Thursday, October 31, 2013
Come rendersi ridicoli con un singolo, semplice paragrafo
Da "La Stampa" del 29 Ottobre 2013
"Varvelli che insegna sistemi produttivi e fabbisogno energetico nel dottorato del Politecnico, però, se la prende con quelli che definisce i «professionisti del catastrofismo» perché non c’è niente di più falso che affermare «che la terra non ha più risorse e che presto andremo al collasso». Varvelli vuole offrire un punto di vista più «rassicurante» di un futuro. Ad esempio ci sono le fonti energetiche rinnovabili che, appunto non hanno fine» ma anche quelle non rinnovabili avranno tempi «di vita molto lunghi (oso dire anche per essi infiniti)». "
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Sono gli effetti della lavatura del "varvello".
ReplyDeleteUna volta che il varvello è lavato, non c'è più modo di rendersi conto del senso del ridicolo, delle proporzioni e di quello buono.
State attenti a lasciarlo incustodito.
Il varvello è più prezioso del vello di cachemire.
Non lavatelo, non levatelo, ma coltivatelo!
Marco Sclarandis
Il Signore (od il Dottore) Varvelli si e' senz'altro reso piuttosto ridicolo negli occhi di molti di "noi". Ma si e' reso altrettanto ridicolo negli occhi del "grande pubblico" italiano che avra' letto quell'articolo su La Stampa spiegando che il "politecnico" era "diviso" ? (perche' Varvelli ha detto quel che ha detto sopra e quasi tutti gli altri hanno senz'altro detto tutt'altra cosa)
ReplyDeleteOd e' il suo un "punto di vista" altrettanto attendibile come molti altri? Cioe' "un punto di vista" e' che due piu due fa' quattro ed un'altro e che fa' cinque o magari sette o tre? Una parte del "problema" credo stia in questo. Negli occhi, le orecchie ed il cervello del grande pubblico chi stabilisce o dovrebbe stabilire queste cose? (cioe' la realta logica ed empirica delle cose)
Un'altra parte di questo problema od avvenimento la quale e' anche quella diciamo "scientificamente" interessante ......e' come il Signor Varvelli (o chiunque altro abbia magari detto le stesse cose) possa avere tali "opinioni"? Non ha /hanno capito? Nessuno glielo ha /hanno mai spiegato? Non riesce/ riescono a leggere od a capire i vari giornali scientifici? E cosa esattamente insegna "nel dottorato del Politecnico"?. E quindi come e' possibile che abbia tali opinioni e che ne sia abbastanza convinto per affermarle pubblicamente in un convegno scientifico di alto livello? Guardando il Signor Varvelli come un "caso psicologico" (potrebbe avere qualsiasi altro nome e cognome) queste domande sono senz'altro interessanti. Come "emerge" e come si mantengono la psicologia e le credenze di un tale personaggio?
Lasciamo stare quindi per un momento questo particolare Signor Varvelli e guardiamo il fenomeno in modo piu generale o generico.
1) Cosa bisogna fare per far prevalere la verita' e la scienza invece che le fesserie?
2) Come viene fuori un tale personaggio e come fa' a mantenere almeno quel minimo di credibilita' professionale che gli permette di insegnare in un programma di dottorato in un istituzione come il politecnico di Torino?
3) E cosa fare? Qualcosa si dovrebbe pure fare o basta solo dargli del ridicolo? O magari bisognerebbe invitarlo ad una piccola riunione con durata di 500 ore minimo per spiegargli con calma e santissima pazienza esattamente perche' ha sbagliato? E quando alla fine magari esce convinto (o di quel che pensava gia' da prima o magari di qualche cosetta un po piu scientifica)...bisogna forse poi passare a tutti gli altri come lui uno per uno?
I media mainstream sono l'espressione di un sistema economico (ma anche sociale e politico) che può reggersi solo finchè crede - e fa credere - che la crescita economica possa continuare all'infinito, e che i limiti delle risorse naturali non esistono.
ReplyDeleteDi conseguenza i media mainstream non possono "strutturalmente" recepire i dati scientifici ed oggettivi sui limiti delle risorse naturali, e quando ne parlano li trattano come se fosse un'opinione in un talk show cui contrapporre per par condicio un'opinione opposta.
Del resto, quando i magiori media pubblicano un pezzo sul global warming si sentono in dovere di estrarre da chissà dove un esemplare di più o meno sedicente studioso secondo il quale le attività umane hanno un minimo impatto sulle temperature e c'entrano invece i raggi cosmici, i cicli solari, le congiunzioni astrali o qualcosa di altrettanto improbabile. E' un'amara realtà certa quanto i limiti fisici del pianeta
Ma che bisogno c'e' di cercare idrocarburi? facciamo sacrifici umani al grande Zhubon ed egli verrà e ci illuminerà con la sua infinita bonttà ed energia, senza fine e senza limite... Qualcuno che si candida? Oohhh ecco che abbiamo un candidato, prestigioso, il grande zhub sarà contento!!! Qualcuno ha visto il mio coltello rituale in ossidiana?! No?...e stia fermo, suvvia, Dr. ing. e Ph.D....vabbe' vada per la scure bipenne, che fa sempre flclore e si vede anche da lontano....ZUNK!!! Ahhh ecco lo sapevo, anche questo era marcio dentro. Speriamo che Zhub non si arrabbi....
ReplyDeleteMa io ho idee ancora migliori. Come fanno questi qui a dire che abbiamo finito le risorse. Per esempio, nessuno ha mai pensato a fare biocombustibili dai Panda^ Perché no? Sono bestie grasse, brutte e inutili. E, alla fine dei conti, cosa hanno fatto per noi? Finché rimangono lì a mangiare bambù non hanno valore economico. Una volta trasformati in biocombustibili, invece creano posti di lavoro. E al diavolo i catastrofisti!!
ReplyDeleteThis paragraph is so delirious that it will embarass every colleague of him. Having this kind of lecturer is a bad stain in the reputation of any university. I feel sorry for the Politecnico students. They do not deserve this. This is not what they paid for.
ReplyDeleteLa catastrofe che è in atto in Italia, ormai evidente a chiunque non sia completamente ottuso e idiota
ReplyDeleteè culturale.
Causata da una menzogna omnipervavisa, totalizzante, destinata a portarci all'autodistruzione sociale e civile.
Molti credono che il pericolo sia nella catastrofe economica e finanziaria ed ecologica, ma queste saranno la conseguenza della prima di cui ho appena detto.
Se il mio sentire è equilibrio tra ragione ed emozione, allora sento che abbiamo superato il punto critico, oltre il quale è sufficiente una piccola forzante od un aumento lieve di una forzante di grossa entità, per scatenare il caos.
Ma mai fuggirei dal mio Paese.Mai mi rassegnerei nella battaglia contro questa menzogna che è altrettanto letale quanto lo sono i rifiuti tossici e le truffe finanziarie.
Non perchè mi senta eroe, ma perchè il vivere assecondando questa menzogna mi sarebbe insopportabile.
Marco sclarandis
Bravo Marco, ben detto!! Purtroppo persone così sono come mosche bianche. Peccato sentirsi in così pochi da poter cambiare le sorti di una nazione che in modo molto limitato.
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