Dedicata a Toufic el Asmar da pochi giorni in un grave stato di salute a Careggi (Fi).
Fermati qui con noi ancora
ora che più nel dirupo erto
rapidi dovremo scendere
zufolando il tempo ruzzola
aspettiamo il tuo risveglio
Tu figlio di mama Africa
operaio di vigne ed orti
uniti ad altri ultraterrreni
fai che prodigio avvenga
intorno tutti lo invochiamo
che dal tuo sonno sii destato.
Marco Sclarandis
Tuesday, February 23, 2016
Friday, February 12, 2016
Ogni isotopo radiattivo o quieto
Aveste avuto quella nera
leggera ardente pietra
elemento sesto primo della vita
avevate avuto quell’olezzoso bruno
sotteraneo balsamo mosaicodel primo del sesto dell’ottavo
fluido che rende sogni solidi
sangue caldo di servitù meccaniche
e simbiosi di panacea ed origami
avete ancora quel metallo
irascibile vulcanico pesantenon più ultimo ma supremo
nel disfarsi in energia radiosa
tutto questo dalle stelle trapassate
riceveste in dono e cosa in cambio
ora dovreste dare
terre avvelenate acque ormai minestre
di poltiglie scaglie indigeribili
orde di satrapi scaccianti parassiti
desiderio soddisfatto e presto
di redde rationem tramite annientamento
dolore senza antidoto lenimento
allora se è questo poco
ci vuole ad accontentarvi
Tutti sono pronti
ferro alluminio silicio piombo
calcio potassio iodio zolfo
fluoro arsenico ed ogni isotopo
radiattivo o quieto altrimenti diteci
e ditelo anche agli altri ospiti
muti a subire arroganza umana
che cosa davvero voi volete
in cambio di una vita mortale
ma perenne immemorabile
su questo pianeta fragile
non esigete lampade d’un Aladino
pietre filosofali divine cornucopieacque sante terre promesse varchi
per città celesti li avete profanati
gli astri attraenti dal profondo spazio
con onde lievi ne sono messaggere
ora vi dicono fatevi perdonare
ora lo sapete.
Marco Sclarandis.
Tuesday, February 9, 2016
Siamo pronti?
Per cantare sembra che siamo pronti.
Vista la pubblicità per Sanremo apparsa sui canali Rai.
Per affrontare il dirupo conseguente il picco del petrolio, molto meno.
Ma sì, cantiamo che ci passa, come scrisse quel soldato di trincea della prima guerra mondiale.
E cincischiamo con i gravissimi problemi provocati dalle adozioni passo-passo,
con le decisioni o indecisioni sull'Euro o la Lira (italiana) o sulle candidature alle prossime olimpiadi.Del 2024 a Roma,ovvio.
Io leggo un post come questo:
http://www.ugobardi.blogspot.it/2016/02/il-rumore-del-picco-del-petrolio.html
e mi chiedo se "Scala Mercalli" in onda su RAI 3 in prima serata dal 27 Febbraio prossimo
possa diventare una scala di corda per calarsi coraggiosamnente giù per il "Dirupo di Seneca".
Sempre che dopo averlo visto si agisca in sintonia con il contenuto del programma.
Ci credo, ma con una fede da mercenario crociato del dodicesimo secolo partito per la nona crociata.
E, combinazione o coincidenza questo é il post numero 500.
Marco Sclarandis
Wednesday, January 27, 2016
27 gennaio 1945, è necessario ricordare.
