Per chi è in grado ancora di notarla , ma sopratutto per chi non la nota nemmeno più.
"Ci sono volute 85 settimane e 1500 persone per ripulire i 2,5 chilometri di spiaggia di Mumbai, in India, ricoperti da 4 mila tonnellate di rifiuti. Una impresa colossale, guidata da Afroz Shah, giovane avvocato «Campione della Terra», grazie al premio ottenuto dall’Unep, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per la protezione ambientale, per il suo «luminoso impegno civile».
Quello che si è da poco concluso sulla spiaggia indiana è stato infatti una delle più grandi bonifiche mondiali. L'intera comunità - dagli abitanti delle baraccopoli alle stelle di Bollywood - si è impegnata in prima persona per restituire alla città, e ai turisti, la fruibilità della lunga spiaggia dorata resa invisibile da cumuli e cumuli di plastica, vetro, lattine e altri rifiuti.
«Spero che questo sia solo l’inizio per le comunità costiere dell’India e del resto del mondo», ha dichiarato Shah. «Dobbiamo vincere la guerra contro la trasformazione del mare in discarica e dobbiamo farlo sporcandoci le mani. Noi esseri umani dobbiamo riaccendere il nostro legame con l’oceano e non c’è bisogno di aspettare che qualcun altro ci aiuti a farlo».
Un bellissimo esempio per celebrare il 5 giugno, la Giornata mondiale dell’ambiente istituita nel 1972 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
noemi penna
Pubblicato il 05/06/2017
Ultima modifica il 05/06/2017 alle ore 06:11
http://www.lastampa.it/2017/06/05/societa/viaggi/mondo/giornata-mondiale-dellambiente-da-discarica-a-spiaggia-pi-bella-di-mumbai-ecco-la-seconda-vita-di-versova-beach-iUhH8Q49mM14KATscyj2bL/pagina.html
Di questo fatto mi basta citare l'URL:
http://www.lastampa.it/2017/06/04/cronaca/scene-da-unapocalisse-in-piazza-san-carlo-aiuto-c-una-bomba-e-si-scatena-listeria-jRpBBiP0ZiZuBU1ZLgQa3H/pagina.html
Qui il risultato sono oltre 1500 feriti, dei quali un bambino in coma, una piazza disseminata di cocci e spazzatura, e, secondo me, che rendere inoffensivi gl'imbecilli d'ogni genere e specie, sia una delle più grandi ed urgenti opere di misericordia.
Marco Sclarandis
Monday, June 5, 2017
Friday, May 26, 2017
Gombòci, Rubìchi, Mandelbroti e Lombrichi.
Gombòci, Rubìchi, Mandelbroti e
Lombrichi.
Negli entusiasmanti anni '60 una
rinomata ed ancora esistente azienda casearia italiana regalava un
pupazzo che rimaneva sempre in piedi, comunque lo si cercasse di
abbattere.
L'avevano chiamato Ercolino.
Il suo segreto pulcinellesco era un
semplice peso situato e nascosto nella sua base, segreto che comunque
rimanda a fondamentali concetti di fisica e di meccanica.
Molti anni più tardi un matematico russo di
prim'ordine, Vladimir Igorevič
Arnol'd si chiese se poteva esistere un Ercolino che rimanesse sempre
dritto, senza il trucco del peso nascosto ai suoi piedi.
Anni
dopo ancora, due ricercatori ungheresi, Gábor Domoko e
PéterVárkonyi, dell'università
di Tecnologia e di Economia di Budapest basandosi sugli studi di
Arnol'd sono arrivati alla realizzazione di un oggetto che ritrova
sempre la sua posizione diritta, ma solo in virtù della sua
particolare forma geometrica.
Anche
se la storia di questo “patatoide” ma anche “tartarugoide” è
gia interessante di per sé,
date
le complesse indagini matematiche che ha richiesto per venure alla
luce, è un oggetto similare all'Ercolino, ma d'origine giapponese,
l'Okiagari-koboshi, che fa del Gömböc un simbolo
particolarmente
importante, proprio per via dei “tempi interessanti” che stiamo
vivendo.
Invito
solo ad approfondire la storia dell' Okiagari-koboshi per rendersene
conto.
