E'inevitabile che utilizzeremo solo più energie rinnovabili e ricicleremo anche le spille da balia oltre che le cerniere lampo.
Come ci arriveremo, in quanti e quando, il tutto è intriso di mistero della fede nella irreversibile transizione.
A che prezzo invece, dipende da chi intende pagare il prezzo e da chi invece non vuole nemmeno rimborsarne il costo.
Il rimedio-evo è evitabile, basta darsi alla cupio dissolvi terminale.
Tutte e due le scelte sono attraenti, per certi versi, ma incompatibili fra loro.
Il dodo è morto, il dado è tratto e i dada non se la passano troppo bene.
Lasciamo stare i dudu che abbaino in pace.
Ma incredibile dictu, abbiamo la possibilità quasi più unica che rara di salvare
sia la ghirba che la borsa.
In cambio ci viene chiesto di disotterrare il talento, invece che altre montagne di prodotti minerari liquidi solidi e gassosi.
E di utilizzarlo, alla bisogna, come avrebbe detto Mastro Geppetto a Pinocchio.
Marco Sclarandis
Thursday, October 8, 2015
Wednesday, October 7, 2015
Sognar rinnovo
Uno sciame di vespe che si mette
a ritagliare festoni ed origami
uno d'api che ronza in gregoriano
e di calabroni uno che droneggia
a consegnar pizzini a torme
di mafiosi intenti alla bonifica
di lande zuppe d'idrocarburi policiclici
arenili di policlorobifenili intrisi
una marea di torpidi rianimati e pronti
a piantar mangrovie e a contenere ailanti
rovi sorci ed impresari troppo aitanti
un'altro di genti senza vergogna d'indigenza
ma fieri di viaggiare in diligenza
se invitati da mecenati a cena
nel dormiveglia vedo tutto questo
nel sonno profondo sogno
al suono della sveglia desto
agire perchè presto questo avvenga
in questo mondo vecchio che ha bisogno
come maionese d'olio di limone d'uovo
di rinnovo.
Marco Sclarandis
Tuesday, October 6, 2015
Dovessi annegare non smetterei di negare.
Ringrazio un Angelo anonimo per l'ispirazione di questo post.
E' ovvio che i negazionisti del neo-clima non si rassegnino alle dilaganti evidenze.
Sono come i credenti nella della Planogea e della Geocava ( la Terra piatta e quella vuota)
del moto perpetuo, ottenuto con qualche marchingegno nel retro della sacrestia,
e tanto per abbreviare la lista, come i quadratori di cerchi con righe e compassi, quelli ideali,
ovvio, non le rozze imitazioni fatte di materia bruta e banalmente quantistica.
Bisogna averne compassione perchè non sanno come evitarsi l'inganno.
Qualcuno, in articulo mortis, quindi troppo tardi per godere carnalmente dei frutti del pentimento,
si ravvede.
Ma altri solitamente spariscono nell'oblio, magari per circondarsi di un manipolo
di credenti irriducibili, con i quali mantenersi puri nella fede fino all'inabissamento definitivo.
Non c'è ragione che tenga con simili figuri.
Anzi, per essi qualsiasi ragionamento che possa insinuare nella loro mente
il demoniaco tarlo del dubbio, è anatema.
Quindi, bisogna mantenere i propri dubbi, contemporaneamente con le proprie certezze, lasciando intendere che si combatte fino allo spasimo affinchè quelli non sopraffacciano le altre.
Solo in questo modo v'è una tenue speranza che qualcuno di loro ceda l'anima
alle lusinghe dell'appropriato ragionamento e non senza lunga pena e tormento
si converta all'accettazione dei fatti.
Marco Sclarandis
E' ovvio che i negazionisti del neo-clima non si rassegnino alle dilaganti evidenze.
Sono come i credenti nella della Planogea e della Geocava ( la Terra piatta e quella vuota)
del moto perpetuo, ottenuto con qualche marchingegno nel retro della sacrestia,
e tanto per abbreviare la lista, come i quadratori di cerchi con righe e compassi, quelli ideali,
ovvio, non le rozze imitazioni fatte di materia bruta e banalmente quantistica.
