E' l'intenzione che conta.
E non ci vuole una mente straordinaria per accorgersi
che nella reclàme o come la si voglia chiamare, l'intenzione è per la maggior parte dei casi
solo quella di vendere della merce ricavandone il massimo guadagno.
Qualsiasi conseguenza negativa, a breve o a lungo termine, purchè non danneggi la vendita viene ignorata.
Il marketing che impera da decenni andrebbe chiamato "sfintering" perchè tutto ciò che ingoia alla fine esce da uno sfintere sotto forma di denaro, e si sa, il denaro è anche chiamato "lo sterco del diavolo".
Commerciare non è in sè malvagio, tutt'altro, ma oltre dei limiti anche in questo caso, diventa patologia, crimine e dannazione.
Questi individui che divorano vite e bellezza ed evacuano escrementi mercantili, nemmeno aventi le virtù del letame, ma parecchi vizi del veleno, vanno isolati e curati, esattamente come si fa come gli infettati da malattie contagiose e letali.
Siamo in un'evo di peste psicologica che sta mietendo vittime a centinaia di milioni, portandole alla tomba, ma attraverso una vita di merda.
Mi viene in mente il "Comma 22".
[Il paradosso del Comma 22 è un paradosso contenuto nel romanzo Catch 22 (letteralmente "Tranello 22" ma normalmente tradotto come "Comma 22") di Joseph Heller.
Il paradosso riguarda un'apparente possibilità di scelta in una regola o in una procedura, dove in realtà, per motivi logici nascosti o poco evidenti, non è possibile alcuna scelta ma vi è solo un'unica possibilità. Nella lingua inglese viene infatti comunemente citato con il significato di circolo vizioso.
Il libro, edito nel 1961, rappresentò una feroce critica alla struttura militare e alla guerra narrando le avventure di un gruppo di aviatori statunitensi adibiti ai bombardamenti in Italia durante la Seconda guerra mondiale. I regolamenti cui i piloti erano soggetti contenevano il Comma 22:
«"Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo".»
In realtà la norma sopra riportata non è mai esistita e, se lo fosse, sarebbe stata all'evidenza autocontraddittoria. cortesia wikipedia]
Quindi:
"Chi è pazzo può essere esonerato dal praticare lo "sfintering", ma chi chiede d'essere esonerato dallo "sfintering" non è pazzo".
Marco Sclarandis
Wednesday, December 31, 2014
Tuesday, December 30, 2014
11.000.000.000.?
Io sto preparandomi ad accettare l'era della Grande Scelta Coatta.
Anche questa come una matrioska conterrà tante piccole scelte, più o meno obbligate.
Quand'anche s'aggiungessero altri tre o quattro miliardi di abitanti nei prossimi trent'anni, non vedo come potrebbero diventare delle persone, dato che già ora molte persone stanno rinunciando alla loro individualità per scendere nelle bolgie dove ci si trasforma unicamente in ottusi consumatori.
Una mucca al pascolo sembra un fine critico d'arte al confronto di uno qualunque di questi.
Può essere che il penultimo destino di Homo Sapiens sapiens fosse quello che ormai stiamo vivendo in massa, e che dopo questa generazione ne arrivino altre che riescano finalmente a liberarsi dell'ossessione per la crescita indiscriminata ed è questa immaginazione trascendente che mi sostiene.
Già mille anni fa c'era chi si chiedeva quanti angeli potessero ballare su di una capoccia di spillo, ma da sempre la Terra è sempre stata troppo piccola per un essere cacciato via da un fantastico giardino delle delizie.
Figuriamoci adesso che sappiamo come stanno un pò le cose in questo Universo.
C'è da essere furiosi, sebbene se lo avessimo dovuto creare noi stessi, non avremmo fatto di meglio.
Ad ogni modo, siccome deriviamo tutti da una funzione esponenziale che raggiunta la maturità ha acquisito la saggezza di trasformarsi in una curva disposta al ritorno allo zero, la speranza che si abbiano di nuovo giorni di gloria non è affatto vana.
Marco Sclarandis
Anche questa come una matrioska conterrà tante piccole scelte, più o meno obbligate.
Quand'anche s'aggiungessero altri tre o quattro miliardi di abitanti nei prossimi trent'anni, non vedo come potrebbero diventare delle persone, dato che già ora molte persone stanno rinunciando alla loro individualità per scendere nelle bolgie dove ci si trasforma unicamente in ottusi consumatori.
Una mucca al pascolo sembra un fine critico d'arte al confronto di uno qualunque di questi.
Può essere che il penultimo destino di Homo Sapiens sapiens fosse quello che ormai stiamo vivendo in massa, e che dopo questa generazione ne arrivino altre che riescano finalmente a liberarsi dell'ossessione per la crescita indiscriminata ed è questa immaginazione trascendente che mi sostiene.
Già mille anni fa c'era chi si chiedeva quanti angeli potessero ballare su di una capoccia di spillo, ma da sempre la Terra è sempre stata troppo piccola per un essere cacciato via da un fantastico giardino delle delizie.
Figuriamoci adesso che sappiamo come stanno un pò le cose in questo Universo.
