate.
Esattamente come avviene nel mondo non umano, sebbene con scopi e modi appena differenti dai nostri.
Diciamo che questa parte lavora perchè si compia un prodigio.
Quello di riuscire a convivere con tutti gli altri esseri viventi del Pianeta, pur se animati noi, da un irresistibile e irrefrenabile desiderio di espansione.
Io non credo che questo in corso, che è un inizio sia di secolo che di millennio, almeno per chi segue un certo calendario, ebbene che questo in corso sia il termine della civiltà umana.
Abbiamo così tanto da perdere che credo alla fine prevarrà il senno e non la follia.
Ma non m'illudo che il prezzo che pagheremo per rimediare ai nostri errori antichi e ripetuti
sarà scontato e ribassato.
Si tratta poi solo di scegliere da quale parte stare.
E chi preferisce di non scegliere, è già stato scelto per la sua condanna.
La condanna all'insignificanza.
Tra cent'anni, tranne poche eccezioni, nessuno di noi sarà ancora qui.
E allora a che cosa ci serve una mente che cerca d'immaginarsi quelli che ci saranno dopo di noi, o noi stessi se potessimo esserci ancora?
Noi siamo i nostri avi e posteri.
Noi siamo gli extraterrestri di noi stessi.
Noi siamo mente che sa di mentire a sè stessa.
Noi siamo una mente che non servirebbe a niente.
Oppure.
Serve a scegliere quando è il momento in cui è inevitabile farlo.
Non vedo per essa altro scopo.
...e intanto siamo giunti al meno di -3
28 Febbraio 2015 Scalamercalli raitre ore 21,30
Marco Sclarandis.
28 Febbraio 2015 Scalamercalli raitre ore 21,30
Come dissi in un commento una volta, una parte dell'umanità non desidera salvarsi.
Preferisce il comune annientamento che comunque non è assolutamente certo, nonostante i gravi e molteplici indizi che si accumulano di giorno in giorno.
Questa parte d'umanità spera d'ignava speranza che avvenga un miracolo salvifico, ma non intende in alcun modo agire affinchè questo miracolo avvenga.
L'altra parte preferisce invece agire per la comune salvezza, pur sapendo
che il risultato del suo agire è alquanto incerto.
Una salvezza molto concreta, prosaica, fatta di buone abitudini quotidiane come quella di mettere le cose al loro posto una volta adoperate.
Esattamente come avviene nel mondo non umano, sebbene con scopi e modi appena differenti dai nostri.
Diciamo che questa parte lavora perchè si compia un prodigio.
Quello di riuscire a convivere con tutti gli altri esseri viventi del Pianeta, pur se animati noi, da un irresistibile e irrefrenabile desiderio di espansione.
Io non credo che questo in corso, che è un inizio sia di secolo che di millennio, almeno per chi segue un certo calendario, ebbene che questo in corso sia il termine della civiltà umana.
Abbiamo così tanto da perdere che credo alla fine prevarrà il senno e non la follia.
Ma non m'illudo che il prezzo che pagheremo per rimediare ai nostri errori antichi e ripetuti
sarà scontato e ribassato.
Si tratta poi solo di scegliere da quale parte stare.
E chi preferisce di non scegliere, è già stato scelto per la sua condanna.
La condanna all'insignificanza.
Tra cent'anni, tranne poche eccezioni, nessuno di noi sarà ancora qui.
E allora a che cosa ci serve una mente che cerca d'immaginarsi quelli che ci saranno dopo di noi, o noi stessi se potessimo esserci ancora?
Noi siamo i nostri avi e posteri.
Noi siamo gli extraterrestri di noi stessi.
Noi siamo mente che sa di mentire a sè stessa.
Noi siamo una mente che non servirebbe a niente.
Oppure.
Serve a scegliere quando è il momento in cui è inevitabile farlo.
Non vedo per essa altro scopo.
...e intanto siamo giunti al meno di -3
28 Febbraio 2015 Scalamercalli raitre ore 21,30
Marco Sclarandis.
Wednesday, February 25, 2015
Olio, ma di ginocchia, e vai felice.
Marotta & Cafiero editori
Dalla società dell'automobile a quella delle persone
L'uomo diventa schiavo delle azioni costantemente ripetute.
ciò che egli all'inizio sceglie, alla fine lo obbliga.
( Orison Swett Marden )
Il prezzo del progresso della civiltà si paga con la riduzione della felicità.
( Sigmund Freud )
La felicità è reale solo quando è condivisa.
( Christopher Mc Candless, dal film Intothe wild )
Non si può comprare la felicità, ma è possibile comprare una bicicletta
e questo gli è molto vicino.
( Anonimo )
Essere liberi è meglio che essere ricchi.
( Nevio )
Oggi la gente dedica una parte cospicua della propria giornata a guadagnarsi il denaro
senza il quale non potrebbe neanche recarsi al lavoro.
( Ivan Illich )
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
(Seneca)
Marco Sclarandis
Marinetti, marinetti.....
Dedicata a due contesse veneziane
Ah
quel futurista
che
per certi versinon era nemmeno idiota
che di Venezia ardeva
di farne di porco carne
magari anche arrostita
col legno delle fruste gondole
quanto si divertiva a spandere
elettrico fulgore sulle genti
che vedessero quanto buio fosse
il mondo archeologo e antiquario
che avrebbe metallo siderale
cavato pure dalle rape rosse
pur di lanciare ovunque ponti
pur di fungine ciminiere
di notte in notte ergersi vedere
Ah che visionario
di quale estasi avrà goduto
vedendo La Fenice al rogo
e poi pena d'inferno
alla seguente ricostruzione
Ebbro di celerità infinita
pur sapendo quanto
lenta nel cosmo va la luce
furono fortunate e molto
chiocciole e lumache tutte
forse non gli vennero alla mente
ma forse con loro fu indulgente
o misericordioso per ragioni ignote
Ah se resuscitasse
dentro il grande collisore
correrebbe fino allo sfinimento
e ci porterebbe il figlio nominato
testè elleaccacì bosone
nel nocciolo ancora fuso
a Chernobil cremare si farebbe
le ceneri poi ne farebbe dono
ai prossimi futuri cosmonati
ma solo per impastarne malta
per la prima pietra da posare
non qui di certo
ma su Marte.
Marco Sclarandis
Tuesday, February 24, 2015
Perchè il tempo fugge
Che Noi si possa si riesca
si desideri da zero a uno e in séguito a due e poi ancora
in altri pari modi proseguire
con aggiunta e moltiplicazione
questa è stranezza pura
assurdità compiuta
folle bizzarrìa
quei rapporti che figliano
file di cifre sterminatepermutanti sempre e precedute
da virgole e pezzi interi numerabili
non sono sconcertanti
un pigreco è norma
lo è di Eulero numerol’Aurea Divina Proporzione
cerchi parabole eliche galattiche
innumerevoli radici fra le tante
senza ritegno lo dimostrano
un tavolo quadrato basta
che Noi invece si cerchi
regola che appai interi e
frattiprimi irriducibili a irrazionali algebrici
e per i restanti non si trovi
sì questa è l’eccezione
visione trascendente
punibile arroganzasfida alla perdizione
Noi ci reputiamo singoli
interi integri unici
indivisibiliirripetibili
proprio come quegli esseri
di sé stessi fatti
d’essere dei numeri davvero
questo ci terrorizzacome mai.
Subscribe to:
Posts (Atom)