Bisogna averne compassione perchè non sanno come evitarsi l'inganno.
Qualcuno, in articulo mortis, quindi troppo tardi per godere carnalmente dei frutti del pentimento,
si ravvede.
Ma altri solitamente spariscono nell'oblio, magari per circondarsi di un manipolo
di credenti irriducibili, con i quali mantenersi puri nella fede fino all'inabissamento definitivo.
Non c'è ragione che tenga con simili figuri.
Anzi, per essi qualsiasi ragionamento che possa insinuare nella loro mente
il demoniaco tarlo del dubbio, è anatema.
Quindi, bisogna mantenere i propri dubbi, contemporaneamente con le proprie certezze, lasciando intendere che si combatte fino allo spasimo affinchè quelli non sopraffacciano le altre.
Solo in questo modo v'è una tenue speranza che qualcuno di loro ceda l'anima
alle lusinghe dell'appropriato ragionamento e non senza lunga pena e tormento
si converta all'accettazione dei fatti.
Marco Sclarandis
Sunday, October 4, 2015
Rumenta, per chi non s'accontenta
La parola rumenta è usata in alcune zone del nord italia per indicare la spazzatura, ma anche ammassi indistinti di oggetti usati, rotti o logori, di nessuna utilità o valore. La parola rumenta è principalmente diffusa in Liguria e Piemonte, parzialmente in Lombardia, Toscana e a Chioggia. Talvolta è usata in gergo nautico, con significato analogo (in tale contesto l'apposito contenitore si chiama rumentiera). L'uso sporadico di questa parola da parte del Gabibbo in televisione ne ha aumentato la celebrità.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Un suggerimento.
Visita il sito:
http://www.placidasignora.com/tag/significato-della-parola-rumenta/
Ora sei pronto per capire il titolo di questo post, se mai ti fosse parso criptico od oscuro.
Noi, nessuno escluso, a differenza di tutti gli altri abitanti la Terra siamo incontentabili,
ma in un modo che è assoluto, totale, definitivo, peculiarmente peculiare.
E' la nostra gloria e dannazione contemporaneamente.
Ormai è quasi impossibile dubitare di questo fatto, ma nonostante ciò, invece di trarre
la massima gloria con il minimo della dannazione, dalla nostra immodificabile natura umana, pare che stiamo facendo proprio l'inverso.
I danni generati dal cambiamento del clima, dovuto al nostro agire sopratutto negli ultimi ventenni, stanno dimostrandocelo.
E con crescente evidenza.
Un vetusto proverbio recita:
Chi s'accontenta, gode.
Ma, forse, chi non s'accontenta, esulta.
Forse ancora la visione di migliaia di tonnellate di rumenta che appena il giorno prima era scintillante merce pagata a caro prezzo e dopo una frana, una esondazione, un nubifragio,
sono diventate ingombrante spazzatura, provoca l'esultanza e l'esaltazione di moltitudini che appunto, non si rassegnano al godimento dovuto all'accontentarsi.
E quindi.......Rumenta!.... per chi........
Marco Sclarandis.
Thursday, September 17, 2015
Ispirami ancora Pietro
Le ostriche si fan più rare
mangeremo allora istrici
pazienza per gli animalisti
se diverran più isterici
ma chi poteva immaginare
che ardere quei combustibili
avrebbe riscaldato il mare
semmai rea è l'isteresi
che non ti avverte mai
in tempo per quel che fai
e quindi per riordinare
le cose al loro posto
come un oca in gioco
imbecille ti fa girare
e poi siamo noi istrioni
in questo gran circo equestre
mica storioni allocchi
che stolidi si fan rubar le uova
o dovremmo rinunciare forse
ad essere ciò che siamo
viviamo già da esuli
rifugiati su questa tonda crosta
e tutto per un morso pare
a un frutto neanche così speciale
è vero non sopportiamo limiti
vivere in gusci pari a mitili
ci angoscia innervosisce e annoia
ridateci una radura estesa
almeno quanto una galassia
a scavare le voragini
per inondarvi oceani
e lo sterrato farne
monti ed altipiani
ci penseremo noi
solo riguardo al Sole
siamo perplessi ancora
se meglio non si potesse fare
potrebbe la Luna invece
così anche rimanere
pur con la stessa faccia
tanto l'altra l'abbiamo vista
farla voltare apposta
sarebbe proprio inutile.