C'è da essere furiosi, sebbene se lo avessimo dovuto creare noi stessi, non avremmo fatto di meglio.
Ad ogni modo, siccome deriviamo tutti da una funzione esponenziale che raggiunta la maturità ha acquisito la saggezza di trasformarsi in una curva disposta al ritorno allo zero, la speranza che si abbiano di nuovo giorni di gloria non è affatto vana.
Marco Sclarandis
Thursday, December 25, 2014
Buon san Fatale
Quando abbiamo preparato tutto per il meglio
e predisposto tutto per evitare il peggio, che cos'altro possiamo fare ?
Possiamo sperare che ciò che avverrà avvenga secondo il nostro desiderio.
E, cosa che assomiglia all'arte dell'agricoltura, coltivare un sano fatalismo.
Non possiamo controllare tutto come nemmeno è vero che nulla è sotto il nostro controllo.
La Vita sta in bilico fra questi due estremi e più passano i milioni di millenni, più questa enigmatica verità rifulge come un fuoco di nomadi acceso nel deserto.
Ma, capire e quindi accettare ed in seguito mettere in pratica un sano fatalismo è un'arte difficile.
Il dubbio di aver frainteso o ignorato gli indizi che l'Esistenza ci fornisce con bizzarra regolarità, per condurci fino al termine dei nostri giorni è sempre in agguato, come la tarma rifugiatasi nel comodino, pronta a rosicchiare il cardigan di cachemire giusto quando rimuoviamo la naftalina dall'armadio.
Ecco perchè elevo un pensiero a San Fatale, protettore di tutti i sani fatalisti.
Che da sempre ci hanno salvato dagli idealisti che, con la buona intenzione di riportare il Paradiso sulla Terra, hanno finito per installarvi per lunghi periodi degli inferni quasi perfetti.
Marco Sclarandis
.
e predisposto tutto per evitare il peggio, che cos'altro possiamo fare ?
Possiamo sperare che ciò che avverrà avvenga secondo il nostro desiderio.
E, cosa che assomiglia all'arte dell'agricoltura, coltivare un sano fatalismo.
Non possiamo controllare tutto come nemmeno è vero che nulla è sotto il nostro controllo.
La Vita sta in bilico fra questi due estremi e più passano i milioni di millenni, più questa enigmatica verità rifulge come un fuoco di nomadi acceso nel deserto.
Ma, capire e quindi accettare ed in seguito mettere in pratica un sano fatalismo è un'arte difficile.
Il dubbio di aver frainteso o ignorato gli indizi che l'Esistenza ci fornisce con bizzarra regolarità, per condurci fino al termine dei nostri giorni è sempre in agguato, come la tarma rifugiatasi nel comodino, pronta a rosicchiare il cardigan di cachemire giusto quando rimuoviamo la naftalina dall'armadio.
Ecco perchè elevo un pensiero a San Fatale, protettore di tutti i sani fatalisti.
Che da sempre ci hanno salvato dagli idealisti che, con la buona intenzione di riportare il Paradiso sulla Terra, hanno finito per installarvi per lunghi periodi degli inferni quasi perfetti.
Marco Sclarandis
.
Friday, December 19, 2014
Se vuoi che io veleggi
Quel tappo di sughero fasullo
tanto bello al tatto ed anche
per lo sguardo apposta fatto
a sé stesso abbandonato
quindi preda del risucchio
d’un qualunque scroscio d’acqua
in salsi flutti poi approdato
mi ha ingannato a pranzo
tu chè l’hai gettato
come ciliegio spande nòccioli
come fa pappo delicato di taràssaco
sappi che hai sbagliato
letali sono molti dei tuoi frutti
proprio per uno come me
che vive di pilucchi fra le onde
se ci tieni a vedermi veleggiare
libero come pure tu vorresti essere
riponi i tuoi pericolosi manufatti
chè basta un cestino od una tasca
un cassetto un cassonetto
e così tutti conviviamo in pace.
Marco Sclarandis
Thursday, December 18, 2014
Scala Mercalli - Climamoto
28022015040420152H6P
Negli ultimi trent’anni ci
siamo abituati, noi comuni mortali, a considerare l’entità dei terremoti con
una unità di misura, la “Scala Richter”, fondata su delle misure dell’energia
scatenata dal sisma ossservato.Abbiamo abbandonato la “Scala
Mercalli”, che aveva una sua indubbia validità,ma era fondata su una
valutazione più che altro soggettiva degli effetti e dei danni sismici.
Dal 28 febbraio e fino al 4 Aprile, “Scala Mercalli” tornerà alla ribalta,ma in un modo diverso.
Dal 28 febbraio e fino al 4 Aprile, “Scala Mercalli” tornerà alla ribalta,ma in un modo diverso.
“Scala Mercalli” sarà infatti un programma in sei puntate, su RAI 3, che si occuperà di un brusco movimento, non della crosta terrestre, ma di quella membrana eterea che ci avvolge da migliaia di anni e ci dà un clima al quale siamo abituati.Il clima della Terra si è sempre evoluto, e anche di molto, ma noi, proprio noi esseri umani siamo riusciti, quasi senza accorgercene, a farlo evolvere così rapidamente e verso una direzione, che possiamo ormai dire di avere scatenato un “climamoto”.
