Quante specie viventi ha creato finora la Vita sul pianeta Terra?
Miliardi e miliardi, senza considerare quelle più semplici e minuscole, incalcolabili.
Ma di tutte queste, quelle che si sono poste questa domanda,
potremmo esserne l’unica o accompagnata da pochissime altre, ormai estinte o al massimo presenti in noi come vestigia.
Credo che la nostra curiosità e potenza distruttrice siano legate indissolubilmente.
Proprio come lo sono fra loro le facce, gli spigoli e i lati dei cinque
solidi platonici.Un tetraedro non può avere diagonali come un cubo non
può non averne, per intenderci.
Ma sappiamo anche costruire, sarebbe stupido ignorarlo.
E rimediare a distruzioni ed errori, volendo, anche se non sempre.
Se fossimo tutti dei cloni non si spiegherebbe l’enorme varietà di
comportamenti e interessi umani ma se lo stessimo diventando, fatto che
per molti aspetti sembrerebbe possibile e irreversibile, allora
bisognerebbe considerare la sesta estinzione di massa un evento
naturale.
Proprio nel senso di comportamento della Natura, Madre o Matrigna che la vogliamo considerare.
Quanto è grande l’Universo, quello osservabile, per lo meno?.
Senza considerare complessità di fisica astronomica ma anche solo
immaginandolo come una sfera di quasi quattordici miliardi di anni luce
di raggio, quattro terzi pigreco erre tre applicata a questa sfera porta
ad un risultato di un milione miliardi di miliardi di miliardi di
miliardi di chilometri cubi,(più brevemente 10^ 42 km3).
Davvero in tutto questo ciclopico volume, sebbene pieno quasi tutto di
vuoto elettromagnetico e quantistico, che è diverso dal nulla, esiste
solo la Terra con tutti i sui abitanti umani e non, a testimoniare
l’imperscrutabile e onnipotente capacità della Vita?.
Ci piacerebbe saperlo con certezza, ma se causeremo noi la sesta grande
estinzione, qui e a breve, “scenderemo nel gorgo muti” e ignoranti
pure.
Ma se smettiamo di fantasticare siamo sicuramente condannati.
Noi Homo così siamo fatti, a somiglianza di un’immagine sempre sfuggente.
Dobbiamo domare la nostra natura, affinche la Natura ci ospiti ulteriormente.
Ma dobbiamo smettere di gingillarci trecentosessantasei giorni all’anno,
oltre a quelli ordinari non bisestili, con tutte le creazioni della
nostra mente esuberante.
Smartphone con cinque telecamere, cosicchè chiunque possa eventualmente
immortalare il collasso planetario della biosfera con il massimo
dettaglio, e quantità immani di chincaglieria usa e getta, quantunque di
lusso.
O la borsa o la Vita. (nel senso di Borsa Valori ma anche come sineddoche).
Avere tutte e due come stiamo cercando di fare da troppo tempo ormai,
darà un risultato corretto e desiderabile, ma solo come nell’algebra di
George Boole: 1+1=0.
Così scrivevo, abbastanza inutilmente decenni fa:
Beato sii
Muschio delle infradicite gronde
Perché di squame di tegole obsolete
Liquame d’alati ed intemperie
Ne fai velluto invitante le carezze
Beati siate voi tutti
Camole moscerini e ragni
Pulci vespe e scarafaggi
Perché sgusciando imperterriti da crepe ed orifizi
Ci ricordate l’ineluttabile impotenza dei tiranni
Beati siete
Pipistrelli gatti passeri e randagi
E pure voi gabbiani piccioni e ratti
Perché siete vivi e sinceri testimoni
Che la nostra sapienza
Sovente abortisce spazzatura
La vostra astuzia invece si rigenera perenne
Beata sarai
Emarginata pietra d’ogni razza
Perché la brezza che un tempo t’imperlava di rugiada
Ed ora di croste e bulloni ti ricopre
Ti permette d’espiare la condanna
Per quando ti rendesti
Complice di delitti millenari
Beati saremmo
Anche noi umani
Se nei conflitti creduti inevitabili
Cercassimo l’ago smarrito del consenso
Raccogliessimo l’opinione perspicace
E tra le follie della ragione
Sfilassimo fibre e trame
Dall’ evidente orrore universale
Per ordire più vaste estasi
Diventeremmo come demiurghi
Perché nomi e sembianze sassi piante bestie
E noi compresi tutti
Originammo insieme esclusivamente
Da una quiete irremovibile e una sfrenata fantasia
Che infine si misero d’accordo.
