Monday, December 9, 2013

La Formula di Mandela



Una delle più grandi personalità della storia contemporanea è appena morto. Ho cercato di capire quello che era alla radice della sua grandezza e del suo successo, e così, sebbene in modo assai semplificato e riduttivo, ho pensato che potrei condividere le mie opinioni e pareri con altre persone tramite questo post.

Mandela è nato in un particolare momento storico e soprattutto in un luogo particolare, e in un particolare contesto. Ha dovuto affrontare una situazione sociale estremamente ingiusta, profondamente e storicamente radicata, supportata, esplicitamente o tacitamente, da molte delle grandi potenze mondiali. L’apartheid e il regime dell’apartheid.

In un primo momento Mandela pensò che l'approccio migliore, per rovesciare tale regime e stabilire una forma più equa e giusta di governo, nonché arrivare a una società più giusta, fosse quello di usare le idee e i metodi di Gandhi.

Ma, dopo qualche tempo, si rese conto che l’organizzazione, la disciplina e la lotta armata sarebbero stati anche necessari, pur cercando di non abbandonare le idee e le pratiche di Gandhi.

Capitarono moltissimi eventi e lui stesso finì in carcere per ventisette anni. Non perse mai la speranza e fornì un esempio costante per i suoi compagni politici e per gli altri detenuti. Anche le guardie carcerarie lo tenevano in grande considerazione. Alla fine, le migliori intelligenze del regime dell'apartheid si resero conto che era nel loro stesso interesse rilasciare Mandela, e stabilire una democrazia in Sudafrica, sia per i bianchi e sia per i neri che avrebbero potuto finalmente votare e partecipare. L'alternativa sarebbe stata probabilmente (prima o poi) un bagno di sangue e il crollo del regime.

Ma, come unire il Paese e i diversi tipi di cittadini e interessi al suo interno, dopo tanta ingiustizia e brutalità, dopo l'oppressione che aveva perdurato per così tanti decenni?

Qual è la logica del Mandato di Mandela, definito dai Principi di "Verità, Giustizia e Riconciliazione", e quali risultati desiderati è riuscito a creare, istituire e sostenere?

Per capire questo, si deve tornare a ritroso nel tempo. Se si vogliono ottenere risultati positivi per la Società (e la politica, l’economia, la cultura e le Istituzioni) nonché arrivare a un Futuro migliore, in cui le persone siano più unite, si deve attivare un qualche tipo di processo di Riconciliazione che porti a una maggiore unità nazionale. Per raggiungere tale Riconciliazione ci deve essere un qualche tipo di GIUSTIZIA, e non si può avere Giustizia senza prima conoscere, esporre dettagliatamente nonché attestare ciò che è stata e ciò che è la VERITÀ e i suoi perché. Sostenere la Verità, sia per quanto riguarda i fatti e i metodi utilizzati (in termini generali e specifici) e sia per tutte le forme di oppressione, brutalità, ingiustizia e crimini commessi.

La Giustizia non deve necessariamente significare solo “rappresaglia, e così la “riconciliazione” non significa solo "perdonare e dimenticare". Ottenere tale FORMULA significava arrivare a un equilibrio ottimale, assai importante. E l’IMPORTANTE era il Futuro non il Passato, anche se non ci può essere un buon Futuro se una società non ha pienamente fatto i conti con il proprio Passato. Questa Formula è stata non solo capita da Mandela ma soprattutto applicata, avendo lui inventato un metodo per raggiungerla.

Mandela ha quindi mobilitato e “distribuito” le sue caratteristiche personali, che ha poi ulteriormente sviluppato e migliorato nel tempo, nel corso dei molti anni della sua lotta e in varie situazioni e ruoli.

Queste caratteristiche sono le seguenti:

  1. Il coraggio, l'integrità e la preoccupazione per il benessere pratico di tutte le persone;
  2. Una visione dove intravedeva che le cose avrebbero potuto e dovuto cambiare, ma che serviva tempo e quindi richiedeva il mantenimento della rotta per moltissimi anni;
  3. Una strategia flessibile e pratica, ovvero un insieme di strategie complementari e variabili nel tempo per realizzare tale visione;
  4. La capacità di leggere il momento storico in modo corretto e “cogliere l’attimo” per mettere in atto le tattiche appropriate e raggiungere le strategie prescelte.
  5. La capacità di riconoscere e ammettere i propri errori, e correggerli in modo continuo;
  6. La capacità di articolare i propri pensieri e visioni, sia assieme ai compagni dell'ANC sia con il grande pubblico sudafricano e le masse popolari, nonché la capacità di convincerli, e, allo stesso tempo, sempre a ascoltare gli altri e le loro opinioni;
  7. Un forte senso di pragmatismo e la capacità di arrivare a compromessi, dove e quando necessario, senza perdere di vista gli obiettivi e i principi fondamentali determinati. La volontà di lavorare con i propri nemici in partnership per realizzare una società migliore;
  8. La capacità, la volontà e il desiderio di vedere oltre se stesso e i propri bisogni o interessi personali o alla situazione particolare, tenendo sempre presenti le esigenze e il benessere del popolo;
  9. Una convinzione che i leader devono dare l’esempio. Questo pensiero, oltre alle sue caratteristiche personali già menzionate, lo portarono a decidere di fare solo un mandato presidenziale. Lui comprese che la lotta era un processo lungo dove i leader e le altre persone dovevano assolutamente essere coinvolti. Capì che rovesciare il regime dell'apartheid e sostituirlo con qualcosa di migliore era solo l'inizio di una lotta ancora più lunga per portare vera giustizia, pari diritti, equità e prosperità per tutto il popolo del Sud Africa;
  10. Capì che l'unità e la creazione di una società equa e giusta in Sud Africa erano anche strettamente legate alla creazione di una Umanità Unita in tutto il Mondo., non solo il resto dell'Africa, ma in tutti gli altri Continenti. Rimase quindi un forte sostenitore dei diritti umani, della Giustizia, della Verità e dell’Uguaglianza in tutto il Mondo, non solo nel “suo” Paese. Aveva una VERA IDENTITÀ COSMOPOLITA e una visione completa del Mondo.
Come si può riassumere il tutto in modo ancora più sintetico?
Con la frase che segue:

Integrità indiscutibile, coraggio, altruismo, mettere le persone al primo posto, guidare con l’esempio, avere una visione ampia e strategie flessibili, mantenendo un forte pragmatismo, riconoscendo i propri errori e rettificandoli, ascoltando gli altri, lavorando con i propri nemici, e con un incessante impegno per la Verità, la Giustizia e i Diritti Umani in tutto il Mondo, passando sopra le divisioni e le meschinità e, soprattutto, mantenendo la rotta, senza mollare mai, senza avere pretese particolari, e relazionandosi con persone di ogni età e provenienza e identità. Un “livello alto”? Si, ma Mandela era qualcosa di più.

Quanto appena esposto è il modo in cui, personalmente, ho “capito” Mandela, ciò che ha fatto e ciò che ha rappresentato. Io non sono affatto un esperto della vita di Mandela o del Sud Africa. Sono solo un osservatore, e un profondo ammiratore tra milioni di altri, e sono anche certo che il mio elogio a lui non avrebbe importato, come quello di chiunque altro.

GRAZIE MR. MANDELA per quello che hai fatto per il Sud Africa, per l'Africa, per il Mondo intero e per quello che hai insegnato, a me personalmente, attraverso la tua vita e il tuo esempio. Se fossi riuscito a capire e imparare solo il 10% di quello che hai mostrato al Mondo, sicuramente sarei diventato un uomo migliore. Il tuo esempio continuerà a brillare per me nella giusta direzione.

Per chi fosse interessato a approfondire, leggendo, recenti e ulteriori opinioni e pareri sulla vita di Mandela e la sua eredità, consiglio di leggere uno o più dei seguenti articoli –tutti ottimi- (in inglese), qui, qui, qui, qui e qui , consiglio anche un altro video di YouTube qui, nonché di visualizzare il trailer del prossimo film in uscita nel 2014 sulla vita di Mandela e basato sulla sua autobiografia, qui. È stato durante la prima di questo film a Londra il 5 dicembre scorso che la figlia di Mandela, Zindzi, ebbe a sapere della morte del padre.

Max Iacono (trad. Daniela Green)

Friday, December 6, 2013

Pensaci da una più vasta Africa

Pensaci da una più vasta Africa
ora che pure tu manchi
da questa landa monca e lasci
noi a vedercela con le immense cave
e di scarti artificiali monti
molti di noi si sentono più soli
ma pochi tra questi davvero abbandonati
adesso chi ti potrà recludere
dietro mura minacce e grate
chi se mai non gli fossi grato
segregato cercherà di farti
oggi velati cirri scorrono in me veloci
malinconia mi ferma e mi zittisce
vorrei averti seguito subito
ma qui non posso deludere compagni
agli antipodi o in vicoli vicini resistenti
già domani potranno arrivare nembocumuli
o raggi tiepidi invernali
notizie di probabili cruente primavere
forse sentori d'imminenti riabilitazioni
ma tu di te hai inchiostrato vite
noi del tuo nome siamo fieri
Mandela Madiba d'esserci macchiati.


Marco Sclarandis


Thursday, December 5, 2013

I Sette Superpoteri Globali


Si definiscono così i Sette Principali Poteri Globali ovvero Strutture Complesse politico-economiche, che incidono pesantemente nello sviluppo della società umana, e attualmente impediscono seri provvedimenti sia sui Cambiamenti Climatici e sia sulle questioni e problemi derivanti dai limiti fisici di un pianeta finito, e, allo stesso tempo, sono coloro che stanno creando numerosi problemi aggiuntivi a quelli gravi già esistenti.
Queste Strutture Complesse sono state catalogate in un numero di sette tipologie e sono ciò che determina le politiche e i risultati economici negli Stati Uniti e nelle altre “Democrazie Occidentali”; in modo lievemente diverso, tali Strutture si ritrovano in Paesi come la Russia e la Cina e gli altri cosiddetti “Paesi emergenti”. Rimane da capire come mai si possa definire la Cina un “Paese emergente” visto che ha una Storia di oltre 5000 anni.
Le sette tipologie di Strutture Complesse Globali sono le seguenti:


  1. Il Potere Militare e Industriale, abbastanza noto da parecchio tempo, da quando il presidente americano Eisenhower mise in guardia le democrazie dai pericoli provenienti da esso;
  2. Il Potere legato alla produzione e distribuzione dei combustibili fossili, vale a dire i cosiddetti “Big Oil” e “Big Coal”;
  3. Il Potere Bancario e Finanziario, come Wall Street, la City di Londra e le grandi banche d'investimento, come a esempio la Goldman Sachs, la JP Morgan Chase, la Deutsche Bank e altre;
  4. Il Potere dell’Industria Agroalimentare con il collegato Potere Medico e Farmaceutico, come a esempio Cargill, Nestlé, Monsanto, ConAgra, Archer Daniels Midland, Johnson & Johnson, Pfizer, Merck & Co., Eli Lilly e tante altre aziende di altri Paesi occidentali. Queste due Strutture potrebbero anche essere separate, ma sono state poste insieme come un'unica Struttura Complessa, perché sono due facce della stessa medaglia, vale a dire alla faccia della nutrizione umana corrisponde la faccia della salute. Per dirla “ironicamente”, se si mangia male e si segue il tipo sbagliato di dieta e di nutrizione, anche mangiando cibi spazzatura, ci si ammala e quindi ci si cura con una pletora di farmaci, per lo più inutili e pericolosi. Questo tipo di fenomeno si verifica non solo a livello individuale, ma anche a livello sociale e collettivo;
  5. Il Potere della “Sicurezza” Nazionale, la NSA e il resto della cosiddetta comunità di intelligence;
  6. Il Potere Ideologico Mainstream, ovvero i Media mainstream, Madison Avenue, parti delle Università, Hollywood e una serie di altre componenti simili;
  7. Altri Poteri corrispondenti a altre importanti industrie e settori di diversi Paesi, quali, per esempio, l'industria del tabacco e la vendita al dettaglio e merchandising come esemplificato da Walmart. Un ulteriore pezzo di questa Struttura Complessa minore, che in realtà non è affatto minore, data la sua rilevanza nell’attuare politiche economiche molto impattanti sul sistema geofisico e sulla salute, è l'industria di estrazione mineraria. Alcune delle più grandi società minerarie sono la BHP Billiton, la Vale, la Rio Tinto, la Shenhua, la AngloAmerican, la Sunco, la Xstrata, la Barrick e la Freeport Mc Moran. Tali industrie sono attive in ogni continente.

Come si può identificare una “Struttura Complessa” e che significato ha la parola “complessa”?
Tipicamente si può dire che tutte le Strutture Complesse sono guidate da una tipologia precisa di settore industriale con le relative associazioni di affari, e questa modalità di collaborazione include forme sia di cooperazione che di collusione (anche se in forma tacita e invisibile) con:
  1. L’industria capofila e le sue molte aziende collaterali, nonché appaltatori e subappaltatori;
  2. Il Governo nazionale in carica e il suo apparato statale, come il ramo esecutivo e i ministri, la burocrazia statale e sui dirigenti e direttori, il ramo legislativo, i parlamenti e le commissioni parlamentari che redigono o approvano le leggi e determinano stanziamenti e politiche di bilancio e infine il potere giudiziario e le sue decisioni nonché varie agenzie di regolamentazione con i rispettivi quadri normativi di settore che esse stesse sovraintendono o gestiscono;
  3. L’apparato accademico e le comunità di ricerca scientifica applicata e commerciale;
  4. La comunità dei media, della pubblicità e del marketing;
  5. Il settore del business e le associazioni professionali;
  6. Un vasto assortimento di lobbisti di vario genere che operano e si muovono in tutte le Strutture Complesse e che agiscono da catalizzatori e facilitatori, giocando anche il ruolo di consulenti e proattori nelle attività promozionali et similia, ma che sono anche beneficiari diretti;
  7. Le organizzazioni/istituzioni pubbliche internazionali come il FMI e la Banca Mondiale, il WTO o l'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale e alcune agenzie specializzate delle Nazioni Unite che spesso giocano a un livello superiore ovvero al livello di ”manutenzione del sistema o estensione/favoreggiamento del sistema stesso”.
Lo scopo principale di una qualsiasi di queste Strutture Complesse è quello di assicurarsi che, sia le politiche pubbliche governative e sia le politiche del settore privato, dal livello aziendale fino al livello delle strategie nazionali e internazionali, quando sono implementate, si traducano in maggiori profitti per quel settore particolare e le sue società o altri enti collaterali dei proprietari e gestori della Struttura stessa, compreso un maggiore “emolumento” per i vari dirigenti e naturalmente anche per i lobbisti, che si sono prodigati a facilitare e a “lubrificare” il sistema per tenere tutto in perfetto ordine.
Questi dirigenti, nel corso della loro carriera, come pure alcuni dei lobbisti, generalmente passano tra gli ingranaggi delle varie componenti e organizzazioni della intera Struttura Complessa, dando così una maggiore capacità di resistenza complessiva e resilienza, nonché di continuità e coerenza alla (reale ) “sostenibilità”.
Le componenti specifiche di ogni Struttura Complessa e le loro dinamiche variano leggermente nelle diverse Strutture, ma il loro scopo e le loro fondamentali “formule strategiche e operative” o i loro meccanismi (integrati e a rete come quelli meccanici) sono le stesse, o almeno molto simili .
I link che seguono offrono buone descrizioni e illustrazioni di ciascuna delle sette Strutture Complesse. Come accennato in precedenza, esistono altre Strutture Complesse, che possono anche differire da Paese a Paese. E ci sono naturalmente anche (molte) altre descrizioni e spiegazioni su cosa siano e come funzionano, in aggiunta a quelle che seguono, elencate e identificate a puro a scopo illustrativo :

