Friday, February 12, 2016

Ogni isotopo radiattivo o quieto



Aveste avuto quella nera
leggera ardente pietra
elemento sesto primo della vita

avevate avuto quell’olezzoso bruno
sotteraneo balsamo mosaico
del primo del sesto dell’ottavo
fluido che rende sogni solidi
sangue caldo di servitù meccaniche
e simbiosi di panacea ed origami

avete ancora quel metallo
irascibile vulcanico pesante
non più ultimo ma supremo
nel disfarsi in energia radiosa
tutto questo dalle stelle trapassate
riceveste in dono e cosa in cambio

ora dovreste dare

terre avvelenate acque ormai minestre
di poltiglie scaglie indigeribili
orde di satrapi scaccianti parassiti
desiderio soddisfatto e presto
di redde rationem tramite annientamento
dolore senza antidoto lenimento
allora se è questo poco 
ci vuole ad accontentarvi

Tutti sono pronti

ferro alluminio silicio piombo
calcio potassio iodio zolfo
fluoro arsenico ed ogni isotopo
radiattivo o quieto altrimenti diteci
e ditelo anche agli altri ospiti
muti a subire arroganza umana
che cosa davvero voi volete
in cambio di una vita mortale
ma perenne immemorabile
su questo pianeta fragile

non esigete lampade d’un Aladino
pietre filosofali divine cornucopie
acque sante terre promesse varchi
per città celesti li avete profanati
gli astri attraenti dal profondo spazio
con onde lievi ne sono messaggere
ora vi dicono fatevi perdonare

ora lo sapete.


Marco Sclarandis.








Tuesday, February 9, 2016

Siamo pronti?


Per cantare sembra che siamo pronti.
Vista la pubblicità per Sanremo apparsa sui canali Rai.
Per affrontare il dirupo conseguente il picco del petrolio, molto meno.
Ma sì, cantiamo che ci passa,  come scrisse quel soldato di trincea della prima guerra mondiale.
E cincischiamo con i gravissimi problemi provocati dalle adozioni passo-passo,
con le decisioni o indecisioni sull'Euro o la Lira (italiana) o sulle candidature alle prossime olimpiadi.Del 2024 a Roma,ovvio.
Io leggo un post come questo:

http://www.ugobardi.blogspot.it/2016/02/il-rumore-del-picco-del-petrolio.html

e mi chiedo se "Scala Mercalli" in onda su RAI 3 in prima serata dal 27 Febbraio prossimo
possa diventare una scala di corda per calarsi coraggiosamnente giù per il "Dirupo di Seneca".
Sempre che dopo averlo visto si agisca in sintonia con il contenuto del programma.

Ci credo, ma con una fede da mercenario crociato del dodicesimo secolo partito per la nona crociata.

   




E, combinazione o coincidenza questo é il post numero 500.
Marco Sclarandis

Wednesday, January 27, 2016

27 gennaio 1945, è necessario ricordare.



Ma tu chi sei
sei un volto noto
sei sosia di uno altrettanto noto
che sorridere ci faceva
con un cilindro un po’ ammaccato
bastone e delle scarpe scalcagnate
perchè non parli forse che sei muto
no la tua voce l’hanno conosciuta molti
miliardi ormai e ancora incanta col suo timbro irato
anche se graffiata da magnetofono obsoleto
anche se artefatta da altoparlante rotto
lo so chi sei
ma qui tu sai dove noi siamo
d’Ade non ne ha algido e plumbeo aspetto
di Purgatorio nemmeno perché troppo disabitato
poi se fosse cosa temo essere
io qui
che cosa ci farei senza condanna messoci
ancora non sottoposto a giudizio definitivo
vedo che sbarri tratti sulle tue braccia nude
cinque o sei per volta con linee orizzontali

Sì, sono miliardi d’anni
che in loco devo trascorrere
uno per ciasuno nemmeno uno escluso
di quelli che ho mandato al rogo
Quindi questo non è l’Inferno
No non credo che lo sia
Dimmi sei tu allora
che hai meccanizzato l’annientamento
reso lo sterminio pratica
da svolgersi d’ufficio
sì sei proprio tu
in attesa di espiazione

Attesa
che cosa vuol dire attesa
Niente niente è una parola morta. 