“Scala Mercalli” cercherà di raccontare nel modo migliore come questo “climamoto” stia agendo sulle nostre vite, e come allo stesso tempo possiamo ripararci dalle scosse peggiori.“Scala Mercalli” cerchèrà di dimostrare quanto sia oggettivo il cambiamento climatico in atto, e quanto sia ancora soggettiva la reazione ad esso, da parte della maggioranza della popolazione planetaria.
E’il cambiamento climatico la vera matrioska che ingloba in sé tutti gli altri cambiamenti.
Demografici, economici, finanziari, politici, etici e sociali.
E’ sempre stato così, ma questa volta possiamo esserne proprio certi.
E certi che nella manovra ci abbiamo letteralmente messo il nostro fiato.
“Scala Mercalli” si rivolge a tutti, perché siamo stati tutti, chi più, chi meno,chi sapendo, chi ignorando, chi credendoci o non credendoci, a fare delle quattro stagioni sui cinque continenti, anzi sei considerando gli oceani, un clima che i nostri discendenti potranno definire a ragione,
da “fine di un mondo”.
Dal 28 Febbraio al 4 aprile 2015, tutti i sabati, in prima serata su RAI
3, Scala Mercalli:
due ore di documentari, approfondimenti, interviste sul clima e l'ambiente e i cambiamenti della nostra società, sotto la guida di Luca Mercalli.
Marco Sclarandis
Tuesday, December 2, 2014
Mille e non più mille
Tutto
il petrolio finora estratto e quello
ancora estraibile equivale al volume
di 7 laghi di Garda
ancora estraibile equivale al volume
di 7 laghi di Garda
Credit: http://www.gardaportal.it/img/mappa-localita.jpg
Nell'arco di trent'anni tutto il petrolio che vale la pena d'estrarre per il suo contenuto d'energia
potrebbe venire estratto.
Quello
estraibile impiegando un quinto o di più, dell'energia che esso stesso
contiene,
sicuramente verrà lasciato al riposo eterno, perchè ormai qualsiasi
genere d'energia rinnovabile
ha un rendimento (EROEI) maggiore.
ha un rendimento (EROEI) maggiore.
Ma
il petrolio è una materia prima difficilmente sostituibile ed è per questo
motivo
che si cercherà d'estrarlo fino all'ultima goccia.
In ogni caso la "fetida ambrosia oleosa" ha ormai dato il meglio che poteva dare,
In ogni caso la "fetida ambrosia oleosa" ha ormai dato il meglio che poteva dare,
anche se ora ci rendiamo conto che siamo riusciti in cent'anni a
spremerne del peggio, e in quantità,
è il caso di dirlo, industriali.
è il caso di dirlo, industriali.
Sopravviveremo
all'estinzione del petrolio?
Certamente,
visto che ne abbiamo fatto a meno per decine e decine di migliaia di anni.
Se non altro, grazie anche a esso abbiamo imparato come viverne senza, sostituendolo.
La difficoltà, per usare un eufemismo, sta nell'abituarsi alla fine di questa cuccagna
Se non altro, grazie anche a esso abbiamo imparato come viverne senza, sostituendolo.
La difficoltà, per usare un eufemismo, sta nell'abituarsi alla fine di questa cuccagna
che ormai vediamo essere stata anche abbastanza maligna.
Se ci comporteremo come una ressa di scorpioni dentro una damigiana,
lasceremo solo un po' d'ossa,
Se ci comporteremo come una ressa di scorpioni dentro una damigiana,
lasceremo solo un po' d'ossa,
molti rifiuti e un enigma agli archeologi, se mai ce ne
saranno ancora.
Se invece saremo capaci finalmente di maturare, invece che di crescere senza freni e discernimento,
Se invece saremo capaci finalmente di maturare, invece che di crescere senza freni e discernimento,
allora possiamo fin d'ora immaginare i nostri
discendenti appassionarsi alla nostra storia
e anche a sorridere dei nostri tragicomici errori.
Marco Sclarandis
e anche a sorridere dei nostri tragicomici errori.
Marco Sclarandis
Tuesday, November 4, 2014
Implacabili spiriti aerei
Davvero fu stivato per noi
quell’antico
fulgore stellare
come
litica spugna imbevuta
di
balsamo riservato a monarca
come
scuro pane incendiario
cibo
destinato a pranzi d’eroi
miliardi
di salme e carcasse
vissero solo per finire in oblio
o
mutate in ambrosia olezzosa
in
pietra che s’infuoca con l’aria
in fiato che arde ma soffoca
in fiato che arde ma soffoca
sono
risorte e insignite d’un nome
siamo
noi proprio quegli angeli
che
vi hanno spremuto ed estratto
dalle
tombe profonde di Gea
per
mutarvi in osanna a un Divino
ora
siete volo di ruggenti turbine
torri
alte dal deserto alle nubi
velodromi
per schianti di adroni
cisterne
per metalli pesanti in fusione
siete
anche orde d’umani sfrenati
furenti
per il conoscere limiti
in
un Cosmo che nasconde infiniti
Voi tutti combustibili fossili
vi
abbiamo liberati nel vento
perché ora ci
ripagate dicendo
siete
solo schiocchi avidi esseri
eravamo
démoni morti e sepolti
ora
siamo implacabili spiriti aérei
vi
occorrerà molta più diabolica astuzia
per
sopravvivere sotto il nostro dominio.
