Friday, January 9, 2015
Vivi e lascia vivere
Abbiamo tutti un tarlo
e siamo comunque tarlo
per qualcuno o qualcun' altro
senza neanche poi saperlo
e siccome di legno abbiamo
sovente la testa sopratutto
ecco perchè sentiamo
anche nell'assolata quiete
quello stridio di denti
e rimbombo di mascelle
fin dentro il midollo osseo
e in fondo alle budelle
meglio è per noi tenerlo
quel minatore bruco
che come da un minareto
con incessante prece
ci ricorda di quale specie
sia la nostra fattura vera
rodi rodi verme ubiquitario
la tua poca segatura
è antidoto alla paura
di sapere di finire in polvere
Marco Sclarandis
Thursday, January 8, 2015
Svagati ma non decapitati
Se ti serve
ma proprio se ti serve
ti lascio la mia testa
quando spenta in via
definitiva
sarà come una pignatta fessa
od una lampadina fulminata
ma d’adesso dartela e per
giunta
con rito macabro e colpo
d’una sciabola
mi sembra un gesto
tragicomico
da far morir dal riso pure un
Dio irato
così tanto per sapere per
nient’altro
il mio cranio usato quale
candeliere
non ti pare un vezzo un poco
desueto
te lo dico io che ho
nell’albero
non il fico ma quello
genealogico
degli avi partiti per
l’Oriente cavalcando
fieri e corazzati attratti da
un sepolcro
da così tempo che pare ormai
un millennio
se ti va di prenderla con
verve
andiamo insieme per una
passeggiata
a conversar di datteri
d’aurore boreali
d’arabe felici di walchirie
di fenici di Perù e Katai
di kiwi di salumi di gusti
diversi dalla menta
di come spesso si possa
convivere gaudenti
pur rompendosi con infidi
rompicapi
quella diversa testa senza perderla.
Marco Sclarandis
Ecco perchè hanno già perso
Una
volta, parlando a “France Info” Charb aveva spiegato che la caricatura
permetteva di «sublimare la violenza: chissà cosa saremmo diventati
senza la matita».
E agli islamici che lo accusavano di essere blasfemo, aveva risposto, spiazzandoli: perché non fate una rivista satirica contro di noi, i laici?
Nel settembre del 2012 un uomo era stato arrestato a La Rochelle perché aveva esortato, da un sito jihadista, a decapitare Charb. Ma lui, se anche avesse potuto immaginare la sua fine, avrebbe probabilmente ripetuto ciò che aveva detto nel 2012 in un’intervista:
«Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’automobile, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo - aveva concluso -, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio».
Tratto da "Il Corriere" di oggi
Marco Sclarandis
E agli islamici che lo accusavano di essere blasfemo, aveva risposto, spiazzandoli: perché non fate una rivista satirica contro di noi, i laici?
Nel settembre del 2012 un uomo era stato arrestato a La Rochelle perché aveva esortato, da un sito jihadista, a decapitare Charb. Ma lui, se anche avesse potuto immaginare la sua fine, avrebbe probabilmente ripetuto ciò che aveva detto nel 2012 in un’intervista:
«Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’automobile, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo - aveva concluso -, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio».
Tratto da "Il Corriere" di oggi
Marco Sclarandis
Wednesday, January 7, 2015
Non lo sanno, ma hanno già perso.
La Storia,
che è gran Maestra, pur avendo pessimi allievi,
non sopporta chi non sa ridere di sè stesso.
Marco Sclarandis
Tuesday, January 6, 2015
BBona Befana!
