Thursday, July 11, 2013
Iceberg gigantesco in Antartide: tre volte l'area dell'isola d'Elba
Si spacca il ghiacciaio di Pine Island, in Antartide. Tre volte l'isola d'Elba, otto volte l'isola di Pantelleria
Da http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-23249909
Tuesday, July 9, 2013
Un attimo di gloria mediatica non si nega a nessuno
http://www.vicenzapiu.com/leggi/berlato-ppe-pdl-allarme-su-surriscaldamento-globale-e-ideologia-politica-che-causa-gravi-conseguenze
On. Sergio Berlato, Pdl Ppe - "L'allarme sul surriscaldamento globale sembra andare ben oltre la ragione, la teoria sul surriscaldamento globale è diventata un'ideologia politica che ha conseguenze molto gravi, nei paesi industrializzati dell'Europa determina infatti aumento dei costi, perdita di competitività e aumento della disoccupazione mentre nei paesi più poveri obbliga all'uso solo di fonti energetiche più care e meno efficienti, come l'eolico o il solare, anziché di petrolio e carbone, che sono reperibili a costi decisamente inferiori".
Lo ha affermato Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo e coordinatore provinciale del Pdl Vicenza, nel corso convegno "La posizione dell'Europa sulla bufala del surriscaldamento globale", tenutosi questo pomeriggio a Vicenza all'Hotel Viest, in cui sono intervenuti anche il giornalista Riccardo Cascioli, il professore Antonino Zichichi e il senatore Altero Matteoli. Berlato ha precisato: "In Europa ed in molti paesi del mondo si è consolidata la convinzione in base alla quale il surriscaldamento del pianeta sia causato dalle attività antropiche e dalle conseguenti emanazioni di anidride carbonica e queste convinzioni stanno generando scelte politiche che condizionano gli stili di vita delle persone e le attività economiche ed imprenditoriali, si dice infatti che i cambiamenti climatici siano causati dalle attività antropiche ma questa pare essere una grande bugia, è inutile meravigliarsi dei cambiamenti climatici quando il clima del pianeta è sempre stato in costante e naturale cambiamento, senza nessun aiuto da parte dell'uomo". Il deputato europeo, dopo aver riscontrato che "molti mezzi di informazione terrorizzano l'opinione pubblica profetizzando apocalittiche catastrofi naturali", ha ventilato l'ipotesi che "alla base di questo terrorismo ci siano forti motivazioni di natura economica, scatenare il panico serve a ricercare grandi quantità di finanziamenti pubblici, aumentati di 10 volte negli ultimi vent'anni".
"Gli scienziati- ha proseguito Berlato- ci dimostrano sia che ci sono state ere geologiche in cui il livello della CO2 in atmosfera era dalle 3 alle 10 volte superiore ai livelli attuali, ma a queste alte concentrazioni di CO2 non hanno corrisposto aumenti della temperatura globale, sia che nessuno dei maggiori cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi mille anni è riconducibile all'anidride carbonica. Non è la temperatura che segue l'aumento di anidride nell'atmosfera ma è vero l'esatto contrario". L'eurodeputato ha quindi focalizzato l'attenzione su chi studia questi temi e tende a creare allarmismi: "Si tratta dell' I.p.c.c., un gruppo intergovernativo dell'Onu che è un organismo politico le cui conclusioni sono evidentemente influenzate dalla politica e anche i dati dell' I.p.c.c. parrebbero essere stati falsificati, non dimentichiamo infine che, se si analizzano i curricula di molti di coloro che fanno parte dell' I.p.c.c. ci accorgeremo che tutto sono tranne che scienziati".
Sunday, July 7, 2013
Come uscire dal Medio Evo
Da "Il Governo di Famiglia in Toscana"
Le memorie del Granduca Leopoldo II di Lorena
Sansoni 1987
p. 77 - cap III
Al benessere diffuso in Toscana contribuiva non poco il commercio dei cappelli di paglia. Una sola casa di commercio Gonin trafficò di cappelli nel 1826 per due milioni e mezzo di lire; di queste un milione colle sue case di Nuova York in America, e 1.500.000 colle altre case di sua relazione di Parigi, Londra e Berna. Tutta questa somma fu pagata in francesconi e distribuita nel contado. Dal 1818 al 1826 la casa Gonin trafficò di cappelli di paglia per la somma di 16 milioni di lire. Una giovane che sapesse quel lavoro andava senza dote a marito, anzi era uso il dire che gli uomini andavano a moglie. Si vedevano abandonati i duri lavori del campo per darsi a quello più comod e riposato d'intrecciare i cappelli più grossolani. Cresceva intanto la popolazione per li numerosi sposalizi: nel 1825 già di anime 18.412, e l'aumento si sostenne nelli anni successivi. Vidi in quel tempo la processione del Corpus Domini a Brozzi: destava meraviglia il veder le campagnuole propriamente vestite, l'ornamento loro di seta, le perle che portavano al collo.
