Monday, December 9, 2013

La Formula di Mandela



Una delle più grandi personalità della storia contemporanea è appena morto. Ho cercato di capire quello che era alla radice della sua grandezza e del suo successo, e così, sebbene in modo assai semplificato e riduttivo, ho pensato che potrei condividere le mie opinioni e pareri con altre persone tramite questo post.

Mandela è nato in un particolare momento storico e soprattutto in un luogo particolare, e in un particolare contesto. Ha dovuto affrontare una situazione sociale estremamente ingiusta, profondamente e storicamente radicata, supportata, esplicitamente o tacitamente, da molte delle grandi potenze mondiali. L’apartheid e il regime dell’apartheid.

In un primo momento Mandela pensò che l'approccio migliore, per rovesciare tale regime e stabilire una forma più equa e giusta di governo, nonché arrivare a una società più giusta, fosse quello di usare le idee e i metodi di Gandhi.

Ma, dopo qualche tempo, si rese conto che l’organizzazione, la disciplina e la lotta armata sarebbero stati anche necessari, pur cercando di non abbandonare le idee e le pratiche di Gandhi.

Capitarono moltissimi eventi e lui stesso finì in carcere per ventisette anni. Non perse mai la speranza e fornì un esempio costante per i suoi compagni politici e per gli altri detenuti. Anche le guardie carcerarie lo tenevano in grande considerazione. Alla fine, le migliori intelligenze del regime dell'apartheid si resero conto che era nel loro stesso interesse rilasciare Mandela, e stabilire una democrazia in Sudafrica, sia per i bianchi e sia per i neri che avrebbero potuto finalmente votare e partecipare. L'alternativa sarebbe stata probabilmente (prima o poi) un bagno di sangue e il crollo del regime.

Ma, come unire il Paese e i diversi tipi di cittadini e interessi al suo interno, dopo tanta ingiustizia e brutalità, dopo l'oppressione che aveva perdurato per così tanti decenni?

Qual è la logica del Mandato di Mandela, definito dai Principi di "Verità, Giustizia e Riconciliazione", e quali risultati desiderati è riuscito a creare, istituire e sostenere?

Per capire questo, si deve tornare a ritroso nel tempo. Se si vogliono ottenere risultati positivi per la Società (e la politica, l’economia, la cultura e le Istituzioni) nonché arrivare a un Futuro migliore, in cui le persone siano più unite, si deve attivare un qualche tipo di processo di Riconciliazione che porti a una maggiore unità nazionale. Per raggiungere tale Riconciliazione ci deve essere un qualche tipo di GIUSTIZIA, e non si può avere Giustizia senza prima conoscere, esporre dettagliatamente nonché attestare ciò che è stata e ciò che è la VERITÀ e i suoi perché. Sostenere la Verità, sia per quanto riguarda i fatti e i metodi utilizzati (in termini generali e specifici) e sia per tutte le forme di oppressione, brutalità, ingiustizia e crimini commessi.

La Giustizia non deve necessariamente significare solo “rappresaglia, e così la “riconciliazione” non significa solo "perdonare e dimenticare". Ottenere tale FORMULA significava arrivare a un equilibrio ottimale, assai importante. E l’IMPORTANTE era il Futuro non il Passato, anche se non ci può essere un buon Futuro se una società non ha pienamente fatto i conti con il proprio Passato. Questa Formula è stata non solo capita da Mandela ma soprattutto applicata, avendo lui inventato un metodo per raggiungerla.

Mandela ha quindi mobilitato e “distribuito” le sue caratteristiche personali, che ha poi ulteriormente sviluppato e migliorato nel tempo, nel corso dei molti anni della sua lotta e in varie situazioni e ruoli.

