Saturday, April 4, 2015

Sia per prodigio che per trucco



Per davvero qui tu vuoi
tornare un’altra volta
sì Sua Maestà sono convinto
Hai pensato a questo più e più volte
e dove e quando e come in quale stato
in mezzo a chi e a far che cosa
non importa Sire mi basta ritornare
una sola volta unica
vestito di tunica soltanto
certo così sarò che per due volte
lo stesso numero
dall’immensa lotteria è stato estratto
pur ridando premio differente
sia per prodigio che per trucco
non m’importa
Tutto intero identico perfetto
tutto intero identico perfetto
Sai che questo infrange troppe regole
Sai quanto questa mi è gravosa decisione
sì Maestà lo so lo penso sempre
Faremo unica eccezione
Forse
Ora puoi andartene
ricordati che Faremo ho detto
Siamo da ora complici
E per sempre.

Marco Sclarandis

Friday, April 3, 2015

Tu che sai





Bach: Erbarme dich, mein Gott - Matthäuspassion - Yo-Yo Ma



Tu
tu che sai
perché mai noi umani
ci siamo riempiti le mani
di ordigni sempre più immani

perché mai 
alla sciagura imminente
opponiamo così minuto rimedio

perché mai sempre più eliminiamo
chi ci può rammentare
i segreti del perpetuarsi

perché mai
ci muniamo con tale mania
per affrontare il domani

perché mai
raggiunta ogni meta
rimaniamo comunque così menomati

perché mai
cos’è stato
che ci spinge a voler essere immuni
dal desiderio d’amarci
parla spiegaci
te lo intimiamo

diccelo Tu
che devi saperlo

almeno sapremo anche noi
che cosa davvero temiamo.

Marco Sclarandis 

Buona Pasqua.


Thursday, April 2, 2015

I tigli rivelatori




Senza pensarvi ombre
di voi spogli tigli al sole
oggi iniziata primavera
a mezzogiorno mi avete folgorato
ecco mi son detto la mia mente
che credevo dentro la testa fosse
mia e tutta intera e chiusa
quando una parte invece
era in quei diafani tronchi e rami
protési e proiettati sull’asfalto
forse fu per la bicicletta
per il libro in attesa d’esser letto
l’aria pizzicante e limpida
per il fruscio lieve delle gomme
sul marciapiede largo sgombro
il mio avanzare moderato e attento
ma così è stato magico il momento
neuroni dendriti dentro e fuori
radici fuse con radici
fluidi e linfe in corsa per risveglio
un solo groviglio e labirinto laboriosi
per dare maggior bellezza al mondo
ho vissuto con l’universo consonanza
un tempo non scandito da metronomi.

Marco Sclarandis

Tuesday, March 31, 2015

Degna pure lei d'udienza



Vedendo quei gusci di molluschi
in attesa d’esequie assieme
a quei tappi a quelle suole rotte
a quei fermacapelli sfatti
m’è venuto da contare attimi
come silicei granelli numerosi
o di una folla battiti di ciglia
e di mutarli se possibile
in momenti di densa compassione
visibile spendibile da tutti
senza necessità di tessere
di stemmi d’appartenenza a caste
guardando fronti d’onde
vari quanto moltitudini
sono andato infine indietro
per vedermi l’intera partentela
unente le cose agli esseri esistenti
allora pure la bottiglia abbandonata
sciattamente dopo unica bevuta
m’è parsa degna di ricevere
udienza per una conversazione. 

Marco Sclarandis

Friday, March 27, 2015

Ali di Germania




Tristissimo sassone ragazzo
chi ti ha spinto a fare del tuo airone
rapido placido docile potente
capiente dal volo stratosferico
un avvoltoio insaziabile di vite
spente solo per cibarsene
cosa ti ha fatto la tua Terra
la tua gente e quella estranea
per portarli coatti all’altra sponda
chi ti ha mutato in uno stolido Caronte
volevi forse competere con Icaro
quali folgori infernali la tua mente
hanno in quei minuti quel buio illuminato
dal monte impervio t’ha chiamato voce
ti ha istigato all’atroce sacrificio
nessuno al tuo posto può rispondere
questo ormai é il tuo solo privilegio
inutile a spendersi di qua dal fiume
tutti quei brandelli di metalli e carne
quei resti testimoni d’interrotte vite
gridano da qui verso la tua meta
se fuggivi da un inferno tutto tuo
potevi dircelo per tempo
di te avremmo avuto compassione.

Marco Sclarandis

Tuesday, March 24, 2015

Siamo messi così....

Di Natalino Balasso (h/t Alex Rossi)



Immagine da: http://galleryhip.com/monty-python-the-life-of-brian.html
GesùAscoltate! Uscì il seminatore, prese una manciata e seminò. Alcuni semi caddero sulla via e vennero gli uccelli e li beccarono. 
Giacomo: E cosa vorrebbe dire?
GesùNon ho finito. Altri caddero sulle pietre, e non misero radici nella terra né produssero una sola spiga di grano. 
Tommaso: Ho capito, vuoi dire che i contadini non hanno mira.
GesùAspettate, devo ancora finire.
Marco: Io conosco un contadino, ha un'ottima mira.
Gesù: Aspettate la fine. Alcuni caddero fra i rovi e i rovi soffocarono i semi e i vermi li divorarono. 
Zebedeo: Questo qua non ha proprio mira!
Simone: i vermi rompono i coglioni. A me han mangiato tutto il radicchio.
Giovanni: comunque l'agricoltura sta fottendo la pesca.
Gesùma la storia non è ancora finita!
Simone: Quando porto il pesce al mercato, vendo sempre meno, perché tutti vogliono i broccoli di Schio.
Tommaso: Dov'è Schio?
Simone: Vicino a Cafarnao, sulla Valdastico.
Giuda: Comunque come finisce la storia?
Gesù: E altri caddero sul suolo fertile, che diede un ricco raccolto che ne rese sessanta volte tanto e centoventi volte tanto.
Simone: Questo è culo!
Giuda: Ma ne rese sessanta volte o centoventi volte? Perché c'è una bella differenza!
Giovanni: I contadini non fanno un cazzo tutto l'inverno e poi seminano nei fossi.
Simone: a me i broccoli mi fanno schifo.
Gesù: Avete capito, allora?
Tommaso: Se non sai seminare, cambia mestiere.
Giuda: Ma no, vuol dire che i vermi bisogna ammazzarli fin da piccoli.
Simone: Però per pescare sono utili.
Marco: Ma se tu peschi con la rete?
Simone: Ma fatti i cazzi tuoi.
Aldo: Era più bella quella dei vignaiuoli.

Thursday, March 19, 2015

Viva la Primavera!






E’ fiorito il ciliegio preceduto dal mandorlo
spunta come sempre il timido asparago
eppure si spande un odore di peggio
sembra che non cambi mai niente
non è vero non sappiamo annusare
ci sono liquami che si danno da fare
marciumi all’assalto di puro candore
putredini in corsa senza più redini
ma nonostante il fetore che strozza la gola
aleggia un profumo di aliene molecole
punge come mostarda di senape
inebria all’istante il cuore e la mente
ma non viene da fermento di acini
assomiglia alle spezie ai cuoi logorati
all’olezzo che avrebbero dettagli ed inezie
se solo si tramutassero in erbe e corolle
dev’essere che sta irrompendo un giardino
ancor più fastoso più universale
fra le aiuole di quest’orto malato
se mi sono sbagliato pazienza
datemi voi qualche essenza
che mi ridesti dall’illusione.

Marco Sclarandis