E’ fiorito il ciliegio
preceduto dal mandorlo
spunta come sempre il timido
asparago
eppure si spande un odore di
peggio
sembra che non cambi mai
niente
non è vero non sappiamo
annusare
ci sono liquami che si danno
da fare
marciumi all’assalto di puro candore
putredini in corsa senza più
redini
ma nonostante il fetore che
strozza la gola
aleggia un profumo di aliene
molecole
punge come mostarda di senape
inebria all’istante il cuore
e la mente
ma non viene da fermento di
acini
assomiglia alle spezie ai cuoi
logorati
all’olezzo che avrebbero
dettagli ed inezie
se solo si tramutassero in
erbe e corolle
dev’essere che sta irrompendo
un giardino
ancor più fastoso più
universale
fra le aiuole di quest’orto
malato
se mi sono sbagliato pazienza
datemi voi qualche essenza
che mi ridesti
dall’illusione.
Marco Sclarandis
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