Protagonisti: Ugo Bardi e sua figlia Donata
Thursday, May 21, 2015
Thursday, May 14, 2015
Guida rapida per i cosiddetti esperti petroliferi
"Guida rapida per i cosiddetti esperti petroliferi"
http://www.ugobardi.blogspot.it/2015/05/guida-rapida-per-i-cosiddetti-esperti.html
Questo articolo di Antonio Turiel mi ha ispirato queste considerazioni:
Dismisura*.
Questa mi sembra la parola che sta alla radice della situazione inequivocabilmente catastrofica in cui ci troviamo.
E la dismisura sta sia nel troppo poco come nel troppo.
Si può discutere per anni sulla quantità e qualità dell'energia e delle materie prime seconde e terze di cui avremmo bisogno per vivere, perchè ciò che viene condiderato vivere per qualcuno è per qualcun altro un mero sopravvivere.
Siamo in troppi? O pretendiamo troppo? O peggio la combinazione esponenziata delle due cose? ( quindi peggio che la loro somma o moltiplicazione)
Se, e credo che più che un "se" sia un "certamente" il petrolio, quei mille miliardi di barili finora impiegati, ci hanno via via drogato nell'arco di un solo secolo e mezzo, come ha mirabilmente ipotizzato Nate Hagens in un suo articolo di anni fa, allora è arrivata la crisi d'astinenza.
E comunque, nemmeno l'energia rinnovabile e la perfetta chiusura di ogni cerchio, come direbbe Barry Commoner, possono salvarci dalla nostra natura.
Il bisogno spirituale cui fa accenno Paolo 14 maggio 2015 10.46 credo che sia quello di conciliare la consapevolezza della finitezza dell'esistenza con il desiderio di vita almeno perenne, se non eterna.
Detto questo, e non è certo una novità, il più, il di più, che ormai è diventato un troppo, un mostruoso ecceso in ogni ambito, crea soltanto perdite disastrose dovumque.
Una di queste è la tanto declamata biodiversità, ovvero quell'insieme "d'infinite forme bellissime" di cui ora ne vive sulla terra un centesimo di quelle comparse all'inizio della vita terrestre, e che entro questo secolo potrebbe essere più che dimezzata.
Noi umani siamo forse fuori dalla Natura?
Non credo proprio, anzi siamo l'eccesso degli eccessi della Natura stessa.
Siamo qui da poco tempo, ma misurare il tempo in anni potrebbe essere sbagliato nel nostro caso.
Se lo misurassimo in "spazio dell'immaginazione" di cento miliardi di esseri come noi, tale è la stima dell'Homo fatto come noi o molto simile finora vissuti, questo spazio sarebbe immenso.
E forse occorrerebbe un universo come quello osservabile per contenerlo.Anzi, un arso vivo quale fu Giordano Bruno osò pensare che forse non sarebbe bastano neanche.
Ma siamo qui, stipati sulla superficie d'un pianeta dove ormai abbiamo pro-capite soltanto un grosso cortile di terraferma ed abitabile.
Questa mi pare la dimensione anzi la pluridimensione dell'epoca che stiamo vivendo.
Noi siamo dismisura incarnata.Da millenni e millenni e millenni.E l'abbiamo sempre saputo.
Se è così, può anche essere che Madre e Matrigna e Madonna Natura, ora che abbiamo raggiunto il confine invalicabile se non con la morte, abbia per noi in serbo qualche stupefacente soluzione.
Eugenio Finardi** scrisse una memorabile canzone a proposito, e decenni fa ormai, ma quei "Dove sono tutti quanti"***, appunto dove sono?.
Io credo che siamo noi stessi medesimi appena cerchiamo di vederci come ci vede un altro.
Da qui possiamo di volta in volta trovare una misura esatta, il nè troppo, nè troppo poco, quel giusto abbondante di cui abbiamo un disperato bisogno.
Hybris - Wikipedia
*Hybris (ˈhyːbris, in greco antico ὕβϱις, traslitterato in Ýbris) è un topos (tema ricorrente) della tragedia greca e della letteratura greca, presente anche nella Poetica di Aristotele. Significa letteralmente "tracotanza", "eccesso", "superbia", “orgoglio” o "prevaricazione".