Marco Sclarandis
mangeremo allora istrici
pazienza per gli animalisti
se diverran più isterici
ma chi poteva immaginare
che ardere quei combustibili
avrebbe riscaldato il mare
semmai rea è l'isteresi
che non ti avverte mai
in tempo per quel che fai
e quindi per riordinare
le cose al loro posto
come un oca in gioco
imbecille ti fa girare
e poi siamo noi istrioni
in questo gran circo equestre
mica storioni allocchi
che stolidi si fan rubar le uova
o dovremmo rinunciare forse
ad essere ciò che siamo
viviamo già da esuli
rifugiati su questa tonda crosta
e tutto per un morso pare
a un frutto neanche così speciale
è vero non sopportiamo limiti
vivere in gusci pari a mitili
ci angoscia innervosisce e annoia
ridateci una radura estesa
almeno quanto una galassia
a scavare le voragini
per inondarvi oceani
e lo sterrato farne
monti ed altipiani
ci penseremo noi
solo riguardo al Sole
siamo perplessi ancora
se meglio non si potesse fare
potrebbe la Luna invece
così anche rimanere
pur con la stessa faccia
tanto l'altra l'abbiamo vista
farla voltare apposta
sarebbe proprio inutile.
Marco Sclarandis
Tuesday, September 15, 2015
Rovente, per chi non s'accontenta.
Ripetere giova, non ci sarebbe bisogno di ripeterlo perchè lo sappiamo tutti, fin dalla più tenera età.
Però stanca e alla fine annoia, e quando annoia vuol dire che non giova più a nessuno.
E, ripetere che siamo riusciti a cambiare il clima della Terra, ormai è inutile.
Infatti in parecchi cominciano a dire che bisognerà adattarsi, e sempre di più al clima ormai cambiato.
Ma anche questo dire, e il riperterlo ha le volte contate.
Perchè dire e ripetere che bisogna agire è un'azione che dev'essere di breve durata, altrimenti il rapporto tra l'efficacia delle parole e quello dei fatti diventa rapidamente una proporzione inversa fra queste e quelli.
Da quanti anni è che alcune sagge persone ripetono che le azioni umane sulla Terra avrebbero raggiunto dei limiti insormontabili e ineludibili?
Ormai si tratta di quasi mezzo secolo, a voler essere prudenti.
Ma molto di più se consideriamo gli avvisi emessi con l'inizio della prima Rivoluzione Industriale.
Adesso, gli effetti di un clima che si farà sempre più rovente stanno cominciando ad essere
abbastanza evidenti anche a quelli che sono obnubilati dalla fede che stiamo vivendo nel più desiderabile
dei progressi possibili.
Più desiderabile, per il momento.Ci aspetta un progresso ulteriore.
Potremo riunire la Siberia e l'Alaska con un ponte o un tunnel, riesumare i voli supersonici per fare un lavoro da pendolare tra Dubai e Reykjavik, riempire le orbite geostazionarie di bed and dinner per festeggiare
i punteggi raggiunti sul social network.
Dopo, però l'aver fatto pulizia dei rottami lanciati in sessant'anni di attività spaziali.
Oltretutto, ora cominciamo a trovare dei pianeti che potrebbero ospitarci, nel momento che questo dove siamo ormai da migliaia di secoli, ci venga a noia.
Solo che ancora non siamo riusciti a fabbricare un blechendecher per forare lo spaziotempo,
cosa indispensabile per ridurre la durata del viaggio verso quei lidi ad entità ragionevoli.
Temo che per chi non s'accontenta, s'appresta un mondo colmo di rumenta.
