Qualsiasi industria
petrolifera al mondo cerca solo di salvaguardare i propri interessi. Abbiamo
dato un'occhiata a come si comportano le altre Nazioni e abbiamo visto che in
quasi tutte (Australia, Corea del Sud, Giappone, Messico, Canada, Europa: anche
se in Europa esiste una commissione speciale in cui le case petrolifere possono
avere voce in capitolo, non è mai accaduto che i parametri venissero presi in
favore di queste ultime) la responsabilità di decidere i parametri cade sui
rispettivi Dipartimenti della Tutela dell'Ambiente. Perché allora in Cina non è
così? Addirittura negli anni 60, i bus che giravano per le vie di Pechino erano
costretti a mettere sulle loro capotte degli aspiratori di gas; nel 1983 Il
Dipartimento di ricerca dell'industria petrolifera è caduto sotto il controllo
delle case petrolifere; nel 2005, quando è stata indetta la prima Standard
Commission, l'industria petrolifera ha scelto i suoi rappresentanti e
ufficiali; oggi, a dieci anni di distanza, la Cina
si trova a dover fronteggiare da un lato il problema della continua crescita
della richiesta di petrolio e dall'altro del miglioramento della sua qualità.
In questi due anni, sono comunque aumentate le industrie che cercano di non
utilizzare il petrolio come fonte primaria, così come è aumentata la richiesta
di muoversi attraverso procedure che tutelino l'ambiente.
Continuando le mie
ricerche sul petrolio, sono venuta a conoscenza di un'altra tragica notizia:
all'incirca metà del petrolio presente sulla Terra è già stato usato
dall'essere umano…
In tutto il mondo
sono dieci i porti più grandi e importanti per il trasporto merci, su questi
dieci, sette sono in Cina. Nell'immagine alle mie spalle potete vedere dove
sono collocati in Cina questi sette porti. è stato calcolato che l'impatto
ambientale del numero di navi che si contano all'interno di 400 metri di costa è lo stesso
di quello prodotto da 500 mila camion messi assieme. Per cui a Shenzheng, il
60% di biossido di zolfo proviene dalle emissioni delle navi da trasporto
merci. Più di 200 mila navi utilizzano come carburante il petrolio più grezzo.
Possiamo immaginare i livelli di inquinamento dell'aria presenti sulle coste.
In alcune zone è persino visibile la cenere sui lati delle strade e si può
prendere per mano.
Forse però vivete vicino ad un aeroporto...se consideriamo
quello del Guangzhou, beh, sappiate che al giorno le emissioni sono pari a
quelle di 600 mila taxi. Mettiamo che non viviate neppure vicino ad un aeroporto,
scommetto che almeno una volta nella vita avete visto per strada questi camion:
camion che trasportano materiali per l'edilizia. Vedete quel fumo che gli
fuoriesce davanti? Come è nero! Ma dove lo compra il carburante? Siamo così
andati, io e qualche responsabile della Tutela dell'Ambiente, in un edificio in
cui si comprano biglietti per la lotteria, diesel, fango ecc... e mi sono
subito chiesta: ma questi commercianti, da chi lo comprano il diesel? Abbiamo
comprato una bottiglia di diesel e ci siamo recati nel distributore più vicino.
Come sono scesa dal veicolo, uno dei responsabili della Tutela si era già messo
a parlare con il capo del distributore, il quale non voleva mostrare i suoi
documenti...
...In Cina: la
richiesta di petrolio e carbone è altissima, la loro qualità è bassissima
perché non vengono raffinati, in più non ci sono neppure i controlli dovuti...
1. non ci sono
richieste di raffinamento di carbone.
2.non vengono
fermate le industrie che produco grandi quantità di gas serra.
3.non c'è un ente
che si prenda la responsabilità di controllare i parametri delle vetture
4.Non c’è modo di riformare
gli Standard Nazionali sulla qualità del petrolio
5. Nessuno
controlla la qualità del petrolio venduto dai distributori
MMM...Non mi pare
che il nostro Ministero della Tutela per l'Ambiente sia imbarazzato per tutto
questo...
