Chi è che non conosce la
famosa lampada che ospita un Genio in grado d’esaudire ogni desiderio?.
Ora immaginiamo che invece di
questo Genio, quando la lampada venga sfregata faccia sgorgare l’acqua limpida dell’eterna
salute e giovinezza.
Chi non la vorrebbe avere?.
Ora, da decenni, si parla
della memoria dell’acqua, e senza entrare in dettagli, se questa memoria
esistesse, potrebbe teoricamente spiegare per esempio, la presunta efficacia
dell’omeopatia.
Che l’omeopatia funzioni è
una questione molto discussa e controversa, e sono certo che se un giorno si riuscirà a
scoprire con degli esperimenti inconfutabili che funziona in virtù di leggi
descrivibili e conoscibili, ne sarei entusiasta.
Ma, se esistesse la memoria
dell’acqua, perché non dovrebbe esistere quella dell’ammonica o del mercurio, o
di qualsiasi altro liquido?
Chi conosce un minimo di fisica sa che lo stato liquido assomiglia in un certo senso ad un alveare, d’inverno, dove le molecole prendono il posto delle api.
Lo stato solido assomiglia
invece assomiglia a quello di una catasta di scatole.
Le scatole se ne stanno lì
ferme, magari traballanti, mentre le api, al contrario delle scatole, se ne vanno in giro per l’alveare.Lo
stato gassoso è come l’uscita chiassosa dei bambini dell’asilo alla fine della
mattinata.Infine c’è ancora il plasma, ma qui è difficile trovare una metafora
adeguata.Paragonerei questo stato della materia all’estasi e al delirio, che
non sono sostenibili a lungo nella vita quotidiana, ma senza di essi questa sarebbe
insopportabile.
Io non direi mai che la memoria dell’acqua dell’acqua non possa esistere, perché non credo che sia stata ancora provata contro ogni ragionevole dubbio la sua inesistenza.
Ma dove possa risiedere questa memoria è difficile da capire.
Intendiamoci, una robusta e durevole memoria.
Per ora, se questa esiste, sa come nascondersi molto bene in quel piccolo triangolino atomico che è la sua molecola.C'è chi crede d'averla pure fotografata attraverso i suoi cristalli, associando mosaici esagonali, trine ed arabeschi ad avventure gloriose o meschine, prosaiche ed eccezionali, ma aleggia in queste interpretazioni più magia che scienza comunemente intesa.
Adesso però, preferisco parlare di un numero che potrebbe illuminare la mente di molti di quelli che sono disposti a credere a vari generi di cose miracolose.
Questo è il numero 1729.
E’ diventato famoso grazie ad
un episodio, vero, avvenuto decenni fa, dove due matematici, un inglese ed un
indiano si trovavano in un ospedale a Londra.
L’inglese era andato a
trovare l’indiano, che era in cura, e gli disse che era salito sul taxi numero 1729 e che questo numero non gli
sembrava minimamente interessante.
No, gli rispose l’indiano, il
1729 è il più piccolo numero intero che è scomponibile in due cubi in due modi
diversi.(numero sia intero che positivo, sia chiaro)
Infatti è uguale alla somma
di 10x10x10, cioè 1000 più 9x9x9 cioè
729, ma pure in
12x12x12 cioè 1728 più 1x1x1
cioè 1.
Ma il 1729 non è un cubo.Non di un numero intero (e positivo).
In altre parole nel mondo matematico se due mucchi di cubetti sembrano identici,
e uno ne contiene 1728 e
l’altro 1729, con uno possiamo fare un cubo perfetto da 1728 cubetti oppure un
altro perfetto da 1000 cubetti più uno imperfetto da 728 cubetti, e con l’altro mucchio due cubi perfetti, uno da
1000 cubetti più uno da 729, ma non uno perfetto da 1729 cubetti.
Se invece di numeri avessimo
della scatole di cartone, costruite apposta allo scopo,
potremmo riempirne una cassa
da 1728 scatole con 1729, e sarebbe difficile scoprirne il trucco.Trucco che consisterebbe poi
nel fatto che nessuna scatola sarebbe perfettamente cubica.O il suo lato non sarebbe di una misura intera.Ovviamente una cassa che ne contenesse esattamente 1729 avrebbe da qualche parte un evidente bergnoccolo.
La differenza tra la fisica e la matematica potrebbe essere mostrata allora giusto con questa proprietà del numero 1729, di essere la somma di due cubi in due modi diversi e per giunta la più piccola possibile, con numeri interi (positivi).
