Meno male che le lucciole non
sanno
che racchiudere l’elio in un
tubetto
fra due specchi sigillarlo e
stimolarlo
con il fluido che saetta fra
le nubi
e a terra incenerisce i
scelti a caso
fabbrica lama di luce intensa
e collimata
forse sono tutte miti o non
così feroci
come noi riusciamo ad essere
con tutti
loro s’accontentano d’emettere
flavi ritmati fiochi lampi
estivi
per passione sfrenata certo
degna di cavalieri medievali
ma per i più incantevolmente
innocui
e se sapendo dell’arsenico e
del gallio
intessuto con fisica sapienza
non si sarebbero dotate d’arsenali
di radianti impalpabili affilate
spade
saremmo allora in terribile
pericolo
a casa ciechi rischieremmo di
tornare
ogni sera dal clima temperato
a volte dubito che sappiano
che quindi abbiano rinunciato
in cambio dello sguardo
estatico
di chi l’elio e l’idrogeno ha
imparato
a farne astro di vendetta incandescente.
Marco Sclarandis
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