Quelli che ciechi taglian
fusti
ignari si preparano sterili deserti
quelli che scavano con futili
pretesti
ammucchiano sassi per
lapidazioni
quelli che accecati mozzan
teste
propagano idee nemiche a loro
stessi
quelli che ad usura stolti
prestano
s’apprestano a far di sé
saline statue
quelli che incauti fanno
inopportuna festa
riportano pesti ai loro
borghi inermi
quelli che pigri aspettano
salvezza aliena
sono già salme sepolte senza
lapide
gli altri che con fatica
stanno desti
entrano e rientrano nei porti
franchi
attraverso insulsi
sbarramenti di dogane
da monti olimpici giardini d’eden
paradisi
esportano abbuoni regali doni
omaggi
per quelli che insistono a
volere solo merci
non sono stupidi ma ostinati
e scelti
da un destino sovrano e sovrumano
quello che da pietre sa
suscitare Adami
Eve ed ere di interminabile stupore
per tutti anche per quelli
ignavi.
Marco Sclarandis
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