Ma
tu chi sei
sei un volto noto
sei sosia di uno altrettanto noto
che sorridere ci faceva
con un cilindro un po’ ammaccato
bastone e delle scarpe scalcagnate
perchè non parli forse che sei muto
no la tua voce l’hanno conosciuta molti
miliardi ormai e ancora incanta col suo timbro irato
anche se graffiata da magnetofono obsoleto
anche se artefatta da altoparlante rotto
lo so chi sei
ma qui tu sai dove noi siamo
d’Ade non ne ha algido e plumbeo aspetto
di Purgatorio nemmeno perché troppo disabitato
poi se fosse cosa temo essere
io qui
che cosa ci farei senza condanna messoci
ancora non sottoposto a giudizio definitivo
vedo che sbarri tratti sulle tue braccia nude
cinque o sei per volta con linee orizzontali
Sì, sono miliardi d’anni
che in loco devo trascorrere
uno per ciasuno nemmeno uno escluso
di quelli che ho mandato al rogo
Quindi questo non è l’Inferno
No non credo che lo sia
Dimmi sei tu allora
che hai meccanizzato l’annientamento
reso lo sterminio pratica
da svolgersi d’ufficio
sì sei proprio tu
in attesa di espiazione
Attesa
che cosa vuol dire attesa
Niente niente è una parola morta.
Marco Sclarandis
sei un volto noto
sei sosia di uno altrettanto noto
che sorridere ci faceva
con un cilindro un po’ ammaccato
bastone e delle scarpe scalcagnate
perchè non parli forse che sei muto
no la tua voce l’hanno conosciuta molti
miliardi ormai e ancora incanta col suo timbro irato
anche se graffiata da magnetofono obsoleto
anche se artefatta da altoparlante rotto
lo so chi sei
ma qui tu sai dove noi siamo
d’Ade non ne ha algido e plumbeo aspetto
di Purgatorio nemmeno perché troppo disabitato
poi se fosse cosa temo essere
io qui
che cosa ci farei senza condanna messoci
ancora non sottoposto a giudizio definitivo
vedo che sbarri tratti sulle tue braccia nude
cinque o sei per volta con linee orizzontali
Sì, sono miliardi d’anni
che in loco devo trascorrere
uno per ciasuno nemmeno uno escluso
di quelli che ho mandato al rogo
Quindi questo non è l’Inferno
No non credo che lo sia
Dimmi sei tu allora
che hai meccanizzato l’annientamento
reso lo sterminio pratica
da svolgersi d’ufficio
sì sei proprio tu
in attesa di espiazione
Attesa
che cosa vuol dire attesa
Niente niente è una parola morta.
Marco Sclarandis
Il muro di senape?
Non è la Rupe Tarpea, non è la storia dell'Everest, non é un film con Rupert Everett...........
Chiedete ad Ugo Bardi se non riuscite a scoprire che cos'é.
Un ringraziamento dall'aldiqua, anche a Katsushika Hokusai per l'ispirazione.
Marco Sclarandis
Tuesday, January 26, 2016
Nel mentre che leggevo questo post....
Nel mentre che leggevo questo post....
Questo:
http://www.ugobardi.blogspot.it/2016/01/il-cambiamento-climatico-e-la.html
"La ricerca di facile popo-larità mediatica può infatti rivelarsi un boomerang".
mi sono addentrato nella selva quotidiana, nel senso proprio di lettura dei giornali quotidiani.
Ed ho notato alla fine della lettura di un articolo questa frase:
Frase finale tratta da:
http://www.corriere.it/opinioni/16_gennaio_25/se-twitter-boomerang-renzi-social-media-733d3fe8-c3a4-11e5-b326-365a9a1e3b10.shtml
Ora, basta aggiungere una "i" ed un accento nel posto giusto e sempre in quel posto togliervi il trattino, ed ecco un neologismo meraviglioso:
"Popòilarità" che d'ora in poi potremmo utilizzare per titolare e commentare notizie, sragionamenti, nonsense, bufale, balle,stronzate, minchiate,apparendo
come raffinati Accademici della Crusca e non come blocoatti e blogtrollari.
Non so se l'autore dell'articolo sui tweet del PdC (presidente del consiglio dei ministri)abbia volontariamente scritto la parola galeotta con il demoniaco trattino, o sia un refuso o un lapsus freudiano, ma poco importa.
Il caso e la mia mente, forse preparata e pronta in quel momento, mi ha condotto a notare il lato comico di quell'errore (forse) di battitura.
E tutto era troppo divertente per tenermelo solo per me.
Un sorriso al giorno, deride il tiranno che c'incorna.
Marco Sclarandis
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