N.B. per comprendere il senso di questo post è raccomandabile leggere quello prececente.
xMarco
E' chiaro che: "del futuro non vi è certezza!"
(Infatti gli UFO mi avevano detto che sarebbero arrivati il primo gennaio, ma mi sembra che si siano persi per strada :-) )
Ed anche le leggi della natura, per quanto studiate con formule matematiche, esse in realtà risultano indeterministiche. (Su questo avevo intenzione di pubblicare una pagina sul mio sito dedicato alla Ricerca Teorica).
"Io sono il primo che, guarda realisticamente i problemi che abbiamo all'orizzonte, ma spera sempre che troveremo una soluzione per risolverli."
Fine del commento di Alessandro pulvirenti.
"Io
sono il primo che, guarda realisticamente i problemi che abbiamo
all'orizzonte, ma spera sempre che troveremo una soluzione per
risolverli."
Ah sì?
E il secondo chi è?
Alessandro, con certe tue affermazioni riesci ad essere particolarmente simpatico, e lo dico sinceramente.
Anche a me piacerebbe sapere, tra i più che numerabili destini che di battito di ciglia in battito di ciglia ci attendono, quali sono quelli più probabili ad avverarsi.
E tra questi almeno qualcuno, scegliendone le date.
In parte, come accade a chiunque, vengo soddisfatto dal Destino, ma, figurati io neanche gioco con lotterie e grattevinci non perchè non mi piacerebbe vincere, ma perchè preferisco collaborare con il Destino piuttosto che aspettare che mi venga a chiamare per un incarico.
Quindi immagina quanto sia gigantesca la mia presunzione.
Eppure, ma mi devi credere sulla parola, il mio passaggio terreno è già stato più volte prolungato, in modi talmente fortùiti che mi sono convinto che il Destino apprezza i collaboratori entusiasti.
Di certo è, il Destino, un imprenditore esigentissimo quanto lunatico, ma per quanto mi riguarda
tanto geniale quanto generoso.
A volte guardando irrealisticamente il sudicio marciapiede, càpita di trovare un bel regalo.
Non necessariamente una banconota di grosso taglio.
Dev'essere per questo che come riferisci tu: "del futuro non vi è certezza!"
Ciao!
Marco Sclarandis
Saturday, January 31, 2015
Friday, January 30, 2015
Soluzioni "Neanche sbagliate"
Tratto da:
http://ugobardi.blogspot.it/2015/01/la-fase-evolutiva-di-una-civilta.html#comment-form
Alessandro Pulvirenti 30 Gennaio 2015 11:51
“in fase catabolica, aumentano progressivamente gli incentivi a comportamenti di tipo banditesco”
…
“I comportamenti altruistici sono molto spesso derisi…”
Questa analisi è l’ennesima dimostrazione che la “Decrescita felice” è solo utopia!
In fase di decrescita le persone tendono ad avere comportamenti egoistici (se non banditeschi).
La crisi (embargo) a Cuba dimostrò che la collaborazione tra le persone, non era cosa spontanea e altruista; ma cercava in primis di soddisfare i bisogni personali e famigliari.
Dimostra pure che, in momenti di crisi energetica, i comportamenti banditeschi sono presenti anche a livello di Paesi internazionali.
Questo fa si che aumentino le guerre.
La mia critica al modello World3 del “Club di Roma” è stata proprio questa: non considera che la produzione e i consumi di risorse, non avvengono come se si fosse in un unico Paese mondiale. Ci sono Paesi nettamente produttori e paesi prevalentemente consumatori.
Quando la crisi si farà sentire, i Paesi prevalentemente importatori, faranno la guerra (comportamenti banditeschi) ai Paesi Produttori.
Questo è il motivo per cui, il modello World3 risulta essere addirittura ottimistico; il crollo avverrà prima di quello che esso prevede e sarà ripido perché causato da guerre!
Fine commento di Alessandro.
Alessandro, i fatti sono più sottilmente complicati di come li proponi nel tuo commento.
Siamo una rete di oltre sette miliardi di organismi pluricellulari, ciascuno a sua volta rete di un centinaio di miliardi di organismi monocellulari che ognuno a sua volta è ancora una rete di centomila miliardi di atomi di varie specie.Lasciando perdere, per misericordia anche solo umana, la rete della biosfera tutta.