Nella trama della tragedia, la hýbris è un evento accaduto nel passato che influenza in modo negativo gli eventi del presente. È una "colpa" dovuta a un’azione che vìola leggi divine immutabili, ed è la causa per cui, anche a distanza di molti anni, i personaggi o la loro discendenza sono portati a commettere crimini o subire azioni malvagie. Al termine hýbris viene spesso associato, come diretta conseguenza, quello di "némesis", in greco νέμεσις, che significa "vendetta degli dei", "ira", "sdegno" e che quindi si riferisce alla punizione giustamente inflitta dagli dei a chi si macchia di tracotanza. Degno di nota è persino il concetto relativo all'"invidia degli dèi" (in greco ο φθόνος των θεών). In molte tragedie, infatti, essa costituisce lo sviluppo narrativo che porta come conseguenza al commettere un atto di hýbris e, di conseguenza, essere uno hýbristes ossia colpevole di tracotanza. Questa "colpa" ha origine nella natura umana come anello mancante tra le bestie e le divinità. In senso pratico, quindi, l'uomo ha l'imperativo di non cercare di rendersi "divino" così come avvicinarsi ad una condizione animalesca. In entrambi in casi si può incorrere nel peccato di hýbris. Questo è ciò che accade, ad esempio, nel racconto di Icaro, colpevole di aver voluto cercare una condizione di sola prerogativa divina (ossia l'essersi costruito delle ali di cera per volare) e successivamente punito dagli stessi dèi, poiché macchiato appunto del peccato di hýbris.
Il tema ricorre spessissimo nella Divina Commedia di Dante Alighieri in ottica cristiana; qualsiasi peccato può essere ricondotto alla hybris dell'uomo, che tenta di arrivare con la ragione a comprendere i misteri del divino, ponendosi egli stesso come Dio.
**://www.youtube.com/watch?v=JiC4u3xB8Cc
***http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Fermi
Marco Sclarandis
Wednesday, May 6, 2015
Quali Giuseppe quali
Quali di tutte quelle otterà sconto
Giuseppe tu che le hai di fronte viste
tu che hai vissuto a lungo al fronte
e hai varcato molteplici frontiere
quella dell’annegato ad un braccio dalla riva
o l’altra dell’inumato sotto cataste di mattoni
del prescelto dalla vana sorte
per recitare la parte d’affamato
o di chi ha messo piede in casella errata
proprio al momento inopportuno
non le considero neanche quelle
che Giacomo vedeva
come imparziali esecuzioni
di matrigna spietata ma imparziale
in quale inimmaginabile mercato
avverrano le transazioni apocalittiche
che metteranno fine a tanto commercio assurdo
ieri avrei ceduto anni presunti insopportabili
in cambio di partenza anticipata
oggi sono già reo pentito
domani temo che ritratterò di nuovo
ad ogni lutto che non sappia incasellare
Quali Giuseppe quali
si scontano consumando logorando vita
quali vanno invece pagate per intero.
Marco Sclarandis
Giuseppe tu che le hai di fronte viste
tu che hai vissuto a lungo al fronte
e hai varcato molteplici frontiere
quella dell’annegato ad un braccio dalla riva
o l’altra dell’inumato sotto cataste di mattoni
del prescelto dalla vana sorte
per recitare la parte d’affamato
o di chi ha messo piede in casella errata
proprio al momento inopportuno
non le considero neanche quelle
che Giacomo vedeva
come imparziali esecuzioni
di matrigna spietata ma imparziale
in quale inimmaginabile mercato
avverrano le transazioni apocalittiche
che metteranno fine a tanto commercio assurdo
ieri avrei ceduto anni presunti insopportabili
in cambio di partenza anticipata
oggi sono già reo pentito
domani temo che ritratterò di nuovo
ad ogni lutto che non sappia incasellare
Quali Giuseppe quali
si scontano consumando logorando vita
quali vanno invece pagate per intero.
