Thursday, September 18, 2014
E uscimmo per maledir le stille
In massa per noi incombe esilio
dal Pianeta e senza averne
un altro Promesso dove avere approdo
intanto beato il gas delle paludi
nel rammollentesi permafrost gorgoglia
d'atomi triliardi di triliardi di Carbonio
fanno il girotondo con quartetti
d'atomi d'idrogeno in attesa tutti
d'andare a nozze con orde di compagne
atomiche d'Ossigeno e metter su
sterminate famiglie di stille minutissime
di monossido d'Idrogeno e di sbuffi
di biossido di Carbonio e tutto per donarci
una estate calda interminabile.
Marco Sclarandis
Tuesday, September 16, 2014
Coincidenza
Il cerebro e il gheriglio
sappiamo s'assomigliano
ma se sia solo per sbaglio
o per un ingenuo imbroglio
ancora non sappiamo
il noce si fa cena
si fa pure sedia e tavola
e liquore scioglilingua
spande solo muta ombra
sotto noi si scherza e parla
ci si azzuffa e s'accapiglia
ossa gusci foglie paglia
molto tengono in segreto
ancor più ne tiene il tarlo
sia nel guscio che nel cranio
per ora è meglio mi rassegni
sogni che albero mi parli
mi racconti e dica scegli
fra le molte soluzioni.
Marco Sclarandis
Sunday, September 14, 2014
Il Pianto della Natura
In memory of Daniza the bear, killed in Italy on Sep 11 2014
De Planctu Naturae
Alano di Lilla (1125-1203)
Omnis mundi creatura
Quasi liber et pictura
Nobis est in speculum;
Nostrae vitae, nostrae mortis,
Nostri status, nostrae sortis
Fidele signaculum.
Nostrum statum pingit rosa
Nostri status decens glosa
Nostrae vitae lectio;
Quae dum primum mane floret,
Defloratus flos effloret
Vespertino senio.
Ogni creatura del mondo
E' come un libro e un quadro,
Per noi uno specchio
Della nostra vita, della nostra morte
Del nostro stato, della nostra sorte
Ne è fedele simbolo.
Dipinge il nostro stato la rosa
Linguaggio che si adatta al nostro stato
Lezione sulla nostra vita
Che al mattino fiorisce
E poi sfiorisce
Con la vecchiaia della sera
Every creature in the world
Is like a book and a painting
For us, it is a mirror
Of our life, of our death
Of our state, of our fortune
It is a faithful symbol
The Rose paints our status
A language which adapts to our condition
A lesson on our life
Which flowers in the morning
Then dries out
With aging in the evening
Thursday, September 11, 2014
Non vivesti invano Orsa Daniza
Qualcuno venga qui tra noi
ci tolga la parola
e al posto ci ridia grugniti
ruggiti latrati barriti grida
se vuole può lasciarci cinguettii
stridii di volatili migranti
ma non questa attitudine
degna solo di supremi dei
ce la tolga per un cambio di genìa
e intatta poi ce la ridia
se non diventeremo meno avidi
se non saremo meno stupidi
nessuno presto si ricorderà di noi
neanche l'orso che facemmo schiavo
nemmeno quello che addestrammo amico
Marco Sclarandis
Wednesday, September 10, 2014
Lettera a una dottoressa (in lingua cinese)
Sara, forse ora devi dedicarti a studiare la civiltà cinese, antica di cinquemila anni.
Ti dico questo con tutta la simpatia che suscita la tua esuberanza.
E te lo dico perchè per quel poco che la conosco, sono convinto che in quella civiltà vi siano molte delle chiavi per avere accesso alle soluzioni urgenti che occorrono a tutti noi per superare questo guado epocale.
Oltretutto, ti invito a riflettere sul fatto che non sono le immagini che ci mancano, a questo mondo, sui fatti di questo mondo, e nemmeno le parole, che sono in fondo codici ridotti all'essenziale per ottenere immagini,oltre a tutto il resto, ma gli irriducibili significati di tutte queste masse di informazioni e rapporti simbolici.
Una famosa pubblicità di decenni fa recitava alla fine dello spot:
"Provare per credere!" tutto allo scopo di vendere del mobilio dozzinale.
Ora forsa bisognerebbe indurre, esortare, convincere, dimostrare, che al contrario
bisogna "Credere per provare" che pochi elementari fatti sono proprio quello che appare, e ciò che appare non sono affatto scherzi o torbidi complotti di loschi figuri.
Il primo e più importante di questi fatti è il caos climatico, che ci condurrà nostro malgrado ad un clima molto diverso da quello al quale i nostri avi si erano abituati da millenni.
Se si crede a questo fatto, allora si può ottenere il necessario per provare ad adattarsi alle condizioni che stanno inesorabilmente attuandosi.
Il pianeta Terra è ancora zeppo di risorse, in primis l'intelligenza dei suoi ultimi ospiti, noi.
Ma inquinato dalle conseguenze di una immateriale sostanza che si chiama "stupida avidità".
Siamo nel tempo del "di più è peggio" per la maggior parte delle cose e delle azioni.
Occorre sostare nel buio, nel fresco e nel silenzio per accorgersi quali di queste cose ed azioni siano quelle che conducono al meglio o invece al suo contrario.