Per quanto ne sappiamo, i comportamenti possibili di una tale rete di reti pur considerando determinate condizioni, che portano a drastiche riduzioni di comportamenti possibili, non sono perfettamente conosciuti, per usare un eufemismo.
La Storia insegna quanto fallaci possono essere previsioni apparentemente più che ragionevoli e ponderate.Peccato che gli allievi siano distratti, talvolta stupidi e sempre indisciplinati.
Oltretutto questi ultimi lustri possono essere considerati collettivamente come non un solo, ma addirittura uno stormo di "Cigni Neri" la cui imprevedibilità è sostanzialmente un problema di quelli definiti "intrattabili".
Un minimo comune multiplo che sorprendentemente è anche un massimo comune divisore è che tutti quanti cercano di campare il più a lungo possibile cercando di soffrire il meno possibile.
Questo è un problema che può essere anche tradotto in termini matematici, sebbene la traduzione sia anch'essa di una difficoltà sovrumana.
Ma in linea di principio, traducibile e risolvibile.Uno come Alan Turing ci avrebbe passato anni sopra a studiare.
Anche solo con soluzioni approssimate ma risolvibile.
O risolvibile, quindi in realta non risolvendo nulla, con soluzioni "neanche sbagliate" come causticamente avrebbe detto un Wolgang Pauli.
P.S. e siamo a -28, il secondo numero perfetto.
Ed il solo perfetto ad numero ad essere la somma di due potenze uguali: 1^3 + 3^3 (1+27)
Marco Sclarandis
http://ugobardi.blogspot.it/2015/01/la-fase-evolutiva-di-una-civilta.html#comment-form
Alessandro Pulvirenti 30 Gennaio 2015 11:51
“in fase catabolica, aumentano progressivamente gli incentivi a comportamenti di tipo banditesco”
…
“I comportamenti altruistici sono molto spesso derisi…”
Questa analisi è l’ennesima dimostrazione che la “Decrescita felice” è solo utopia!
In fase di decrescita le persone tendono ad avere comportamenti egoistici (se non banditeschi).
La crisi (embargo) a Cuba dimostrò che la collaborazione tra le persone, non era cosa spontanea e altruista; ma cercava in primis di soddisfare i bisogni personali e famigliari.
Dimostra pure che, in momenti di crisi energetica, i comportamenti banditeschi sono presenti anche a livello di Paesi internazionali.
Questo fa si che aumentino le guerre.
La mia critica al modello World3 del “Club di Roma” è stata proprio questa: non considera che la produzione e i consumi di risorse, non avvengono come se si fosse in un unico Paese mondiale. Ci sono Paesi nettamente produttori e paesi prevalentemente consumatori.
Quando la crisi si farà sentire, i Paesi prevalentemente importatori, faranno la guerra (comportamenti banditeschi) ai Paesi Produttori.
Questo è il motivo per cui, il modello World3 risulta essere addirittura ottimistico; il crollo avverrà prima di quello che esso prevede e sarà ripido perché causato da guerre!
Fine commento di Alessandro.
Alessandro, i fatti sono più sottilmente complicati di come li proponi nel tuo commento.
Siamo una rete di oltre sette miliardi di organismi pluricellulari, ciascuno a sua volta rete di un centinaio di miliardi di organismi monocellulari che ognuno a sua volta è ancora una rete di centomila miliardi di atomi di varie specie.Lasciando perdere, per misericordia anche solo umana, la rete della biosfera tutta.
Per quanto ne sappiamo, i comportamenti possibili di una tale rete di reti pur considerando determinate condizioni, che portano a drastiche riduzioni di comportamenti possibili, non sono perfettamente conosciuti, per usare un eufemismo.
La Storia insegna quanto fallaci possono essere previsioni apparentemente più che ragionevoli e ponderate.Peccato che gli allievi siano distratti, talvolta stupidi e sempre indisciplinati.
Oltretutto questi ultimi lustri possono essere considerati collettivamente come non un solo, ma addirittura uno stormo di "Cigni Neri" la cui imprevedibilità è sostanzialmente un problema di quelli definiti "intrattabili".