Marco Sclarandis
Friday, October 31, 2014
Chè presto la bisca perisca.
Una persona amica mi dice,
"Le Cassandre economiche ormai pullulano, ben più di quelle relative alla deplezione delle risorse. Spero solo si sbaglino."
Riferendosi a questo articolo:
http://notiziariodellenews.blogspot.it/2014/09/a-quando-il-nuovo-collasso-del-sistema.html
(Un breve estratto che ne riassume la tragicomica sostanza:
Micheal Snyder su The Economic Colapse Blog non ha dubbi e per rispondere compie un'interessante analisi sul mondo dei derivati negli Stati Uniti: gli istituti "troppo grandi per fallire" nel paese oggi hanno singolarmente oltre 40 trilioni di dollari di esposizione ai derivati.
Con un debito nazionale di circa 17.700 miliardi di dollari, 40 trilioni di dollari è una cifra quasi inimmaginabile. E, prosegue l'analista, a differenza di azioni e obbligazioni, i derivati non rappresentano "investimenti" in nulla: sono solo scommesse di carta su ciò che accadrà in futuro. Praticamente una forma di gioco d'azzardo legalizzato e le banche "troppo grandi per fallire" hanno trasformato Wall Street nel maggiore casinò nella storia del pianeta. Quando questa nuova bolla scoppierà (e scoppierà sicuramente), il dolore che causerà per l'economia globale sarà maggiore di quanto le parole possono descrivere.)
Ecco allora la sua, secondo me, malriposta speranza:
"Le Cassandre economiche ormai pullulano, ben più di quelle relative alla deplezione delle risorse. Spero solo si sbaglino."
Io invece spero che presto che la bisca subisca il destino riservato a tutte le cose mortali.
Se si spera che questo ciclopico gioco d'azzardo prosegua ancora per anni, allora bisogna anche ammettere che si accettano le peggiori conseguenze che posteri e discendenti ne subiranno inevitabilmente.
Non credo nemmeno poi che questo gioco diverta tutti i biscazzieri.
Semplicemente si gioca per il terrore di non saper più cosa fare una volta che si debba uscire all'aria aperta.
La faccenda dell'Euro è esemplare.Per il bluff intrinseco alla sua creazione.
Alcuni avevano delle buone intenzioni, ma altri le avevo ottime, ma criminali.
E quindi hanno architettato una moneta unica, ma unica nel suo genere, per rendere centinaia di milioni di persone dei docili ma non troppo abbruttiti schiavi.
Ma, in sè una moneta identica per tutti non è una cosa negativa.
Noi Italiani ne abbiamo avuta una per centocinquant'anni, la Lira, e non credo proprio che se fossimo rimasti alle miriadi di monete e valute precedenti ad essa sarebbe stato molto meglio.
Memorabile ed istruttiva rimane la scena dal film "Non ci resta che piangere" del fiorino, e del carro che i due vagabondi conducono da posto di dazio ad un altro.
Anche dellle unità di misura uniformate, come il sistema metrico decimale, si possono fare simili considerazioni.
E' chiaro, che ai vantaggi dell'uniformità si accompagnano anche degli svantaggi.
E per questa ragione che in natura esiste sia l'ATP che la traboccante ed insopprimibile biodiversità.
( chi trovasse enigmatico l'acronimo ATP cerchi la parola adenosin-trifosfato e avrà delle illuminanti sorprese. )
Chi crede che l'uscita dall'Euro produca magicamente la guarigione dalle patologie finanziarie ed economiche s'illude.
Potrebbe essere utile, ma assolutamente insufficiente.
Lo stesso scioglimento del casinò psicotico e totalitario mondiale, non basterebbe a sanarci dall'aspettativa bacata che a forza d'alzate di posta alla fine tutti si rifaranno delle puntate in perdita.
Occorrerà organizzare una nuova lotteria, dove le regole permettano ai gonzi di mettere in pratica la lezione imparata pure a caro prezzo, e ai giocatori del metodo Ponzi di riabilitarsi, magari sperimentando il piacere di esssere dei veri Mecenate.
Il vecchio adagio recita: Un bel gioco dura poco.
E non tanto per il gioco in sè, ma perchè qualsiasi gioco per quanto bello possa essere alla fine ci stanca e ci annoia.
Siamo noi la misura di tutte le cose, questa è la triviale, prosaica, inveterata ed insuperabile verità che l'adorazione del denaro cerca di sovvertire, offuscare, nascondere, invano.
Marco Sclarandis
Thursday, October 30, 2014
Siamo Prìncipi o vanagloriosi?