Marco Sclarandis
A caso uno su miriade
Mantide che mi guardi
e stai al gioco delle mie dita umane
mi sbaglierò ma in te vedo estremo desiderio
di perdere anche le ali e gelida ferocia
pur di ottenere metamorfosi
no tu non vuoi mutarti in altro vertebrato
o in uno qualsiasi esistente al mondo
vuoi le mie membra la mia mente
non so come ma sento che sai della mia ebbrezza
e vuoi provarla offrendo in cambio vita
distogliti splendida audace creatura
da questa insana brama
tu tendi l'agguato all'afide alla falena al ragno
noi lo facciamo tra di noi
anche dopo il pranzo e sazi
così come se fossimo insetti condannati
a uscir di celletta o favo o guscio
solo per perpetuarci
a caso uno su miriade.
Marco Sclarandis
e stai al gioco delle mie dita umane
mi sbaglierò ma in te vedo estremo desiderio
di perdere anche le ali e gelida ferocia
pur di ottenere metamorfosi
no tu non vuoi mutarti in altro vertebrato
o in uno qualsiasi esistente al mondo
vuoi le mie membra la mia mente
non so come ma sento che sai della mia ebbrezza
e vuoi provarla offrendo in cambio vita
distogliti splendida audace creatura
da questa insana brama
tu tendi l'agguato all'afide alla falena al ragno
noi lo facciamo tra di noi
anche dopo il pranzo e sazi
così come se fossimo insetti condannati
a uscir di celletta o favo o guscio
solo per perpetuarci
a caso uno su miriade.
Marco Sclarandis
Saturday, May 2, 2015
Quando accadrà di noi diranno
Per un’ora di noi rideranno le formiche
dietro di loro accompagnate da cori di cicale
non tra un millennio piuttosto in questo secolo
non so in quale data ricorrenza lo faranno
può essere già accaduto e noi ignorarlo
da molti alveoli esagonali ronzano sorrisi
da quei visi rivolti verso quei cubicoli squadratifatti di plastica d’acciaio di cemento
invadenti più degli autunnali funghi
illuminati contro ogni necessario buio
per noi quegli occhi sfaccettati alieni
ci guardano ma non sanno non comprendonohanno espressioni smorfie indecibrabili
capocce troppo piccole per idee grandiose
stagioni insufficenti per maestose imprese
eppure perché non potrebbe essere
che anche una sola volta per un’ora solaquesti esapodi non siano esauditi con prodigio
ci vedano come noi vediamo loro
e il resto che ne viene in conseguenza
chissà se allora disponendo di giornata intera
non comincerebbero ad organizzarsiquanta distanza attraverso labirinti
dovrebbero coprire per raggiungerci
quanta confusione dominare per riuscirci
vedo adesso io l’ape stolidamente laboriosa
tuffata in mezzo e petali e pistilli del limonedi me sorrido un poco conoscendomi
se dovessi darle un’anima o negargliela
resterei indeciso come calabrone
se morsicare pesca acerba od uva non matura
ecco di quel sorriso credo di sapere
quando accadrà di noi diranno
così astuti così giganti e forti
ma le vostre ali sono solo pròtesi.
Marco Sclarandis
Friday, May 1, 2015
柴静雾霾调查:穹顶之下 Chai Jing, Under the Dome. Settima ed ultima parte.
Ora, diamo un
attimo un'occhiata a Los Angeles. Los Angeles è una città molto simile a
Pechino. Dal 1970, il numero di macchine che si contano a Los Angeles è
aumentato drasticamente (addirittura di tre volte) ma il suo inquinamento?
