Già, com'è possibile che in sessant'anni abbiamo riempito di rottami anche le orbite intorno allaTerra?
e nello stesso tempo di altri rottami, plastici, anche i due terzi del pianeta, quello per noi solo navigabile?
Taccio per brevità su innumerevoli altri esempi.
Credo che non ci sia risposta migliore:
Noi non riusciamo ad accettare limiti alla crescita.
Li
subiamo perchè non possiamo fare altrimenti, ma l'ossessione che
abbiamo per la crescita ci porta a ignorare volutamente ogni pratica che
la ostacola, compreso il doveroso riciclo della materia impiegata nel
crescere.
Ci fermiamo solo quando la crescita comincia ad interagire fortemente con se stessa,auto-limitandola.
Ma pure in questo caso cerchiamo con ogni mezzo un modo per continuare l'espansione.
Siamo i buchi neri della biosfera terrestre.
Siamo i soli che sappiamo della velocità della luce, e che vorremmo sapere come mai non c'è modo di superarla.
Quindi, non si tratta d'ignoranza, neanche solo di crimine, nemmeno di banale sciatteria , ma proprio di natura homosapienziale.
Se è così, e credo che lo sia, l'apocalisse, in minuscolo perchè nel senso etimologico di "rivelazione", è ormai conclamata.
Noi siamo fatti in questo particolare modo, rispetto a tutti gli altri esseri viventi, terrestri, per lo meno.
Accettare definitivamente questa verità potrebbe davvero renderci liberi dalle sue intrinseche conseguenze ed implicazioni.
Ma indugiare nel prendere una decisione potrebbe esserci fatale.
Molteplici indizi ci dicono che superata una certa crescita critica, si decresce catastroficamente.
Da mille a uno nello spazio d'un mattino.
Marco Sclarandis.
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