In concreto, ci sarebbero ancora altri mille miliardi di barili di petrolio estraibili dal Pianeta.
Che poi questi siano la metà o un un quarto di questo migliaio, o anche il doppio, il ragionamento non cambia.
La differenza con il passato è che l'energia, le risorse minerarie e le conoscenze necessarie per estrarre questo petrolio non sono le stesse del passato petrolio estratto.
Occorre molto di più di tutto ciò.Quanto esattamente non serve nemmeno saperlo, è sicuramente più di quanto non vorremmo che fosse.
Tradotto in denaro, occorre molto più denaro che in passato per estrarre lo stesso barile di petrolio.
Ma il denaro è una risorsa psico-fisica.
Perchè innanzitutto è una misura, sebbene aleatoria, della fiducia diffusa tra le persone.
Questa è la vera sostanza che alimenta la tragedia in cui stiamo vivendo.
Stampare sempre più denaro è utile fino a quando le persone si fidano e credono che quel denaro sia convertibile in qualcosa di desiderabile, che sia materiale o immateriale fa lo stesso, ma reale e quindi esistente, sia pure in un futuro prossimo.
Ormai la quantità di sfiducia esistente nell'animo della gente è superiore alla fiducia che la gente, comunque, ripone vicendevolmente negli altri.
Solo che la sfiducia, pur essendo superiore alla fiducia, non viene riconosciuta ed ammessa e quindi è come un macigno in bilico sul pendio d'un monte, pronto a rovinare a valle con la minima scossa.
E in fondo alla valle c'è proprio quella fiducia tutta quanta e sempre più ammassata, come quel denaro stoltamente stampato.
L'orrore pronto a devastare orde di genti deriva dal fatto che solo una piccola parte è pronta psicofisicamente ad adattarsi a vivere con una decurtazione del petrolio rapida e profonda.E questa decurtazione dipende ora più che mai dal denaro, e questo a sua volta, proprio dal precarissimo equilibrio tra fiducia e sfiducia acquattato nell'animo delle persone.
Quanto prima avverrà il collasso finanziario di questa finanza che alimenta questa economia psicotica, nel senso che rifiuta la constatazione della finitezza di tutte le cose, più sarà possibile risalire dal baratro in cui stiamo da tempo discendendo, con balzi sempre più rudi.
Nello specifico italiano, si cercano soluzioni ad un'equazione irrisolvibile, come chi cercasse la frazione corrispondente alla radice quadrata di 2, frazione che sappiamo da oltre due millenni, non esiste.
La radice di 2 esiste ma non è una frazione. Se si vuole ridurre la radice di 2 ad una frazione, bisogna rivolgersi alle frazioni continue, che sono infinite somme di divisioni di numeri interi.
Sempre frazioni sono, ma più complesse.
Noi, Italiani per primi, saremmo più che dei principi, dei sovrani, di un resuscitato Rinascimento, se accettassimo la realtà derivante dal Dirupo di Seneca, della Dittatura dei Fatti, della invincibile ed arcigna Zia Iner (l'inerzia, per intenderci) e adoperassimo le risorse di cui ancora disponiamo per uscire quanto più più possibile indenni dall'era
della Maligna Cuccagna derivante dall'energia dei combustibili fossili e fissili ed entrare in un Antropocene che possa durare un pochino di più di un secolo di vanagloria.
Marco Sclarandis.
Che poi questi siano la metà o un un quarto di questo migliaio, o anche il doppio, il ragionamento non cambia.
La differenza con il passato è che l'energia, le risorse minerarie e le conoscenze necessarie per estrarre questo petrolio non sono le stesse del passato petrolio estratto.
Occorre molto di più di tutto ciò.Quanto esattamente non serve nemmeno saperlo, è sicuramente più di quanto non vorremmo che fosse.
Tradotto in denaro, occorre molto più denaro che in passato per estrarre lo stesso barile di petrolio.
Ma il denaro è una risorsa psico-fisica.
Perchè innanzitutto è una misura, sebbene aleatoria, della fiducia diffusa tra le persone.
Questa è la vera sostanza che alimenta la tragedia in cui stiamo vivendo.
Stampare sempre più denaro è utile fino a quando le persone si fidano e credono che quel denaro sia convertibile in qualcosa di desiderabile, che sia materiale o immateriale fa lo stesso, ma reale e quindi esistente, sia pure in un futuro prossimo.
Ormai la quantità di sfiducia esistente nell'animo della gente è superiore alla fiducia che la gente, comunque, ripone vicendevolmente negli altri.
Solo che la sfiducia, pur essendo superiore alla fiducia, non viene riconosciuta ed ammessa e quindi è come un macigno in bilico sul pendio d'un monte, pronto a rovinare a valle con la minima scossa.
E in fondo alla valle c'è proprio quella fiducia tutta quanta e sempre più ammassata, come quel denaro stoltamente stampato.
L'orrore pronto a devastare orde di genti deriva dal fatto che solo una piccola parte è pronta psicofisicamente ad adattarsi a vivere con una decurtazione del petrolio rapida e profonda.E questa decurtazione dipende ora più che mai dal denaro, e questo a sua volta, proprio dal precarissimo equilibrio tra fiducia e sfiducia acquattato nell'animo delle persone.