Diminuito del 75%! Perché? Ecco che sono andata a scoprirlo in prima persona. A
Los Angeles e limitrofi, vivono più di 17 milioni di persone, per cui ci
saranno circa 13 milioni di vetture se contiamo un mezzo a testa, e 850 milioni
di km di percorsi stradali (tanti quanti per riavvolgere la Luna 1600 volte). In
California sono state contate circa 1061745 vetture a diesel; in media, il
consumo di carburante per ciascuna vettura ammonta a 35.2 litri giornalieri. Stando
ai dati pubblicati dagli enti californiani, il 70% dell'inquinamento
atmosferico in California è causato dalle vetture a diesel, per questo, è stato
da qualche anno stabilito l'obbligo del DPF nei tubi di scarico: esso infatti
trattiene il 99% delle polveri sottili, evitando così la loro fuoriuscita in
atmosfera. Ovviamente, chi non dispone di questa installazione, riceve una
salata multa. Il Dipartimento per la
Tutela dell'Ambiente californiano sta continuamente
esortando le case automobilistiche a produrre vetture che rispettino gli
standard ambientali e a togliere dal commercio tutte le vetture fallate: si
conta che lo scorso anno siano state controllate 29913 vetture, di cui 3281
fuori norma; con un totale di 1336880 dollari pervenuti dal pagamento delle
multe pagate dai proprietari delle vetture fuori legge.
Ho notato come tra
queste, molte provenissero dalla Cina. Ora, dove sta il problema? Il problema
sta nell'esecuzione della legge; in che senso? Nel senso che dove viene
applicata correttamente, si hanno buoni risultati (circa il 90% delle persone
che cercano di evadere, si colgono in fragrante); dove invece non viene
applicata nel modo giusto, come nel nostro caso, succede proprio come mi disse
il capo della Tutela dell'ambiente di Pechino: il 90% degli uomini violano
tranquillamente la legge. Sapete quando sono stati presi in modo serio i provvedimenti
riguardo alle vetture non in regola? Esattamente lo scorso settembre, quando
sono stati rivisti i punti del documento sul "miglioramento della qualità
dell'aria", in particolare il 43esimo. Quando lo scorso anno in America si
dovevano rivedere i parametri di emissione delle vetture, le case
automobilistiche americane non hanno subito risposto alla chiamata della Legge,
solo in un secondo tempo hanno mollato la presa. Ho chiesto a quel punto al
Dipartimento della Tutela Ambiente di Los Angeles il motivo per cui non potesse
imporsi con forza di fronte alle case automobilistiche, ma questa è stata la
risposta che ho ricevuto: il Dipartimento per la Tutela dell'Ambiente ha di
per sé il compito di portare innovazione ma dove c'è un Governo che detta i
parametri secondo mercato, tu non puoi fare altro che sottometterti al mercato.
Ma in Cina si usa il carbone, come facciamo a ridurre l’uso del carbone? A
questo punto ho deciso di andare a Londra, perché Londra a suo tempo è riuscita
a ridurre le emissioni dell'80%, ci ha messo 50 anni circa, però le ha ridotte.
Nel 1950, a
Londra il PM aveva raggiunto parametri esorbitanti, tipo di 10 volte superiori
rispetto agli standard europei. Nel 1956 infatti per la prima volta è stato
scritto un documento per il miglioramento della qualità dell'aria e da quel
momento si è sempre sottoposto il carbone a processi di raffinazione, così come
sono state vietate le caldaie a carbone, per cui, per chi avesse violato la
legge, ci sarebbero state ingenti somme di sterline da pagare. A quel punto, il
petrolio ha sostituito per il 20% il carbone, così come il gas naturale per il
30%; infine, l'uso del carbone è sceso dal 90% al un 30%, e il GDP è rimasto lo
stesso, anzi è aumentato con l'era del petrolio. ... Che ci serva da esempio: i
londinesi hanno sostituito il carbone con gas naturale e petrolio e hanno
rivisto il cielo azzurro e le nuvole bianche. Noi, dobbiamo fare come hanno
fatto loro: non dobbiamo solo limitarci a vietare l'uso del carbone e del
petrolio non raffinato, ma dobbiamo presentarci con una soluzione diversa, una soluzione
che dia una svolta alle nostre industrie e che possa essere adottata
nell'immediato. Anche noi in Cina abbiamo del gas naturale, peccato che occupi
una percentuale molto bassa considerando i parametri internazionali: 4%.
