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sabato 9 marzo 2019
Un Romanzo di Climate fiction: I Gemelli del Cosmo
Posted by Stefano Ceccarelli
Ferruccio12 marzo 2019 15:59
Forse qualcosa si muove a livello di consapevolezza, visto da dove inaspettamente, almeno per me, arriva il richiamo.
L'impressione, però, è che siamo in colpevole ritardo e che i margini di manovra per salvare la civiltà umana su questo pianeta siano molto ristretti, ammesso che sia tecnicamente fattibile. Purtoppo la maggior parte della gente non ha la più pallida idea del proprio impatto ambientale e di quanto la civiltà dei consumi porti alla distruzione degli ecosistemi da cui dipende la sua stessa capacità di sopravvivenza, ma vuole prosperitá e crescita. Se appena appena si contrae l'economia, che intacca i presunti livelli di benessere raggiunti a scapito delle altre forme di vita, scattano rivolte (vedi i gilet gialli, che non vogliono certo tornare a un maggior equilibrio con le risorse disponibili, ma il BAU) o soluzioni come la Brexit o Trump o più temperate (per il momento), come in Italia col governo gialloverde col quale si è in qualche modo arginato il malessere (che promette comunque crescita essendo perfettamente incardinato nel Sistema economico imperante, senza esserne veramente alternativo pena il linciaggio e pur essendo apprezzabile quantomeno il tentativo di superare le ideologie). Tali pseudo soluzioni segnalano una volta per tutte l'incapacità delle classi dirigenti, ancora ferocemente legate alle logiche del progresso del Novecento basate sui fossili (progressisti o conservatori poco cambia), di comprendere la radice vera dei problemi, un totale rifiuto delle conoscenze scientifiche e una visione antropocentrica assolutista.
Forse solo le piaghe bibbliche di avvertimento potrebbero scuotere le coscienze o forse più probabile innescare guerre alla ricerca del capro espiatorio o di Serre più illusoriamente vivibili.
http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/istituzioni/2019/03/12/mattarella-siamo-sullorlo-della-crisi-climatica-globale_f5f8cace-9065-4a3b-bc54-7b1d09b0d59b.html
Rispondi.
"Ferruccio, per accettare i limiti impostici dalla Natura, noi Homo Sapiens sapiens dobbiamo comportarci contrariamente alla nostra stessa natura, che ci porta con ogni mezzo ad oltrepassare ogni limite, sempre, comunque e dovumque.Costi quello che costi.
Naturalmente, e non c'è avverbio più appropriato, in Natura, ovvero nel Cosmo, esistono limiti invalicabili proprio per consentire l'esistenza delle cose, dalle microscopiche fino a quelle immense.
Forse, più che figli delle stelle lo siamo dei buchi neri.
Ma anch'essi pare che sottostiano a limitazioni insuperabili.Incomprensibili, assurde.
Ora, che cosa vogliamo fare?
Può essere che siamo condannati comunque dal Cosmo stesso, che procede il suo corso incurante dei nostri calcoli ed intenzioni.
O che stia attendendo il nostro piccolo ma determinante operato qui su questa Terra.
Abbiamo delle prove irrefutabili che l'aritmetica stessa non può essere completa e coerente allo stesso tempo.
Figuriamoci che cosa è la natura del Cosmo, allora.
Potremmo anche provare ad annientarci con i mezzi di cui disponiamo ormai da parecchi decenni.
E in questo modo sfidare il Cosmo e vedere se è in grado fermarci.
O sfidarlo cercando d'impedirci l'annientamento mettendo in atto tutte le azioni adatte, che conosciamo per il momento.
O rinunciare al minimo di conoscenza di cui possiamo disporre e goderci, si fa per dire gli esiti dell'esperimento.
Io stesso il mattino propendo per una di queste scelte, la sera per l'altra e nel pomeriggio quasi mi decidevo per l'altra ancora".
Marco Sclarandis
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