Marco Sclarandis

Il muro di senape?


Non è la Rupe Tarpea, non è la storia dell'Everest, non é un film con Rupert Everett...........

Chiedete ad Ugo Bardi se non riuscite a scoprire che cos'é.
Un ringraziamento dall'aldiqua, anche a Katsushika Hokusai per l'ispirazione.

Marco Sclarandis

Tuesday, January 26, 2016

Meno uno!


 Un solo mese lungo 31 giorni ci separa dall'evento.
 
Scala Mercalli inizia il 27 Febbraio !
 

Sei puntate dal 27 febbraio, il sabato sera su Rai3, circa alle 21,30 sempre dalla FAO di Roma
  
I temi:

1. Cambiamenti climatici: 2015 anno più caldo ed esiti di COP21
2. Energia: dal carbone al rinnovabile
3. Trasporti: dall'auto elettrica al telelavoro
4. Acqua: come salvaguardarla e gestirla
5. Cibo: agroecologia e montagna
6. Nuovi modelli di sviluppo: no al Pil e al consumo di suolo, sì alla
sostenibilità energetica
Se vorrai vivere in un un altro mondo ma sullo stesso pianeta, seguilo!
Marco Sclarandis

Nel mentre che leggevo questo post....









Nel mentre che leggevo questo post....
Questo:
http://www.ugobardi.blogspot.it/2016/01/il-cambiamento-climatico-e-la.html
 "La ricerca di facile popo-larità mediatica può infatti rivelarsi un boomerang".

mi sono addentrato nella selva quotidiana, nel senso proprio di lettura dei giornali quotidiani.
Ed ho notato alla fine della lettura di un articolo questa frase:
Frase finale tratta da:
http://www.corriere.it/opinioni/16_gennaio_25/se-twitter-boomerang-renzi-social-media-733d3fe8-c3a4-11e5-b326-365a9a1e3b10.shtml

Ora, basta aggiungere una "i" ed un accento nel posto giusto e sempre in quel posto togliervi il trattino, ed ecco un neologismo meraviglioso:

"Popòilarità" che d'ora in poi potremmo utilizzare per titolare e commentare notizie, sragionamenti, nonsense, bufale, balle,stronzate, minchiate,apparendo
come raffinati Accademici della Crusca e non come blocoatti e blogtrollari.

Non so se l'autore dell'articolo sui tweet del PdC (presidente del consiglio dei ministri)abbia volontariamente scritto la parola galeotta con il demoniaco trattino, o sia un refuso o un lapsus freudiano, ma poco importa.
Il caso e la mia mente, forse preparata e pronta in quel momento, mi ha condotto a notare il lato comico di quell'errore (forse) di battitura.
E tutto era troppo divertente per tenermelo solo per me.

Un sorriso al giorno, deride il tiranno che c'incorna.

Marco Sclarandis






Thursday, January 21, 2016

Gianni non demorde........