"Noi siamo il Paese del Carbone": questa frase è una
delle frasi con cui siamo soliti etichettare il nostro Paese. In realtà, se
consideriamo i parametri nazionali, noi disponiamo di un bel 22% di gas
naturale, e di un bel 38% di petrolio. Sono stati stimati 900 miliardi di metri
cubi di petrolio sotto i nostri piedi, eppure sono solo un centinaio di
miliardi quelli che noi estraiamo. In America ci sono 6300 industrie di
estrazione del gas e petrolio raffinato, noi ne abbiamo solo 3; in America ci
sono 160 aziende che si occupano di condutture di gas, noi ne abbiamo solo 3.
Il 70% di gas naturale estratto viene gestito da una sola industria
"Petrochina". Ora, perché non fare come aveva fatto Londra a suo
tempo? Passare dall'era del carbone all'era del Gas naturale? Noi abbiamo
bisogno di innovazione in campo energetico!
Quella che vedete
ora alle mie spalle è la cartina che rappresenta tutta la mafia che gestisce il
mercato delle risorse energetiche in Cina. A giugno dello scorso anno, queste
persone già avevano deciso..."le risorse sono delle merci, per cui
dobbiamo cambiare il modo con cui il Governo le gestisce"...
Ma andiamo avanti…
negli ultimi tre anni, non solo la
Cina ha permesso a tutti di venire a conoscenza dei
problemi ambientali, ma ha anche fondato uno dei Sistemi di controllo
dell’inquinamento più grandi al mondo. Per esempio se scaricate questa APP sul
vostro cellulare, potrete vedere in diretta se a 5 chilometri di distanza da
voi vi sia o no un'industria che in quel momento sta sforando i parametri
stabiliti. In Cina, le 6000 più grandi industrie producono il 65% di gas serra.
Cosa succede però se delle industrie si rifiutano di rendere pubbliche le loro
emissioni? L'anno scorso ho partecipato ad un'assemblea legislativa che
trattava proprio di questo argomento, e alla fine è stato deciso che nella
regione dello Hebei, qualsiasi industria da quel momento in poi avrebbe dovuto
rendere noti i propri dati, e in caso questa si rifiutasse avrebbe potuto
arrivare a pagare una multa di centomila yuan al giorno. Ma chi si dovrebbe
occupare di queste faccende in Cina? Il Dipartimento per la Tutela dell'Ambiente che
però sembra non interessarsene troppo...anzi vi dirò che solo l'1% delle
controversie di cui si dovrebbe occupare questo Dipartimento sono emerse negli
ultimi anni. Ecco che ritorniamo su quel famoso 53esimo punto del documento sul
"miglioramento della qualità dell'aria", su quel famoso Dipartimento
inesistente. Fortuna che dal 1 gennaio di quest'anno, è stato stabilito che
chiunque lavori nel campo della Tutela per L'Ambiente da almeno cinque anni
(sia come dipendente sia come volontario) detiene automaticamente il potere di
aprire processi giudiziari a chiunque non rispetti l'Ambiente. Sapete quante
associazioni si contano ora? Circa 700 con tantissimi dipendenti e volontari.
Quindi, perché non partecipare anche noi nella vita quotidiana?
1.Se dovete andare
in un posto che si trova a massimo 5
km di distanza, non usate la macchina, ma andate a piedi
o usate la bicicletta o il motorino elettrico o i servizi pubblici.
2.Il minimo del
motore della vostra macchina non deve superare i 30 secondi.
3.Se per strada
incontrate dei camion che rilasciano fumo troppo nero, chiamate subito 12369
4.Se notate dei
ristoranti che non dispongono di una cappa, esortateli a procurarsela, oppure
scrivete opinioni negative sul sito internet.
5.Se notate delle
perdite nei distributori di benzina, chiamate il numero 12369
6. Se vedete
fabbriche le cui ciminiere sprigionano fumo molto nero, non esitate a
fotografarle e ad inviare la foto per email al Dipartimento della Tutela per
l'Ambiente.
7. Evitate di
comprare i prodotti delle grandi marche.
Solo così
nell'arco di un anno potremo sconfiggere la nebbia grigia!
