di Marco Sclarandis
Quale di tutte le vanesse
inseguendo consorte fino a nozze
farà d’un battito a Messina d’ali
un uragano flagellante il Messico
sembra una domanda futile
utensile adatto per ingannare il tempo
chè da un’altra parte forse
s’uno stelo in agguato una libellula
s’alzerà tra un momento in volo
ignara che il suo fermo fremito
darà l’avvio nei tropici al tornado
potessimo dare ai due alati nome
saremmo più potenti degli antichi dei
e tentati pure di portare in tribunale
quegli innocenti esseri a dibattersi
in una selva di leggi a loro aliene
in questo modo noi ci troviamo fatti
con una mente che si domanda tutto
sapendo in cuore che poco più di niente
sarà quello che si avrà in risposta
dev’essere per questo che ci distraiamo
scrivendo cifre diventate immense
con esse c’illudiamo di domare il vento
e l’animo di chi non si farà mai comprare
tu sulla mia unghia smaltata coccinella
involati adesso scompiglia la bufera
che dentro di me ora sento farsi forte.
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