Marco Sclarandis
Però stanca e alla fine annoia, e quando annoia vuol dire che non giova più a nessuno.
E, ripetere che siamo riusciti a cambiare il clima della Terra, ormai è inutile.
Infatti in parecchi cominciano a dire che bisognerà adattarsi, e sempre di più al clima ormai cambiato.
Ma anche questo dire, e il riperterlo ha le volte contate.
Perchè dire e ripetere che bisogna agire è un'azione che dev'essere di breve durata, altrimenti il rapporto tra l'efficacia delle parole e quello dei fatti diventa rapidamente una proporzione inversa fra queste e quelli.
Da quanti anni è che alcune sagge persone ripetono che le azioni umane sulla Terra avrebbero raggiunto dei limiti insormontabili e ineludibili?
Ormai si tratta di quasi mezzo secolo, a voler essere prudenti.
Ma molto di più se consideriamo gli avvisi emessi con l'inizio della prima Rivoluzione Industriale.
Adesso, gli effetti di un clima che si farà sempre più rovente stanno cominciando ad essere
abbastanza evidenti anche a quelli che sono obnubilati dalla fede che stiamo vivendo nel più desiderabile
dei progressi possibili.
Più desiderabile, per il momento.Ci aspetta un progresso ulteriore.
Potremo riunire la Siberia e l'Alaska con un ponte o un tunnel, riesumare i voli supersonici per fare un lavoro da pendolare tra Dubai e Reykjavik, riempire le orbite geostazionarie di bed and dinner per festeggiare
i punteggi raggiunti sul social network.
Dopo, però l'aver fatto pulizia dei rottami lanciati in sessant'anni di attività spaziali.
Oltretutto, ora cominciamo a trovare dei pianeti che potrebbero ospitarci, nel momento che questo dove siamo ormai da migliaia di secoli, ci venga a noia.
Solo che ancora non siamo riusciti a fabbricare un blechendecher per forare lo spaziotempo,
cosa indispensabile per ridurre la durata del viaggio verso quei lidi ad entità ragionevoli.
Temo che per chi non s'accontenta, s'appresta un mondo colmo di rumenta.
Marco Sclarandis
Monday, September 14, 2015
Evincere! ed Evinceremo!
Un famoso settimanale di enigmistica contiene una pagina intitolata:
" Forse non tutti sanno che ...."
Dove vengono raccolte notizie strane, incredibili, curiose, oltre che quelle semplicemente poco note.
Una di queste notizie, che non so se lì vi sia mai stata pubblicata, è che in soli trecento anni siamo riusciti
ad aumentare quasi della metà la quantità di biossido di carbonio dell'atmosfera.*
Questa notizia, non dovrebbe essere né strana, né incredibile, né curiosa, oltre che semplicemente poco nota.
Per il semplice fatto, che in questi ultimi tre secoli abbiamo bruciato miliardi di tonnellate di legna
che il tempo aveva accumulato sottoterra centinaia di milioni d'anni fa.
Che si bruci un filo di paglia o un fiammifero o una catasta di tronchi d'alberi secolari, è inevitabile
esalare dell'anidride carbonica, così veniva chiamata fino a tempi recenti il biossido di carbonio.
Un conto è però usare un fiammifero per accendere una candela.
Un altro è ardere delle foreste intere per intiepidirsi il fondoschiena.
Ed un'altra notizia che non dovrebbe essere nè strana, etc.etc... è che come moltissimi gas,
oltre che il biossido di carbonio, il metano ed il vapore acqueo, non sono così trasparenti come sembrerebbe.
Per il semplice fatto che "La natura è sottile, ma non maliziosa"**, e di fatto non ci ha dotato della visione
dei raggi infrarossi, visione che se avessimo, ci permetterebbe di accorgerci dell'opacità dei gas, illuminati
dalla luce non visibile.
Nonostante ciò, la diabolica astuzia umana, forse appena inferiore alla demoniaca stupidità, ha inventato un
ordigno che come nome ha la sigla CO2 LASER, che produce con ingannevole invisibilità una luce
che fonde i metalli più duri.