Un saluto , Marco.
Miliardi e miliardi, senza considerare quelle più semplici e minuscole, incalcolabili.
Ma di tutte queste, quelle che si sono poste questa domanda,
potremmo esserne l’unica o accompagnata da pochissime altre, ormai estinte o al massimo presenti in noi come vestigia.
Credo che la nostra curiosità e potenza distruttrice siano legate indissolubilmente.
Proprio come lo sono fra loro le facce, gli spigoli e i lati dei cinque solidi platonici.Un tetraedro non può avere diagonali come un cubo non può non averne, per intenderci.
Ma sappiamo anche costruire, sarebbe stupido ignorarlo.
E rimediare a distruzioni ed errori, volendo, anche se non sempre.
Se fossimo tutti dei cloni non si spiegherebbe l’enorme varietà di comportamenti e interessi umani ma se lo stessimo diventando, fatto che per molti aspetti sembrerebbe possibile e irreversibile, allora bisognerebbe considerare la sesta estinzione di massa un evento naturale.
Proprio nel senso di comportamento della Natura, Madre o Matrigna che la vogliamo considerare.
Quanto è grande l’Universo, quello osservabile, per lo meno?.
Senza considerare complessità di fisica astronomica ma anche solo immaginandolo come una sfera di quasi quattordici miliardi di anni luce di raggio, quattro terzi pigreco erre tre applicata a questa sfera porta ad un risultato di un milione miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di chilometri cubi,(più brevemente 10^ 42 km3).
Davvero in tutto questo ciclopico volume, sebbene pieno quasi tutto di vuoto elettromagnetico e quantistico, che è diverso dal nulla, esiste solo la Terra con tutti i sui abitanti umani e non, a testimoniare l’imperscrutabile e onnipotente capacità della Vita?.
Ci piacerebbe saperlo con certezza, ma se causeremo noi la sesta grande estinzione, qui e a breve, “scenderemo nel gorgo muti” e ignoranti pure.
Ma se smettiamo di fantasticare siamo sicuramente condannati.
Noi Homo così siamo fatti, a somiglianza di un’immagine sempre sfuggente.
Dobbiamo domare la nostra natura, affinche la Natura ci ospiti ulteriormente.
Ma dobbiamo smettere di gingillarci trecentosessantasei giorni all’anno, oltre a quelli ordinari non bisestili, con tutte le creazioni della nostra mente esuberante.
Smartphone con cinque telecamere, cosicchè chiunque possa eventualmente immortalare il collasso planetario della biosfera con il massimo dettaglio, e quantità immani di chincaglieria usa e getta, quantunque di lusso.
O la borsa o la Vita. (nel senso di Borsa Valori ma anche come sineddoche).
Avere tutte e due come stiamo cercando di fare da troppo tempo ormai, darà un risultato corretto e desiderabile, ma solo come nell’algebra di George Boole: 1+1=0.
Così scrivevo, abbastanza inutilmente decenni fa:
Beato sii
Muschio delle infradicite gronde
Perché di squame di tegole obsolete
Liquame d’alati ed intemperie
Ne fai velluto invitante le carezze
Beati siate voi tutti
Camole moscerini e ragni
Pulci vespe e scarafaggi
Perché sgusciando imperterriti da crepe ed orifizi
Ci ricordate l’ineluttabile impotenza dei tiranni
Beati siete
Pipistrelli gatti passeri e randagi
E pure voi gabbiani piccioni e ratti
Perché siete vivi e sinceri testimoni
Che la nostra sapienza
Sovente abortisce spazzatura
La vostra astuzia invece si rigenera perenne
Beata sarai
Emarginata pietra d’ogni razza
Perché la brezza che un tempo t’imperlava di rugiada
Ed ora di croste e bulloni ti ricopre
Ti permette d’espiare la condanna
Per quando ti rendesti
Complice di delitti millenari
Beati saremmo
Anche noi umani
Se nei conflitti creduti inevitabili
Cercassimo l’ago smarrito del consenso
Raccogliessimo l’opinione perspicace
E tra le follie della ragione
Sfilassimo fibre e trame
Dall’ evidente orrore universale
Per ordire più vaste estasi
Diventeremmo come demiurghi
Perché nomi e sembianze sassi piante bestie
E noi compresi tutti
Originammo insieme esclusivamente
Da una quiete irremovibile e una sfrenata fantasia
Che infine si misero d’accordo.
Un saluto , Marco.