Dai nostri vitrei monitor
Noi
vi vediamo vividi
Oltre
l’occorrente anche
Ad
intendere quanto attoniti
Sarete
nel rovistare i cumuli
Di
cui vi lascieremo eredi
Non
perché siamo maghi
Ma
ignavi simulatori
Chè
abbiamo tra le mani
Tale
chiaroveggenza
Voi
scaverete e i fluidi
Luridi
di varie specie
Saranno
quanti i lividi
Alle
ginocchia e ai gomiti
Ed
i bidoni di sorprese
Non
vi mancheranno indizi
Di
attraenti creazioni
Nate
da commistioni
D’utili diletti e libagioni
Rare
emergeranno le eccezioni
Di
bello puro e semplice
Talvolta
nascosto pure
In
ineffabili equazioni
Se
fossimo indovini autentici
Vi
avremmo già contati
Classificati
in ordine sebbene
Memori
d’amnesie impensabili
Prontamente
mummificati
Ma
siccome siamo solo
Supertiziosi
ragionieri
La
stima che di voi abbiamo
E’
articolo di moda
O
al massimo di fede tifoidea
Posteri
disilludetevi
Non
troverete le ragioni
Dei
nostri baccanali
Negli
avanzi di bagordi
Di
festival furenti
Nei
resti delle fiere
Conclusesi
in ossa ed assi
Tra
ciò che rinverrete
Eccessi
di frantumi e cocci
Barattoli
e flaconi
Confrontati
alle razioni
Di
vino e fritture miste
Digeribili
da stomaci d’antropodi
Ammassi
di suole e pagine
Esagerati
per dei viaggiatori
Troppo
distratti a cogliere
Reliquie
da collezionare
Mobilia
e suppellettili
Da
mandare in visibilio
Rettili
e scarafaggi
Giocanti
a guardie e ladri
Fra
calche di mosconi
Ma
poche balaustre degne
D’affacciarsi
ad edenici giardini
Reti
condotte e conduttori
Congiungenti
grotte e cripte
Dove
ne dedurrete
Si
azzardassero i destini
Dei
sovrastanti sottoposti
E
in ultimo proporzioni incongrue
Tra
salme sparpagliate
Ed
esequie svolte civilmente
Pensandovi
da queste sponde
Noi
vi concepiamo timidi
A
osare ardite ipotesi
Sul
vivere di antenati
Cosi’
sofisticati e illogici
Quali
che siamo noi
O
voi sarete scaltri
E
invece che sciupare invano
L’eccellenza
delle menti
Atte
a svelare arcani
E
misteri inesistenti
Banchetterete
euforici
Ad
ogni riesumazione
Di
spuntini liofilizzati
E
pane e salame fossili
Visto
che siamo in tempo
Vi
stiamo preparando capsule
Pregne
d’una supposizione
Unita
al desiderio ardente
Che
voi le ripeschiate
Prima
dell’ultima pietosa
Magnanima
estinzione
Ponente fine all’ansia
Insita
nella questione
Ebbene
sospettiamo
Da
reiterate indagini
Sui
cronici dispetti
Tipici
tra inquilini
Condomini
e portinai
Dunque
dicevamo tutti
I
collegati coattati o affini
Di
cui siamo parenti
Pare
non sia ad angeli
Eroi
chimere semidei
Animali
od extratrasmutanti
Cui dobbiamo l’ascendenza
Bensi’
si sia semplicemente
Astanti
transitori
Tali
intenzionalmente suscitati
Con
inevidente scopo
Se
non di determinare
Un
unità di conto
Utile
per insondabili scenari
Intanto
che procedeva il cosmo
Verso
confini strani
Colmi
di passanti endemici
Quindi
noi sopranominati
Da
un’idea alla fine
Traviati
e resi folli
Chè
per essere immortali
Cosi’
sui due piedi saldi
E
mani strette ai fianchi
Occorra
in tal modo vivere
Per
l’infinità dei giorni.
Marco Sclarandis
Sunday, January 4, 2015
Siccome non siam formiche
Ho appena finito di leggere quello che ritengo sia il testamento spirituale di Edward Osborne Wilson, forse il maggiore mirmecologo vivente e uno dei grandi biologi e biofili esistenti.
Il titolo di questo testamento è banalmente pomposo; "Il significato dell'esistenza umana", ma è di questo significato che si parla nelle centocinquanta pagine smilze del libretto.
Forse, "Siccome non siam formiche", avrebbe attirato di più l'acquirente che ormai si è un po'scaltrito a forza di marketing, sfintering, socc'el netvork e
"Venghino siori entrino chè piu gente c'è più bestie si vedono!!".
Lo suggerisco a chiunque, non perchè per ogni copia venduta ne ricavi qualche nichelino ramato, ma perchè un ultraottugenario che è capace di infondere biofilia in un mondo che sta vivendo un'epoca come l'attuale, è un dono divino da arraffare al volo.
Qualsiasi sia la divinità mossa a compassione e spinta ad un incomprensibile atto di generosità verso di noi.
Sicuramente, in un paese reso allergico alla lettura da decenni di sora imbambolatora, (la tv, ndr) a meno che non sia lettura futilitaria, svaghista e distrattista, un libretto del genere risulta illeggibile ai più quanto un'opera di James Joyce, ma chi ancora non reagisce con pustole ed eritemi appena un concetto sia inusuale o un'affermazione appaia scandalosa, veramente scandalosa, non come il didietro d'una Kim Kardashian che più che scandaloso è solo goffamente adiposo, ebbene chi ama ancora leggere cose interessanti, potenzialmente utili e intrinsecamente belle, ne trarrà giovamento.
Dulcis in fundo, e ripeto non ricevo alcuna royalty, benefit, retrofit o panettone a Natale, lo si può avere spendendo 12,40 euro insieme a "Le Scienze" di questo mese, Gennaio.
Certamente, è sempre carta e inchiostro che s'aggiunge a quella che si srotola per nettare il nostro sfintere ma, siccome da anni di questa ne ho ridotto l'uso del 95%, non riesco ancora a sentirmi in colpa per l'uso che di quell'altra ancora ne faccio.
"A salvarci sarà solo la saggezza basata sulla comprensione di noi stessi, non la devozione religiosa.
