Wednesday, April 29, 2015

柴静雾霾调查:穹顶之下 Chai Jing, Under the Dome. Quinta parte.



Parlando per telefono con un dirigente di una casa automobilistica, ho capito che di parametri da rispettare ne sanno ben poca; anzi a dirla tutta, dando un'occhiata alla terza condizione presente sul documento "Richiamo delle vetture fallate" ho notato come non venga neppure nominato il richiamo per superamento dei parametri di emissione di CO2. Ecco perché in questi dieci anni, neppure una volta è stato applicato il richiamo per superamento di emissioni: perchè di fatto non esiste una legge o condizione che lo specifichi chiaramente. Eppure le norme sul miglioramento della qualità dell'aria sono state fatte, già dal 2002, ma quante volte sono state applicate? Zero. Ma perchè? Ecco dove ho trovato la risposta: 53esima condizione sul "Miglioramento della qualità dell'aria della RPC dove si nomina il Dipartimento che amministra l'esercizio di attività di controllo secondo legge". Chi è questo Dipartimento? 
Ho così chiesto se fosse il Dipartimento della Tutela dell'Ambiente, ma mi è stato risposto di no; ho chiesto se si riferisse al Ministero dell'Industria e della Tecnologia, ma no; infine ho pure chiesto al Direttore dell'Ispettorato, il quale mi ha riposto: "non può che riferirsi a tutti e tre". Insomma, come può essere che la legge non sia chiara su chi sia l'addetto ai controlli? Mi sono rivolta al Congresso Nazionale il quale mi ha dato ragione dicendomi che questo punto non è assolutamente chiaro. Perché poi mettere questa condizione nel 53esimo punto, mi sono chiesta. Quando invece sono andata a parlare a voce con il Direttore esperto nell’inquinamento da mezzi di trasporto del Dipartimento della Tutela per la l’Ambiente, mi è stato confessato che è stato scritto così perché effettivamente nel momento in cui si stavano annotando le condizioni, nessuno voleva a pieno assumersi quella responsabilità e si è andati in modo vago a parare su un "Dipartimento che amministra l'attività di controllo". Per cui non esiste momentaneamente un'Istituzione che sappia classificare se un veicolo sia o no nella norma; anzi si continua ad omologare nuovi veicoli sotto lo Standard nazionale del quarto parametro senza che lo siano realmente: è stato approvato che il carburante venduto nei migliori distributori di Pechino è di 25 volte più scadente di quello che viene venduto in Europa! Conclusioni: anche la Tutela dell'Ambiente ha un che di sospetto...inoltre ben sappiamo che dove non viene applicata la legge, vince quella del più forte.
Cerchiamo ora di mettere chiarezza su quale sia il tipo di carburante che usiamo per le nostre vetture. Come possiamo intuire, è un carburante che non rientra nel quarto parametro nazionale; anzi, addirittura mi è stato detto da un Responsabile dello sviluppo tecnologico per la Tutela dell'Ambiente che il grado del nostro carburante risulta essere 2 o 3 volte inferiore rispetto a quello utilizzato nei Paesi sviluppati come l'Europa, l'America o il Giappone, e che col passaggio al grado superiore si possono ridurre le emissioni del 10%! Noi l'abbiamo il carburante che rispetta il quarto parametro, ma sapete che percentuale occupa? Il 3%. Ecco che richiamo in memoria "la sofferenza di Hangzhou". Hangzhou è una provincia che ora ha molti soldi, soldi che però non possedeva fino al 2013, per cui fino a quell'anno non ha avuto le possibilità economiche di acquistare petrolio di miglior qualità, quello che rispetta il quarto standard. Se andiamo un attimo a vedere le percentuali di zolfo presenti nell'aria di Pechino notiamo che effettivamente sono in linea con quelle americane ed europee, ma poi se diamo un'occhiata ai parametri che riguardano l'ossidazione e l'evaporazione del petrolio allora capiamo da dove ha di fatto origine l'enorme quantità di polveri sottili. Basti pensare al petrolio che evapora dalla pompa quando facciamo il pieno: ad ogni litro evaporano 1.5 grammi di petrolio. Insomma, non crederete alle vostre orecchie, ma la quantità di idrocarburi rilasciata in queste occasioni è la stessa di quelli bruciati dai motori delle nostre vetture e poi scaricati dai tubi di scarico. E questa è una delle cause principali della presenza di PM 2,5 nell'aria che respiriamo. Ma perché allora non ci decidiamo a pulire il petrolio per renderlo meno pericoloso? 