E
naturalmente, indagando si scoprirà facilmente anche la ragione
della parola “tartarugoide”.
Che
può essere visto come il simbolo della stupefacente origine e natura
della complessità, in senso stretto e allargato.
Complessità
che dà altro sfoggio di sé nel cosidetto “insieme di Mandelbrot”
scoperto da Benoît Mandelbrot negli anni ottanta del secolo scorso.
Questa
volta un Polacco d'origini lituane.
Una
formula semplice ma ricorsiva dà origine ad una fantasmagorica
figura geometrica, simile
ad
un pupazzo di neve, e non dissimile da un Ercolino, ma baffuto ed
irsuto, i cui particolari
infiniti
ed infinitamente abbondanti ed autosomigliantsi fanno pensare alle
allucinazioni da acido lisergico. Figura geometrica che rientra nella
categoria dei frattali, dei quali la Natura fa abbondante uso, come
chiunque può vedere comprandosi, per esempio, un umile cavolfiore.
E
i lombrichi che cosa c'entrano?.
Beh,
se l'ultimo libro del maestoso Charles Darwin parla proprio di loro,
qualcosa di importante della loro esistenza l'aveva trovato.
Oggi
più che mai abbiamo bisogno di diventare resilienti, ovvero di
ritrovare stabilità dopo colpi ed avversità, caos e disordine.
Abbiamo
bisogno di capire più a fondo come semplici azioni possono sfociare
in comportamenti complessi, potenzialmente distruttivi, ma pure
inaspettatamente benèfici.
Dobbiamo
ammettere che la nostra esistenza dipende ancora da esseri
apparentemente insignificanti come quegli insancabili minatori che
tanto hanno affascinato il Principe dei naturalisti.
Allora,
un Gömböc, un cubo di Rubik, un frattale come quello dell'insieme
di Mandelbrot, assumono un significato che travalica l'oggetto in sé.
Andiamo
a cercare dei lombrichi e impieghiamo un pochino di tempo ad
osservarli.
Anche
se non siamo delle menti geniali come Darwin, può essere che dai
labirinti intricati
della
nostra, più ordinaria, spunti un tarlo che ci indica la strada da
seguire per i giorni a venire.
Marco Sclarandis
Friday, February 17, 2017
Della vita ogni suo cancello
Allora quand'ero di metà statura
mi sembrava troppo facile
che bastasse una parola sola
detta da quel visionario nazareno
per essere salvati da eterno pianto
e dallo stridere di denti ed anche
istigazione a ripetere il delinquere
infatti era quanto di più arduo esista
in questo mondo di regola e disordine
aspettare la pronuncia di quelle poche sillabe
nulla annienta un umano innocente o reo
quanto una prolungata attesa
e l'insinuarsi dell'idea che il dubbio
sia la materia di cui tutto è fatto
ora che so per certo
che ogni cosa termina
non vedo altra soluzione
che ricevere quella chiave
la cui pronuncia apre
della vita ogni suo cancello.
Marco Sclarandis
mi sembrava troppo facile
che bastasse una parola sola
detta da quel visionario nazareno
per essere salvati da eterno pianto
e dallo stridere di denti ed anche
istigazione a ripetere il delinquere
infatti era quanto di più arduo esista
in questo mondo di regola e disordine
aspettare la pronuncia di quelle poche sillabe
nulla annienta un umano innocente o reo
quanto una prolungata attesa
e l'insinuarsi dell'idea che il dubbio
sia la materia di cui tutto è fatto
ora che so per certo
che ogni cosa termina
non vedo altra soluzione
che ricevere quella chiave
la cui pronuncia apre
della vita ogni suo cancello.
Marco Sclarandis
Saturday, January 28, 2017
Sei sosia d'uno altrettanto noto?
