https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibp8wm_CkW_VVhSmSxZ7Us4DC-tX7c3GQhLVehgF_9_PATbZg3FbqDuXzxay1q0owVZVd2IJiZLetoi_qY0-bS-6ES2DJmcjGO_xHNnLlFodHmckCIrIeSm9jK4T_uI6EIWxIATu_iNwg/s640/0.jpg
Avete mai visto qualcosa che cresce in eterno?
Certamente no.
Qualcosa che sembra crescere in eterno?
Quello che vedete nell'immagine non è un catalogo di mensole per il faidatè
E' proprio "Qualcosa che sembra crescere in eterno".
Per limiti grafici non ho ingrandito l'immagine tanto da poter leggere direttamente le didascalie.
Ma indicano:
Popolazione, prodotto globale, investimenti, concentrazione di CO2 atmosferica, e avanti con veicoli a motore, telefoni, fino all'estinzione delle specie.
Quelle punte aguzze in alto a destra di ogni riquadro, non vanno verso un blu dipinto di blu, un empireo,
una utopia.
Vanno semplicemente verso un prosaico asintoto.
Chè, detto in termini meno sofisticati, molti pali della cuccagna sono stati già saccheggiati.
Chi vuole illudersi che più ci si arrampica più si prende, ha pure ragione.
Solo che il bottino è una spiacevole fregatura.
Naturalmente, poichè la speranza è sempre l'ultima a chiudere il coperchio della bara, molti sperano
che quelle punte aguzze non si spuntino mai, almeno entro la durata della loro esistenza terrena.
Meglio illuderli mentre vanno verso un drammatico e presumibilmente tragico destino, o disincantarli
e deviarli verso un difficile ma percorribile sentiero di desiderabile esistenza?
Per ora mi interessa ancora trovare una risposta a questa domanda.
Ma anche su questo interesse sento incombere un cupo asintoto.
Marco Sclarandis