Senza contare i
costi ambientali e l'imballaggio, una tonnellata di ferro può arrivare a
costare 100 yuan, una tonnellata di carbone 156 yuan; un camion che non
rispetta i parametri 20 mila yuan; mentre per il petrolio più grezzo si parla
di 5 milioni di yuan alla volta...
Comunque, sapete
voi che odore ha l'inquinamento? Ha l'odore dei soldi. Sono andata per questo a
parlare con il Direttore di una fabbrica di ferro. Sapete che mi ha detto? Mi
ha detto che a causa della competizione e della guerra dei prezzi, adesso come adesso,
per una tonnellata di ferro, guadagna a mala pena i soldi per comprarsi un uovo
sodo (non arriva neppure a 2 yuan per tonnellata). Sapete di cosa è fatta una
tonnellata di ferro? è composta da 600
kg di carbone, 3-6 tonnellate di acqua. E sapete quanto
gas serra emettiamo per produrre ciascuna tonnellata di ferro? 1.53 kg di biossido di zolfo e
un kg di ceneri. Sapete invece cosa produciamo bruciando una tonnellata di
carbone? 1.53 kg
di biossido di zolfo, 3-9 kg
di anidride carbonica, e 2 kg
di monossido di carbonio e 9-11
kg di ceneri. Ovviamente il guadagno arriva a mala pena
a coprire la spesa di una bibita. Ciò che però mi fa star più male in tutto
questo è il pensare a tutti i soldi che ogni anno lo Stato dà alle 22 delle 39
più importanti industrie siderurgiche del Paese per finanziarle. Pensate che ad
una di queste gli sono stati dati in un anno 2 miliardi di yuan per farle
evitare di andare in perdita. Dopo aver ricevuto questo aiuto dallo Stato, i
Dirigenti hanno pensato bene di attaccare sulla porta del loro ufficio un
foglio con questa scritta:
"Vi giuriamo che un pezzo di ferro ve lo faremo
pagare meno di 100 yuan." ...insomma, l'industria edilizia contribuisce
tantissimo all'aumento dell'inquinamento atmosferico; un settore, quello
dell’edilizia, che sta distruggendo i nostri villaggi e che è in vita solo da
30 anni. Basti pensare che ogni giorno scompaiono 80 villaggi caratteristici;
basti pensare che 184 città sono passate da prefetture a metropoli. Adesso in
Cina si contano 1 miliardo e 300 milioni di persone; ma se guardiamo tutti gli
edifici che sono stati costruiti, si contano abitazioni sufficienti per 3
miliardi e 400 milioni di persone. è vero che le città ci hanno reso liberi, e
ci hanno fatto splendere in questi ultimi 30 anni, ma non possiamo permetterci
di andare avanti come abbiamo fatto finora: non si può più continuare a
costruire in questo modo e soprattutto, a utilizzare nel modo sbagliato le
risorse. Un centro di ricerca ospedaliero mi ha detto che se si continua per
questa strada, tra 5 anni avremo consumato più di 1 miliardo e 600 milioni di
carbone, ci saranno più di 400 milioni di vetture circolanti sulle nostre
strade! Questo significa che stiamo consumando tutte le materie prime, e che
vedremo sempre più spesso quella nebbia grigia... il traffico è appena
iniziato.
...parlando con un
esperto, gli chiesi di quanto dovremo ridurre le emissioni per avere un cielo
limpido quanto quello dei giorni dell'APEC. Lui mi rispose che bisognerebbe
ridurre del 47% le emissioni di biossido di zolfo, del 52% di quelle di anidride
carbonica e del 44% di PM2,5; diciamo ridurre di circa la metà i gas serra.
Cosa si è detto
all'APEC? Entro il 2030, la Cina avrà
il picco del petrolio e le strutture che si appoggeranno su risorse rinnovabili
occuperanno un 20%; inoltre l'uso dei combustibili fossili verrà ridotto
drasticamente. Le fabbriche a risparmio energetico in Cina hanno un output di 3
bilioni e 700 miliardi e le persone che ci lavorano sono più di 39 milioni.
Traduzione di Sara Mazzuoli
Marco Sclarandis
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