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Ferdinando
Boero. Serenella Iovino.
Invitati a "Scala Mercalli" sabato 14 Marzo 2015.
Una dimostrazione ulteriore che tempi eccezionali suscitano persone
eccezionali.
In questo caso le persone eccezionali che già esistono, emergono su quelle che
semplicemente lo sembravano, ma ora appariranno come meno che ordinarie*.
Un'altra di queste persone eccezionali è Angelo Tartaglia che ho avuto il
piacere d'incontrare di persona a Firenze
alla presentazione del libro di Ugo Bardi, "Extracted".
Chiunque può diventare una persona eccezionale di questi tempi.
Ma certamente non con il solo scopo di guadagnare fama e fortuna.
Ci sono i presupposti che accadano innumerevoli prodigiosi miracoli.
E non ha importanza che qualcuno li creda soprannaturali, divini, magici o solo
prosaici.
Il
proseguimento della nostra esistenza sulla Terra in mezzo a tutte le altre per
millenni a venire, dipende ora in un modo trascendente dalla rete di relazioni
che sapremo creare fra i viventi tutti.
E dico trascendente in modo molto letterale.
Perchè la complessità di tale rete di relazioni oltrepassa qualsiasi capacità
individuale di comprensione, ed è praticamente inimmaginabile.
Nonostante ciò, possiamo capirne abbastanza da poter scegliere azioni per la
vita o per l'estinzione della stessa.
Chi avrebbe mai detto che uno degli esseri più antichi, più eterei, più letali,
e mitici del mondo, la medusa, sarebbe arrivato adesso a condizionare dal
profondo la nostra vita umana?
Funghi, meduse, nubi nucleari, sono isomorfe.Qualcosa li collega nell'intimo e
nel profondo.
Loro neanche lo immaginano, noi sì.
Stessa forma apparente, stupefacente diversità d'esistenza.
Coscienza primordiale che induce la primigenia materia inanimata a specchiare
sè stessa.
Siamo noi umani, esseri mitici, capaci d'immedesimazione sconfinata.
Stiamo vivendo un'epoca d'abissale solitudine.
Sappiamo chè è improbabile che siamo unici in questo grandioso Universo.
Ma non sappiamo come averne una dimostrazione incontrovertibile.
Sentiamo che qualcosa d'infinitesimale ci differenzia dall'essere come Dei.
Ma non esattamente che cosa, e questo ci sta portando al desiderare un rabbioso
e definitivo annientamento.
Odiamo il fango inerte da cui siamo stati
estratti e resi viventi
Perciò spandiamo fanghi e letali poltiglie ovunque.
Pur sapendo che la melma è il matrimonio degli elementi fondamentali da cui
proveniamo.
Siamo incantati da qualsiasi cosa che cresca in modo esponenziale, perchè ne
avvertiamo la pregnanza assoluta.
Ed il numero di Eulero "e",
quintessenza di esponenti e logaritmi, l'unico che derivi ricreando se stesso,
anch'esso non smette d'affascinarci, a partire dall'algoritmo che lo genera,
fusione sublime del numero "1" con tutti gli infiniti altri numeri
naturali. Combinati con divina eleganza.
Non sappiamo come pesare l'Anima, ma negarne a priori l'esistenza è stolto e
inutile allo stesso tempo.
Ferdinando
Boero ci ricorda che la vitale proporzione qui sulla Terra è sette decimi.
I
tre sono quelli su cui possiamo camminare.
I
sette quelli dove potremmo farlo se fossimo capaci di miracoli, questi sì
sovrannaturali.
Serenella Iovino ci invita a raccontare la realtà e l'immaginazione con una fantasia guarita dai deliri d'onnipotenza antropica.
*Lo show di Veronica Ciccone alias Madonna a "chefuorichetempochefa"
contiene un messaggio
terribilmente sinistro, ma una, che scema non è, che anni fa si dedicò pure
allo studio della Kabbalà,
non avrebbe detto quello che ha detto, così tanto per dire.
(Ascoltare gli ultimi minuti del suo quarto d'ora di spettacolo).
Per me lei resta prigioniera della sua fama e questo fa di lei una persona meno
che ordinaria ormai.
"Un bicchiere di talento in un oceano di ambizione".Come dichiarò
sprezzante un' altra pop star che tuttora tiene banco sui palchi planetari.Il
bicchiere è forse una damigiana, ma l'oceano resta oceano.
Poi, per una che ha scelto di darsi il nome d'arte che ha, beh, giocare
incautamente con i simboli,
è stupido e pericoloso, per sè e per gli altri che la seguono.
Ma essendo Veronica una cosidetta icona pop, avrebbe l'opportunità e anche il
dovere, credo, di scegliere pubblicamente quale sentiero percorrere.La perpetua
trasgressione, fine a sè stessa
porta alla perdizione, la
Storia insegna.
Marco