Mettere
in conto la morte
non
quella che viene
per
cartilagini logore
per
corrosione di ossa
per
esaurimento di palpiti
che
anch'essi sono contati per tutti
tranne
bizzarre eccezioni
metterla
perché esistette Cartagine
Roma
imperiale Sagunto
Atene
Sparta Persepoli
ed
ancora Aleppo resiste
come
Detroit come Palmira
perché
chiunque ha incontrato
una
Gerusalemme Celeste
nel
pensiero notturno
sotto
una volta di un emisfero
o
dell'altro e per essa il pugnale
sguainerebbe
o lancerebbe l'ordigno
considerala
quotidiana di nuovo
non
come peste importata da sorci
ma
come agguato perenne
annidato
nell'animo che di sciagure
si
nutre ed ammalia
mettila
in conto tra un attimo
almeno
per un momento
e
lì che ti guarda dallo specchietto
furtiva
dall'iride d'untuosa pozzanghera
ricambiala
di sguardo fermo ed attento
se
vuoi che ti conceda una proroga
a
prenderti venga
una
prossima volta.
Marco Sclarandis
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