Un minimo comune multiplo che sorprendentemente è anche un massimo comune divisore è che tutti quanti cercano di campare il più a lungo possibile cercando di soffrire il meno possibile.
Questo è un problema che può essere anche tradotto in termini matematici, sebbene la traduzione sia anch'essa di una difficoltà sovrumana.
Ma in linea di principio, traducibile e risolvibile.Uno come Alan Turing ci avrebbe passato anni sopra a studiare.
Anche solo con soluzioni approssimate ma risolvibile.
O risolvibile, quindi in realta non risolvendo nulla, con soluzioni "neanche sbagliate" come causticamente avrebbe detto un Wolgang Pauli.
P.S. e siamo a -28, il secondo numero perfetto.
Ed il solo perfetto ad numero ad essere la somma di due potenze uguali: 1^3 + 3^3 (1+27)
Marco Sclarandis
Thursday, January 29, 2015
Avendo ormai fatto 31
Oggi 29 Gennaio 2015
-29
Mancano ormai 29 giorni all'inizio di "Scala Mercalli"
Programma in sei puntate su RAITRE che inizia il 28 Febbraio prossimo.
Si cercherà di mostrare come siamo ormai immersi nel "Climamoto".
Ovvero un cambiamento climatico planetario di cui siamo i fautori, fin dalla preistoria ma che adesso ha raggiunto un'ampiezza da onda di tsunami.
E questo "Climamoto" è come la matriosca di tutti i cambiamenti che avverranno nei prossimi secoli e millenni sulla Terra.
Naturalmente, ognuno è libero di godersi lo spettacolo in sei puntate come se fosse soltanto un'avvincente fiction.
Sarebbe però molto meglio seguire "Scala Mercalli" come il racconto di chi ha vissuto veramente una vicenda reale, drammatica, grandiosa,
e forse unica nel suo genere, e quindi pregna di passione.
Anzi noi, proprio noi siamo i protagonisti di quel racconto.
http://www.scalamercalli.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-99aaef01-73f2-4c4e-8eb2-f84af905a886.html
Marco Sclarandis .
-29
Mancano ormai 29 giorni all'inizio di "Scala Mercalli"
Programma in sei puntate su RAITRE che inizia il 28 Febbraio prossimo.
Si cercherà di mostrare come siamo ormai immersi nel "Climamoto".
Ovvero un cambiamento climatico planetario di cui siamo i fautori, fin dalla preistoria ma che adesso ha raggiunto un'ampiezza da onda di tsunami.
E questo "Climamoto" è come la matriosca di tutti i cambiamenti che avverranno nei prossimi secoli e millenni sulla Terra.
Naturalmente, ognuno è libero di godersi lo spettacolo in sei puntate come se fosse soltanto un'avvincente fiction.
Sarebbe però molto meglio seguire "Scala Mercalli" come il racconto di chi ha vissuto veramente una vicenda reale, drammatica, grandiosa,
e forse unica nel suo genere, e quindi pregna di passione.
Anzi noi, proprio noi siamo i protagonisti di quel racconto.
http://www.scalamercalli.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-99aaef01-73f2-4c4e-8eb2-f84af905a886.html
Marco Sclarandis .
Tuesday, January 27, 2015
E abbiamo fatto anche:
31
Ha a che fare con il Gallio, è l' undicesimo numero primo ed è il prodotto di tutti i primi che lo precedono più 1 (2 x 3 x 5 +1)
Ma ciò che più importa è che...................
Marco Sclarandis
Resistere ha del senso
Ti basta quello spigolo di gelido
o rovente alluminio anodizzato
ed umido pulviscolo assolato
e tu minuscola foresta
vivi avanti e indietro
a spasso sul cancello
sai sono contento
ogni volta che passo dal carraio
di vederti lentamente prosperare
sento che resistere ha del senso
in questo mondo dove il rombo
sovrasta del muschio laborioso
quel silenzio.
Marco Sclarandis
Zeitgeist
Tratto da: Lo scorrere del tempo
(post di Antonio Turiel)
(su Effetto risorse del 26 Gennaio 2015)
(commento al post)
Alfonso 26 gennaio 2015 20:50
Glielo dico io, Mr.Turiel, dove saremo tra cinque anni (o poco più).