Quanto prima avverrà il collasso finanziario di questa finanza che alimenta questa economia psicotica, nel senso che rifiuta la constatazione della finitezza di tutte le cose, più sarà possibile risalire dal baratro in cui stiamo da tempo discendendo, con balzi sempre più rudi.
Nello specifico italiano, si cercano soluzioni ad un'equazione irrisolvibile, come chi cercasse la frazione corrispondente alla radice quadrata di 2, frazione che sappiamo da oltre due millenni, non esiste.
La radice di 2 esiste ma non è una frazione. Se si vuole ridurre la radice di 2 ad una frazione, bisogna rivolgersi alle frazioni continue, che sono infinite somme di divisioni di numeri interi.
Sempre frazioni sono, ma più complesse.
Noi, Italiani per primi, saremmo più che dei principi, dei sovrani, di un resuscitato Rinascimento, se accettassimo la realtà derivante dal Dirupo di Seneca, della Dittatura dei Fatti, della invincibile ed arcigna Zia Iner (l'inerzia, per intenderci) e adoperassimo le risorse di cui ancora disponiamo per uscire quanto più più possibile indenni dall'era
della Maligna Cuccagna derivante dall'energia dei combustibili fossili e fissili ed entrare in un Antropocene che possa durare un pochino di più di un secolo di vanagloria.
Marco Sclarandis.
Wednesday, October 22, 2014
Molto peggio del Medio Evo
Da "Russia Insider", bandiere naziste in Ucraina
"The swastika is a very strong symbol, and as soon as we adopted it, we immediately grew popular among young people,” said Stakhiv. “Those who join us know exactly what they want, and they are ready to go to the very end." Today, Idea of the Nation is represented in 14 regions of Ukraine and counts over 1,000 activists, its leader told The Daily Beast.
How to explain the growing popularity of Nazi symbols in Ukraine? They keep turning up. Ukrainian soldiers have been seen and photographed wearing helmets with swastikas and the letters SS on their helmets.
Wednesday, October 15, 2014
Le cose che ci fanno più paura
Sunday, October 12, 2014
Il nuovo rapporto indipendente sul funzionamento dell'E-Cat di Andrea Rossi
Commento di E.K. Hornbeck
"La vicenda ECat mi ricorda sempre di piu’ una telenovela interpretata dai Fratelli Marx. In particolare, la vecchia massima di Groucho — “questi sono i miei principi; se non vi piacciono ne ho degli altri” — mi sembra adattarsi egregiamente alla situazione, sostituendo “principi” con “prove e teorie nucleari”.
Monday, October 6, 2014
Thursday, October 2, 2014
Lottare o non lottare, una questione ormai obsoleta?
Tanto per non annoiarmi e non annoiare nessuno propongo un'analogia tra
l'epoca in cui viviamo, due famose dimostrazioni matematiche e la lotta all'obsolescenza programmata..
La prima antica di millenni, accessibile a chiunque abbia un minimo d'intelligenza, pazienza e volontà, mostra come sia impossibile ridurre ogni rapporto numerico ad una semplice relazione fra due numeri interi.
Portò quindi all'accettazione dei numeri irrazionali, il più celebre di tutti la radice quadrata di due.
La seconda dimostrazione, è quella del celeberrimo Ultimo Teorema di Fermat ottenuta da Andrew Wiles solo vent'anni fa dopo anni ed anni di ossessionante dedizione.
La dimostrazione di difficilissima comprensione per i più, che cominciò ad ossessionare menti brillantissine poco prima dell'avvento della Prima Rivoluzione Industriale, dice che è impossibile sommare due numeri interi per ottenerne un terzo, se questi numeri sono tutti elevati oltre il quadrato.
Per ottenere un cubo da una somma di cubi, ne occorrono almeno tre. Per esempio, il più piccolo: 3 più 4 più 5, che sommati fanno 6, tutti al cubo s'intende.
E tutto ciò che cosa c'entra con l'obsolescenza programmata?
Secondo me c'entra eccome.
Perchè l'obsolescenza programmata, che esiste in tutti gli organismi viventi e ne permette l'avvicendarsi da centinaia di milioni di anni, applicata alla biosfera tramite la BAUsfera contemporanea, la gran bolla degli affari, sta creando le condizioni irreversibili per un avvicendamendo in cui noi siamo già sullo zerbino ma rivolti verso l'orizzonte dei trapassati.
Sembrano obsolescenze identiche ma la somiglianza è ingannevole.
Una ricicla tutto stupendamente, l'altra rifila tutto il possibile orrendamente in discarica.
La BAUsfera contemporanea, semplicemente, non ammette limiti alla sua crescita, proprio in linea di principio, anche se di fatto deve rimanervi dentro.E' come se cercassero, perchè la BAUsfera è come un alveare, quindi un super-organismo vivente ma di "IAP" ovvero Individui Altamente Presuntuosi, di trovare sempre delle soluzioni diverse a problemi di cui è stata dimostrata definitivamente un solo tipo di soluzione.