Essendo il più piccolo numero
tra quelli che condividono questa proprietà d’essere scomponibili in due cubi
in due modi diversi, (1000+1729 - 1+1728) dove uno dei due modi dà una differenza tra i due cubi di
una sola unità, potremmo immaginare due immensi mucchi ed un immenso cassone da riempire, dove il trucco
sarebbe praticamente impossibile da scoprire.
In uno dei mucchi ci sarebbero miliardi di miliardi di miliardi di scatole, all'apparenza dei cubi perfetti di una misura intera, e nell'altro un scatola in più.Ma nessuno di queste scatole sarebbe allora un cubo perfetto.O il suo lato non sarebbe di una misura intera
In uno dei mucchi ci sarebbero miliardi di miliardi di miliardi di scatole, all'apparenza dei cubi perfetti di una misura intera, e nell'altro un scatola in più.Ma nessuno di queste scatole sarebbe allora un cubo perfetto.O il suo lato non sarebbe di una misura intera
Per nostra fortuna pare che esistano gli atomi, dico pare, perché gli atomi sono comunque costruzioni matematiche per capire il mondo, ma siccome siamo riusciti a misurarli abbastanza bene, il trucco delle scatole può ingannare solo i creduloni.
Infatti, in un certo senso
gli atomi sono come scatole componibili, come i famosissimi cubetti del Lego,
ma non stanno insieme seguendo le stesse regole
che permettono d’impilare delle scatole.
Assomigliano piuttosto a dei Lego fatti di gomme appiccicose ma che s’appiccicano e si scollano in maniere così bizzarre che ci abbiamo messo dei millenni a scoprirle e ancora non abbiamo compreso fino in fondo questa incantevole bizzarìa.Quindi esiste qualche flebile speranza che una durevole memoria idrica esista.
Assomigliano piuttosto a dei Lego fatti di gomme appiccicose ma che s’appiccicano e si scollano in maniere così bizzarre che ci abbiamo messo dei millenni a scoprirle e ancora non abbiamo compreso fino in fondo questa incantevole bizzarìa.Quindi esiste qualche flebile speranza che una durevole memoria idrica esista.
Riusciamo a capire il mondo
fisico adoperando leggi matematiche, ma il mondo fisico e quello matematico,
evidentemente non sono la stessa cosa.
Nel mondo fisico nulla sembra
essere divisibile e moltiplicabile all’infinito.
Nulla sembra essere
perfettamente sferico o cubico come nel mondo matematico.
Nel mondo fisico nessuno
saprebbe accorgersi se un cerchio è invece un’ellisse se questi avessero le
dimensioni della Terra e la differenza fra i due assi di quest’ultima, fosse
quanto quella d’un atomo.
Anche, ma soprattutto perché lo spazio stesso non è indeformabile.
Esso stesso è una specie di gomma la cui elasticità dipende dal rapporto tra la gomma stessa e la sua elasticità.
Anche, ma soprattutto perché lo spazio stesso non è indeformabile.
Esso stesso è una specie di gomma la cui elasticità dipende dal rapporto tra la gomma stessa e la sua elasticità.
Ecco perché nel mondo fisico avvengono
dei fatti che sembrano matematicamente incredibili.Ma la maggior parte delle
volte sono solo dei trucchi.
Allo stesso modo il mondo
matematico funziona in un modo che nel mondo fisico sembra assurdo.
Basti pensare che i numeri
pari si possono perfettamente accoppiare a quelli dispari, ed anche ai numeri
primi, ed anche alle frazioni, quando apparentemente sembra di avere a che fare
in un caso con due metà identiche, e negli altri due con una parte molto meno
numerosa dell’altra ed un’altra molto più numerosa.
Quindi bisogna conoscere
molto bene Madame Mathematique, e Madame Phisique
prima di credere d’aver
scoperto moti perpetui, acque ristoratrici dalla memoria elefantina, catalizzatori d’energia che la
prendono da chissà quali spazi-tempi misteriosi, tubi vuoti ma costosi, per (non)
risparmiare carburante e semplici palle di plastica colorata per lavare senza
detersivo, ma chissa come mai, non senz’acqua, anche smemorata.
E’ vero che l’universo è
molto più strano di quanto l’immaginazione di poeti, di filosofi e degli
scienziati non sia mai riuscita a farci vedere, ma non troppo.
Marco Sclarandis