Avremo un tenore di vità molto più basso dell'attuale. meno sanità, meno calorie, meno proteine, meno reddito e così via. Avremo anche qualche più: più inquinamento, più diseguaglianza, più rabbia.
Saremo sempre più simili agli emarginati che oggi già troviamo semiclandestini nelle periferie dei grandi agglomerati urbani.
Il tempo in cui era ancora possibile invertire questa tendenza è terminato decenni fa. Ora possiamo solamente augurarci una cosa: come per un malato terminale, che finisca presto e con la minor sofferenza possibile.
(risposta al commento)
Alfonso, comunque, è sempre meglio terminare l'agonia in allegria.
Forse non hai considerato abbastanza che "Il problema è la soluzione".
Soluzione per quelli che vogliono andare incontro al collasso cataclismatico.
La tua prima frase " Avremo un tenore di vità molto più basso dell'attuale." non significa necessariamente che le cose andranno come prospetti nelle frasi successive.
Proprio perchè per ora si vuole che " Il problema SIA la soluzione "
Ma eliminati o ridotti i presupposti della soluzione anche il problema è destinato a risolversi.
Anche il catastrofismo o cataclismania ha ormai raggiunto il picco, per il semplice motivo che ci siamo immersi da anni.
Certo che pretendere un miracolo senza nemmemo fare la fatica di invocarlo è da pervertiti.
Ma i miracoli avvengono, per quanto sia difficilissimo mettersi d'accordo sulla loro autenticità e natura.
Io mi accontento di campare il resto che mi avanza per compiere dei prodigi.
Tanto ormai sono beatamente rassegnato al fatto di non essere immortale.
P.S. Sia chiaro che per "problema" s'intende la negazione di limiti alla crescita, allo sviluppo, e alla ottusa ricerca di fasulle illimitatezze.
Marco Sclarandis
Monday, January 26, 2015
Il cunicolo salvifico
Comunicato stampa
In teoria, la Via Lattea potrebbe essere un “sistema di trasporto galattico”. Alla luce delle conoscenze e delle teorie più attuali la nostra galassia potrebbe essere un enorme wormhole (o cunicolo spazio-temporale, avete visto “Interstellar?”) e se lo fosse, sarebbe “stabile e navigabile”. Questa è l’ipotesi avanzata in un articolo pubblicato sulla rivista Annals of Physics, a cui ha collaborato anche la SISSA di Trieste. Il lavoro, frutto di una collaborazione fra ricercatori indiani, italiani e statunitensi, spinge gli scienziati a riflettere in maniera più accurata sulla materia oscura.
(tratto dal sito di "Le Scienze") fine comunicato stampa.
Di sicuro molti spererebbero che arrivi un'astronave pronta a portarci su di un altro pianeta abitabile, dove ricominciare daccapo.
Il chè sarebbe una vera condanna infernale. Lascio agli enigmisti-ci
(o enig-mistici ) fornirne il perchè.
Io do a questo evento una possibilità su un miliardo, elevato a un miliardo elevato alla miliardesima potenza. Che è poco ma comunque più di nulla.
Invece trovo che sia un mistero glorioso che altri eventi che hanno possibilità di avverarsi, nel cambio d'una generazione, quanto una su due (1/2) due e forse anche tre su quattro (3/4) , vengano considerati da beate moltitudini, fatti cosmicamente improbabili, inattuabili, impossibili, e quindi indesiderabili.
Tanto per citarne uno per tutti:
L'abbandono turbolento e coatto dei combustibili fossili.
Ma si sa, l'amore ( per quello che si vorrebbe che fosse ma non è ) per sua natura non solo è cieco, ma sovente pure slovacco.
Marco Sclarandis
In teoria, la Via Lattea potrebbe essere un “sistema di trasporto galattico”. Alla luce delle conoscenze e delle teorie più attuali la nostra galassia potrebbe essere un enorme wormhole (o cunicolo spazio-temporale, avete visto “Interstellar?”) e se lo fosse, sarebbe “stabile e navigabile”. Questa è l’ipotesi avanzata in un articolo pubblicato sulla rivista Annals of Physics, a cui ha collaborato anche la SISSA di Trieste. Il lavoro, frutto di una collaborazione fra ricercatori indiani, italiani e statunitensi, spinge gli scienziati a riflettere in maniera più accurata sulla materia oscura.
