Wednesday, December 30, 2015

Calendario 2016

1° Gennaio, Venerdì, anno bisestile.
Ricordati che devi morire (prima o poi).
Non é necessario scriverselo, basta andare un giorno all'anno al cimitero,da vivo, per dare uno sguardo ai defunti e sepolti.
Anche un'occhiata furtiva ad un'urna cineraria può bastare.

2 Gennaio, Sabato. 
Ricordati che sei nato da una funzione esponenziale, e finirai con una funzione funebre, se avrai fortuna. 
Altrimenti nemmeno con quella. 
E ricordati anche quanta finzione adoperiamo per mostrare che di ciò non c'importa nulla.

 3 Gennaio, Domenica.
Ricordati che é impossibile sfuggire ad una qualche forma di fede.
Per esempio che esistano infiniti numeri naturali, quelli per contare uova, capelli, attimi fuggenti 
e molte altre cose, materiali ed immateriali .[Non dimenticare mai i numeri negativi che non sono quelli sfortunati, bensì quelli solitamente (un tempo) segnati in rosso nei conti bancari].
Puoi anche credere che siano in numero limitato, i numeri, ma sempre di fede si tratta.
Ma stai attento, se ti dovessero chiedere qual è il limite, dì che è un numero non interessante, 
anzi il meno interessante di tutti.
Di solito l'intelocutore ammutolisce e cambia argomento. 

4 Gennaio, Lunedì.
S'anna da Foligno.
I vizi s'imparano anche senza maestri ( tratto da un noto calendario di un pio indovino).

5 Gennaio, Martedì.
Pensa, se già trovi ostiche le funzioni esponenziali, pensa come potrebbero essere quelle ricorsive.
Ma, almeno sappi che esistono e non solo nella mente dei matematici.
Anche in una testa di cavolfiore c'è qualcosa del genere, ed è pure evidente.
Se non ami i cavoli ammira le felci, o i cristalli di bismuto. 
O ascolta la filastrocca: 
C'era una volta un Re che disse alla sua serva "Raccontami una storia e la serva incominciò":
"C'era una volta un Re che disse alla sua serva "Raccontami una storia e la serva incominciò": 

(almeno per una decina di minuti).

6 Gennaio,  Mercoledì.
Se la Terra fosse una spugna o una groviera, se non altro molti avrebbero trovato una tanetta dove abitare. Infatti mangiamo groviere in alveari di cemento ed acciaio, che come spugne assorbono miriadi di abitanti.Purtroppo, anche così c'è chi gode ma non s'accontenta.
Epifania e Befana (cercare come una festa ellenica dell'apparizione divina sia diventata una strega
che svolazza con una scopa e delle calze usate come cornucopie).

7 Gennaio, Giovedì.
Se l'Inferno esiste, è vuoto, pieno o colmo e stracolmo?
Stessa domanda per quanto riguarda il Paradiso.
Più difficile rispondere alla domanda relativa al Purgatorio.
Essendo un luogo di transizione lì avvengono i fenomeni e i fatti più interessanti ed imprevedibili.
Qui ed ora hic et nunc, non pare siamo in nessuno dei tre loci menzionati.
Se fosse l'Inferno, allora i morti dovrebbero essere in Paradiso.
Se fosse il Paradiso i vivi non dovrebbero morire, e se fosse il Purgatorio, allora le regole vigenti 
sono davvero incomprensibili, almeno, se lo scopo è quello della universale redenzione degli occupanti.
Dove siamo allora?

E qui invito a proseguire le citazioni, gli aforismi, gli algoritmi anche, e tutto quanto possa servire 
a rendere il prossimo anno, il 2016, un periodo vissuto in un clima di armistizio, se non di pace, 
pur se afflitto da qualche ora di noia.   

Marco Sclarandis

Post scriptum: Auguri!
 

Monday, December 28, 2015

Forse

 








Forse per troppi desideri
Oppure per insufficiente sonno
Rendiamo un incubo la vita
Su questo sogno di pianeta
Evitarlo basta averne voglia

Marco Sclarandis

Thursday, December 24, 2015

Che di noi abbiano compassione

Con quella pietra nera
con quel liquame untuoso
quel gassoso incendiario fiato
abbiamo resi schiavi tutti
i malleabili elementi ed anche
quelli inossidabili i leggeri
i resilienti i tenaci ed i magnetici
fatti prigionieri in vapori tramutati
Mercurio Sodio hanno sudato luci
Rame ed Alluminio Neodimio Ferro
portato correnti sulle spalle loro
potenti attrattivi flussi rotativi
Silicio Indio Gallio Fosforo
prima fatti spogliare da impurezze
poi legati assieme e incapsulati
e chini e proni e pronti a calcolare
risposte ai nostri quesiti e dubbi
non uno che non sia stato soggiogato
Arsenico Piombo Mercurio Cadmio
in compagnia d’Oro e d’Argento
ci hanno portato su Selene
si preparano al viaggio verso Marte
di Saturno e Giove ci hanno riportato
il volto come se fossimo di fronte
ancora non siamo sazi e siamo
siamo al pensiero tristi quando
questa tirannia vittima di sé
un giorno svenirà sul trono
allora anche il Plutonio
l’Uranio il Torio l’Americio
di fissile sguardo gelido
ci diranno adesso basta
e che Idrogeno ed Elio abbiano
per voi dal Sole compassione.