Abbiamo quest'unico pianeta in cui abitare, e quest'unico significato da svelare."
Edward O. Wilson
Marco Sclarandis
Wednesday, December 31, 2014
Er Adim, monarca dello "sfintering"
E' l'intenzione che conta.
E non ci vuole una mente straordinaria per accorgersi
che nella reclàme o come la si voglia chiamare, l'intenzione è per la maggior parte dei casi
solo quella di vendere della merce ricavandone il massimo guadagno.
Qualsiasi conseguenza negativa, a breve o a lungo termine, purchè non danneggi la vendita viene ignorata.
Il marketing che impera da decenni andrebbe chiamato "sfintering" perchè tutto ciò che ingoia alla fine esce da uno sfintere sotto forma di denaro, e si sa, il denaro è anche chiamato "lo sterco del diavolo".
Commerciare non è in sè malvagio, tutt'altro, ma oltre dei limiti anche in questo caso, diventa patologia, crimine e dannazione.
Questi individui che divorano vite e bellezza ed evacuano escrementi mercantili, nemmeno aventi le virtù del letame, ma parecchi vizi del veleno, vanno isolati e curati, esattamente come si fa come gli infettati da malattie contagiose e letali.
Siamo in un'evo di peste psicologica che sta mietendo vittime a centinaia di milioni, portandole alla tomba, ma attraverso una vita di merda.
Mi viene in mente il "Comma 22".
[Il paradosso del Comma 22 è un paradosso contenuto nel romanzo Catch 22 (letteralmente "Tranello 22" ma normalmente tradotto come "Comma 22") di Joseph Heller.
Il paradosso riguarda un'apparente possibilità di scelta in una regola o in una procedura, dove in realtà, per motivi logici nascosti o poco evidenti, non è possibile alcuna scelta ma vi è solo un'unica possibilità. Nella lingua inglese viene infatti comunemente citato con il significato di circolo vizioso.
Il libro, edito nel 1961, rappresentò una feroce critica alla struttura militare e alla guerra narrando le avventure di un gruppo di aviatori statunitensi adibiti ai bombardamenti in Italia durante la Seconda guerra mondiale. I regolamenti cui i piloti erano soggetti contenevano il Comma 22:
«"Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo".»
In realtà la norma sopra riportata non è mai esistita e, se lo fosse, sarebbe stata all'evidenza autocontraddittoria. cortesia wikipedia]
Quindi:
"Chi è pazzo può essere esonerato dal praticare lo "sfintering", ma chi chiede d'essere esonerato dallo "sfintering" non è pazzo".
Marco Sclarandis
E non ci vuole una mente straordinaria per accorgersi
che nella reclàme o come la si voglia chiamare, l'intenzione è per la maggior parte dei casi
solo quella di vendere della merce ricavandone il massimo guadagno.
Qualsiasi conseguenza negativa, a breve o a lungo termine, purchè non danneggi la vendita viene ignorata.
Il marketing che impera da decenni andrebbe chiamato "sfintering" perchè tutto ciò che ingoia alla fine esce da uno sfintere sotto forma di denaro, e si sa, il denaro è anche chiamato "lo sterco del diavolo".
Commerciare non è in sè malvagio, tutt'altro, ma oltre dei limiti anche in questo caso, diventa patologia, crimine e dannazione.
Questi individui che divorano vite e bellezza ed evacuano escrementi mercantili, nemmeno aventi le virtù del letame, ma parecchi vizi del veleno, vanno isolati e curati, esattamente come si fa come gli infettati da malattie contagiose e letali.
Siamo in un'evo di peste psicologica che sta mietendo vittime a centinaia di milioni, portandole alla tomba, ma attraverso una vita di merda.
Mi viene in mente il "Comma 22".
[Il paradosso del Comma 22 è un paradosso contenuto nel romanzo Catch 22 (letteralmente "Tranello 22" ma normalmente tradotto come "Comma 22") di Joseph Heller.
Il paradosso riguarda un'apparente possibilità di scelta in una regola o in una procedura, dove in realtà, per motivi logici nascosti o poco evidenti, non è possibile alcuna scelta ma vi è solo un'unica possibilità. Nella lingua inglese viene infatti comunemente citato con il significato di circolo vizioso.
Il libro, edito nel 1961, rappresentò una feroce critica alla struttura militare e alla guerra narrando le avventure di un gruppo di aviatori statunitensi adibiti ai bombardamenti in Italia durante la Seconda guerra mondiale. I regolamenti cui i piloti erano soggetti contenevano il Comma 22:
«"Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo".»
In realtà la norma sopra riportata non è mai esistita e, se lo fosse, sarebbe stata all'evidenza autocontraddittoria. cortesia wikipedia]
Quindi:
"Chi è pazzo può essere esonerato dal praticare lo "sfintering", ma chi chiede d'essere esonerato dallo "sfintering" non è pazzo".
Marco Sclarandis
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