Da questo articolo di TEMPI del 6 febbraio 2013 si evince che in Grecia bruciano legna per riscaldarsi.
Lo Stato greco, per seguire i diktat dei soloni della finanza (Troika) ha eliminato l’agevolazione sul combustibile per il riscaldamento, senza rimetterci un euro rispetto al guadagno precedente, ma il consumo è diminuito del 70% e per riscaldarsi gli ateniesi bruciano tutto quello che è possibile, anche abbattendo alberi.
Abbattere alberi è come fare pipì contoventro, è ridurre la possibilità di assorbimento della CO2, ridurre la capacità di prevenire inodazioni, ridurre la capacità di carico delle falde, ridurre la biodiversità, insomma è creare un problema più grande nel Futuro, nemmeno troppo lontano, per risolvere un immediato bisogno.
I Maya si estinsero per due motivazioni: cambiamento climatico e pessima gestione ambientale poichè abbatterono alberi per far posto alle coltivazioni, spingendosi verso una deforestazione selvaggia.
Ma il primo effetto ambientale che è caduto sulla capitale ellenica, già riconosciuta come una delle città più inquinate d'Europa, è l'aumento delle polveri sottili che consegue una errata combustione del legno.
Crisi economica, disoccupazione, oppressione politica, e problemi ambientali immediati e poi di lungo periodo, sono oppure no un anticipo del Medio Evo come lo descrive Mauro Corona in uno dei suoi ultimi libri "La fine del mondo storto"?