Monday, February 5, 2018

L'evo del rimedio

Mi chiedo che cosa possa invece sbloccare dalll'ottundimento la mente e l'animo di miliardi di persone.
La notizia ,credibile, che l'orologio del giorno del giudizio atomico, giudizio si fa per dire, segni solo due minuti prima della fine dell'umanità
e ciò pare importi tanto quanto l'annuncio di uno spettacolo di varietà,mi fa credere che se mai usciremo vivi da questo evo sarà per un inimmaginabile miracolo.
Vedo che più aumenta l'abbondanza di mezzi potenzialmente salvifici più diminuisce la passione per adoperarli a tale scopo.
Tutto ciò ormai non mi spaventa nè indigna.
Semplicemente ormai accetto che siamo sgusciati dalla fantasmagorica lotteria degli esseri viventi, fatti come siamo fatti.
Questo non implica che siamo condannati ad essere dannati a causa della nostra natura.
Semmai, è che per noi, è quasi sovrumano lo sforzo per non soccombere alla nostra natura di esseri consapevoli della nostra consapevolezza.
In altri termini è come se dovessimo agire contro la nostra stessa natura per poterla salvare.
E la nostra natura è certamente quella di un essere vivente che non accetta limiti d'ogni sorta.
Ma con la possibilità e la capacità di accorgersi di questo fatto.
Quindi, credo che siamo liberi di scegliere anche se la scelta tra il salvarci e il dannarci è diventata al limite dell'impossibilità.
Detto ciò, non m'interessa per niente cercare di calcolare la probabilità che avvenga il miracolo.
Anche perchè intuisco che il solo tentativo di farlo inficerebbe il risultato del calcolo stesso.
Sicuramente la probabilità che avvenga il miracolo è scarsissima, ma altrettanto sicuramente esiste, e perciò cerco di agire per accordarmi con tale evento.
E comunque ormai sappiamo, che sia che siamo soli nell'universo conosciuto o che siamo in numerosa compagnia, con o senza di noi tale universo proseguirebbe la sua esistenza, e forse senza fine.
Possiamo fare poco in tale universo, ma possiamo farlo.E potendo rimediare ad un errore, rimediare è quanto di più affine al prodigio ed al miracolo esista.

Marco Sclarandis

Tuesday, January 30, 2018

Se voi sapeste d'essere

Se voi sapeste d'essere
quello che voi siete
con noi dialoghereste
credo che ci chiedereste
come mai abitiamo case simili
ma in scale tanto differenti
e abbiamo impalcatura
sulla Terra per sorreggerci
per gli uni fuori e gli altri dentro
e dire che entrambi si collabora
e si fa spietata guerra a tutti
però siamo noi a chiederci
perché un un abisso ci divide
e fosse anche colmato allora
un intrico di labirinti rimarrebbe
a impedire tra simili l'incontro
ma irrimediabilmente disuguali
formiche termiti api vespe calabroni
pur con i vostri mille occhi
non potete vedere chi noi siamo
noi con quello nascosto nella mente
cerchiamo di discendere
nella vostra semplice e minuscola
certo è un mistero che esistiamo
nel medesimo universo
non ci resta che farvi camminare
sulle dita come dei bambini
e sperare che un giorno
per incanto ci si parli.

Marco Sclarandis