1. Il Potere militare e industriale;


1.1          Qui,si trova qualche informazione;
1.2          Qui, si trovano i loro ambiti;
1.3          Qui le società del Potere militare e industriale statunitense;
1.4          Qui, una riflessione sul potere Militare e industriale;
1.5          Qui, informazioni sul potere Militare e industriale canadese;
1.6          Qui, informazioni sul potere Militare e industriale dell’UE;
1.7          Qui, informazioni sul potere Militare e industriale egiziano.
Ma, come è stato già detto, ci sono molti altri link e sono molto interconnessi tra di loro.


2. Il Potere “Big Oil” e “Big Coal”:

2.1          Qui, si trova un documentario sulla storia delle “Sette Sorelle” del “Big Oil”;
2.2          Qui, si trova una riflessione sul “Big Coal” in Australia;
2.3        Qui, si trova un documentario sulla storia del rapporto terroristico tra Il Potere militare industriale delle società petrolifere con le società dell’energia nucleare (Bill McKibben ha appena pubblicato “Global Warming’s Terrifying New Math” sulla rivista Rolling Stone, il link rimanda a un commento di David Schwartzman);
2.4          Qui le compagnie piu’ responsabili per i cambiamenti climatici.


3. Il Potere bancario e finanziario:

3.1          Qui, un’analisi della recente crisi finanziaria;
3.2          Qui, un’analisi del sistema dei petrodollari;
3.3          Qui, un’analisi di come i banchieri stanno facendo fare bancarotta all’America;
3.4          Qui,  un’analisi sulle collusioni tra business e Governo.

4. Il Potere dell’industria agroalimentare con il collegato Potere Medico e farmaceutico:

4.1       Qui, un’analisi accurata di come le varie componenti di questa particolare Struttura lavorino insieme al fine di ottenere determinati risultati e politiche sulla Salute, in particolare il capitolo 13 del libro “Understanding the System”, il capitolo 14 “Research and Profit”, il capitolo 15 “Media Matters”, il capitolo 16 “Government Misinformation”e il capitolo 18 “Blinded by the Light Bringers”. In termini sintetici i citati capitoli descrivono anche come funzionano le altre Strutture Complesse, ovvero la formula interattiva dei diversi attori e che cosa fanno e come lo realizzano è molto simile, se non perfettamente uguale;
4.2          Qui un’analisi sulla Struttura dell’industria agroalimentare;
4.3          Qui, e Qui e Qui, un’analisi sulla Struttura dell’industria farmaceutica e medica.

5. Il Potere della “Sicurezza” Nazionale:

5.1          Qui, una presentazione della Struttura nel suo complesso e della NSA;
5.2          Qui l’ambito della Struttura Complessa di sicurezza nazionale U.S.A.
5.3          Qui,  NSA “troppo grande per fallire”.

6. Il Potere Ideologico Mainstream:

6.1          Qui, concetti di base nella produzione di consenso;
6.2          Qui, l’intervista a Noam Chomsky;
6.3          Qui, i media Mainstream;
6.4          Qui, come i media Mainstream ingannano sulle problematiche ambientali;
6.5          Qui, Fox “News”;
6.6          Qui, le stampelle ideologiche del capitalismo;
6.7          Qui, il processo ideologico delle classi dirigenti;
6.8          Qui, Madison avenue, la pubblicità e la creazione di una cultura del consumo;
6.9        Qui, Qui e Qui,  Hollywood, Bollywood e Nollywood. Le industrie di soap opera, telenovelas e di intrattenimento brasiliane, egiziane, messicane e turche sono altri esempi interessanti di come sono proposte la cultura e l’ideologia nonché i “modelli di vita” con precise finalità e non altro. Altri articoli pertinenti si possono trovare facilmente usando un motore di ricerca.
6.10     Qui, la Struttura Complessa Militare e Accademica. Qui, Struttura Complessa industriale Accademica. Qui, La Struttura Complessa militare e i Media e Qui, le principali teorie accademiche riguardanti le relazioni internazionali e la politica estera.
Ci sono, inoltre, una serie di altre “Tradizioni Ideologiche” in aggiunta alle tre principali (realismo, liberalismo e radicalismo e loro sotto-scuole) che sono state identificate nell’articolo appena linkato, come l’idea dello “Scontro di civiltà" o come interpretare l'Iran o Israele o la Siria o l’Africa o l’America Latina o la Cina (per esempio la nuova politica statunitense definita “il perno verso l’Asia”) o la maggior parte di altre significative situazioni del Mondo e contesti, che insieme possono avere una profonda influenza su come il Mondo sia compreso e quindi avvicinato e affrontato dai vari “Attori”.
Le Grandi Università, il Governo e le Imprese pensano in modo indipendente? Sono in grado di pensare, ognuno di questi, indipendentemente dal paradigma mainstream? O sono (tutte insieme) loro il paradigma mainstream? E dove ci porta il paradigma mainstream?