   Questo é il seguito del post precedente: Gli scienziati dicono che secoli
  
   20 Gennaio 2016  20:49
   
    Caro Marco, grazie per il commento.
    L'uomo “civilizzato” non è saggio.
    L'uomo “non civilizzato” è saggio.
    Anche tutto il resto della Natura è saggio.
    Stiamo distruggendo la vita sulla Terra.
    Siamo agli sgoccioli. Non millenni o decine di millenni, Marco. Anni, massimo 34 ancora. Anni.
    La Natura ci ha provato.
    Ha permesso la nascita di questa specie, Homo Sapiens.
    Ma non funziona.
    Una parte di questa specie è impazzita, e ha creato le civiltà (Civiltà, civis, città).
    Si è messa a schiavizzare e distruggere tutte le altre culture di esseri umani, e tutte le altre specie viventi.
    Ultimo folle atto, la “globalizzazione” (leggasi “neoliberismo”, "neocolonialismo”).
    .----
    Siamo naturali ma anche innaturali.
    Usiamo attrezzi sofisticati esogeni (esterni) al corpo.
    Nessun altro animale lo fa.
    Non ci interessa l'altro, gli facciamo la guerra.
    Nessun altro animale lo fa.
    Viviamo a spese di territori che distano da noi migliaia di chilometri.
    Nessun altro animale lo fa.
    Non meritiamo di vivere.
    Solo lo meritano gli “esseri umani non civilizzati” e, per quanto ne so, tutti gli altri esseri viventi del pianeta.
Per iniziare a capire come vivevamo prima della civilizzazione, e come dovremmo vivere se      
rispettassimo la Natura, ecco il link per la visione della quarta puntata di “Human Planet”,
dedicata al rapporto uomo/natura all'interno della Giungla (visibile fino a domenica 24 gennaio compresa) :

    http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2016-01-17&ch=31&v=616314&vd=2016-01-17&vc=31#day=2016-01-17&ch=31&v=616314&vd=2016-01-17&vc=31

    Tiziano

Gianni Tiziano, è assai improbabile che io possa assistere alla fine della vita sulla terra.
Per due motivi egualmente fondamentali.
Il primo è perché la probabilità che io finisca sottoterra prima dei novant'anni ritengo che sia superiore
al novantanove virgola nove per cento.
Il secondo é che se anche volessimo non saremmo comunque capaci, non solo io e te, è chiaro, di annientare la Vita sulla Terra.
Che tu desideri una vita su un pianeta dove la civiltà non sia mai esistita lo posso anche immaginare e capire,
ma se pensi che sia così idilliaco e paradisiaco, credo che tu voglia credere ad una grandiosa illusione.
Oppure tutti i resoconti, le storie che compongono la Storia intera, sono tutti delle esagerazioni delle menzogne
e delle mistificazioni?
Tutti gli esseri umani sono potenzialmente assassini fin dai tempi più remoti.
E questo non perché ad un certo momento siano impazziti.
Capisco invece quanto sia irresistibile rifugiarsi in una visione idealistica della vita umana sulla terra,
simile a quella di certi cartoni animati, e che, per carità, è descritta pure in alcuni passi della Bibbia, come questo: Isaia 65,25.
Io preferisco accettare la realtà, che posso modificare in piccola parte, ma non sono disposto a credere
ad un Paradiso terrestre ricreato con l'eliminazione dell'essere umano civilizzato.
Posso anche vedermi ed anzi, rivedermi tutte le puntate di “Human Planet”ma ciò non mi farebbe minimamente cambiare idea.
Anzi, perchè siamo arrivati a fabbricare tuttto l'armamentario occorrente per filmare dei documentari come quelli?
E non siamo rimasti invece a raccontarci oralmente per generazioni, di quella natura incivilizzata che tanto t'incanta?
E' da decenni che mi pongo questa domanda e se avessi una risposta esauriente andrei in giro a farne conferenze,
anche solo per la gloria.
Spero che tu abbia capito con quale sentimento ho risposto ai tuoi commenti.
Se si vuole stare ancora più a lungo di quel terzo di secolo su questa Terra dobbiamo capire che razza di esseri viventi siamo,
e, secondo me, ma so di essere in buona compagnia, è inutile, controproducente, dannoso,
oltre che falso, credere all'innocenza di presunti umani non civilizzati.

Non meritiamo di vivere?

Certo, di fronte a certi orrori é l'unica cosa che ci viene da credere.
Ma, basta avere pazienza.
Un po' più di cent'anni e saranno tutti morti.
Peccato, per loro, che formiche ed elefanti non verranno sui nostri tumuli a tirare un sospiro di sollievo

Un saluto, civile.

Marco Sclarandis