Ma
tu chi sei
sei
un volto noto
sei
sosia di uno altrettanto noto
che
sorridere ci faceva
con
un cilindro un po’ ammaccato
bastone
e delle scarpe scalcagnate
Perché
non parli forse che sei muto
no
la tua voce l’hanno conosciuta molti
miliardi
ormai
e
ancora incanta col suo timbro irato
anche
se graffiata da magnetofono obsoleto
anche
se artefatta da altoparlante rotto
lo
so chi sei
Ma
qui tu sai dove noi siamo
d’Ade
non ne ha algido e plumbeo aspetto
di
Purgatorio nemmeno perché troppo disabitato
poi
se fosse cosa temo essere
io
qui
senza
condanna messoci che cosa ci farei
ancora
non sottoposto a giudizio definitivo
Vedo
che sbarri tratti sulle tue braccia nude
cinque
o sei per volta con linee orizzontali
Sì,
sono miliardi d’anni
che
in loco devo trascorrere
uno
per ciascuno nemmeno uno escluso
di
quelli che ho mandato al rogo
Quindi
questo non è l’Inferno
No
non credo che lo sia
Dimmi
sei tu allora
che
hai meccanizzato l’annientamento
reso
lo sterminio pratica
da
svolgersi d’ufficio
sì
sei proprio tu
in
attesa di espiazione
Attesa
che
cosa vuol dire attesa
Niente
niente è una parola morta.
Marco Sclarandis
Saturday, December 24, 2016
Auguri!
Prima
di partir per Marte
per
infiggervi stendardo di Terrestre
innalzare
antenna sul presidio
preferirei
recarmi nel deserto
che
sia Atacama Gobi od il Sahara
e
convertirvi una giornata di arenile
ad
orto ad oasi anche a pergola
senza
pretese da Duce o Imperatore
ma
per capire se la Palma il Fico d'India
sarebbero
disposti a far ombra all'Insalata
e
questa s'accontenterebbe di bersi la rugiada
ma
ancora prima di introdurmi nella capsula
di
allestire il bagaglio il fuoristrada
vorrei
terminare l'anno in gloria
quella
più vicina alla baldoria
ed
alla frenesia alla furia più lontana
montare
un Presepio un Albero addobbare
invitando
Capre Cavoli Lupi Contadini
gingilli
ninnoli e luccicanti cianfrusaglie
non
credo sia desiderio troppo ardito
insana
vanità da sàtrapo orientale
anzi
mi sembra un simpatico proposito
che
sarebbe innocuo anche diventando universale
e
poi se dovessi al viaggio rinunciarvi
mi
basterebbe una parabola orientata
verso
quel pianeta dall'atmosfera inospitale
e
captare quella voce di astronauti
arrivati
lassù come dei Magi
per
sentirmi come un Regalo di Natale
in
attesa della settimana che precede l'Anno Nuovo.
Marco Sclarandis
Friday, November 18, 2016
Il clima altera davvero le persone..........
http://www.climalteranti.it/2016/11/12/le-obiezioni-legittime-e-quelle-illegittime/#
# paolo serra on Nov 17th 2016 at 10:32
Non c’è bisogno di grandi scienziati, basta la semplice logica elementare.
La Terra ci ha messo circa 250 milioni di anni per fossilizzare la quantità di anidride carbonica che noi pretendiamo di poter restituire all’atmosfera in poche decine di anni.
250/250.000.000 ovvero un milionesimo del tempo…
Anche mia nonna nata nel 1890 storcerebbe il naso.
# robertok06 on Nov 17th 2016 at 11:51
@paolo serra
Tua nonna sa anche che basta l’1-2% di cambiamento del manto nuvoloso del pianeta per poter piu’ che assorbire (o aumentare, a seconda del segno) l’effetto della terribile e ve-le-no-sis-si-ma CO2?
Le nuvole, proprio quella cosa che, concidenza?, e’ trattata molto male dai modellini dell’IPCC? (*)
Diamine di una nonna, esperta di feed-backs, salutamela. :-)
Riprovate pure tu e nonna.
Ciao.
———–
(*) https://www.ipcc.ch/ipccreports/tar/wg1/507.htm
“14.2.3.1 Clouds
The role of clouds in the climate system continues to challenge the modelling of climate (e.g., Chapter 7, Section 7.2.2). It is generally accepted that the net effect of clouds on the radiative balance of the planet is negative and has an average magnitude of about 10 to 20 Wm-2. This balance consists of a short-wave cooling (the albedo effect) of about 40 to 50 Wm-2 and a long-wave warming of about 30 Wm-2.