7. Altri Poteri corrispondenti a altre importanti industrie e settori di diversi Paesi:

7.1       Qui, la Struttura Complessa dell’industria del Tabacco che è solo uno degli esempi tra molti altri esempi denominati industrie “minori”.
7.2       Qui, per quanto attiene al merchandising come esemplificato da Walmart.
7.3   Qui e Qui si vede come la Struttura Complessa estrattiva mineraria stia saccheggiando il pianeta. Qui si vede come il settore delle industrie minerarie stia deturpando l’Africa. Qui si legge sull’economia politica e il ruolo storico dell’estrazione mineraria. Qui si legge come sta operando il neo - colonialismo cinese in Africa. Si può affermare che tali Strutture Complesse stiano distruggendo l’Africa? Qui, è l’Unione europea, con Svezia e Finlandia. Qui si ritrova la top 100 di queste particolari Strutture Complesse Globali.
Quanto appena elencato rappresenta le sette Strutture Complesse Globali (l'ultimo è solo un esempio per le “altre industrie”) che esistono negli Stati Uniti e in tutte le Nazioni occidentali e nei Paesi in via di sviluppo, dove le loro industrie e i loro governi connessi operano sia attraverso le Strutture Complesse statunitensi e/o anche attraverso ulteriori Strutture Complesse complementari o integrative di tipo nazionale o locale. Per esempio la Gran Bretagna e la Francia hanno ciascuna le proprie Strutture Complesse Industriali e Militare, mentre l’Italia e il Belgio hanno quelle minori, ma tutte sono strettamente legate e interagiscono e spesso collaborano con la Struttura Complessa Militare degli Stati Uniti. Tutte queste Strutture Complesse servono anche per commercializzare e vendere apparecchiature e sistemi militari alle Nazioni in via di sviluppo.
Dinamiche e connessioni simili potrebbero essere descritte per le maggiori compagnie petrolifere come ad esempio la Exxon Mobil, la Chevron, la BP, la Shell, la Total, l’ENI e, in modi diversi, le grandi aziende di proprietà statale come la Saudi Aramco, la Gazprom, la Petrochina, la Pemex, la Petrobras e ancora, nonché le loro relazioni con società petrolifere minori e con gli appaltatori dell'industria petrolifera, si veda a esempio la Halliburton e altro.
Ad un livello ancora più alto i Sette Principali Poteri Globali cooperano e sono tra loro collusi. Il che non significa che ci sia sempre una cosiddetta ”congiura”, anche se in alcuni casi potrebbe esserci. La collusione, insieme con il fenomeno dell’autocensura, si perfeziona e si organizza come un sistema globale e ciò avviene automaticamente, naturalmente e senza interruzzione di continuità.
Ad esempio, in un articolo linkato nel punto relativo al Potere bancario e finanziario, si rileva come il sistema dei petrodollari sia valido anche per la Struttura Complessa militare industriale o la Struttura Complessa dei combustibili fossili. Quest’ultima produce  petrolio negli Stati petromonarchici del Medio Oriente, per poi essere venduto e scambiato in dollari nelle società di Wall Street, che fanno enormi profitti sui mercati dei future petroliferi e quindi gli Stati petromonarchici acquistano hardware e sistemi militari dalle Strutture Complesse militari industriale statunitensi garantendosi ulteriori “protezioni” militari dagli Stati Uniti. Si palesa che le tre Strutture Complesse lavorano all'unisono, se non addirittura come una Unica Grande Struttura Complessa, dedita al riciclaggio dei petrodollari, mentre implementano l'attuazione geopolitica ottimale per raggiungere i risultati desiderati. In queste scelte geopolitiche ci sono molte conseguenze “non intenzionali” come la morte di centinaia di migliaia di persone in vari Paesi o come il tracollo finanziario di molte società.
Questa modalità di collusione e cooperazione, fino alla costituzione di una Unica Struttura Complessa Globale, è tipica di queste Strutture Complesse, sebbene con differenti modelli di raggruppamento, di combinazione e di scopo.
Ancora sulla comprensione e funzionamento generale di queste Strutture Complesse si può trovare nei due link che seguono:
Qui la “Resilienza dello status quo”;
Qui “Chi governa l’America?”.
Il primo link illustra i principali elementi di tutti i Sette Poteri Globali con una unica rappresentazione grafica che suggerisce che lavorano insieme come una “Rete” globale; di conseguenza è anche una rete estremamente resistente.
Il secondo link fornisce una analisi che pone tutte le Sette Strutture Complesse in un unico quadro teorico/analitico. Entrambi gli articoli che rimandano ai link sono stati scritti con in mente gli Stati Uniti, ma si ritiene che possano applicarsi, con i dovuti adattamenti, a altre Potenze occidentali e orientali (come ad esempio, il Giappone, l’Australia e la Cina).
Fondamentalmente si crede che una delle ragioni principali per cui così poco è stato fatto, e così poco di realmente efficace vista la natura e la portata del problema, per affrontare i Cambiamenti Climatici nonché l'ampia gamma di gravissimi problemi ambientali e sociali che derivano dai limiti dello sviluppo su un Pianeta finito, siano tutti riconducibili a uno o più di queste Strutture Complesse di Potere e le modalità con le quali queste Strutture condizionano, formano e determinano le politiche pubbliche nazionali e internazionali come pure le politiche aziendali, scegliendo tra quelle che possono essere attuate e quelle che non possono essere attuate. Scelgono anche “quando” e “come” tali politiche possano o meno essere attuate; si veda l'ultimo fallimento del COP 19, i negoziati sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (sponsorizzate dai Sette Superpoteri Globali) appena svoltasi a Varsavia.
Una descrizione particolarmente buona e dettagliata di come funzionano le Strutture Complesse Globali è fornita da TC Colin Campbell nel suo libro “Whole: Ripensare la Scienza della Nutrizione” (già citato nei link del Potere dell’industria agroalimentare e del Potere Medico e farmaceutico). L'autore ha vissuto e sperimentato, in qualità di scienziato serio e impegnato, i vari componenti di quella particolare Struttura Complessa, sia da dentro e sia dall’esterno, nel corso degli ultimi cinquant’anni,  mentre svolgeva diversi ruoli di consulenze professionali e politiche.
Si ritiene che sia un libro che vale la pena di leggere nella sua interezza, non solo perché identifica una buona strada per migliorare la salute individuale e personale, ma anche perché spiega molto bene come funziona una di quelle Strutture Complesse. Tenendo conto delle informazioni relative alle altre Strutture Complesse, tale libro fa comprendere come tutte le Strutture Complesse lavorino anche a un livello comune. Il libro di Campbell, come tutti coloro che hanno fatto emergere le relazioni e le corruttele delle Strutture Complesse Globali, ha subito molta contropropaganda, sia contro il libro medesimo, sia contro l’autore e sia anche contro le sue raccomandazioni nutrizionali. Una simile propaganda si ritrova nella Struttura Complessa dei combustibili fossili contro le energie rinnovabili e i loro sostenitori, così come contro la scienza del clima e i climatologi.
Gli altri sei Centri di Potere funzionano in modo simile e sono ben illustrati e descritti nei link prima richiamati. Le implicazioni relative al cambiamento climatico e l'incapacità dell'Umanità, finora osservata, nel fare i conti con essi, così come risulta una incapacità dell’Umanità nel risolvere gli altri problemi legati ai limiti fisici del Pianeta (riduzione delle risorse disponibili, picco delle non rinnovabili, vari tipi di degrado ambientale, inquinamento, tossicità e così via) sembrano chiare. Forse approfondendo con i diversi link forniti in questo post, tale visione chiara potrebbe aumentare di nitidezza anche in chi legge; tale è lo scopo di questo post.
Questo post, tuttavia, non è assolutamente in grado di spiegare come  superare in modo pratico e realistico le influenze negative delle Strutture Complesse Globali, Ci si ripropone di scrivere ulteriori approfondimenti. Per chi fosse interessato a queste riflessioni sull’argomento, per quanto in termini più generali, si suggerisce di consultare un altro recente post su questo stesso blog, dal titolo “L’Umanità ha perso il suo appuntamento con la storia?”.
In quel post si cerca di spiegare perché l'Umanità abbia probabilmente davvero perso il suo appuntamento con la “Storia di lungo termine”, così chiamata dal famoso storico francese Fernand Braudel. Questo mancato appuntamento è dovuto al fatto che l'Umanità non ha saputo sviluppare una Governance Mondiale efficace e una Identità Cosmopolita comune, in tempo per agire e affrontare in modo concertato e efficace il problema dei Beni Comuni Globali. I problemi ambientali e climatici che oggi sono evidenti e palesi, sono sorti, probabilmente, almeno due o tre secoli prima che le Istituzioni e i Cittadini si predisponessero a affrontarli e gestirli correttamente.
L’Umanità avrebbe dovuto iniziare a affrontare le proprie comuni debolezze e divisioni identitarie e istituzionali (sia macro e micro) molto tempo fa in modo che, adesso, si potrebbe essere pronti e in tempo con l’appuntamento con la storia. Un appuntamento inevitabile, programmato dall’Umanità stessa e causato da:

  • Eccessiva crescita demografica (un miliardo nel 1800, sette miliardi abbondanti attualmente);
  • Eccessiva dipendenza e utilizzo, in quantità impressionante, di combustibili fossili con conseguente produzione di emissioni;
  • Eccessiva tendenza a aumentare il PIL totale e pro capite (aumento enorme dal 1800);
  • Eccessivo utilizzo di risorse non rinnovabili e rinnovabili, con relativo inquinamento della biosfera  e delle matrici ambientali principali (suolo, acqua e aria).
L’assalto alla biosfera non poteva andare avanti all’infinito e quindi a un certo punto della Storia l’umanità avrebbe dovuto modificare l’uso delle risorse planetarie. Solo così l’Umanità avrebbe potuto meglio pianificare l’uso delle risorse medesime.
I Sette Superpoteri Globali ovvero le Strutture Complesse (per la loro modalità organizzativa) spiegano purtroppo perché l'Umanità abbia invece perso il suo “appuntamento” anche con il periodo storico più recente, quello che Fernand Braudel chiama “la Storia dei periodi”, in questo caso gli ultimi 100/50 anni. È questo il periodo storico durante il quale i Sette Superpoteri Globali sono sorti o prorogati e si sono sviluppai e consolidati ulteriormente in tutto il Mondo, rendendo così quasi impossibile il compito dell’Umanità di realizzare una azione preventiva concertata e efficace, una prevenzione e una mitigazione che ora può essere solo parziale e meno completa e meno accurata, e altamente tardiva sui Cambiamenti Climatici, ponendo un freno alle problematiche legate ai limiti della crescita. L’emersione, lo sviluppo e il consolidamento dei Sette Superpoteri Globali in questo ultimo “Periodo storico” denominato “Storia dei periodi ovvero di lungo termine” è allineata con la crescita e l'ampliamento della globalizzazione neoliberista del capitalismo del libero mercato, che ha una sua storia di sviluppo politico, economico, culturale e istituzionale.
Qui si trova il libro monumentale di Fernand Braudel “Storia delle Civiltà”.
Qui si trova il link del post precedente in italiano, e qui in inglese sull’appuntamento (a lungo termine) perso con la Storia da parte dell’Umanità).

