La Natura sa essere terribilmente matrigna, non bisogna dimenticarselo mai.
In modi talmente raccapriccianti da avere sconvolto fior di teologi d'ogni epoca.
Biologi, zoologi*.
E poeti pure.**
Basta leggersi alcuni scritti di Stephen Jay Gould che di bestie se ne intendeva.
Ritengo che il nostro tarlo sia quello del desiderio dell'immortalità, che un minimo di immaginazione e con il massimo della fantasia possiamo renderci conto che diventa inesaudibile prolungando semplicemente la vita terrena e terrestre.
Siamo noi stessi che ci siamo proclamati amministratori e custodi del Creato, o della Natura, comunque sia, ma di fatto non possiamo fingerci che non esistano differenze fra le diverse forme di vita, anche tra quelle a noi più simili.
Mi sembra che viviano nell'orrore per la nostra natura animale e mortale,
e nel terrore di avvertire la natura divina e trascendente
che ci fa sentire abissalmente diversi dagli altri esseri viventi.
Lo stato di alterazione assoluto della coscienza non può che essere la morte, e con le droghe cerchiamo di raggiungerlo fino alla frontiera oltre la quale sembra sia impossibile tornare indietro.
La crescita illimitata, matrioska di tutte le droghe che ormai ci sta portando vicinissimi all'estinzione, non può essere fermata con argomenti razionali.
Solo l'accettazione dell'incommensurabile irrazionalità dell'esistenza può salvarci.
La scienza stessa si fonda sull'osservazione di fenomeni che sono intrinsecamente irrazionali nel senso semplicemente matematico del termine.Il razionale misurabile ne è solo un'infima parte.
E la matematica stessa si fonda sulla fede nell'esistenza di infiniti enti numerabili, i numeri appunto, e ancor più sull'esistenza di enti neanche numerabili, quali i numeri irrazionali trascendenti come il pi greco, il numero "e" base dei logaritmi naturali e infinitamente infiniti altri.
La frase del matematico Leopold Kronecker:
"Dio fece i numeri interi; tutto il resto è opera dell'uomo"
mi pare stupendamente significativa.Del suo terrore della divina trascendenza.
Almeno per me.Ma siccome è morto da un pezzo non posso averne conferma di persona.
In teoria, vorremmo hic et nunc sic et simpliciter il Paradiso per tutti, ma non sappiamo nemmeno come risolvere i paradossi derivanti dalle implicazioni del teletrasporto di Star Trek.
Intanto alcuni si sono prenotati per fare un viaggio di sola andata su Marte.
**Ah! Giacomo, come sarebbe bello averti qui ora a cantare i tormenti di noi contemporanei che miseramente naufraghiamo nel cambiamento climatico!
Marco Sclarandis
* "Quando i cavalli avevano le dita - Misteri e stranezze della Natura",
Stephen Jay Gould 1983,
Feltrinelli ISBN 88-07-81087-5
Marco Sclarandis
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