(tratto dal sito di "Le Scienze") fine comunicato stampa.
Di sicuro molti spererebbero che arrivi un'astronave pronta a portarci su di un altro pianeta abitabile, dove ricominciare daccapo.
Il chè sarebbe una vera condanna infernale. Lascio agli enigmisti-ci
(o enig-mistici ) fornirne il perchè.
Io do a questo evento una possibilità su un miliardo, elevato a un miliardo elevato alla miliardesima potenza. Che è poco ma comunque più di nulla.
Invece trovo che sia un mistero glorioso che altri eventi che hanno possibilità di avverarsi, nel cambio d'una generazione, quanto una su due (1/2) due e forse anche tre su quattro (3/4) , vengano considerati da beate moltitudini, fatti cosmicamente improbabili, inattuabili, impossibili, e quindi indesiderabili.
Tanto per citarne uno per tutti:
L'abbandono turbolento e coatto dei combustibili fossili.
Ma si sa, l'amore ( per quello che si vorrebbe che fosse ma non è ) per sua natura non solo è cieco, ma sovente pure slovacco.
Marco Sclarandis
Thursday, January 22, 2015
"Non è neanche rumore"
Se il grande Wolgang Pauli* fosse un deputato del parlamento italiano avrebbe già detto a molti di quelli che ivi farneticano di riforme, di riprese economiche, di sigle, acronimi e metafore faunistiche e zootecnoelettorali:
[Signore e signori, quello che avete detto finora,
"non è neanche rumore"].
(e dire che certi rumori sono significativi perchè sono il segnale di cambiamenti improvvisi, sovente catastrofici).
*Quello del Principio di esclusione, della previsione del neutrino , e della violazione della simmetria CPT.
Premio Nobel per la fisica nel 1945.Una delle menti più fulgide del secolo scorso.
Marco Sclarandis
Wednesday, January 21, 2015
Saturday, January 17, 2015
E perchè non -42 ?
- 41
Eulero scoprì la magnifica e famosa formula: x^ 2 +x +4 1 che fornisce come soluzione
numeri primi per valori di x
compresi tra 0 e 39
Marco Sclarandis
Thursday, January 15, 2015
Wednesday, January 14, 2015
La rabbia sopita
Riprendo da "Effetto Risorse" il blog di Ugo Bardi , 14 -01- 2014, oggi :
Arthur Berman di recente ha scritto questo sul collasso del prezzo del petrolio:
In quanto all'Arabia Saudita e a suoi motivi, è a sua volta molto semplice. I sauditi sono bravi coi soldi e l'aritmetica. Di fronte alla dolorosa scelta fra perdere soldi mantenendo l'attuale produzione a 60 dollari al barile e togliere 2 milioni di barili dal mercato perdendo molti più soldi, la scelta è facile: prendere la strada meno dolorosa. Se ci sono ragioni recondite come danneggiare i produttori statunitensi di petrolio di scisto, l'Iran o la Russia, benissimo, ma si tratta solo di una questione di soldi.
Penso che Berman potrebbe aver ragione, i sauditi hanno ragionato in questi termini. Volevano ridurre le loro perdite e mantenere la quota di mercato.
Ma pensateci un momento: è stata davvero una mossa intelligente per i sauditi?
L'Arabia Saudita produce poco oltre al petrolio. La sua economia è pesantemente basata sul petrolio. Ed anche per il cibo, l'Arabia Saudita deve affidarsi agli introiti del petrolio per importarlo. E persino per la grande Arabia Saudita, le risorse petrolifere non sono infinite.
Quindi, ipotizzate di avere il potere di regolare la produzione di petrolio in Arabia Saudita, cosa fareste? Logicamente, pensereste che sia stupido continuare a pompare petrolio a tutta velocità se è diventato così a buon mercato. Pensereste che è una buona idea tenerne il più possibile nel sottosuolo, da usare quando sarà davvero raro e costoso. In aggiunta, i vostri concorrenti finiranno il petrolio mentre voi ne avrete un sacco; non sarebbe bello?