Post di Max Iacono (trad. Daniela Green)



Monday, December 2, 2013

Come risolvere il problema del riscaldamento globale




Da "Il mondo sotto gli occhi di un puffo" http://yellowcar.wordpress.com/2009/02/09/riscaldamento-globale-un-nuovo-antropocentrismo/

Il mio primo film


                            



                           Gli Interpersi







La Rete sembra mantenere poche delle tante promesse fatte ormai vent'anni fa.
Ma la colpa è sua o dei pesci e dei granchi che ha preso?
O, ci sono dei pescatori che solo alcuni tonni e pescecani astuti conoscono e sanno come tenersene alla larga ?.
O ancora è tutta colpa delle calze di nylon?
Esiste ancora un confine tra il reale ed il reticolare o meglio, il reticolato?
E sopratutto come condensare in una dozzina di dozzine di frasi, l'immensa complessità del rapporto umano ormai impregnato dall'uso della Rete?
Infine. 
Stiamo vivendo realmente un sogno sognato da centinaia di generazioni, o ha ancora senso sognare delle realtà possibili da qui in avanti?
Se fossi un genio mi dedicherei a rispondere ad  altro genere di domande, ma siccome sono  solo uno che è partito da niente, è arrivato a niente , ma tutto da solo, questo è quanto ho da offrirvi.
E devo pure ringraziare il genio di uno come Groucho Marx per l'aforisma sul niente.

Marco Sclarandis

 





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Thursday, November 28, 2013

L'Umanità ha perso il suo "Appuntamento con la Storia"?


Oriana Fallaci cercò di fare una "Intervista con la Storia" nel 1976, durante un particolare periodo della Storia stessa. Qualcuno sostenne che lei riuscì a dire “la Verità al Potere" di quel particolare periodo. Tuttavia la sua intervista, sebbene pubblicizzata, non riuscì a far cambiare nulla.

Fernand Braudel, uno dei più grandi storici contemporanei, conosciuto come il “Principe” della École des Annales, superò il metodo storiografico tradizionale della Sorbonne e enfatizzò il ruolo ampio dei fattori socioeconomici nel fare e nello scrivere la Storia, esercitando una enorme influenza internazionale nel campo. 

Ebbene Braudel spiegò che la Storia della Civiltà è categorizzabile in tre tipologie:

1. La storia degli eventi;
2. La storia dei periodi;
3. La storia di lunga durata.


Tralasciando la storia degli eventi, ovvero il giornalismo, e la storia dei periodi, come appunto quello della seconda metà del XX secolo intervistato da Oriana Fallaci, si ponga attenzione alla storia di lunga durata e si torni indietro fino alla pace di Vestfalia del 1648.

Il mondo europeo di quei tempi era appena uscito da un interminabile Guerra dei Trent'Anni. La risposta per la fine di quella guerra per le Potenze europee fu quella di stabilire la nozione di Stato Sovrano, pensando che questo avrebbe potuto prevenire in futuro simili guerre. Altri principi sono stati successivamente sanciti in vari modi, per lo più in default, nel corso degli ultimi 350 anni, e sono le Relazioni internazionali sulla base della Realpolitik, grazie a pensatori come Machiavelli, Metternich, Bismarck e molti altri.

Oggi si sono centonovantasei Stati Sovrani che non sono affatto in grado di affrontare efficacemente le principali sfide che si dovranno affrontare collettivamente come Umanità. Tali sfide sono:

1. La continua minaccia di una guerra nucleare;
2. La reale minaccia del cambiamento climatico, catastrofica e irreversibile;
3. La degradazione irreversibile e continua dell'Ambiente della Terra e la sua biosfera, per aver ignorato gli evidenti limiti dello sviluppo che esistono in un numero finito in un Pianeta finito.


Queste sfide, se non risolte, rischiano di portare all'estinzione dell’Umanità.

Come avrebbe potuto l'Umanità essere presente al suo appuntamento con la Storia, e cosa avrebbe dovuto essere fatto tra il 1648 e adesso, con un forte e urgente senso di priorità, fin subito dopo la seconda guerra mondiale?