Ma siccome l'anidride carbonica, altrimenti detta biossido di carbonio, la cui denominazione chimica è CO2***,
appunto non è del tutto trasparente alle radiazioni infrarosse, ma lo è molto di più a quelle visibili,
dall'occhio umano ovviamente, provoca un "effetto nassa".
Effetto che poi si trasforma in "effetto serra".
Per chi non è pescatore ma solo consumatore di crostacei, ricordo che la nassa è un cesto costruito
in modo tale che i crostacei, in particolare, entrino facilmente, ma molto più difficilmente ne escano.
Ma al posto dei crostacei bisogna immaginare i raggi solari, per la parte a noi visibile, che incredibilmente,
entrano come pesci e non possono riuscire perchè mutatisi in crostacei.
La nassa è però in questo caso un invisibile cesto intrecciato con atomi di carbonio ed ossigeno.
Ma mano che la pesca procede le nasse si riempiono di granchi, aragoste, astici e fauna varia, e fin qui
la metafora ci fa pensare ad un lieto fine, ma questa nassa di biossido, sta preparando per noi un esito
che é simile alla fine della prelibata tanto quanto sventurata aragosta.
L' "effetto serra", appunto.
Effetto di naturale ed antichissima origine, peraltro.
Effetto che trasforma luce visibile in invisibile e questa infine in calore asfissiante.
Effetto che, sia chiaro, diventa nefasto se supera un certo limite, ma appunto, da tre secoli sopratutto,
abbiamo fatto in modo che superasse il limite, è lo abbiamo fatto con ingegnosa dabennaggine.
Da tutto ciò si evince che bisognerebbe togliere di mezzo un bel po' di queste nasse dall'aereo mare.
Purtroppo, per ragioni che non posso elencare qui per non diventare troppo prolisso, ripescare
queste ceste dai cieli, non è né facile né rapido come sarebbe auspicabile che fosse.
Evinceremo ancora meglio, che più esaliamo CO2 e meno opportunità avremo per campare sulla Terra,
O non evinceremo, e quando saremo costretti a dedurre che stiamo davvero perdendo l'ospitalità terrestre,
ci butteremo in un'avvincente corsa al rimedio?
* Da 280 a 400 parti per milione, in volume.
** " Sottile è il Signore, ma non malizioso " : con queste parole Albert Einstein esprimeva la convinzione che
la Natura " nasconde i suoi segreti non perché ci inganni, ma perché è essenzialmente sublime"
*** Tanto per pedanteria, C sta per Carbonio, O per Ossigeno e 2 indica che per ogni atomo di Carbonio
ce ne sono due di ossigeno attaccati insieme.
P.S. Per avermi ispirato il titolo di questo post, devo un ringraziamento alla memoria a quel tizio che pronunciò decenni e decenni fa uno sventuratissimo discorso da un balcone di una famosa piazza romana.
Da parecchi indizi ci sarebbe stato da dedurre che quel tizio autoproclamatosi duce avrebbe condotto
un popolo intero alla rovina.
Ma furono in pochi a dedurlo.
Marco Sclarandis.
" Forse non tutti sanno che ...."
Dove vengono raccolte notizie strane, incredibili, curiose, oltre che quelle semplicemente poco note.
Una di queste notizie, che non so se lì vi sia mai stata pubblicata, è che in soli trecento anni siamo riusciti
ad aumentare quasi della metà la quantità di biossido di carbonio dell'atmosfera.*
Questa notizia, non dovrebbe essere né strana, né incredibile, né curiosa, oltre che semplicemente poco nota.
Per il semplice fatto, che in questi ultimi tre secoli abbiamo bruciato miliardi di tonnellate di legna
che il tempo aveva accumulato sottoterra centinaia di milioni d'anni fa.
Che si bruci un filo di paglia o un fiammifero o una catasta di tronchi d'alberi secolari, è inevitabile
esalare dell'anidride carbonica, così veniva chiamata fino a tempi recenti il biossido di carbonio.