Accettare i limiti di qualsiasi tipo di crescita è l'unica soluzione possibile per rimanere millenni e millenni su questa Terra.
Se così stanno davvero le cose, non c'è aggiustamento o lotta alla obsolescenza programmata che possa servire a qualcosa, se non a procrastinare il giorno in cui dovremo fare la fine dei camei nei film di grandi protagonisti.
Poi, può anche essere, che sotto sotto ci siamo veramente stancati di stare nella biosfera terrestre.
Ma dov'è il BAUniverso dove potremmo trasferisci?
Marco Sclarandis
La prima antica di millenni, accessibile a chiunque abbia un minimo d'intelligenza, pazienza e volontà, mostra come sia impossibile ridurre ogni rapporto numerico ad una semplice relazione fra due numeri interi.
Portò quindi all'accettazione dei numeri irrazionali, il più celebre di tutti la radice quadrata di due.
La seconda dimostrazione, è quella del celeberrimo Ultimo Teorema di Fermat ottenuta da Andrew Wiles solo vent'anni fa dopo anni ed anni di ossessionante dedizione.
La dimostrazione di difficilissima comprensione per i più, che cominciò ad ossessionare menti brillantissine poco prima dell'avvento della Prima Rivoluzione Industriale, dice che è impossibile sommare due numeri interi per ottenerne un terzo, se questi numeri sono tutti elevati oltre il quadrato.
Per ottenere un cubo da una somma di cubi, ne occorrono almeno tre. Per esempio, il più piccolo: 3 più 4 più 5, che sommati fanno 6, tutti al cubo s'intende.
E tutto ciò che cosa c'entra con l'obsolescenza programmata?
Secondo me c'entra eccome.
Perchè l'obsolescenza programmata, che esiste in tutti gli organismi viventi e ne permette l'avvicendarsi da centinaia di milioni di anni, applicata alla biosfera tramite la BAUsfera contemporanea, la gran bolla degli affari, sta creando le condizioni irreversibili per un avvicendamendo in cui noi siamo già sullo zerbino ma rivolti verso l'orizzonte dei trapassati.
Sembrano obsolescenze identiche ma la somiglianza è ingannevole.
Una ricicla tutto stupendamente, l'altra rifila tutto il possibile orrendamente in discarica.
La BAUsfera contemporanea, semplicemente, non ammette limiti alla sua crescita, proprio in linea di principio, anche se di fatto deve rimanervi dentro.E' come se cercassero, perchè la BAUsfera è come un alveare, quindi un super-organismo vivente ma di "IAP" ovvero Individui Altamente Presuntuosi, di trovare sempre delle soluzioni diverse a problemi di cui è stata dimostrata definitivamente un solo tipo di soluzione.
Accettare i limiti di qualsiasi tipo di crescita è l'unica soluzione possibile per rimanere millenni e millenni su questa Terra.
Se così stanno davvero le cose, non c'è aggiustamento o lotta alla obsolescenza programmata che possa servire a qualcosa, se non a procrastinare il giorno in cui dovremo fare la fine dei camei nei film di grandi protagonisti.
Poi, può anche essere, che sotto sotto ci siamo veramente stancati di stare nella biosfera terrestre.
Ma dov'è il BAUniverso dove potremmo trasferisci?
Marco Sclarandis
Thursday, September 25, 2014
I terribili effetti delle scie chimiche sulla salute umana
Wednesday, September 24, 2014
NEW YORK RENZI LOTTA PER CLIMA SEGNO RESPONSABILITA PER IL FUTURO
Ecco la squadra di Renzi, pronta alla lotta per il clima!
Monday, September 22, 2014
L'umanità giunta al brivido
Ho visto le foto della marcia per l'azione planetaria a contrasto del cambiamento climatico.
Hai provato brividi felici, ti credo.
Non arrivo a tali vertici d'estasi ma sono anch'io contento, Sara.
La mia refrattarietà a provare tanto entusiasmo dipende sia dalla maledetta vecchiaia che lavora nell'ombra, ma alacremente ed indefessamente, sia dalla indimenticabile esperienza che come le monete e le spade ha due facce e due tagli.
Abbiamo ricominciato un'Odissea, per come la vedo io, non siamo tornati indietro verso Itaca, che sarebbe stato troppo ignominioso, ma ci siamo nascosti in una caletta a rimuginare se era davvero il caso di proseguire nell'impresa.
E' dal tempo di "Primavera silenziosa" di Rachel Carson che indugiamo sul timone di caletta in laguna.
E' giusto che chi li prova si goda i brividi di felicità, ma i brividi passano, gl'incubi, se non si continua ad agire e ormai con rapidità e determinazione, restano e peggiorano pure.
Li ho provati anch'io e ripetutamente, quei brividi, e ancora non so come faccio a lasciarmene incantare di nuovo.
Forse perchè vaneggio di partecipare ad una settimana planetaria di astensione dal consumo coatto, indotto dal marketing, e da social-spettacolarizing, d'ogni genere di mercanzia superflua.
