Wednesday, June 19, 2013
Un Po di petrolio.
Fonte immagine: Wikipedia
Chiunque sia stato a Torino e abbia visto il Po durante la sua portata ordinaria, e riesca a immaginarselo come un fiume fatto di solo petrolio, può immaginare un fatto che poche persone al mondo tengono davvero in considerazione.
Oggi, tutta la civiltà che consideriamo moderna, e quindi nè arcaica e nè antica, esiste in virtù del flusso di un fiume di petrolio simile a quello del Po a Torino, nelle normali condizioni di portata.
Per chi vuole una misura più precisa, centosessanta metri cubi al secondo.
La portata media del Po alla foce è di circa dieci volte tanto, ma in confronto ad altri fiumi è sempre poca cosa.
160, centosessanta, metri cubi al secondo
Ovvero l'equivalente di mille barili di petrolio estratti ogni secondo dall'intero pianeta Terra.
Disperso in centinaia di milioni di rivoli, questo fiume oleoso, già insignificante di per sè se fosse radunato in un unico flusso, non viene percepito da miliardi di persone, se non quando cessa di scorrere, anche solo negli iniettori della propria automobile.
Dev'essere anche per questo motivo che sono poche le persone al mondo a interessarsi davvero
alle conseguenze del picco dell'estrazione del petrolio stesso.
La civiltà moderna, cosidetta, è stata possibile grazie al petrolio.
E' iniziata con il carbone, ma è il petrolio che l'ha portata ai fasti, e nefasti pure, che conosciamo da più d'un secolo, ormai.
Il petrolio non è solo energia estremamente concentrata ma sopratutto è un concentrato di materie prime che come tale quasi non esiste in natura.
Non c'è nulla oggi, che può sostituire questa fetida ambrosia oleosa in breve tempo, e per breve intendo dire anni, non secoli o decenni.
Sopratutto se non si cerca con la massima urgenza di sostituirla.
Finora abbiamo estratto circa mille miliardi di barili di questo prodigioso liquido e altrettanti se ne potrebbero estrarre.
Se ne potrebbero, perchè i mille miliardi già estratti erano quelli più a portata di mano, o meglio di trivella,
e li abbiamo estratti nell'arco di centocinquant'anni.
Questi secondi mille miliardi, non sono più a portata, ma a sfida, di trivella, e di tecniche estrattive costose e perniciose.E se estratti al ritmo attuale, finirebbero in meno di mezzo secolo.
Questa è la verità che sta sgorgando dai pozzi sempre più putridi dell'informazione globale e che solo scordando con assillante menzogna e propaganda si può mettere a tacere.
Chi vuole illudersi con la visione di fiumi galattici e melliflui d'energia gratuita ottenuta con mezzi che sono
solo adatti a creare fiabe e saghe neomedievali lo faccia pure.
Almeno metà dei mille miliardi di barili estratti fino ad ora avremmo potuto impiegarli per prepararci
alla fine dell'oleosa cuccagna.
E invece sono andati letteralmente in fumo e buttati come stracci in mare.
Degli altri mille potremmo, con una eroica dedizione, farne un uso diverso, giusto per non trovarci in meno di una generazione a maledirci per la nostra colpevole ignavia.
Si può vivere senza petrolio?
Come no, l'abbiamo fatto per migliaia di anni.
Basta accontentarsi di un po'd'insalata condita con un po' d'olio, d'oliva, non tratto dalle pietre.
E vivere con l'intensità d'una lumaca e la longevità d'un topolino.
Con l'ultima frase ho esagerato, sono ancora sotto l'effetto delle esagerazioni da petrolio.
Marco Sclarandis
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..R intensità d'una lumaca e la longevità di un topolino ..Meglio un nosocomio permanente ? Od 1/3 di attivi che mantengono gli altri ? Forse sarà il caso che ripensiamo la morale dall' individuo intriso di petrolio alla specie in equilibrio con le altre.
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