—-> Unfortunately, the size of the uncertainties in this budget is large when compared to the expected anthropogenic greenhouse forcing.” <—-
Ipse dixit. La setta.
"Sfortunatamente l'ampiezza dell'incertezza di questo budget e' grande rispetto a quella ATTESA dalla forzante antropogenica."
Case closed.
# Antonio on Nov 18th 2016 at 08:37
@ Robertok06
visto che citi il quinto rapporto dell’Ipcc, allora guarda cosa conclude sul tema, lo trovi nel grafico SPM-5 del WG1 che hanno messo per i decisori politici (e questo vuol dire che è semplice da capire … e uno dei più importanti…).
http://www.ipcc.ch/report/graphics/index.php?t=Assessment%20Reports&r=AR5%20-%20WG1&f=SPM
Hai ragione che l’incertezza è grande (ma come… quelli dell’IPCC non avevano le certezze assolute?? ma perché mostrano le incertezze… qualcosa non torna), ma il valore centrale della forzante negativa cloud è meno di un terzo del totale forzante della sola CO2.
E il vapore acqueo è feedback, non una forzante… http://www.skepticalscience.com/print.php?r=44
ossia quanto ce n’è dipende dalla temperatura, nel link c’è anche un video che te lo spiega
Ripassa i fondamentali, prima di aprire e chiudere i casi a tuo piacimento, mi sembra che la nonna di Paolo Serra è messa meglio 😉
PS
e se poi trovi un modo per togliere il 2% delle nubi… fai sapere
Robertok06, forse Lei deve decidersi similmente al famoso gatto di Schodinger.
Se uscire, non vivo o morto, da questa discussione sul cambiamento climatico , ma confermato o sconfessato.
Allora, o l'aumento della CO2,quello dovuto a trecento anni in progressione esponenziale e con un esponente non proprio insignificante, di uso ed abuso di prodotti carboniosi, ha provocato un significativo cambiamento del clima globale terrestre, oppure no.
Per ora lasciamo da parte altri gas nobili o plebei, questi con il vizio di fare da diodi termici per la radiazione solare (la parte infrarossa) al pari e anche meglio della CO2.
Se no, allora perchè preoccuparsi di bruciare ulteriormente, pardon ossidare, carbonio, qualunque sia la sua provenienza, fosse anche di sequoie millenarie o di olii di palme tropicali..
E se no ancora, perchè costruire ancora centrali atomiche, che non sono proprio il meglio della semplicità di costruzione, d'uso ed esercizio oltre che ad avere dei problemi di dismissione non proprio elementari.Oltre che a fornire tuttora una parte assolutamente minoritaria dell'energia globale ed elettrica e termica in particolare.E inoltre di affannarsi per ricuperare il massimo di quella sfuggente e capricciosa radiazione solare, frutto pure di una reazione nucleare e infestata da raggi ultravioletti, ed ultraultravioletti e pericolosi frammenti atomici, appena appena filtrati da una fragile atmosfera.
Per minoritaria intendo dire meno del dieci per cento.
Ma questa percentuale è il mio concetto di "minoritario".
Magari per un altro "minoritario" è il 49,9 (quarantanove virgola nove) per cento.
Se sì, allora siamo nei guai seri ed urgenti.
Per vari e complessi motivi, ma non da sottovalutare.
E se sì, allora ancora, si possono spiegare molti dei comportamenti irrazionali, paranoici, psicotici e schizofrenici, omnipresenti, in ogni ceto e censo sociale, perchè la paura di aver commesso un errore potenzialmente irreparabile, esalando troppa CO2
sembra stia davvero cominciando a produrre incresciosi effetti.
Uno di questi, di non riuscire a credere più a nulla, tranne che con la fede in una arbitraria convinzione, ottenuta attraverso moltissima superstizione e pochissima scienza sperimentale.
Ci sarebbe anche il "Forse".
Ma appunto, se questo forse viene ritenuto insignificante, tanto vale fingere che nulla sappiamo e nulla c'interessa di sapere.
Quindi, ossidiamo carbonio e scindiamo altro ossido d'uranio.
Tanto come disse quel famoso economista, " fra cento anni saremo tutti morti "
(quasi tutti, per essere più precisi)
Per mia insindacabile ubbìa e carattere, non risponderò ad alcuna replica a questo mio commento.