E poi di constatare che quella settimana è diventata un mese e poi ancora un lungo trimestre e così via.
Sia chiaro: superfluo lo intendo come da etimologia del termine che significa traboccare, eccedere.
Quindi, ogni tanto il superfluo può diventare indispensabile.Sempre, diventa ciò per cui alla fine ci si mette in marcia per allontanarsene.
Avendo capito ed accettato che non se ne vuole essere travolti.
Marco Sclarandis
Friday, September 19, 2014
Fimalmente, l'Italia vince un premio Nobel!
(Ignobile, in effetti)
Da "Physics for me"
Il 18 Settembre sono stati assegnati i premi "ignobel" (ignobile) per il 2014. Fra gli altri, l'Italia vince il premio ignobile per l'economia con l'ISTAT per "aver condotto orgogliosamente lo sforzo dell'Unione Europea per aumentare la dimensione ufficiale delle economie nazionali includendo le entrate dalla prostituzione, droga, contrabbando e cose del genere."
ECONOMICS PRIZE [ITALY]: ISTAT — the Italian government’s National Institute of Statistics, for proudly taking the lead in fulfilling the European Union mandate for each country to increase the official size of its national economy by including revenues from prostitution, illegal drug sales, smuggling, and all other unlawful financial transactions between willing participants.
REFERENCE: “Cambia il Sistema europeo dei conti nazionali e regionali – Sec2010“, ISTAT, 2014.
REFERENCE: “European System of National and Regional Accounts (ESA 2010),” Luxembourg: Publications Office of the European Union, 2013.
Da "Physics for me"
Il 18 Settembre sono stati assegnati i premi "ignobel" (ignobile) per il 2014. Fra gli altri, l'Italia vince il premio ignobile per l'economia con l'ISTAT per "aver condotto orgogliosamente lo sforzo dell'Unione Europea per aumentare la dimensione ufficiale delle economie nazionali includendo le entrate dalla prostituzione, droga, contrabbando e cose del genere."
ECONOMICS PRIZE [ITALY]: ISTAT — the Italian government’s National Institute of Statistics, for proudly taking the lead in fulfilling the European Union mandate for each country to increase the official size of its national economy by including revenues from prostitution, illegal drug sales, smuggling, and all other unlawful financial transactions between willing participants.
REFERENCE: “Cambia il Sistema europeo dei conti nazionali e regionali – Sec2010“, ISTAT, 2014.
REFERENCE: “European System of National and Regional Accounts (ESA 2010),” Luxembourg: Publications Office of the European Union, 2013.
Thursday, September 18, 2014
E uscimmo per maledir le stille
In massa per noi incombe esilio
dal Pianeta e senza averne
un altro Promesso dove avere approdo
intanto beato il gas delle paludi
nel rammollentesi permafrost gorgoglia
d'atomi triliardi di triliardi di Carbonio
fanno il girotondo con quartetti
d'atomi d'idrogeno in attesa tutti
d'andare a nozze con orde di compagne
atomiche d'Ossigeno e metter su
sterminate famiglie di stille minutissime
di monossido d'Idrogeno e di sbuffi
di biossido di Carbonio e tutto per donarci
una estate calda interminabile.
Marco Sclarandis
Tuesday, September 16, 2014
Coincidenza
Il cerebro e il gheriglio
sappiamo s'assomigliano
ma se sia solo per sbaglio
o per un ingenuo imbroglio
ancora non sappiamo
il noce si fa cena
si fa pure sedia e tavola
e liquore scioglilingua
spande solo muta ombra
sotto noi si scherza e parla
ci si azzuffa e s'accapiglia
ossa gusci foglie paglia
molto tengono in segreto
ancor più ne tiene il tarlo
sia nel guscio che nel cranio
per ora è meglio mi rassegni
sogni che albero mi parli
mi racconti e dica scegli
fra le molte soluzioni.
Marco Sclarandis
Sunday, September 14, 2014
Il Pianto della Natura
In memory of Daniza the bear, killed in Italy on Sep 11 2014
De Planctu Naturae
Alano di Lilla (1125-1203)
Omnis mundi creatura
Quasi liber et pictura
Nobis est in speculum;
Nostrae vitae, nostrae mortis,
Nostri status, nostrae sortis
Fidele signaculum.
Nostrum statum pingit rosa
Nostri status decens glosa
Nostrae vitae lectio;
Quae dum primum mane floret,
Defloratus flos effloret
Vespertino senio.
Ogni creatura del mondo
E' come un libro e un quadro,
Per noi uno specchio
Della nostra vita, della nostra morte
Del nostro stato, della nostra sorte
Ne è fedele simbolo.
Dipinge il nostro stato la rosa
Linguaggio che si adatta al nostro stato
Lezione sulla nostra vita
Che al mattino fiorisce
E poi sfiorisce
Con la vecchiaia della sera
Every creature in the world
Is like a book and a painting
For us, it is a mirror
Of our life, of our death
Of our state, of our fortune
It is a faithful symbol
The Rose paints our status
A language which adapts to our condition
A lesson on our life
Which flowers in the morning
Then dries out
With aging in the evening
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