Ecco la risposta di un'industria petrolifera: i parametri imposti dalla legge non sono abbastanza alti. Allora non abbiamo potuto fare altro che andare a chiedere agli addetti del Dipartimento della Tutela dell'Ambiente e dello sviluppo Tecnologico il motivo per cui non si alzino questi parametri. Ecco la risposta: il 60-70% delle persone che fanno parte della Piccola Standard Commission lavorano nel campo dell'industria petrolifera, così come il 90% di quelle della Grande Standard Commission. Parlando invece con un dirigente di una casa petrolifera ecco cosa è venuto fuori: la maggior parte del nostro petrolio proviene dal Medio Oriente, per esempio quello che proviene dall'Iran contiene un alto tasso di zolfo. A Teran infatti si respira la stessa aria inquinata che respiriamo noi nelle nostre città, solo che a Teran non c'è la stessa manodopera artigianale che invece c'è qui. Oltre a questo, dove sta la differenza sostanziale? Nel prezzo. La Tutela dell'Ambiente vuole che se si è sotto il terzo e il quarto parametro, ogni litro di petrolio costi almeno 7 centesimi; ma le industrie petrolifere non ci stanno, perché vogliono spendere 5 centesimi al litro. "Insomma, è così semplice" gli dissi "quanto costa al litro per le industrie petrolifere il petrolio?" 
Il ragazzo con cui stavo parlando mi ha quasi supplicato di non farlo rispondere a questa domanda e di andare dal Ministero dello Sviluppo e delle Riforme. Ecco la chiamata al Ministero dello Sviluppo e delle Riforme: per esempio, tu sei figlia unica, e cresci in un ambiente di brutti esempi, di cattive abitudini; cosa fai quando poi diventi genitore? Per evitare che i tuoi figli prendano brutte abitudini li schiaffeggi, non tutti i giorni, ma ogni tanto...in questo ambiente si verifica la stessa cosa; per esempio ci minacciamo a vicenda per mantenere il posto di lavoro. ...
A quel punto, non sapendo se credere completamente alle loro parole, ho deciso di andare dal Responsabile della Standard Commission e dall'Ingegnere del Consorzio delle Industrie Petrolifere della Nazione per farci due chiacchiere. 
1. Perché sono le case petrolifere a decidere i parametri? 
Perché in questo modo si evita di avere persone che non se ne intendono e non sanno neppure cosa si intenda per petrolio raffinato. I Responsabili della Tutela dell'Ambiente infatti non ne sanno nulla.  
2. Chi è quindi che si deve prendere la responsabilità di dettare i parametri? Facciamo finta che lei debba aggiornare i parametri, ma non li aggiorna, cosa succede? Succede che le persone poi non le credono più. Le dirò di più, se guardiamo le procedure che adottano gli altri Stati per dettare i parametri, notiamo come vengano spese dalle le due parti in questione (Tutela Ambiente e Case Petrolifere) ore e ore in assemblee prima di prendere la decisione finale; è possibile quindi avviare una procedura di questo tipo anche da noi? Certo che si può... 
3. Perché non si stanno rendendo noti gli aggiornamenti sul capitale? Adesso come adesso la società non ci dà abbastanza fiducia, se a questo sommiamo il fatto che noi stessi non sappiamo farci con le parole e la dialettica, finiamo inevitabilmente per stare zitti e non dialogare con il popolo evitando in sostanza di renderlo partecipe delle nostre decisioni. 
4. Si può allora o no aggiornare questi parametri? Perché non state aumentando questi parametri, facendo in modo di promuovere l'utilizzo del petrolio raffinato?  
Perché ora come ora la società non è instabile, ci sono troppe interruzioni tra una procedura e l'altra, passa troppo tempo. Ma allora perché non rendete il mercato del petrolio accessibile a tutti? In questo modo si eviterebbero tutti questi intoppi... Ah, ma poi se non si fa bene, il problema viene ingigantito...non tutti sono bravi a fare business. Ah, quindi non è giusto permettere a tutti di guadagnare i soldi? Ah, no no certo, sono d'accordo per le riforme e per la lenta apertura al pubblico di questo mercato... 
5. Si possono assumere più responsabilità nei confronti della società? Si è appena saputo che le vostre entrate lo scorso anno sono state circa di 2 bilioni...ecco, come è possibile che non ci sia la possibilità e la volontà di investire un po' di questi soldi nella Tutela dell'Ambiente? .................la nostra industria è grande e grossa proprio come una persona grassa e...gonfia.  

Traduzione di Sara Mazzuoli 

Marco Sclarandis

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