Tuesday, October 15, 2013

Savio Fazio


EUREKA!
Ho capito, finalmente!.

Ecco perchè noi Italiani stiamo scendendo nel baratro della povertà e da questa nell'abisso della miseria.

Non abbiamo seguito e messo in pratica abbastanza corsi di perfazionamento! 
(PERFAZIONAMENTO)

Se l'avessimo fatto ora saremmo ingaggiati con contratti da centinaia di migliaia, almeno, d'euro l'anno.
E saremmo pure lietissimi di pagare la metà, ma che dico tre quarti e fors'anche nove decimi di tali somme in tasse.

E pure indifferenti a che la metà di queste tasse fossero spese in frivolezze da fazioni sempre in lotta e combutta fra loro.. 

Ci sono voluti decine di migliaia di spot pubblicitari e centinaia d'ore di talk show.
E le rivelatorie dichiarazioni d'una sagoma brunetta.

Ma finalmente.Ho capito. 

Post EUREKAM!

Ancora non riesco a capire se tra i due uomini di spettacolo liguri, Fabio Fazio e Beppe Grillo esista una sana invidia, un sordo livore, o si tengano bordone a vicenda.

Marco Sclarandis



Sunday, October 13, 2013

Colombieide acquatica

Non credo che abbia bisogno di traduzione. Per inciso, oltre ad aver risolto il problema mondiale dell'energia, la tipa è pure belloccia. Che volete di più?





http://www.ecoosfera.com/2013/10/joven-colombiana-logra-reemplazar-combustible-por-agua-para-operar-un-vehiculo/

Arriva la macchina volante!


Oltre a volare, è anche azionata da un E-Cat ad alta temperatura (anche quello sarà sicuramente in commercio per il 2015) e la si può utilizzare per spargere scie chimiche. Non viene voglia anche a voi di investirci i vostri risparmi?


http://www.shockmansion.com/2013/05/25/video-the-first-flying-car-is-finally-here-goes-on-sale-2015-can-take-off-vertically-in-traffic-jam/



Friday, October 11, 2013

Matematica a 5 s (a scelta: La pirite dei furbi)

Ripreso da Politica Pop, blog di Marco Bracconi.
 

Titolo: 

Matematica a 5S

Ma in un movimento in cui uno vale uno, perché uno fa un post per sconfessare qualcuno  ma quel post se lo fa co-firmare da un altro?

Se uno vale uno, perché in certi casi – e non in altri – quell‘uno si premura  di presentarsi accompagnato da un altro uno, che anche lui dovrebbe valere uno?


La verità sul  Movimento Cinque Stelle è tutta in quella doppia firma.  A buon intenditor, poche parole.

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Mio commento delle (8:30 dell'11 Ottobre.):

Ma come! nessuno s' è accorto che nel Movimento 5 Stelle vale l'algebra di Boole?.
(esiste, non me la sono inventata io)

Che è l'algebra adoperata nei circuiti logici dei computer.

ed è quella dove 1+1 può fare addirittura zero. Uno più uno, sia chiaro.Non uno meno uno.

Dev'essere quell'astuto del Casaleggio ad aver dato l'imbeccata al furbastro del Grillo, e dirgli dell'esistenza di quella branca della logica che funziona benissimo, tant'è che se mi leggete, è in virtù delle applicazioni pratiche di quella scienza teorica.

E' un peccato che nel Movimento 5 Stelle i migliori siano stati mandati a Farad in Coulomb (calembour ad uso e divertimento per chi conosce l'elettrotecnica).

E i peggiori in parlamento (non tutti, ma stabilirne la percentuale è un calcolo difficilissimo da compiere.)
Il programma del Movimento 5 Stelle esiste e in teoria non sarebbe neanche male.