Marco Sclarandis
# marcoon Nov 18th 2016 at 10:18
Errata corrige in extremis, non sia mai che qualche malintendente capisse che desidero la morte per avvelenamento pure, del signor robertok06.
“Se uscire, ma non vivo o morto, da questa discussione sul cambiamento climatico , bensì confermato o sconfessato).
Invece che:
Se uscire, non vivo o morto, da questa discussione sul cambiamento climatico , ma confermato o sconfessato.
Anzi, un saluto e lunga vita a Lui, così che ci si possa divertire a far polemiche scarsamente fruttuose.
Marco Sclarandis.
# paolo serra on Nov 17th 2016 at 10:32
Non c’è bisogno di grandi scienziati, basta la semplice logica elementare.
La Terra ci ha messo circa 250 milioni di anni per fossilizzare la quantità di anidride carbonica che noi pretendiamo di poter restituire all’atmosfera in poche decine di anni.
250/250.000.000 ovvero un milionesimo del tempo…
Anche mia nonna nata nel 1890 storcerebbe il naso.
# robertok06 on Nov 17th 2016 at 11:51
@paolo serra
Tua nonna sa anche che basta l’1-2% di cambiamento del manto nuvoloso del pianeta per poter piu’ che assorbire (o aumentare, a seconda del segno) l’effetto della terribile e ve-le-no-sis-si-ma CO2?
Le nuvole, proprio quella cosa che, concidenza?, e’ trattata molto male dai modellini dell’IPCC? (*)
Diamine di una nonna, esperta di feed-backs, salutamela. :-)
Riprovate pure tu e nonna.
Ciao.
———–
(*) https://www.ipcc.ch/ipccreports/tar/wg1/507.htm
“14.2.3.1 Clouds
The role of clouds in the climate system continues to challenge the modelling of climate (e.g., Chapter 7, Section 7.2.2). It is generally accepted that the net effect of clouds on the radiative balance of the planet is negative and has an average magnitude of about 10 to 20 Wm-2. This balance consists of a short-wave cooling (the albedo effect) of about 40 to 50 Wm-2 and a long-wave warming of about 30 Wm-2.
—-> Unfortunately, the size of the uncertainties in this budget is large when compared to the expected anthropogenic greenhouse forcing.” <—-
Ipse dixit. La setta.
"Sfortunatamente l'ampiezza dell'incertezza di questo budget e' grande rispetto a quella ATTESA dalla forzante antropogenica."
Case closed.
# Antonio on Nov 18th 2016 at 08:37
@ Robertok06
visto che citi il quinto rapporto dell’Ipcc, allora guarda cosa conclude sul tema, lo trovi nel grafico SPM-5 del WG1 che hanno messo per i decisori politici (e questo vuol dire che è semplice da capire … e uno dei più importanti…).
http://www.ipcc.ch/report/graphics/index.php?t=Assessment%20Reports&r=AR5%20-%20WG1&f=SPM
Hai ragione che l’incertezza è grande (ma come… quelli dell’IPCC non avevano le certezze assolute?? ma perché mostrano le incertezze… qualcosa non torna), ma il valore centrale della forzante negativa cloud è meno di un terzo del totale forzante della sola CO2.
E il vapore acqueo è feedback, non una forzante… http://www.skepticalscience.com/print.php?r=44
ossia quanto ce n’è dipende dalla temperatura, nel link c’è anche un video che te lo spiega
Ripassa i fondamentali, prima di aprire e chiudere i casi a tuo piacimento, mi sembra che la nonna di Paolo Serra è messa meglio 😉
PS
e se poi trovi un modo per togliere il 2% delle nubi… fai sapere
Robertok06, forse Lei deve decidersi similmente al famoso gatto di Schodinger.
Se uscire, non vivo o morto, da questa discussione sul cambiamento climatico , ma confermato o sconfessato.
Allora, o l'aumento della CO2,quello dovuto a trecento anni in progressione esponenziale e con un esponente non proprio insignificante, di uso ed abuso di prodotti carboniosi, ha provocato un significativo cambiamento del clima globale terrestre, oppure no.