Wednesday, December 23, 2015

Recitami l'elenco

         
                                                                                     



                              Come un intero é il nostro corpo 
                              così da avere nome in un registro
                              in un elenco ed essere dicibile
                              dev'essere l'anima associata
                              frazione frastagliata un arabesco
                              e come tale irriducibile e completa
                              è impossibile descriverla e copia
                              refrattaria alla riproduzione
                              sebbene ad ogni altra simile
                              per natura sostanziale e noi
                              vivi diamo nomi a numeri
                              uno zero pi greco fibonacci
                              due eulero reynolds un mezzo
                              erdosc od un miliardo o fi
                              sappiamo quanto siano inadeguati
                              ad evocare attraenti creazioni
                              immense microscopiche e stanti
                              come cerchi diagonali asintoti 
                              ricalcati a riva sull'arena
                              transitoria d'una spiaggia. 

                                               Marco Sclarandis







          








                                                                                                                                                                                                     





Quanti?






Quanti angeli possono danzare sulla capocchia d'uno spillo
Quanti demoni la cruna d'un ago imprecando attraversare
Quanti cristi sul fusto della spilla vivere aggrappandosi
Chi nemmeno si domanda tali cose non è degno

di godere del riparo sottostante
una puntina da disegno
appuntata obliquamente
sulla tavola che regge l'esistenza.




Marco Sclarandis

Saturday, December 19, 2015

Auguri del solstizio



Se arrivasse a precipizio
per Natale una cometa
la vedessero da Orte
proveniente dalla nube
ad un Oort intitolata
o da quella fascia intorno
al sistema solare planetario
per cui Kuiper ebbe fama
porterebbe neve ghiaccio mota
a questo mondo sì arsurato
ed insieme uno scompiglio
di grandiosa proporzione
metterebbe tutto in ordine
senza fare favori regalie
tutti pari a pedine allineate
bianche nere degli scacchi
re regine alfieri torri
equi via a iniziare nuovi giochi
se arrivasse e ci sfiorasse
quale chioma lattescente
luminosa berenicea impalpabile
ci direbbe state quieti
rimettete a posto armi
odi debiti contese spese
se volete che il solstizio
vi riporti
api e fiori a primavera.

Marco Sclarandis

Friday, December 18, 2015

Piccolo avanzamento di piccologia evolutiva



No non si rifulge come stelle nella notte
si salta e si rosicchia come tarli cavallette
per avidità di mete raggiunte e oltrepassate
ci vorrebbe per noi un globo illimitato
per quel paio frontale lobo cerebrale
che ci spinge a sfrenato desiderio
tanto grande da apparire vasto piano
allora per un tempo lungo sebbene limitato
riusciremmo ad acquietarci ad esultare
tu prenditi quello spicchio della torta
grande tanto quanto riesci a misurare
lui si ritagli tessera da incastro
con la forma che gli pare affine
lei abbia arcipelago e barriere
di coralli colorati a profusione
e loro invaghiti d'antri di un Vulcano
prendano lande dove si perda il rombo
i fumi di carboni e di metalli fusi
noi vorremmo spazio per la zecca
dove coniare medaglie monete stemmi
da vendere per divertimento ai pellegrini
anche voi sarete accontentati tutti
io non so dirvi come ma son certo
che nessuno inveirà sotto le intemperie
e patirà sete sotto il Sole.

Post scriptum:
ci vorrebbe per noi un globo illimitato
tanto grande da apparire vasto piano

Rileggendo a due giorni di distanza questi due versi non consecutivi,
m'è sembrato di aver scritto una cosa illogica.

Più logico sembrerebbe questo:

ci vorrebbe per noi un vasto piano
tanto grande da apparire globo illimitato.

Invece era tutto giusto come nell'immagine da cui i versi sono scaturiti:
Più una sfera, quindi un globo, s'ingrandisce, più la sua curvatura s'appiattisce, quindi l'orizzonte è un vasto piano, appunto.
E inoltre illimitato non è perfetto sinomimo  di infinito.
Infatti la superficie di una sfera, proprio topologicamente parlando, è illimitata ma non necessariamente infinita.
Grazie per l'attenzione.
Una delle risorse più scarse e limitate, di questi tempi.

Marco Sclarandis