Per concludere vi
elenco quello che ho fatto io in questo ultimo periodo. Io abito vicino ad un
cantiere. Un giorno mentre camminavo per la via del ritorno ho notato che c'era
della polvere nell'aria. Poco dopo ho capito da dove provenisse. Sono andata
nel cantiere e ho chiesto al capo cantiere se avesse potuto coprire con un telo
una montagnola di macerie e polvere situata proprio al centro del luogo di
lavoro. Abbiamo impiegato 5 minuti neanche per coprirla. Prima che me ne
andassi, il capo cantiere mi ha fermato dicendomi che avendomi vista con un
cellulare in mano, temeva che avessi potuto chiamare qualcuno di dovuto per
rendere nota questa faccenda. Io sorrisi. Altro avvenimento. Prima di tutto
sapete che il 6% del PM 2,5 che si respira a Pechino proviene dai ristoranti
pechinesi che non hanno installate le cappe sopra il piano cottura? Ebbene sì.
Non potevo crederci neppure io quando l'ho scoperto. Poi se consideriamo il
fatto che il numero di ristoranti pechinesi copre il 22% di tutti i ristoranti
nel mondo, allora... Inizialmente pensavo non ci fosse soluzione, poi quando
sono stata a Londra ho scoperto i filtri di depurazione. Quando sono tornata a
Pechino, sono andata nel ristorante in cui mi fermavo sempre a mangiare, e
chiamando l'12369 ho fatto in modo che in quel ristorante venisse installata
una cappa con filtro di depurazione. Sapete cosa mi ha detto la signora del
ristorante dopo che gli operai avevano finito di montare l'installazione (ci
tengo a dire che non era passata neppure mezz'ora): mi ha detto
"grazie"... Prima di andare a Los Angeles, pensavo che tutti i
benzinai puzzassero di benzina, come a Pechino, ma una volta stata là, mi sono
accorta di come la faccenda sia ben diversa all'estero: all'estero i tubi di
erogazione dispongono di un filtro salva-carburante che permette alla benzina o
diesel di non evaporare nell'atmosfera
durante la fuoriuscita. Anche in questo caso, sono andata nel distributore di
carburante più vicino a casa mia e chiamando il 12369 ho fatto in modo che
venisse installato questo dispositivo salva-carburante.
12369 ci assicura
che il 100% delle volte risponderà alle chiamate e interverrà. Io non so dirvi
se interverrà, ma provare non nuoce nessuno.
...Quando siamo in
mezzo alla nebbia grigia, solo una cosa possiamo fare per proteggere noi stessi
e i nostri cari: indossare la mascherina...
...Vi dirò che lo
scorso anno per me è stato un bell'anno, nonostante tutte queste informazioni
di cui sono venuta a conoscenza. é stato bello perché io mi sono alzata in
piedi, perché ho detto no. Ho detto no all'inquinamento, ho detto no alla
sottomissione. Mi sono fatta sentire e quando in quel ristorante hanno
installato quella cappa, mi sono sentita bene, rilassata, entusiasta di aver
contribuito al miglioramento del nostro futuro. Perché ragazzi, è così che si
fa la storia. é quando milioni e milioni di persone si alzano in piedi come ho fatto
io e dicono "No, non sono soddisfatto. Oggi voglio fare qualcosa per il
bene comune" che si fa la storia... Mia figlia ora è ormai cresciuta, sta
bene, è in forma. La porto spesso al mare a respirare dell'aria fresca e
dovreste vedere come è felice. Come le piace questo mondo. Perché sì, questo
mondo poi sarà il loro, apparterrà ai nostri figli. Questo mondo è fantastico,
così come è...dobbiamo metterci in testa che non possiamo controllarlo, ma
dobbiamo salvaguardarlo nella sua naturalezza. Dobbiamo salvaguardarlo perché
un giorno sarà quello in cui vivranno i nostri figli quando noi non ci saremo
più...ragazzi...abbiamone cura come ne avremmo per i nostri figli...
Traduzione di Sara Mazzuoli
Marco Sclarandis
Thursday, April 30, 2015
柴静雾霾调查:穹顶之下 Chai Jing, Under the Dome. Sesta parte.
柴静雾霾调查:穹顶之下 Chai Jing, Under the Dome. Sesta parte.