Logico? Certo, ma solo se pensate a lungo termine. Se pensate solo al profitto a breve termine, allora ha senso vendere ciò che avete, quando lo avete. E il futuro?, be', quello sarà il problema di qualcun altro.
Sfortunatamente, non è solo in Arabia Saudita che la pensano in questo modo.
Fin qui Ugo.
Ora, e qui dico io:
Come si fa sopir la rabbia di milioni di persone che stanno ormai capendo che la trippa pe' gatti
sta finendo e li gatti sono proprio i capenti la imminente disponibilità della trippa?
Ci vorrebbe un altro post, anche di alcune pagine per esporre esaurientemente tutta la panoplia
( dal greco pan+arma, ma il pane non c'entra, possiamo dire tranquillamnente "armamentario")
necessaria /o a distogliere orde di illanguoriti in bocca, dal pensiero che a cena potrebbe dimezzarsi
non solo il companatico ma pure il pane e le bevande?
Si, verrà offerto un caffé per consolare dal disguido.
Un mezzo, meraviglioso quanto un coltellino svizzero, è la menzogna.
Spudorata fino alla nuda castità.
Come quella, la nuda castità d'un san Francesco D'assisi, che si denudò in pubblico.
Poi c'è anche altro oltre alla panoplia e nella santabarbara ( il deposito degli esplosivi ).
Auguriamoci, che è cosa un pò diversa dallo sperare, che chi continua a custodirla
fumando come un anatolico, sappia che la prudenza sovente è anche meglio anche della trippa
Marco Sclarandis
Dopo estenuante indagine
Sospetto non sia altro
il nostro mondo vario
che séguito di taglioil nostro mondo vario
nell’Assoluto denso
se produsse ferita in carne viva
od orizzonti su vuoti non visibili
non sappiamo come sapere prima
bastò un fendente unico
quello fu il miracolo
il secondo l’ennesimo dei colpi
non furono che apparentesuddivisione d’infrangibile
oppure per noi che amiamo
contare l’inesauribile
moltiplicazione di ente singolare
mistero è che lama e mano
sfuggono dalla flagrante azione
siamo genìa di quell’intaglio
mosso da un intento primo
in bilico tra un desiderio
d’onnipotenza e annientamento
Umano che si ritrae
dopo estenuante indaginee quieto contempla il varco
è essere che sa farsi lieto
Marco Sclarandis
Saturday, January 10, 2015
Friday, January 9, 2015
Vivi e lascia vivere
Abbiamo tutti un tarlo
e siamo comunque tarlo
per qualcuno o qualcun' altro
senza neanche poi saperlo
e siccome di legno abbiamo
sovente la testa sopratutto
ecco perchè sentiamo
anche nell'assolata quiete
quello stridio di denti
e rimbombo di mascelle
fin dentro il midollo osseo
e in fondo alle budelle
meglio è per noi tenerlo
quel minatore bruco
che come da un minareto
con incessante prece
ci ricorda di quale specie
sia la nostra fattura vera
rodi rodi verme ubiquitario
la tua poca segatura
è antidoto alla paura
di sapere di finire in polvere
Marco Sclarandis
Thursday, January 8, 2015
Svagati ma non decapitati
Se ti serve
ma proprio se ti serve
ti lascio la mia testa
quando spenta in via
definitiva
sarà come una pignatta fessa
od una lampadina fulminata
ma d’adesso dartela e per
giunta
con rito macabro e colpo
d’una sciabola
mi sembra un gesto
tragicomico
da far morir dal riso pure un
Dio irato
così tanto per sapere per
nient’altro
il mio cranio usato quale
candeliere
non ti pare un vezzo un poco
desueto
te lo dico io che ho
nell’albero
non il fico ma quello
genealogico
degli avi partiti per
l’Oriente cavalcando
fieri e corazzati attratti da
un sepolcro
da così tempo che pare ormai
un millennio
se ti va di prenderla con
verve
andiamo insieme per una
passeggiata
a conversar di datteri
d’aurore boreali
d’arabe felici di walchirie
di fenici di Perù e Katai
di kiwi di salumi di gusti
diversi dalla menta
di come spesso si possa
convivere gaudenti
pur rompendosi con infidi
rompicapi
quella diversa testa senza perderla.
