Non le ho contate
ma erano più di cento
quelle formiche alate
abbattute da pioggia e vento
morenti sulle piastrelle
bianche
annegate in un velo d’umido
non salvate ma solo dal sole
estremamente unte
verso definitivo oblio
e già nel rosmarino stava
famelica e acquattata una
lucertola
spaventata ma non a morte
dalla mia gigante ombra
così la gloria del mondo
transita
che tu non sia da vertebre
sorretto
o che queste ti sorreggano
su spalle ampie una mente
sveglia
quelle spasimanti alette e
zampe
quello sguardo di rettile
spavaldo
mi hanno fatto ritrovare il
posto
che non sapevo fosse lì
perfetto in quel minuscolo
terrazzo.
Marco Sclarandis
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