Qualsiasi industria
petrolifera al mondo cerca solo di salvaguardare i propri interessi. Abbiamo
dato un'occhiata a come si comportano le altre Nazioni e abbiamo visto che in
quasi tutte (Australia, Corea del Sud, Giappone, Messico, Canada, Europa: anche
se in Europa esiste una commissione speciale in cui le case petrolifere possono
avere voce in capitolo, non è mai accaduto che i parametri venissero presi in
favore di queste ultime) la responsabilità di decidere i parametri cade sui
rispettivi Dipartimenti della Tutela dell'Ambiente. Perché allora in Cina non è
così? Addirittura negli anni 60, i bus che giravano per le vie di Pechino erano
costretti a mettere sulle loro capotte degli aspiratori di gas; nel 1983 Il
Dipartimento di ricerca dell'industria petrolifera è caduto sotto il controllo
delle case petrolifere; nel 2005, quando è stata indetta la prima Standard
Commission, l'industria petrolifera ha scelto i suoi rappresentanti e
ufficiali; oggi, a dieci anni di distanza, la Cina
si trova a dover fronteggiare da un lato il problema della continua crescita
della richiesta di petrolio e dall'altro del miglioramento della sua qualità.
In questi due anni, sono comunque aumentate le industrie che cercano di non
utilizzare il petrolio come fonte primaria, così come è aumentata la richiesta
di muoversi attraverso procedure che tutelino l'ambiente.
Continuando le mie
ricerche sul petrolio, sono venuta a conoscenza di un'altra tragica notizia:
all'incirca metà del petrolio presente sulla Terra è già stato usato
dall'essere umano…
In tutto il mondo
sono dieci i porti più grandi e importanti per il trasporto merci, su questi
dieci, sette sono in Cina. Nell'immagine alle mie spalle potete vedere dove
sono collocati in Cina questi sette porti. è stato calcolato che l'impatto
ambientale del numero di navi che si contano all'interno di 400 metri di costa è lo stesso
di quello prodotto da 500 mila camion messi assieme. Per cui a Shenzheng, il
60% di biossido di zolfo proviene dalle emissioni delle navi da trasporto
merci. Più di 200 mila navi utilizzano come carburante il petrolio più grezzo.
Possiamo immaginare i livelli di inquinamento dell'aria presenti sulle coste.
In alcune zone è persino visibile la cenere sui lati delle strade e si può
prendere per mano.
Forse però vivete vicino ad un aeroporto...se consideriamo
quello del Guangzhou, beh, sappiate che al giorno le emissioni sono pari a
quelle di 600 mila taxi. Mettiamo che non viviate neppure vicino ad un aeroporto,
scommetto che almeno una volta nella vita avete visto per strada questi camion:
camion che trasportano materiali per l'edilizia. Vedete quel fumo che gli
fuoriesce davanti? Come è nero! Ma dove lo compra il carburante? Siamo così
andati, io e qualche responsabile della Tutela dell'Ambiente, in un edificio in
cui si comprano biglietti per la lotteria, diesel, fango ecc... e mi sono
subito chiesta: ma questi commercianti, da chi lo comprano il diesel? Abbiamo
comprato una bottiglia di diesel e ci siamo recati nel distributore più vicino.
Come sono scesa dal veicolo, uno dei responsabili della Tutela si era già messo
a parlare con il capo del distributore, il quale non voleva mostrare i suoi
documenti...
...In Cina: la
richiesta di petrolio e carbone è altissima, la loro qualità è bassissima
perché non vengono raffinati, in più non ci sono neppure i controlli dovuti...
1. non ci sono
richieste di raffinamento di carbone.
2.non vengono
fermate le industrie che produco grandi quantità di gas serra.
3.non c'è un ente
che si prenda la responsabilità di controllare i parametri delle vetture
4.Non c’è modo di riformare
gli Standard Nazionali sulla qualità del petrolio
5. Nessuno
controlla la qualità del petrolio venduto dai distributori
MMM...Non mi pare
che il nostro Ministero della Tutela per l'Ambiente sia imbarazzato per tutto
questo...