Marco Sclarandis
Ecco perchè hanno già perso
Una
volta, parlando a “France Info” Charb aveva spiegato che la caricatura
permetteva di «sublimare la violenza: chissà cosa saremmo diventati
senza la matita».
E agli islamici che lo accusavano di essere blasfemo, aveva risposto, spiazzandoli: perché non fate una rivista satirica contro di noi, i laici?
Nel settembre del 2012 un uomo era stato arrestato a La Rochelle perché aveva esortato, da un sito jihadista, a decapitare Charb. Ma lui, se anche avesse potuto immaginare la sua fine, avrebbe probabilmente ripetuto ciò che aveva detto nel 2012 in un’intervista:
«Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’automobile, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo - aveva concluso -, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio».
Tratto da "Il Corriere" di oggi
Marco Sclarandis
E agli islamici che lo accusavano di essere blasfemo, aveva risposto, spiazzandoli: perché non fate una rivista satirica contro di noi, i laici?
Nel settembre del 2012 un uomo era stato arrestato a La Rochelle perché aveva esortato, da un sito jihadista, a decapitare Charb. Ma lui, se anche avesse potuto immaginare la sua fine, avrebbe probabilmente ripetuto ciò che aveva detto nel 2012 in un’intervista:
«Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’automobile, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo - aveva concluso -, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio».
Tratto da "Il Corriere" di oggi
Marco Sclarandis
Wednesday, January 7, 2015
Non lo sanno, ma hanno già perso.
La Storia,
che è gran Maestra, pur avendo pessimi allievi,
non sopporta chi non sa ridere di sè stesso.
Marco Sclarandis
Tuesday, January 6, 2015
BBona Befana!
Dai nostri vitrei monitor
Noi
vi vediamo vividi
Oltre
l’occorrente anche
Ad
intendere quanto attoniti
Sarete
nel rovistare i cumuli
Di
cui vi lascieremo eredi
Non
perché siamo maghi
Ma
ignavi simulatori
Chè
abbiamo tra le mani
Tale
chiaroveggenza
Voi
scaverete e i fluidi
Luridi
di varie specie
Saranno
quanti i lividi
Alle
ginocchia e ai gomiti
Ed
i bidoni di sorprese
Non
vi mancheranno indizi
Di
attraenti creazioni
Nate
da commistioni
D’utili diletti e libagioni
Rare
emergeranno le eccezioni
Di
bello puro e semplice
Talvolta
nascosto pure
In
ineffabili equazioni
Se
fossimo indovini autentici
Vi
avremmo già contati
Classificati
in ordine sebbene
Memori
d’amnesie impensabili
Prontamente
mummificati
Ma
siccome siamo solo
Supertiziosi
ragionieri
La
stima che di voi abbiamo
E’
articolo di moda
O
al massimo di fede tifoidea
Posteri
disilludetevi
Non
troverete le ragioni
Dei
nostri baccanali
Negli
avanzi di bagordi
Di
festival furenti
Nei
resti delle fiere
Conclusesi
in ossa ed assi
Tra
ciò che rinverrete
Eccessi
di frantumi e cocci
Barattoli
e flaconi
Confrontati
alle razioni
Di
vino e fritture miste
Digeribili
da stomaci d’antropodi
Ammassi
di suole e pagine
Esagerati
per dei viaggiatori
Troppo
distratti a cogliere
Reliquie
da collezionare
Mobilia
e suppellettili
Da
mandare in visibilio
Rettili
e scarafaggi
Giocanti
a guardie e ladri
Fra
calche di mosconi
Ma
poche balaustre degne
D’affacciarsi
ad edenici giardini
Reti
condotte e conduttori
Congiungenti
grotte e cripte
Dove
ne dedurrete
Si
azzardassero i destini
Dei
sovrastanti sottoposti
E
in ultimo proporzioni incongrue
Tra
salme sparpagliate
Ed
esequie svolte civilmente
Pensandovi
da queste sponde
Noi
vi concepiamo timidi
A
osare ardite ipotesi
Sul
vivere di antenati
Cosi’
sofisticati e illogici