E per fortuna, o soprannaturale compassione, luoghi dove fermarsi in questo modo ce ne sono dappertutto anche nei posti più tumultuosi.
La sprettrale e incantevole luce dei poli possiamo ammirarla anche negli occhi di chi l'ha vista e ce la racconta.
Allora, terminata la storia sapremo anche se il viaggio verso l'asse terrestre era solo frenesia o autentico desiderio.
Marco Sclarandis
Ti dico questo con tutta la simpatia che suscita la tua esuberanza.
E te lo dico perchè per quel poco che la conosco, sono convinto che in quella civiltà vi siano molte delle chiavi per avere accesso alle soluzioni urgenti che occorrono a tutti noi per superare questo guado epocale.
Oltretutto, ti invito a riflettere sul fatto che non sono le immagini che ci mancano, a questo mondo, sui fatti di questo mondo, e nemmeno le parole, che sono in fondo codici ridotti all'essenziale per ottenere immagini,oltre a tutto il resto, ma gli irriducibili significati di tutte queste masse di informazioni e rapporti simbolici.
Una famosa pubblicità di decenni fa recitava alla fine dello spot:
"Provare per credere!" tutto allo scopo di vendere del mobilio dozzinale.
Ora forsa bisognerebbe indurre, esortare, convincere, dimostrare, che al contrario
bisogna "Credere per provare" che pochi elementari fatti sono proprio quello che appare, e ciò che appare non sono affatto scherzi o torbidi complotti di loschi figuri.
Il primo e più importante di questi fatti è il caos climatico, che ci condurrà nostro malgrado ad un clima molto diverso da quello al quale i nostri avi si erano abituati da millenni.
Se si crede a questo fatto, allora si può ottenere il necessario per provare ad adattarsi alle condizioni che stanno inesorabilmente attuandosi.
Il pianeta Terra è ancora zeppo di risorse, in primis l'intelligenza dei suoi ultimi ospiti, noi.
Ma inquinato dalle conseguenze di una immateriale sostanza che si chiama "stupida avidità".
Siamo nel tempo del "di più è peggio" per la maggior parte delle cose e delle azioni.
Occorre sostare nel buio, nel fresco e nel silenzio per accorgersi quali di queste cose ed azioni siano quelle che conducono al meglio o invece al suo contrario.
E per fortuna, o soprannaturale compassione, luoghi dove fermarsi in questo modo ce ne sono dappertutto anche nei posti più tumultuosi.
La sprettrale e incantevole luce dei poli possiamo ammirarla anche negli occhi di chi l'ha vista e ce la racconta.
Allora, terminata la storia sapremo anche se il viaggio verso l'asse terrestre era solo frenesia o autentico desiderio.
Marco Sclarandis
Saturday, September 6, 2014
Redde rationem
La serva tirò fuori dal cassetto
i conti ogni sera ben redatti
sul retro della busta di ricupero
guardandoli il Conte di ritorno
dal bosco diradato e dalla caccia
esterrefatto ammise non mi tornano
no Signore sono esatti e riveduti
da me serva avveduta come dice
allora bisogna affrontare la disfatta
e fare di plebea arte nobile virtù
sì Signore così si deve agire
se vuole un maniero resti ai posteri
mi dia una notte serva mia signora
e per me sogni consiglio mi sia dato
Signor Conte paghi il prezzo pattuito
e forse sconto avrà sul monte dei suoi guai.
Marco Sclarandis
Saturday, August 30, 2014
Fino a che profondità di cialtronaggine si può scavare?
Dal sito di "Kelebek"
Leggo questa fantastica storia:
Giornalisti cialtroni alla riscossa
Da un po’ che non mi occupo di Medio Oriente, ma questa è troppo…Leggo questa fantastica storia:
Iraq: donne cristiane rapite da Boko Haram vendute al mercato nelle gabbie
Pubblicato il 30 agosto 2014 11:33 | Ultimo aggiornamento: 30 agosto 2014 11:38 di Redazione Blitz
MOSUL, IRAQ – Donne cristiane vendute al mercato di Mosul, in Iraq. Donne cristiane, della minoranza yazidi, commerciate come bestiame dopo il rapimento da parte di Boko Haram.
Nei giorni scorsi le notizie della tratta delle cristiane erano apparse sui giornali, ora sul web cominciano a spuntare le foto, e sono foto che sembrano incredibili nel ventunesimo secolo.
Si tratta
di donne rapite, velate integralmente, incatenate e minacciate da
integralisti armati di spada e armi da fuoco. Trasportate al mercato su
dei camion, dentro delle gabbie, come bestie al macello.
Le donne
finiscono al mercato dopo essere state “smistate” nel campo di prigionia
di Sinjar, città Yazidi che nel frattempo è stata conquistata.
Ora, non prendo nessuna posizione
rispetto a ciò che sta succedendo adesso in Iraq, per il semplice motivo
che ne so quanto chiunque abiti a Firenze, cioè più o meno zero.
Ma trovo davvero interessante il fatto che gli Yazidi siano diventati cristiani, e che i nigeriani di Boko Haram abbiano invaso l’Iraq (magari passando per Lampedusa?).
Come dice il giornalista, in uno sprazzo di correttezza, “sono foto che sembrano incredibili nel ventunesimo secolo“.
Subscribe to:
Posts (Atom)