Thursday, July 16, 2015

Il vero costo della F.A.O.

Il vero costo della F.A.O.

Cioè della Fetida Ambrosia Oleosa.

Riporto più sotto il compendio dell'ottimo post di Dario Faccini.

Ma penso che sarebbe davvero l'ora, di considerare il costo del petrolio ed il suo prezzo in un modo diverso.
Ammettiamo che da qui a cinquant'anni riusciremo ad estrarne tuttto l'estraibile, la stima é di mille miliardi di barili,
centotrenta miliardi di tonnellate, quanto dovrebbe valere questo piccolo scuro lago oleoso?.
Ha senso valutarlo solo in denaro, qualunque sia la sua valuta?.
O non sarebbe meglio considerare il suo valore immaginando quali scenari può ancora aprirci quando la sua fine sarà definitiva?
Bruciare petrolio, ancora, è ormai come scaldarsi dagli ultimi rigori della primavera buttando nella stufa pani d'incenso.
Follia da sàtrapi invasati di potere.
Farne vagonate di mercanzia usa e getta, per continuare abitudini tanto insane quanto insulse, ignavia da figlioli prodighi, ma senza alcun desiderio di remissione di peccato.
Usarlo per i giorni che verranno affinchè non siano da maledire per quello in cui venimmo al mondo, azione degna per una futura beatificazione.

Marco sclarandis

L’accordo con l’Iran e il paradosso petrolifero

Pubblicato il luglio 16, 2015 di Dario Faccini

https://aspoitalia.wordpress.com/2015/07/16/laccordo-con-liran-e-il-paradosso-petrolifero/

I giacimenti petroliferi più grandi, facili e convenienti sono già coltivati e/o in declino;

I costi di estrazione sono in costante aumento e così sono gli investimenti, soprattutto per le compagnie non OPEC,
che hanno ormai riserve sottodimensionate rispetto i volumi di produzione estratti; questo è talmente vero che il mercato sta diventando cauto nell’investire nelle compagnie petrolifere quotate in borsa ;

Il tasso di declino globale dei giacimenti in coltivazione probabilmente supera il 5% all’anno, ed è in accelerazione;

Il fracking è una tecnica di estrazione che ha dato buoni risultati in America, ma fatica ad essere esportata fuori confine, non ultimo per i problemi ambientali connessi; dal fracking, quindi, non ci si può attendere un contributo tale da sostenere la produzione globale futura;

I paesi OPEC sunniti del golfo sono gli unici ad avere le “mani libere” e si stanno adoperando per risollevare i prezzi sul lungo periodo
ostacolando  gli investimenti petroliferi globali;

Il prezzo del petrolio nel breve periodo può pure scendere ancora, come pletore di analisti finanziari si affannano a prevedere da mesi,ma sarebbe un errore interpretarlo come un segnale di abbondanza petrolifera.

Sarebbe solo il successo completo della prima guerra commerciale lanciata dai pochi che ne possono ancora estrarre parecchio,
a prezzi bassi, fuori da logiche di mercato di breve periodo.

E’ finito il petrolio a buon mercato. Sono cambiati gli equilibri.
In futuro comanderà chi ha il petrolio sotto casa.

2 comments:

  1. E come faranno in futuro a comandare coloro i quali trovano il petrolio sotto casa
    se i loro giacimenti basteranno per qualche misero decennio?
    D' accordo che l' illogicità può sfociare sorprendentemente nella poeticità
    ma profetizzare soprattutto per esorcizzare le proprie paure
    vuol dire rinunciare all' esercizio faticoso della razionalità
    illudendosi al contempo di possederla per intero
    quando a nessun mortale è concesso questo potere abbagliante.

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    1. Veramente ci vorrebbe poco per concordare con questo articolo....basterebbe documentarsi un pochino di più....per esercitare al meglio la razionalità di cui parla l'anonimo. Giovanni

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