Per ora lasciamo da parte altri gas nobili o plebei, questi con il vizio di fare da diodi termici per la radiazione solare (la parte infrarossa) al pari e anche meglio della CO2.
Se no, allora perchè preoccuparsi di bruciare ulteriormente, pardon ossidare, carbonio, qualunque sia la sua provenienza, fosse anche di sequoie millenarie o di olii di palme tropicali..
E se no ancora, perchè costruire ancora centrali atomiche, che non sono proprio il meglio della semplicità di costruzione, d'uso ed esercizio oltre che ad avere dei problemi di dismissione non proprio elementari.Oltre che a fornire tuttora una parte assolutamente minoritaria dell'energia globale ed elettrica e termica in particolare.E inoltre di affannarsi per ricuperare il massimo di quella sfuggente e capricciosa radiazione solare, frutto pure di una reazione nucleare e infestata da raggi ultravioletti, ed ultraultravioletti e pericolosi frammenti atomici, appena appena filtrati da una fragile atmosfera.
Per minoritaria intendo dire meno del dieci per cento.
Ma questa percentuale è il mio concetto di "minoritario".
Magari per un altro "minoritario" è il 49,9 (quarantanove virgola nove) per cento.
Se sì, allora siamo nei guai seri ed urgenti.
Per vari e complessi motivi, ma non da sottovalutare.
E se sì, allora ancora, si possono spiegare molti dei comportamenti irrazionali, paranoici, psicotici e schizofrenici, omnipresenti, in ogni ceto e censo sociale, perchè la paura di aver commesso un errore potenzialmente irreparabile, esalando troppa CO2
sembra stia davvero cominciando a produrre incresciosi effetti.
Uno di questi, di non riuscire a credere più a nulla, tranne che con la fede in una arbitraria convinzione, ottenuta attraverso moltissima superstizione e pochissima scienza sperimentale.
Ci sarebbe anche il "Forse".
Ma appunto, se questo forse viene ritenuto insignificante, tanto vale fingere che nulla sappiamo e nulla c'interessa di sapere.
Quindi, ossidiamo carbonio e scindiamo altro ossido d'uranio.
Tanto come disse quel famoso economista, " fra cento anni saremo tutti morti "
(quasi tutti, per essere più precisi)
Per mia insindacabile ubbìa e carattere, non risponderò ad alcuna replica a questo mio commento.
Marco Sclarandis
# marcoon Nov 18th 2016 at 10:18
Errata corrige in extremis, non sia mai che qualche malintendente capisse che desidero la morte per avvelenamento pure, del signor robertok06.
“Se uscire, ma non vivo o morto, da questa discussione sul cambiamento climatico , bensì confermato o sconfessato).
Invece che:
Se uscire, non vivo o morto, da questa discussione sul cambiamento climatico , ma confermato o sconfessato.
Anzi, un saluto e lunga vita a Lui, così che ci si possa divertire a far polemiche scarsamente fruttuose.
Marco Sclarandis.
Thursday, November 10, 2016
In cenere potrei ordinare
Socchiusi gli occhi sul prato come
vacca
rumino disteso accoccolato nel divano
mi vedo come un satrapo dentro la
fusoliera
conto le odalische e mi sovvengono
cipolle
e dei veli da togliere per giungere
alla gemma
ricordo come una volta ogni decollo mi
faceva
sentire come un pari dell'Olimpo un
Apollo
ora dalla noia solo il chiasso della
folla
mi distrae e dalla cupa sentenza
dell'anagrafe
gonzi mi verrebbe tutti da insultarvi
neanche pesci tonti avrebbero abboccato
alla messinscena nemmeno a carnevale
avete preso il mio cognome scritto
cubitale
per bandiera da condottiero sventolata
in marcia trionfale verso un Eldorado
ora siedo in trono m'inquieta questo
scettro
se m'inciampo e sbatto il capo in
cenere
potrei ordinare vengano ridotte terre
siberiane
oddio la caffettiera bastarda m'ha
fregato
mi toccherà anche il tinello ripulire
ma un quarto d'ora celebre son stato
temo la notte e i sogni che contiene
li affronterò da prode cavaliere
fino ad oggi mai sconfitto.
Marco Sclarandis
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