Ma ha un difetto.
Vorrebbe essere un programma che stabilisce a priori quali  siano i programmi che sono in grado di funzionare e quali no.
Questo "Vorrebbe etc. etc." non è scritto esplicitamente nel programma stesso,
ma si evince dal comportamento di molti di quelli che lo vorrebbero attuare.
Duo in primis, o almeno dal comportamento di uno dei due numeri primi. Dove uno è diverso ma complementare all'altro.
Programma che menti ben più geniali del duo vaffanculesco hanno dimostrato e da decenni ormai,  che non può esistere, nè in pratica, nè in teoria.
(per chi fosse incuriosito si vada a cercare "il problema della fermata" collegato ad Alan Turing.)

Il Movimento 5 Stelle ha un futuro?
Certo. Come tutte le idee di cui è giunto il momento e quindi diventano irresistibili.(come diceva Victor Hugo)
Solo che sta diventando un futuro anteriore.
Solo allora quando "sarà stato", molti, troppi, s'accorgeranno che sono andati nel Klondike per cercare la pirite.
E per farlo si sono venduti l'oro di famiglia.

Marco Sclarandis

Thursday, October 10, 2013

La dittatura dei fatti




Perché uno più uno fa due ?



Sembra facile rispondere a questa domanda, ma bisogna provarci per rendersi conto che facile non lo è per niente.



E’ più facile rispondere a questa domanda con un’altra, che è questa:



Se non facesse due quanto farebbe ?



Da qui, dal “quanto farebbe ? ” s’intuisce immediatamente che tutti, o quasi e, se non da sempre, da tempo immemorabile sono d’accordo che uno più uno, sia equivalente a 1+1 e che faccia due, ovvero 2.



E sono d’accordo per il semplice e autoevidente fatto che se uno più uno fa due (1+1= 2), allora funzionano a meraviglia 
un’infinità di cose che altrimenti funzionerebbero solo nella testa di tutti quanti, ma ognuno a modo suo.

In un mondo dove 1+1 non facesse due, solo la magia potrebbe funzionare.



E forse non sarebbe nemmeno uno dei peggiori mondi possibili.



Nella realtà, in un certo senso, anzi in molti sensi, 1+1 fa non solo 3 o quattro, o metà o addirittura niente, tant’è che nei circuiti elettronici dei computer, succedono proprio fatti del genere. Lì 1+1 può proprio fare ancora 1 oppure 0 (zero).



Eppure, un fatto, più un fatto, più ancora un fatto, che insieme assommano a tre fatti possono fare una cosa che corrisponde a decine di cambiamenti nella vita di miliardi di persone, e per decenni interi.



Uno dei fatti è l’esaurirsi delle fonti d’energia altamente concentrate e a basso costo economico ma alto costo ambientale.

Altrimenti dette fonti d’energia fossile e anche fissile, come l’uranio 235.



L’altro fatto è l’impoverirsi di ogni genere di risorsa mineraria concentrata a basso costo economico, e sempre ad alto costo ambientale, e ciò riguarda praticamente tutti, ma proprio tutti gli elementi chimici esistenti in natura, dall’idrogeno fino all’uranio, sebbene in entità differenti.


L’acqua, per esempio, quella dolce, non è forse da considerare una risorsa mineraria sebbene liquida?

 
E quella pura, fresca, chiara e dolce che Francesco Petrarca canta in uno dei suoi
celebri versi non sta forse diventando una merce contesa con clangore d’armi?.
 
Ecco allora che uno più uno, più uno, più uno, fa sì un trio, ma che che contiene
 una tale pluralità di fatti che bisogna adoperare l’aritmetica in un altro modo 
per capire che cosa sta accadendo al mondo.
 
Un terzo fatto è la pura e semplice impossibilità di far corrispondere tutto
il denaro che possiamo stampare a ciò che esiste realmente.
Sulla terra non esistono cento miliardi di uova di struzzo o di Fabergè.
Indipendentemente dai soldi che ci si può inventare per comprarle. 
  
E basta aggiungere un altro fatto, la crescita, ancora di tipo esponenziale, della 
popolazione umana per capire che il quartetto di fatti è un’orchestra 
che sta cominciando a suonare una marcia macabra.
 