Senza contare i
costi ambientali e l'imballaggio, una tonnellata di ferro può arrivare a
costare 100 yuan, una tonnellata di carbone 156 yuan; un camion che non
rispetta i parametri 20 mila yuan; mentre per il petrolio più grezzo si parla
di 5 milioni di yuan alla volta...
Comunque, sapete
voi che odore ha l'inquinamento? Ha l'odore dei soldi. Sono andata per questo a
parlare con il Direttore di una fabbrica di ferro. Sapete che mi ha detto? Mi
ha detto che a causa della competizione e della guerra dei prezzi, adesso come adesso,
per una tonnellata di ferro, guadagna a mala pena i soldi per comprarsi un uovo
sodo (non arriva neppure a 2 yuan per tonnellata). Sapete di cosa è fatta una
tonnellata di ferro? è composta da 600
kg di carbone, 3-6 tonnellate di acqua. E sapete quanto
gas serra emettiamo per produrre ciascuna tonnellata di ferro? 1.53 kg di biossido di zolfo e
un kg di ceneri. Sapete invece cosa produciamo bruciando una tonnellata di
carbone? 1.53 kg
di biossido di zolfo, 3-9 kg
di anidride carbonica, e 2 kg
di monossido di carbonio e 9-11
kg di ceneri. Ovviamente il guadagno arriva a mala pena
a coprire la spesa di una bibita. Ciò che però mi fa star più male in tutto
questo è il pensare a tutti i soldi che ogni anno lo Stato dà alle 22 delle 39
più importanti industrie siderurgiche del Paese per finanziarle. Pensate che ad
una di queste gli sono stati dati in un anno 2 miliardi di yuan per farle
evitare di andare in perdita. Dopo aver ricevuto questo aiuto dallo Stato, i
Dirigenti hanno pensato bene di attaccare sulla porta del loro ufficio un
foglio con questa scritta:
"Vi giuriamo che un pezzo di ferro ve lo faremo
pagare meno di 100 yuan." ...insomma, l'industria edilizia contribuisce
tantissimo all'aumento dell'inquinamento atmosferico; un settore, quello
dell’edilizia, che sta distruggendo i nostri villaggi e che è in vita solo da
30 anni. Basti pensare che ogni giorno scompaiono 80 villaggi caratteristici;
basti pensare che 184 città sono passate da prefetture a metropoli. Adesso in
Cina si contano 1 miliardo e 300 milioni di persone; ma se guardiamo tutti gli
edifici che sono stati costruiti, si contano abitazioni sufficienti per 3
miliardi e 400 milioni di persone. è vero che le città ci hanno reso liberi, e
ci hanno fatto splendere in questi ultimi 30 anni, ma non possiamo permetterci
di andare avanti come abbiamo fatto finora: non si può più continuare a
costruire in questo modo e soprattutto, a utilizzare nel modo sbagliato le
risorse. Un centro di ricerca ospedaliero mi ha detto che se si continua per
questa strada, tra 5 anni avremo consumato più di 1 miliardo e 600 milioni di
carbone, ci saranno più di 400 milioni di vetture circolanti sulle nostre
strade! Questo significa che stiamo consumando tutte le materie prime, e che
vedremo sempre più spesso quella nebbia grigia... il traffico è appena
iniziato.
...parlando con un
esperto, gli chiesi di quanto dovremo ridurre le emissioni per avere un cielo
limpido quanto quello dei giorni dell'APEC. Lui mi rispose che bisognerebbe
ridurre del 47% le emissioni di biossido di zolfo, del 52% di quelle di anidride
carbonica e del 44% di PM2,5; diciamo ridurre di circa la metà i gas serra.
Cosa si è detto
all'APEC? Entro il 2030, la Cina avrà
il picco del petrolio e le strutture che si appoggeranno su risorse rinnovabili
occuperanno un 20%; inoltre l'uso dei combustibili fossili verrà ridotto
drasticamente. Le fabbriche a risparmio energetico in Cina hanno un output di 3
bilioni e 700 miliardi e le persone che ci lavorano sono più di 39 milioni.
Traduzione di Sara Mazzuoli
Marco Sclarandis
Subscribe to:
Posts (Atom)