Inizio questo post ricordando a me stesso in primis, che oggi è dedicato alla Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo.
E proseguo citando questo post, che preferisco venga letto sul sito d'origine:
http://ugobardi.blogspot.it/2015/12/ottimismo-e-sovrappopolazione-come-non.html
Mi piacerebbe che domani, anche a cominciare dalla sera, fosse dedicato ad una Dichiarazione universale dei doveri dell'Uomo.
E il primo di questi doveri, dovrebbe essere quello sacro agli antichi popoli mediterranei, quello dell'ospitalità.
La Terra ospita da tempi antichissimi pellegrini d'ogni genere, rispettando e facendo rispettare regole ferree,
ma a ragion veduta imparziali.
Siamo arrivati noi, e queste regole le abbiamo modificate, unilateralmente.
Noi umani ultimi, pretendiamo di decidere chi dev'essere ospitato scegliendo tra quelli arrivati per prima.
Sembra che lo possiamo fare, ma è una insidiosa apparenza.
Chi ci ospita, proprio per la sua natura tace, ma non è detto che acconsenta.
Infatti ora che abbiamo invaso stanze, corridoi, sottoscale, cantine, torrette, giardini, limonaie, stalle, orti grottini,
insomma ogni angolo della Gaia reggia, aleggia aria di cacciata.
E la preda farebbe bene a guardarsi alle spalle e allo specchio.
Invece di essere in preda all'euforia di ulteriore crassa baldoria.
Quanti ospiti come noi prevede la lista degli invitati su questo Pianeta?
Tanto facile a domandarsi tanto quanto difficile rispondere.
Come nella réclame di una banca italiana, ogni Homo più o meno sapiens, ha a disposizione un cerchio
di poco più di duecento passi di diametro.
Di superficie, non di Terra e terra, ferma, fertile, e come si dice, al sole.
Sorvolare su questo fatto, è da imbecilli.
Mi viene in mente un rovello ancora senza risposta
Quanti sono i numeri primi gemelli?
Un tot o infiniti?
Stessa incertezza per quanto riguarda le Terre gemelle.
E se anche fossero centinaia si sa che sono per ora e lo saranno per un bel pò di tempo, irrangiungibili.
A portata di immaginazione e di fantasticheria, ma si sa di soli sogni non ci si sfama.
Occorrono almeno delle umili ma molto concrete patate o tuberi consimili.
L'ultima immagine del post di cui sopra, contiene un fatto che a molti non appare evidente.
Già a molta gente non è abbastanza evidente che una crescita esponenziale non è sincrona con il tempo,
nel senso a parità di periodo di crescita, la quantità di ciò che cresce aumenta più che in diretta proporzione.
Un concetto appena più sottilmente complesso è quello che esistono infinite crescite esponenziali.
Una cosa che cresca al cubo è più invadente di una cosa che cresca al quadrato, per esempio,
e alla decima potenza è più che esplosiva.
Figuriamoci qualcosa che cresca in modo esponenzialmente esponenziale.
Cioè che man mano che cresce cresce anche l'esponente.
Per intenderci, non un numero "x"= 1,2,3 che che cresce con il suo quadrato 2,4,8 e così via,
e nemmeno con il suo cubo 1,2,3 quindi 3,9,27 o 1,2,3 che alla decima potenza diventa 10,100.1000.
Ma qualcosa simile a x = 1,2,3,4,5,6 che diventa 1, ,4, 27, 256, 3125, 46656,....
e, raggiunto il 10 diventa 10.000.000.000, dieci miliardi. (da notare che la quantità di cifre del risultato è almeno uguale a x, perciò quando x diventa cento il risultato è x alla centesima, ovvero un numero di cento cifre, centouno per l'esattezza)
Invece che un tranquillo x che si accontenta di raddoppiare a scadenza fissa 1,2,3,4,5.......2,4,8,16,32.
E che dopo dieci raddoppi diventa solo, si fa per dire 1.048.576 (un milionequarantottomilacinquecentosettantasei).
Ecco qui una altro fatto poco evidente alle folle, cioè che senza le notazioni esponenziali
sarebbe quasi impossibile parlare di certi numeri.
Una cosa simile a quella che avvenne quando si comprese che adoperare i numeri romani per fare i conti dei commerci medievali stava diventando un ginepraio impercorribile.
E qui siamo solo nell'ambito dell'aritmetica, in fondo.
Figuriamoci passare in quello della matematica.
Ma qualcuno si chiederà che cosa centra, e lo dico senza l'apostrofo.
Centra centra, anche c'entra, eccome.
Procreare senza tenere tenere conto di quanto esteso sia un campo di patate
e quante patate possano crescere se piove troppo o troppo poco,
puo essere un atto di fede, ma se questa viene mal riposta diventa un gesto di disprezzo della umana ragione e ragionevolezza.
E siccome di patate si campa, e non solo di racconti sui raccolti delle patate, con le suddete bisogna fare sempre i conti
e anche piuttosto esatti, per così dire.
Dimenticavo, ci sono ovviamente le crescite e le decrescite esponenziali con esponente frazionario e complesso, dove l'esponente non è un semplice numero, per quanto grande o piccolo che sia, ma è una operazione essa stessa.
La più famosa di tutte è quella che implica il numero "e" quello che è insito in ogni funzione esponenziale, pi greco che è insito dovunque vi sia un cerchio o un moto armonico, anche in una canzonetta per capirci, "i" che sta dovunque scorra una corrente elettrica appena appena sfasata rispetto alla tensione che la spinge, oltre che in tanti altri luoghi, lo "0" e l' "1", e per fortuna questi due numeri non hanno bisogno di particolari definizioni.
Riassunta in una sola locuzione. La formula di Eulero: e elevato ad i per pigreco, più uno, è uguale a zero.
E'giusto chiedersi a che cosa serva questa formula, e non è obbligatorio capire che cosa significhi.
Ma mangiando patate e poco altro di più sostanzioso, l'abbiamo scoperta e cosa sublime,
si sa che è una regola del funzionamento dell'universo intero.
Per chi ha la pancia piena , ma la testa vuota, dovrebbe già bastare.
Chi vuol esser bruto sia, nel doman abbia orrendezza.
(anonimo XXI secolo)
Marco Sclarandis
Questo è probabilmente il post più bello che abbia letto (ma anche il chilo) negli ultimi 13 miliardi di anni. Anche se nei primissimi eoni, devo ammettere, avevo i protoni ancora un po' sprimacciati e non ricordo le cose con assoluta chiarezza.
ReplyDeleteL'idea di una Dichiarazione Universale dei Doveri dell'Uomo mi commuove e mi ispira (ed espira, ed inspira, ed espira, eccetera), anche se - detto tra noi (esattamente sulla bisettrice) credo che la sua realizzazione giaccia su uno dei due assi che delimitano il piano di Gauss. E non parlo certo dell'asse reale.
Ti ringrazio per questo spunto, come anche per il concetto di tensore del campo di patate e l'immagine vodafoniana (vodafonica?) che l'umanità è semplicemente quello che esiste "tutto intorno a te". Anche se ti sta pestando i piedi.
Voglio davvero esser bruto e del doman aver orrendezza, ma per motivi di coerenza è meglio se prima vado a tirare qualche pugnalata al vecchio Cesare. Quoque o non quoque, la Storia si fa così.
Congratulazioni.