Quali
che siamo noi
O
voi sarete scaltri
E
invece che sciupare invano
L’eccellenza
delle menti
Atte
a svelare arcani
E
misteri inesistenti
Banchetterete
euforici
Ad
ogni riesumazione
Di
spuntini liofilizzati
E
pane e salame fossili
Visto
che siamo in tempo
Vi
stiamo preparando capsule
Pregne
d’una supposizione
Unita
al desiderio ardente
Che
voi le ripeschiate
Prima
dell’ultima pietosa
Magnanima
estinzione
Ponente fine all’ansia
Insita
nella questione
Ebbene
sospettiamo
Da
reiterate indagini
Sui
cronici dispetti
Tipici
tra inquilini
Condomini
e portinai
Dunque
dicevamo tutti
I
collegati coattati o affini
Di
cui siamo parenti
Pare
non sia ad angeli
Eroi
chimere semidei
Animali
od extratrasmutanti
Cui dobbiamo l’ascendenza
Bensi’
si sia semplicemente
Astanti
transitori
Tali
intenzionalmente suscitati
Con
inevidente scopo
Se
non di determinare
Un
unità di conto
Utile
per insondabili scenari
Intanto
che procedeva il cosmo
Verso
confini strani
Colmi
di passanti endemici
Quindi
noi sopranominati
Da
un’idea alla fine
Traviati
e resi folli
Chè
per essere immortali
Cosi’
sui due piedi saldi
E
mani strette ai fianchi
Occorra
in tal modo vivere
Per
l’infinità dei giorni.
Marco Sclarandis
Sunday, January 4, 2015
Siccome non siam formiche
Ho appena finito di leggere quello che ritengo sia il testamento spirituale di Edward Osborne Wilson, forse il maggiore mirmecologo vivente e uno dei grandi biologi e biofili esistenti.
Il titolo di questo testamento è banalmente pomposo; "Il significato dell'esistenza umana", ma è di questo significato che si parla nelle centocinquanta pagine smilze del libretto.
Forse, "Siccome non siam formiche", avrebbe attirato di più l'acquirente che ormai si è un po'scaltrito a forza di marketing, sfintering, socc'el netvork e
"Venghino siori entrino chè piu gente c'è più bestie si vedono!!".
Lo suggerisco a chiunque, non perchè per ogni copia venduta ne ricavi qualche nichelino ramato, ma perchè un ultraottugenario che è capace di infondere biofilia in un mondo che sta vivendo un'epoca come l'attuale, è un dono divino da arraffare al volo.
Qualsiasi sia la divinità mossa a compassione e spinta ad un incomprensibile atto di generosità verso di noi.
Sicuramente, in un paese reso allergico alla lettura da decenni di sora imbambolatora, (la tv, ndr) a meno che non sia lettura futilitaria, svaghista e distrattista, un libretto del genere risulta illeggibile ai più quanto un'opera di James Joyce, ma chi ancora non reagisce con pustole ed eritemi appena un concetto sia inusuale o un'affermazione appaia scandalosa, veramente scandalosa, non come il didietro d'una Kim Kardashian che più che scandaloso è solo goffamente adiposo, ebbene chi ama ancora leggere cose interessanti, potenzialmente utili e intrinsecamente belle, ne trarrà giovamento.
Dulcis in fundo, e ripeto non ricevo alcuna royalty, benefit, retrofit o panettone a Natale, lo si può avere spendendo 12,40 euro insieme a "Le Scienze" di questo mese, Gennaio.
Certamente, è sempre carta e inchiostro che s'aggiunge a quella che si srotola per nettare il nostro sfintere ma, siccome da anni di questa ne ho ridotto l'uso del 95%, non riesco ancora a sentirmi in colpa per l'uso che di quell'altra ancora ne faccio.
"A salvarci sarà solo la saggezza basata sulla comprensione di noi stessi, non la devozione religiosa.
Abbiamo quest'unico pianeta in cui abitare, e quest'unico significato da svelare."
Edward O. Wilson
Marco Sclarandis
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