Queste caratteristiche sono le seguenti:

  1. Il coraggio, l'integrità e la preoccupazione per il benessere pratico di tutte le persone;
  2. Una visione dove intravedeva che le cose avrebbero potuto e dovuto cambiare, ma che serviva tempo e quindi richiedeva il mantenimento della rotta per moltissimi anni;
  3. Una strategia flessibile e pratica, ovvero un insieme di strategie complementari e variabili nel tempo per realizzare tale visione;
  4. La capacità di leggere il momento storico in modo corretto e “cogliere l’attimo” per mettere in atto le tattiche appropriate e raggiungere le strategie prescelte.
  5. La capacità di riconoscere e ammettere i propri errori, e correggerli in modo continuo;
  6. La capacità di articolare i propri pensieri e visioni, sia assieme ai compagni dell'ANC sia con il grande pubblico sudafricano e le masse popolari, nonché la capacità di convincerli, e, allo stesso tempo, sempre a ascoltare gli altri e le loro opinioni;
  7. Un forte senso di pragmatismo e la capacità di arrivare a compromessi, dove e quando necessario, senza perdere di vista gli obiettivi e i principi fondamentali determinati. La volontà di lavorare con i propri nemici in partnership per realizzare una società migliore;
  8. La capacità, la volontà e il desiderio di vedere oltre se stesso e i propri bisogni o interessi personali o alla situazione particolare, tenendo sempre presenti le esigenze e il benessere del popolo;
  9. Una convinzione che i leader devono dare l’esempio. Questo pensiero, oltre alle sue caratteristiche personali già menzionate, lo portarono a decidere di fare solo un mandato presidenziale. Lui comprese che la lotta era un processo lungo dove i leader e le altre persone dovevano assolutamente essere coinvolti. Capì che rovesciare il regime dell'apartheid e sostituirlo con qualcosa di migliore era solo l'inizio di una lotta ancora più lunga per portare vera giustizia, pari diritti, equità e prosperità per tutto il popolo del Sud Africa;
  10. Capì che l'unità e la creazione di una società equa e giusta in Sud Africa erano anche strettamente legate alla creazione di una Umanità Unita in tutto il Mondo., non solo il resto dell'Africa, ma in tutti gli altri Continenti. Rimase quindi un forte sostenitore dei diritti umani, della Giustizia, della Verità e dell’Uguaglianza in tutto il Mondo, non solo nel “suo” Paese. Aveva una VERA IDENTITÀ COSMOPOLITA e una visione completa del Mondo.
Come si può riassumere il tutto in modo ancora più sintetico?
Con la frase che segue:

Integrità indiscutibile, coraggio, altruismo, mettere le persone al primo posto, guidare con l’esempio, avere una visione ampia e strategie flessibili, mantenendo un forte pragmatismo, riconoscendo i propri errori e rettificandoli, ascoltando gli altri, lavorando con i propri nemici, e con un incessante impegno per la Verità, la Giustizia e i Diritti Umani in tutto il Mondo, passando sopra le divisioni e le meschinità e, soprattutto, mantenendo la rotta, senza mollare mai, senza avere pretese particolari, e relazionandosi con persone di ogni età e provenienza e identità. Un “livello alto”? Si, ma Mandela era qualcosa di più.

Quanto appena esposto è il modo in cui, personalmente, ho “capito” Mandela, ciò che ha fatto e ciò che ha rappresentato. Io non sono affatto un esperto della vita di Mandela o del Sud Africa. Sono solo un osservatore, e un profondo ammiratore tra milioni di altri, e sono anche certo che il mio elogio a lui non avrebbe importato, come quello di chiunque altro.

GRAZIE MR. MANDELA per quello che hai fatto per il Sud Africa, per l'Africa, per il Mondo intero e per quello che hai insegnato, a me personalmente, attraverso la tua vita e il tuo esempio. Se fossi riuscito a capire e imparare solo il 10% di quello che hai mostrato al Mondo, sicuramente sarei diventato un uomo migliore. Il tuo esempio continuerà a brillare per me nella giusta direzione.

Per chi fosse interessato a approfondire, leggendo, recenti e ulteriori opinioni e pareri sulla vita di Mandela e la sua eredità, consiglio di leggere uno o più dei seguenti articoli –tutti ottimi- (in inglese), qui, qui, qui, qui e qui , consiglio anche un altro video di YouTube qui, nonché di visualizzare il trailer del prossimo film in uscita nel 2014 sulla vita di Mandela e basato sulla sua autobiografia, qui. È stato durante la prima di questo film a Londra il 5 dicembre scorso che la figlia di Mandela, Zindzi, ebbe a sapere della morte del padre.

Max Iacono (trad. Daniela Green)

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