Foto: blickwinkel/Alamy
Se credete che sia ricotta stagionata, siete fuori dal mondo.
E' ghiaccio antartico di questo mondo che si sta inabissando.
Ma, in fondo, nel 2100 d.C quanti di noi ci saranno?
Più uno su cento che uno su dieci, no?
E allora perchè questa ostinazione a preoccuparsi, chi ci sarà rientrerà più a riva e avanti come si è sempre andati.
Poi, chi è che ha davvero intenzione di rinunciare agli attuali bagordi, già incerti essi stessi, per assicurare dei minimi agi ancora più aleatori, a dei discendenti che nemmeno potremmo vedere in faccia?.
E infine, siccome sappiamo benissimo e da qualche generazione ormai, che l'ordine che abbiamo cercato d'imporre
sulla e alla Vita terrestre prevede un certo disordine da subire, innanzitutto da parte nostra, allora è evidente che preferiamo
certe conseguenze, anzi conseguenze ormai certe, che rimediare agli errori che ce le hanno portate.
Potremmo sì, per pura curiosità provare a cambiare alcune abitudini, che sembrerebbe possano salvare
come si suol dire, alcune capre, qualche cavolo e una minima entità di lupi oltre al contadino,
ma si sa, è più facile che una serpe faccia di scaglie piume, che un recidivo Adamo si redima.
P.S.Questo post non è per tutti.
Ma solo per chi ha il dubbio se davvero bisogna decidere se cambiare modo di vivere, o meno.
Un suggerimento: visitare http://www.ugobardi.blogspot.it/ e leggere il post di oggi
mercoledì 4 novebre 2015
Marco Sclarandis
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