Saturday, July 6, 2013
Wednesday, June 19, 2013
Un Po di petrolio.
Fonte immagine: Wikipedia
Chiunque sia stato a Torino e abbia visto il Po durante la sua portata ordinaria, e riesca a immaginarselo come un fiume fatto di solo petrolio, può immaginare un fatto che poche persone al mondo tengono davvero in considerazione.
Oggi, tutta la civiltà che consideriamo moderna, e quindi nè arcaica e nè antica, esiste in virtù del flusso di un fiume di petrolio simile a quello del Po a Torino, nelle normali condizioni di portata.
Per chi vuole una misura più precisa, centosessanta metri cubi al secondo.
La portata media del Po alla foce è di circa dieci volte tanto, ma in confronto ad altri fiumi è sempre poca cosa.
160, centosessanta, metri cubi al secondo
Ovvero l'equivalente di mille barili di petrolio estratti ogni secondo dall'intero pianeta Terra.
Disperso in centinaia di milioni di rivoli, questo fiume oleoso, già insignificante di per sè se fosse radunato in un unico flusso, non viene percepito da miliardi di persone, se non quando cessa di scorrere, anche solo negli iniettori della propria automobile.
Dev'essere anche per questo motivo che sono poche le persone al mondo a interessarsi davvero
alle conseguenze del picco dell'estrazione del petrolio stesso.
La civiltà moderna, cosidetta, è stata possibile grazie al petrolio.
E' iniziata con il carbone, ma è il petrolio che l'ha portata ai fasti, e nefasti pure, che conosciamo da più d'un secolo, ormai.
Il petrolio non è solo energia estremamente concentrata ma sopratutto è un concentrato di materie prime che come tale quasi non esiste in natura.
Non c'è nulla oggi, che può sostituire questa fetida ambrosia oleosa in breve tempo, e per breve intendo dire anni, non secoli o decenni.
Sopratutto se non si cerca con la massima urgenza di sostituirla.
Finora abbiamo estratto circa mille miliardi di barili di questo prodigioso liquido e altrettanti se ne potrebbero estrarre.
Se ne potrebbero, perchè i mille miliardi già estratti erano quelli più a portata di mano, o meglio di trivella,
e li abbiamo estratti nell'arco di centocinquant'anni.
Questi secondi mille miliardi, non sono più a portata, ma a sfida, di trivella, e di tecniche estrattive costose e perniciose.E se estratti al ritmo attuale, finirebbero in meno di mezzo secolo.
Questa è la verità che sta sgorgando dai pozzi sempre più putridi dell'informazione globale e che solo scordando con assillante menzogna e propaganda si può mettere a tacere.
Chi vuole illudersi con la visione di fiumi galattici e melliflui d'energia gratuita ottenuta con mezzi che sono
solo adatti a creare fiabe e saghe neomedievali lo faccia pure.
Almeno metà dei mille miliardi di barili estratti fino ad ora avremmo potuto impiegarli per prepararci
alla fine dell'oleosa cuccagna.
E invece sono andati letteralmente in fumo e buttati come stracci in mare.
Degli altri mille potremmo, con una eroica dedizione, farne un uso diverso, giusto per non trovarci in meno di una generazione a maledirci per la nostra colpevole ignavia.
Si può vivere senza petrolio?
Come no, l'abbiamo fatto per migliaia di anni.
Basta accontentarsi di un po'd'insalata condita con un po' d'olio, d'oliva, non tratto dalle pietre.
E vivere con l'intensità d'una lumaca e la longevità d'un topolino.
Con l'ultima frase ho esagerato, sono ancora sotto l'effetto delle esagerazioni da petrolio.
Marco Sclarandis
Friday, June 14, 2013
Disperazione totale
Solo la disperazione totale può spiegare un delirio come quello che trovate qui di seguito.
Fra le altre cose, notate il dettaglio che l'autore si firma come "io sono il clima", cosa che credo la dica lunga sulle sue condizioni.