Un conto è però usare un fiammifero per accendere una candela.
Un altro è ardere delle foreste intere per intiepidirsi il fondoschiena.
Ed un'altra notizia che non dovrebbe essere nè strana, etc.etc... è che come moltissimi gas,
oltre che il biossido di carbonio, il metano ed il vapore acqueo, non sono così trasparenti come sembrerebbe.
Per il semplice fatto che "La natura è sottile, ma non maliziosa"**, e di fatto non ci ha dotato della visione
dei raggi infrarossi, visione che se avessimo, ci permetterebbe di accorgerci dell'opacità dei gas, illuminati
dalla luce non visibile.
Nonostante ciò, la diabolica astuzia umana, forse appena inferiore alla demoniaca stupidità, ha inventato un
ordigno che come nome ha la sigla CO2 LASER, che produce con ingannevole invisibilità una luce
che fonde i metalli più duri.
Ma siccome l'anidride carbonica, altrimenti detta biossido di carbonio, la cui denominazione chimica è CO2***,
appunto non è del tutto trasparente alle radiazioni infrarosse, ma lo è molto di più a quelle visibili,
dall'occhio umano ovviamente, provoca un "effetto nassa".
Effetto che poi si trasforma in "effetto serra".
Per chi non è pescatore ma solo consumatore di crostacei, ricordo che la nassa è un cesto costruito
in modo tale che i crostacei, in particolare, entrino facilmente, ma molto più difficilmente ne escano.
Ma al posto dei crostacei bisogna immaginare i raggi solari, per la parte a noi visibile, che incredibilmente,
entrano come pesci e non possono riuscire perchè mutatisi in crostacei.
La nassa è però in questo caso un invisibile cesto intrecciato con atomi di carbonio ed ossigeno.
Ma mano che la pesca procede le nasse si riempiono di granchi, aragoste, astici e fauna varia, e fin qui
la metafora ci fa pensare ad un lieto fine, ma questa nassa di biossido, sta preparando per noi un esito
che é simile alla fine della prelibata tanto quanto sventurata aragosta.
L' "effetto serra", appunto.
Effetto di naturale ed antichissima origine, peraltro.
Effetto che trasforma luce visibile in invisibile e questa infine in calore asfissiante.
Effetto che, sia chiaro, diventa nefasto se supera un certo limite, ma appunto, da tre secoli sopratutto,
abbiamo fatto in modo che superasse il limite, è lo abbiamo fatto con ingegnosa dabennaggine.
Da tutto ciò si evince che bisognerebbe togliere di mezzo un bel po' di queste nasse dall'aereo mare.
Purtroppo, per ragioni che non posso elencare qui per non diventare troppo prolisso, ripescare
queste ceste dai cieli, non è né facile né rapido come sarebbe auspicabile che fosse.
Evinceremo ancora meglio, che più esaliamo CO2 e meno opportunità avremo per campare sulla Terra,
O non evinceremo, e quando saremo costretti a dedurre che stiamo davvero perdendo l'ospitalità terrestre,
ci butteremo in un'avvincente corsa al rimedio?
* Da 280 a 400 parti per milione, in volume.
** " Sottile è il Signore, ma non malizioso " : con queste parole Albert Einstein esprimeva la convinzione che
la Natura " nasconde i suoi segreti non perché ci inganni, ma perché è essenzialmente sublime"
*** Tanto per pedanteria, C sta per Carbonio, O per Ossigeno e 2 indica che per ogni atomo di Carbonio
ce ne sono due di ossigeno attaccati insieme.
P.S. Per avermi ispirato il titolo di questo post, devo un ringraziamento alla memoria a quel tizio che pronunciò decenni e decenni fa uno sventuratissimo discorso da un balcone di una famosa piazza romana.
Da parecchi indizi ci sarebbe stato da dedurre che quel tizio autoproclamatosi duce avrebbe condotto
un popolo intero alla rovina.
Ma furono in pochi a dedurlo.
Marco Sclarandis.
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