Due azioni “ovvie”, che sembrano ora mancare alla politica mondiale e alle relazioni e decisioni internazionali, azioni collettive che avrebbero potuto essere sviluppate (ma non è successo) durante la precedente storia di lunga durata, sommatoria di sequenze di storia dei periodi.

La prima azione avrebbe dovuto essere costruire una Governance Globale efficace. Il significato di una Governance Globale efficace è che sia inclusiva, legittimata e efficiente, con il giusto tipo di Architettura per fornire le appropriate variabili chiave. L'attuale composizione delle “Nazioni disunite del mondo” non è, e non rappresenta, tale tipo di Governance Globale efficace.

Ciò che avrebbe dovuto essere sviluppato nel corso degli ultimi  350 anni, doveva chiamarsi “Popoli Uniti del Mondo” e doveva essere caratterizzato da un "Buon Governo mondiale”, con una adeguata “Buona Architettura”, sia in senso politico e sia in senso psicologico.

Il Buon Governo mondiale avrebbe richiesto una corretta combinazione e sintesi di quello che sono ora chiamati “settore globale governativo o pubblico”, “settore globale della società civile” e “settore privato globale”, in modo che il conseguente “Settore Globale Collettivo” avrebbe potuto agire in modo concertato per risolvere i problemi dei "Beni Comuni Globali", in modo efficace e sostenibile.

La Buona Architettura richiederebbe lo sviluppo nel tempo di quello che oggi è genericamente chiamata “Identità Cosmopolita”. Ciò significa che i 7,1 miliardi di esseri umani che ormai popolano la terra ( e che sarebbero stati in numero certamente inferiore se il Buon Governo e la Buona Architettura fossero stati raggiunti in tempo e se l'Umanità si fosse presentata in tempo al suo appuntamento con la Storia ) dovrebbero avere, al di sopra di tutti gli altri elementi di identità locali e nazionali, un'identità personale saldamente cosmopolita e globale.

Le attuali identità sono invece basate su altre “variabili” che purtroppo tendono a rendere impossibile l'esecuzione della governance globale necessaria per affrontare le questioni e i problemi comuni globali e anche cogliere le opportunità comuni globali.

Le altre variabili sono quelle che vediamo operare da tempo e che dividono i “Popoli del mondo” cioè la nazionalità, le etnie, le tribù, le razze, le religioni, le sette, le ideologie politiche e economiche e le differenze politiche e socio- economiche – culturali, solo per citare alcuni dei principali "elementi di identità".

Negli ultimi 350 anni alcune di queste differenze attualmente esistenti avrebbero potuto essere conservate, altre cancellate e altre avrebbero potuto essere modificate o trasformate o riqualificate o combinate o fuse. Tutte avrebbero dovuto essere subordinate a una singola identità cosmopolita globale come “esseri umani”. Gli esseri umani, che peraltro sarebbe opportuno riconoscere come una sola specie, vivono sulla Terra e per sopravvivere hanno bisogno di vivere in armonia con tutte le altre specie viventi che si sono evolute insieme negli ultimi 3,5 miliardi anni, circa.

Ma l’Umanità ha perso questo appuntamento con la Storia. Di conseguenza non ha una governance globale efficace e legittimata da un'identità cosmopolita comune.

L’Umanità rimane irrimediabilmente divisa politicamente, economicamente, socialmente, culturalmente, istituzionalmente, psicologicamente e intellettualmente.

Sono stati costruiti molti meccanismi e Istituzioni per cercare di far fronte a tali “divisioni” ma nessuno di questi è stato finora in grado di affrontare il duro compito che spetta all'Umanità.
Ci sono, per esempio, le Nazioni Unite, sono stati stabiliti processi e meccanismi di tutti i tipi “intergovernativi” e per tutti i tipi di scopi (come la COP , il tavolo internazionale sul clima, che è solo uno di questi), sono stati firmati e sottoscritti Trattati internazionali, create Istituzioni economiche internazionali (come la Banca Mondiale, il FMI, l'OMC e diverse altre Banche di sviluppo regionale, e molto altro). Poi ci sono gli attuali centonovantasei Stati Sovrani e le loro istituzioni statali e globali, la società civile nazionale e quella locale, molto diversificata e un settore privato, locale, nazionale e globale altrettanto diversificato.

Quello che manca terribilmente, tuttavia, è il Buon Governo mondiale e una Identità psicologica cosmopolita comune. Queste due cose avrebbero potuto rafforzarsi reciprocamente in modo significativo, se almeno una delle due fosse esistita, o avesse iniziato a emergere sul serio.

Personalmente penso che, come risultato dell’aver perso il nostro appuntamento con la Storia, non saremo in grado di risolvere il problema del cambiamento climatico e non saremo in grado di risolvere i numerosi limiti ai problemi di crescita che abbiamo di fronte come società umana collettiva.

Cosa accadrà all'Umanità e alla biosfera del pianeta Terra?

Io di certo non lo so e non credo che nessun altro lo possa sapere. Ma una cosa è certa, saremmo stati più pronti a affrontare queste sfide se ci fossimo presentati in tempo al nostro appuntamento con la Storia.

Max Iacono (trad. Daniela Green)