Sembra proprio che insistere con negare l'evidenza a lungo andare porti a dei segni evidenti di squilibrio mentale. (h/t Luca Lombroso).
http://www.meteoservice.net/limminente-glaciazione/
Fra le altre cose, notate il dettaglio che l'autore si firma come "io sono il clima", cosa che credo la dica lunga sulle sue condizioni.
Sembra proprio che insistere con negare l'evidenza a lungo andare porti a dei segni evidenti di squilibrio mentale. (h/t Luca Lombroso).
http://www.meteoservice.net/limminente-glaciazione/
L’imminente Glaciazione…
Pubblicato il 13 giugno 2013 da io sono il clima
Una glaciazione imminente, dovuta alla scarsa
attività solare e all’enorme rilascio naturale di gas serra, come CO2 e
Metano come conseguenza , è ormai alle porte. Mentre molti, come me,
rilasciamo dichiarazioni, che stanno mettendo in gran subbuglio il mondo
scientifico, soprattutto i membri dell’Ipcc, gli scienziati pro-GW
continuano sulla strada del riscaldamento globale senza ritorno.
La debolezza del ciclo solare in cui ci troviamo, e il prossimo che sarà
ancora più debole, farà precipitare la temperatura a livello globale di
almeno un grado e mezzo nel giro di pochi anni e risulterà decisamente
lungo raggiungendo la sua fase di palese ”dormienza” entro i prossimi 10
anni.
Il minimo solare potrebbe risultare molto simile a quello di Dalton e le
possibilità di un raffreddamento globale sono altissime. Potremo
sperimentare gli effetti di una piccola era glaciale per almeno mezzo
secolo e forse anche di più. Quando il picco??? Tra il 2020 e il 2040 e
durerà almeno per mezzo secolo, se non di più.
Già tempo fa, vi avevo preparato delle carte bariche, previste per il
nostro vecchio continente, riportandolo in prima vista sul portale in
questi giorni per non dimenticare (Potete visualizzarle QUI).
Al di la delle varie statistiche, molte delle quali già conosciamo, vi
avevo parlato, nei vari articoli climatici, delle conseguenze che
avrebbe comportato dapprima un surriscaldamento planetario (tra il 1990 e
il 2004), causato dal sole (vi ricordo il surriscaldamento di tutti i
pianeti del nostro sistema solare constatato dai satelliti e dai vari
telescopi internazionali) e dunque un raffreddamento planetario causato
dall’indebolimento del ciclo solare.
Del resto la NASA ha rivisto più volte le proiezioni degli ultimi due
cicli solari, segno evidente dell’errore grossolano, se cosi’ vogliamo
definirlo, per nascondere gli interessi politico-economici che ci sono
dietro l’IPCC.
Tralasciando le polemiche, più volte specificate dettagliatamente,
dovremo ora fare i conti con un cambiamento climatico non da poco conto e
che trova la maggior parte dei paesi europei impreparati a un simile
evento con un fortissimo aumento del consumo energetico, che in tempi di
crisi non è di certo una manna dal cielo.
Cosi come bisognerà rivedere tutta la produzione agricola con il rischio
pesante di un processo di carestia direi devastante, visto che gli
effetti li ritroveremo su tutta Gaia.
Paesi dell’Europa centro-settentrionale si dovranno preparare ad effetti
molto rapidi e intensi e ne risentiranno in maniera molto pesante,
cosi’ come il nostro paese (in particolare il centro-nord Italia).
Nello storico ritroviamo che nell’ultima PEG i fenomeni atmosferici si
intensificarono proprio prima il raffreddamento globale (o Global
Cooling) e che alluvioni o tornado si abbatterono sul nostro paese in
maniera persistente.
Se poi si aggiunge l’opera umana, vedi disboscamento-introduzione di CO2
e Metano (fonte antropica)- vari esperimenti climatici – radiazioni
nucleari – cementificazione – sfruttamento del sottosuolo – etc…, la
velocizzazione degli eventi diviene cosa naturale, meno naturale sarà
l’adattamento dell’uomo in tali circostanze.
Il trend climatico è fatto di reali constatazioni sul campo, e freddo,
neve, inondazioni, tornado, alluvioni sono dati inconfutabili di un
clima che sta cambiando verso il freddo, su tutto il pianeta.
Avevo già proclamato il 2012 come l’anno del non ritorno ed ora, non
avendo fatto nulla per preparare le popolazioni ad un simile evento, chi
si prenderà la responsabilità del non fatto???
NB: prossimamente altri articoli sul cambio climatico in atto…
Un cordiale saluto
Luca Romaldini
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