Per ora preferisco alleggerire i cupi pensieri con le antiche parole petrarchesche: 
 
“Chiare, fresche et dolci acque, 
ove le belle membra 
pose colei che sola a me par donna; 
gentil ramo ove piacque 
(con sospir mi rimembra) 
a lei di fare al bel fianco colonna; 
erba e fior che la gonna 
leggiadra ricoverse 
co l'angelico seno; 
aere sacro, sereno, 
ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: 
date udienza insieme 
a le dolenti mie parole estreme.
S'egli è pur mio destino, 
e 'l cielo in ciò s'adopra, 
ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda, 
qualche grazia il meschino 
corpo fra voi ricopra, 
e torni l'alma al proprio albergo ignuda. 
La morte fia men cruda 
se questa spene porto 
a quel dubbioso passo; 
ché lo spirito lasso 
non poria mai in più riposato porto 
né in più tranquilla fossa 
fuggir la carne travagliata e l'ossa.
Tempo verrà ancor forse 
ch'a l'usato soggiorno 
torni la fera bella e mansueta, 
et là ' ov' ella mi scorse 
nel benedetto giorno 
volga la vista disiosa et lieta, 
cercandomi: et, o pieta!, 
già terra infra le pietre 
vedendo, Amor l'inspiri 
in guisa che sospiri 
sì dolcemente che mercé m'impetre, 
et faccia forza al cielo, 
asciugandosi gli occhi col bel velo.
Da' be' rami scendea 
(dolce ne la memoria) 
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo; 
et ella si sedea 
umile in tanta gloria, 
coverta già de l'amoroso nembo. 
Qual fior cadea sul lembo, 
qual su le trecce bionde, 
ch'oro forbito et perle 
eran quel dì, a vederle; 
qual si posava in terra, e qual su l'onde; 
qual, con un vago errore 
girando, parea dir: Qui regna Amore
Quante volte diss'io 
allor pien di spavento: 
Costei per fermo nacque in paradiso. 
Così carco d'oblio
il divin portamento 
e 'l volto e le parole e 'l dolce riso 
m'aveano, et sì diviso 
da l'imagine vera, 
ch'i' dicea sospirando: 
Qui come venn'io, o quando?; 
credendo esser in ciel, non là dov'era. 
Da indi in qua mi piace 
questa erba sì, ch'altrove non ho pace.
Se tu avessi ornamenti quant' hai voglia, 
poresti arditamente 
uscir del bosco e gir in fra la gente.”
 
 
Uno più uno, quando non fa due, può fare tutto ciò che è possibile.
Questa è la dittatura dei fatti, e anche dei misfatti.
 
Marco sclarandis






Wednesday, October 9, 2013

E' quando arriva il peggio che i miglioro emergono.

http://blogeko.iljournal.it/previsioni-del-tempo-piu-difficili-in-tutto-il-mondo-a-causa-dello-shutdown-negli-usa/77291
 
Leggetevi questo articolo e vedrete.

Per ricorrere ad un messaggio criptato dentro un acrostico,

P.................................
L..............................
E..............................
A......................................
S....................................
E................................
P....................................
A......................................
Y.....................................
U...................................
S.......................................

vuol dire che davvero  non c'è più tempo da scialare.

Un grazie a Maria Ferdinanda  Piva per il suo blog, dal quale ho tratto l'articolo.

Marco Sclarandis

Monday, October 7, 2013

Così del mondo la gloria transita



Non le ho contate
ma erano più di cento
quelle formiche alate
abbattute da pioggia e vento
morenti sulle piastrelle bianche
annegate in un velo d’umido
non salvate ma solo dal sole
estremamente unte
verso definitivo oblio
e già nel rosmarino stava
famelica e acquattata una lucertola
spaventata ma non a morte
dalla mia gigante ombra
così la gloria del mondo transita
che tu non sia da vertebre sorretto
o che queste ti sorreggano
su spalle ampie una mente sveglia
quelle spasimanti alette e zampe
quello sguardo di rettile spavaldo
mi hanno fatto ritrovare il posto
che non sapevo fosse lì
perfetto in quel minuscolo terrazzo.

Marco Sclarandis